L'inizio era affascinante, ma se ci sta che un bambino abbia un nome straniero (io faccio da babysitter a un "Nicolas"), trovarmi in una sola cittadina, per di più vicini di casa, tre o quattro ragazzi dai nomi inglesi mi stona un po'. Tanto più che Lucas poteva essere benissimo Luca e Alex un Ale generico, senza perderci nulla. Un Oliver, se dicevi che i genitori (o uno di loro) erano stranieri, ci stava.
Il passare poi a così tanti anni dopo mi ha lasciata interdetta, sul momento, ma vediamo come va avanti, potrebbe rivelarsi interessante anche se è ancora tutto nebuloso; solo, dai una rilettura al capitolo. C'è un "Ehi, Lucas, che hai?" che hai scritto una volta bene e una volta senza virgole, e poi il "Sì, grazie" senza accento né virgola.

Ci sono alcuni errori di stesura/grammatica del/nel testo:
Non ho ben capito la frase La mamma di Lucas, accompagnandoli entrambi a scuola gli scattò una foto ricordo. , non ne capisco il senso.
Quando scrivi un dialogo, invece di aggiungere delle vocali, puoi usare parole come 'gridò entusiasta' o cose del genere.
Non usare troppi punti esclamativi, ne basta solo uno.
La storia per sè è carina, ma dovresti un pò migliorarla, se no risulta troppo noiosa.
La scrivi un pò come una lista della spesa, descrivendo ciò che fà ogni giorno.
Ma comunque è carina c:
(Scusa per la recensione kilometrica u.u)

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