Ciao Dolceade, ho trovato casualmente questa storia e sono qui a recensire per dirti cosa ne penso, e per darti delle dritte per migliorare.
Allora, partiamo dalla trama. Sembra non essere male, anche se ammetto che, in questi due capitoli, non ho riscontrato nulla di particolare. Insomma, sembra la solita storia tra la ragazza un po' più timida e con problemi familiari e il ragazzo figo, bello e fotomodello. Sono solo al secondo capitolo e non si può ancora affermare con certezza che la trama sia così, ma si prospetta in questa maniera. Un po' mi ha ricordato quel libro "Uno splendido disastro", in cui Abby (la protagonista) considera il ragazzo del quale si innamora solamente portatore di guai. E la situazione in questa storia è simile: lei ha problemi in famiglia e lui è lo stronzo che lei considera il ragazzo sbagliato.
Il fatto di inserire un fratello incasinato e con problemi di denaro è stata efficace, ma credo che tu stia correndo troppo. Siamo solo al secondo capitolo, non dico di introdurre tutto in tre o quattro capitoli, ma questi primi due sono fin troppo frettolosi. Neanche si finisce di parlare dell'incontro con Mirko, che subito viene introdotto il problema del fratello. Inoltre ammetto che la storia familiare di Sara è un po' ambigua. I genitori hanno divorziato e lei non vuole più vedere il padre: ma per quale motivo? Se i genitori divorziano, è un loro problema e i figli non hanno alcuna ragione per odiarlo. Certo, se il padre poi si rivela un alcolizzato, un pedofilo, un drogato, allora la situazione cambia. Però nella storia non si allude a nulla di tutto ciò, nemmeno in modo implicito.
Ooook, chiarito questo, passiamo ai personaggi. Non li trovo molto interessanti, eccetto Giulia (la fidanzata del fratello) e Alex. Parlando della protagonista, in questi due capitoli non è sbucato nulla di interessante. Narra in prima persona, esprime anche abbastanza le sue emozioni, ma la trovo comunque piatta, non riesco a definire bene il suo carattere. Tende allo stereotipato, però, alla classica brava ragazza che (come avrò ribadito tre o quattro volte già) ha i soliti problemi familiari. Anche Mirko, la stessa cosa. Lo stereotipo del figaccio. Poi c'è Alice, un personaggio che non mi piace affatto e che ispira subito antipatia. Questa storia che si è rimessa cinque volte col fidanzato la rende una stupida e anche un po' oca... Giulia e Alex invece incuriosiscono.
Venendo al tuo stile, non è assolutamente male, ma nemmeno chissà cosa. Conosci molto bene le regole di grammatica e il testo è scorrevole e leggibile. Però alla fine non è nulla di particolare, insomma, uno stile che rientra nella media. Una cosa per la quale ti condanno, però, è la grafica XD ciò che è importante in una storia è il contenuto, ma anche una bella presentazione dei capitoli aiuta ad attirare i lettori. Qui, per esempio, chissà quante persone sono fuggite vedendo che non c'è l'html D: che rende il testo tutto attaccato, e di conseguenza, scomodissimo da leggere, anche perché noto che ci sono parecchi dialoghi.
Come ultima cosa, ti segnalo alcuni errori (del primo capitolo, qui con questo blocco non sono riuscita a vederli):
1. "Assaporavo già il sapore di libertà che mi avrebbe invaso". Allora, per prima cosa l'assonanza Assaporavo già il sapore non suona molto bene, inoltre il termine invaso non va bene, a meno che non segue "la bocca" o "la lingua" o qualcosa del genere, calcola che stiamo parlando di sapori. Più corretto sarebbe "Pregustavo già il sapore della libertà che mi avrebbe invaso la lingua", che toglie sia quella brutta assonanza, rende un po' più particolare la frase e i concetti sono anche espressi in modo meno forzato.
2. "Lui era seduta in una panchina del pullman". Panchina del pullman? Nel pullman ci sono le panchine? Forse, una panchina della fermata del pullman. E aggiungo anche che pullman non è proprio la parola adatta... sono meglio autobus e corriera, il pullman è più quello che prenoti per le gite.
3. "Che dava sulla strada". Qui stiamo sempre parlando della fermata. Essendo una fermata dell'autobus, mi pare una cosa ovvia che dia sulla strada, non credi? Gli autobus non li prendi sul marciapiede.
4. "Intento a girarsi una sigaretta". Ti dico, non sono la persona più adatta a consigliarti termini riguardanti il fumo, ma "girare la sigaretta" suona molto male, inoltre non si capisce bene cosa sta facendo. La sta girando nel vero senso della parola, o se la sta facendo (quelle sigarette fai-da-te in cui metti il tabacco ecc.)? Nel primo caso sarebbe meglio "giocare con la sigaretta" o "si passava la sigaretta fra le dita". Nel secondo o "farsi la sigaretta" o "rollare", anche se ti ripeto, non sono la persona più adatta in questo campo.
"Non sapevo neanche io perché lo avessi scelto". Dunque, sarebbe meglio "avevo scelto". Lei in quel liceo ci sta da anni, quindi è un dato di fatto che l'abbia scelto. Non capisco, quindi, l'utilizzo del congiuntivo.
Detto questo sarà meglio dileguarmi, ti ho lasciato una recensione più lunga di quanto mi aspettassi D: |