Recensioni per
On the way of a smile
di Mariam Kasinaga

Questa storia ha ottenuto 2 recensioni.
Positive : 2
Neutre o critiche: 0


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Recensore Veterano
16/11/13, ore 20:56
Cap. 3:

Ciao, sono la giudicia finalmente arrivata a recensire xD
Ti faccio notare subito la parte debole di questi capitoli: la scrittura. Non so se è un bug oppure una tua scelta, in ogni caso la scrittura è davvero troppo piccola e ho dovuto allargare lo schermo per capirci qualcosa. Sai, anche l'impostazione fa tanto per i lettori :)
Ora, arriviamo alla recensione vera e propria. Ho trovato la storia ben scritta e tocca argomenti abbastanza delicati. La psicologia delle persone non è mai semplice, men che meno quella di una ragazza che ha fatto qualsiasi cosa per riscontrare affetto da parte della madre e che non ce la fa. Mi è piaciuto questo argomento di fondo, l'inadeguatezza e la sensazione di non essere accettati. Nel passato poi i figli maschi erano considerati molto importanti per portare in alto l'onore della famiglia, le ragazze non erano altro che merce di scambio che richiedeva però un certo dispendio. Marco nella tua storia è morto e la madre non vede la figlia come qualcosa di prezioso. Laura è molto coraggiosa ad arrivare addirittura a prostituirsi per le medicine di una donna che non la merita. Alla fine voleva solo essere accettata.
I gondolieri... si, essendo stata a Venezia so che ci vuole una certa forza per remare e suppongo che in passato fossero degli omaccioni con delle braccia così. In effetti, non era un mestiere adatto alle donne anche proprio per la forza fisica - come dice il suo capo nel secondo capitolo.
La fine di Laura è molto triste. Da un lato la si può capire, dall'altro è difficile e quasi inaccettabile che qualcuno debba essere costretto a dimenticare la propria vita e le proprie aspirazioni solo per rendere possibile il sogno utopico di qualcun altro.
Come parere personale, penso che forse dei capitoli un po' più lunghi e dettagliati avrebbero reso meglio l'idea e la storia, ma la lunghezza è ovviamente a tua discrezione.
Buona fortuna per il contest :)
Nymphna

Recensore Junior
07/11/13, ore 22:46
Cap. 3:

Recensione per il Misfit Contest:

Innanzitutto, devo dire che questa è senza dubbio una delle storie più originali e inaspettate che mi sono state proposte in questo contest. Poi però devo aggiungere che, nonostante le ottime premesse iniziali, un po’ mi ha delusa, a un certo punto. Passo subito ad analizzare più nel dettaglio:

1) Grammatica: con mio sommo piacere, grammaticalmente la storia è quasi perfetta, fatta eccezione per l’assenza degli spazi che dovevano essere lasciati subito dopo le virgolette dei dialoghi e queste due imprecisioni che voglio portare alla tua attenzione:

-“Si sedette solo il leone di piazza San Marco” = “sotto il leone”;
-“Questo è un camposanto, dovresti venire vestita in modo più decorosa” = “decoroso”.

2) Lessico e stile: credo che il primo sia abbastanza studiato, appropriato e preciso, mentre il secondo è assolutamente perfetto per la tua storia: semplice ed essenziale, dici solo ciò che è davvero importante raccontare, senza perderti in dettagli superflui. Solo una cosa non capisco: come mai il titolo in inglese? Perché non è una song fic e non c’è nessun riferimento all’Inghilterra, all’America o a qualunque altro Paese o elemento che abbia a che fare con l’inglese.

3) I personaggi: e qui arriviamo alla mia mini-delusione, con questa citazione: “L’avessi almeno fatto per me stessa”. Ecco, era esattamente per sé stessa che avrebbe dovuto agire, per rispecchiare pienamente il ribelle che io intendevo. Avrei voluto che il suo contravvenire alle norme della società avesse una spiegazione che risiedeva nei suoi propri ideali, piuttosto che nelle sue insoddisfazioni emotive, causate dal disamore della madre. Insomma, volevo un ribelle “intellettuale”, piuttosto che “emotivo”.

4) La trama: lo stile semplice ed essenziale si riflette in una trama altrettanto scarna, ma secondo me profondamente emblematica, perché il genere di scontro che la protagonista ha con la sua società non è tanto diverso da quello che hanno oggi altre persone, anche se per ragioni un po’ diverse. Insomma, i tempi cambiano, ma le difficoltà rimangono fondamentalmente le stesse, cambiando solo un po’ forma. Credo che questo contribuisca a rendere questa storia sorprendentemente “attuale”, nonostante si svolga in un’epoca sostanzialmente lontana dalla nostra, con una cultura abbastanza differente, sotto certi aspetti, ma fin troppo simile sotto altri.

5) Premio Surprise: penso che questa storia si meriti decisamente questo premio, perché tra tutti i vari generi di ribelli con i loro relativi contesti che mi ero immaginata di conoscere, mai mi sarei aspettata una storia come questa, che è stata in grado di colpirmi fin dall'introduzione, lasciandomi un ricordo molto evidente di sé.