Recensioni per
Mors, mortis
di Julia of Elaja
Ogni volta che leggo questa storia è come trovarmi davanti a un film, davvero. Nessun capitolo è mai troppo lungo, eppure riesci ad inserire una marea di personaggi che vengono dettagliati anche con poco, che magari non compariranno mai più, ma che danno un colore tutto particolare alla narrazione. La tiritera di Margaret McLeod sugli alieni, ad esempio, è un qualcosa di splendido... Ti dà davvero l'idea della piccola cittadina americana dove tutti sanno tutto di tutti! |
In questo capitolo ho notato un buon utilizzo dei tempi verbali, non ce n’è neanche uno che cambierei: forse, andando avanti con la storia, stai facendo esperienza e ti viene più naturale gestirli. Non ho trovato errori se non dei punti mancanti all’interno delle virgolette nei dialoghi. C’è una frase che mi suona male: sbottò Andrew dopo aver posato la tazza colma di camomilla sulla scrivania e gettandosi a peso morto sul letto della ragazza. Secondo me ci sono troppe azioni condensate, io la spezzetterei così: sbottò Andrew dopo aver posato la tazza colma di camomilla sulla scrivania. Si gettò a peso morto sul letto della ragazza. Oppure mettere la parte in cui poggia la tazza prima della battuta e poi il resto. |
Non voglio continuare più! |
Beh devo dire che non mi deludi mai!! |