adoro coem fai rapportare i pg fra loro...dialoghi stupendi...
“ E a me? A me non mi perdoni?”
Non ti volti a guardarlo, non ce la fai, in questi lunghi mesi, trascorsi a casa di Tito, non vi siete né visti né sentiti.
Prima perché eri arrabbiato, poi, dopo la morte dei tuoi amici, perché eri, e sei, davvero furibondo.
“ Sei serio, Michail?”
La tua voce resa roca dalla rabbia, dai sentimenti troppo a lungo soffocati.
Vorresti voltarti e farti baciare, non ce la fai, sei di pietra, più dell’angelo che ti guarda con occhi misericordiosi.
“ Perché lui è perdonato ed io no?”
“ Perché tu sei un bastardo.”
“ Io non ti ho mai promesso nulla.”
È vero, nonostante per un certo periodo avete pure abitato insieme, praticamente eravate conviventi, lui non ha mai ufficializzato niente, tu eri a casa sua come un gatto, un grosso gatto e nulla più, forse poco più importante di un soprammobile.
Un gatto con cui passare il tempo ogni tanto.
“ è vero, ed io non mi sono mai aspettato troppo.” Ti scoccia fare la parte dell’innamorato, dell’inguaribile romantico, ma le parole ti escono velenose, e le dici con stizza, non riesci a trattenerti. Il tono aspro. “ In fin dei conti so come sei fatto.”
“ Hai parlato con Vlad?”
“ Sì. Sta male, ma è ostinato abbastanza da non cedere. Come me….”
“ Tu stai male Dalìr? Per uno come me?”
“ Il tuo errore ci è costato la loro vita.”
“ Mi consoci, non sono un buonista a tutti i costi, non dirò quello che eticamente ti vuoi sentire dire. È stato un errore è vero, ma Lieb è morto perché era un vero soldato, e Shin perché si è innamorato di un soldato, stai esagerando nel valutare la nostra scopata…”
“ Mi fai schifo…” Dici, a denti stretti.
Lui non si lascia intimidire e controbatte: “ è stata una cazzo di scopata in una notte anonima in cui vi credevamo morti, è stato un peccato così grande provare ad essere vivi per un po’?”
“ Non è solo per quello…” Lui è sempre dietro di te, riesci a distinguere il suo corpo anche se non lo vedi, il vento porta il suo profumo con sé e pare insinuarsi dentro ai tuoi sensi. La sua sola presenza ti fa dimenticare come si respira.
Ti è mancato terribilmente, ma il dolore che senti è troppo, così come la rabbia, e lasci uscire tutto, senza riuscire ad essere razionale.
“ Di che parli?”
“ Shin ha visto la parte più vulnerabile di te, gli hai permesso di prendersi cura di te fino a quel punto…io invece…sono solo uno stupido.” Sei stanco di tenergli testa, in questo periodo ti sei svuotato, sei solo un vaso vuoto.
“ Non farlo Dalìr, non fare questo discorso, non dire una parola di più.”
“ Sembra che il grande Michail abbia paura.”
“ Sì ho paura per te, non sono quello che ti sei costruito nella tua mente.”
Guardi Shin e Lieb, e non ti lasci scalfire dalla sua affermazione, non questa volta, ci hai pensato e ripensato, e prima o poi doveva succedere, prima o poi …prima o poi, che differenza fa? Che importanza ha?
Lasci uscire dalle tue labbra quello che Michail ti impedisce di dire, di…provare…” Io ti amo, Michail. “
“ Cazzo, sembri serio…”
Sorridi amaramente, non ti aspettavi di certo un miracolo.
“ Io ti amo, così come sei, imbroglione, scorretto, traditore, bastardo e megalomane, assolutamente privo del senso della decenza, e immorale, profondamente cinico e immensamente egoista.”
“ Dalìr, basta…”
“ Mi fa tremare come pronunci il mio nome, anche ora…”
“ Non farlo, non posso ricambiare. Io non ho paura di amare o stronzate simili, non ho bisogno che qualcuno mi apra gli occhi, non ho nessun dramma dietro a giustificarmi, io sono così e basta, non so amare, non mi interessa, non mi riguarda.”
“ Lo so, e ti amo lo stesso. E non ti posso perdonare, né per me, né per Shin, né per Lieb. Troppo, mi hai fatto troppo male. Non reggo oltre.”
“ Questo vuol dire che non torni a casa con me. Questo vuol dire niente più sesso…” Dovresti infuriarti, ma lo dice a voce troppo bassa, per cui ciò possa avvenire.
“ Hai i tuoi amanti per questo.”
Non ne sei certo, in effetti non lo hai mai visto con nessuno da quando tu e lui avete iniziato a frequentarvi, hai solo visto quello che Michail ti mostrava di sé.
“ Non mi punire.” Alla sua affermazione ti volti, è più bello di sempre, ogni giorno è sempre più bello ed intenso del precedente.
Gli occhi azzurri, la malizia, la lussuria, la tentazione, il calore del suo corpo, il suo viso, le sue spalle larghe, la sua schiena, le sue gambe solide, la sua forza, la sua classe.
“ Cosa?” Chi chiedi.
“ Sono solo un essere umano, non mi punire così duramente, non mettermi i tuoi sentimenti in mano. Non…non li voglio…” Era esitazione, quella cosa nella sua voce, solitamente così sicura?
“ Va bene. Ma basta cazzate filosofiche. Basta con tutto, basta.”
“ Come vuoi.”
Vai via, e lo lasci a guardare la tomba dei vostri amici al tuo posto.
È meglio così, è meglio mettere fine a tutto, prima che continui a provare dolore, eppure sai che continuerai a sentirne.
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