Falafa, spero che apprezzerai il gesto eroico che sto compiendo, recensendo in tempi umani come non mi capitava da mesi e mesi! Siine fiera, lo faccio per te.
Questo capitolo me lo sono sudato e guadagnato un pezzetto alla volta, quindi... che altro ti posso dire che non abbia già ampiamente detto?
Bè, innanzitutto che "Castiel superò una manciata di tavoli, puntando con lo sguardo quelli appena sotto il palco, quelli in cui era solito accomodarsi Dean durante le serate. «Vorrei togliere questi, ehm... tutti. Tutti questi. Mi segui?» domandò, indicandoli con un sorriso.
Dean annuì. «Non mi piacciono. Non mi sono mai piaciuti. Nessuno dovrebbe essere così-» deglutì, passandosi una mano sulla fronte. «-così vicino. Capisci? La distanza... oh, la distanza è importante. " è la parte migliore, o forse quella che mi è rimasta più impressa (questo non te l'avevo detto, me l'ero tenuto per la recensione ^__^), primo perché è bella in sé come allegoria, e poi perché poche parola condensa il carattere di Castiel (e pure quello di Dean) e quello che era sempre stato il suo modo di reagire alle cose e alle persone, ignorandole o prendendo le distanze, allontanando tutto quello che poteva toccarlo, sia nel bene che nel male.
In questo caso nel bene. Poi ovviamente ci si riconosce meglio nei difetti degli altri, per questo Dean è tanto irritato e spaventato da un atteggiamento così simile al proprio... e in pieno stile Winchester decide di fare da capro espiatorio (ma va? Che stupefacente innovazione! Dean, sei una continua sorpresa).
A differenza di quello che accade in SPN, stranamente, la cosa pare funzionare, e Castiel si lascia finalmente andare, rendendosi anche conto -spero - di quanto l'altro tenga a lui!
Inoltre ho superato indenne il funerale, cosa incredibile per me... o ti ho praticato una definitiva angstiotomia, o mi sono fatta la scorza! E' stato tutto molto pacato, e francamente non si è sentita la mancanza di fiumi di lacrime, almeno per me. Un po' di compostezza, da parte di Cass, l'ho trovata più realistica di una crisi isterica o di uno scatto di rabbia, per la rabbia c'è già stato spazio e va bene così.
Mi piace che ora sia Dean quello a parlare di sentimenti come una ragazza (non se ne rende conto, se no si vergognerebbe a morte e Sam lo prenderebbe in giro a vita), c'è di buono che sa quando è il momento di essere quello dolce e rassicurante. Per ora lo pat-patto, anche se so che il tuo cervellino malvagio sta già macinando qualche cattiveria che mi farà star male per giorni... quello che Dean non ha rivelato sul caso già mi puzza...
IO LO SO! >_<
Detto questo, sua cattivezza reale, l'abbandono e la limono.
Go Abadab...ehm.
V.
(Recensione modificata il 19/10/2013 - 11:39 pm) |
