Cavolaccio, quanto sono in ritardo per recensire questo splendido capitolo?
Per fortuna mi sono decisa a fare qualcosa di serio al computer, e non a non fare un cavolo e continuare a premere tasti random sulla tastiera, per cui... eccomi qui!
La questione su cui sono stata più attenta in questo capitolo è Riku. Mi avevi avvertito del suo possibile sconvolgimento caratteriale, ma io non vi vedo assolutamente nulla di radicalmente cambiato; cioè, per me hai mantenuto il Riku che avevi descritto all'inizio, quindi non angustiarti ingiustamente, almeno come carattere dentro la storia credo di vederci bene. Non intendo l'IC in generale, solo quello riguardo la storia.
Dato che voglio riempirti di complimenti alla fine, mi trovo ben decisa a segnalarti due (possibili) piccoli errorini di poco conto, ma che al mio occhio vigile (ovviamente!) non sono sfuggiti.
Uno è questo: «ogni giorno, più volte al giorno» secondo me ripeti inutilmente "giorno", è una scelta voluta? In tal caso devo assolutamente starmi zitta, sebbeno lo trovi superfluo, comunque...
L'ultimo è questo: «una nuvola coprì l’unica fonte di quella notte» secondo me qui vi si dovrebbe indicare il tipo di fonte, forse è troppo generico dirla così, ma non lo so, è possibile che il mio cervello si sia lobotomizzato in queste due settimane di scuola (due e un terzo).
Invece, per quanto riguarda le frasi dal testo, mi ha colpito molto questa: «Ma... ma la prospettiva di una vita libera la allettava come acqua fresca dopo una torrida nottata.» Ho trovato questa similudine accattivante, perché mi ha ricordato un po' il senso di claustrofobia e quest'immagine mi pare assai azzeccata paragonata alla vita non libera, quasi come se fosse una vita intrappolata, va'. Brava! Complimenti per questa similitudine!
E, infine, vorrei farti ancora i complimenti riguardo al lessico. I dialoghi che hai creato sono semplicemente straordinari, consoni al tempo, all'epoca, alle credenze popolari, insomma: un mostro! Mi è piaciuto il fatto che, mentre i dialoghi sono accuratamente stile ottocenteschi, le descrizioni sembrano anche andare sul moderno senza storpiare troppo, mantenendo il tuo stile di sempre intatto, indipendentemente dal periodo storico di cui scrivi.
Cioè, Luly, le tue storie sono... sono storie vere, come i miti. Ti entrano nella mente e nel cuore e non ti escono più. Dico io, non mi ricordo quale fossero le parole precise, ma me lo ricordo di quando hai descritto il tuo punto di vista del carattere così sfumato di Naminè; mi ricordo di Cogito, ergo sum e del povero scherzetto a Sora; mi ricordo di Roxas e Naminè che danzano sulla neve; mi ricordo delle incredibili crack pairing che tu riesci a creare. Insomma, le tue sono sul serio vere storie, e non smetterò mai di leggerle, perché mi emozionano vermante molto e le sento mie in qualche modo. Come se appartenessero anche, in qualche strano modo. Davvero complimentissimi, Luly, perché come le altre, questa storia che parla d'amore e di morte è intrisa di passione e sentimento. Al contrario della storia, io credo che Eros e Thanatos siano due dei -posso chiamarli così?- ben distinti e separati; nel mio pensiero ciò che è Amore è vita, certamente anche guerra, ma non morte. Io credo, come dice il nostro cavo Epicuro che non so quando inizierò a studiare, che la morte sia nulla.
Ma le mie idee sulla vita non mi hanno fermato nella lettura, anzi, adoro immergermi in questa storia perché ha un'atmosfera particolare e propria, che non è solo causata dal periodo storico in cui è ambientata, che fa solo da sfondo -molto gradevole, vero.- ma io parlo di tutta la storia, a iniziare dall'idea di base, dalla poesia e dalla trama straordinariamente originale. Sono tutti questi miscugli, uniti alle curate -ma non tediosamente- descrizioni che mi hanno fatto meravigliare di questo tuo piccolo capolavoro e penso che sia una delle storie più belle che tu abbia mai scritto e che io abbia mai letto.
Mi piace, dannazione! E a dimostrar di questo fatto l'ho subito, a prima lettura, inserita tra le preferite. Merita vermanete molto e sono felicissima nel constatare che hai trovato i lettori che ti saresti meritata fin dall'inizio. Anche se secondo me te ne meriti ancora di più.
In poche parole mi hai stravolto completamente con questa storia, JD!
Brava, brava, brava! Mi piace tantissimo e sono pronta a recensirissimo il prossimo capitolo che sarà ancor più apprezzato degli altri due.
A prestissimo,
A.C.
|