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di Shakana

Questa storia ha ottenuto 346 recensioni.
Positive : 338
Neutre o critiche: 8 (guarda)


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Nuovo recensore
31/08/17, ore 22:11
Cap. 2:

Ma è palesemente ispirato ad Heirs.. c'e anche la protagonista nella foto...

Nuovo recensore
12/05/16, ore 16:14

No ma perché io capisco che è meglio mettersi una pezza in bocca prima parlare però povero Andrea anche i sensi di colpa x la morte del padre no. Se almeno avesse avuto complicazioni e fosse morto dopo avere chiesto il perdono alla moglie ed al figlio avresti trasmesso anche un messaggio d`amore. Cmq complimenti x la storia..

Nuovo recensore
27/06/15, ore 13:29

Ciao! Allora è mia abitudine lasciare una recensione a tutte le storie che leggo, così ho deciso di lasciarne una anche a questa, anche perchè credo che a voi scrittori faccia piacere sentire le opinioni di noi lettori. quindi, cosa penso di questa storia: devo dire che l'idea mi piace tantissimo, la storia in sé è originale e ben pensata: il triangolo amoroso, la cotta per il professore, la banda di bulli, la ragazza di origine coreane, persino la scelta dell'amico omosessuale mi è piaciuta! però devo dire che ai miei occhi questa storia ha un difettuccio, ovvero il modo in cui è scritta. errori di grammatica a parte, non mi piace proprio il modo in cui è scritta, mi risulta troppo meccanico, sembra scritta di fretta. forse sono io che frequentando il liceo classico sono troppo pignola in questo senso, e tu puoi anche non tenere conto della mia opinione, ma ci tenevo a farti sapere il pensiero di una lettrice come tante. detto questo, anche se non mi piace il modo in cui è scritta, questa storia finisce dritta tra i miei preferiti perchè l'idea di base è davvero originale e continuerò a leggerla :)conto di leggere anche altre tue storie e spero che la mia piccola critica possa essere costruttiva. un bacione

Recensore Junior
02/05/15, ore 23:10
Cap. 4:

Ciao! ho trovto questa storia per caso e mi sono incuriosita leggendo nella presentazione che la protagonista e` coreana. Io essendo coreana cresciuta in italia, non potevo non leggere questa storia, e ti devo dire mi sta intrigando sempre di piu`XD Ma ho trovato dei punti che ho pensato fosse meglio aggiustare, anche se e` una storia inventata.
Allora YUKI e` un nome giapponese e la protagonista essendo coreana forse era meglio chiamarla YURI o YUMI (nomi coreani) , E` IMPOSSIBILE che la madre di Yuki sia del NORD COREA, Il NORD COREA e` un paese sotto dittatura chiuso a se stesso dove i suoi cittadini sono rinchiusi e non possono uscire all'estero (non si puo` uscire ne entrare) eccetto particolarissimi casi, tenuti sempre e comunque sotto controllo dal regime. Quindi penso sia improbabile che il Padre di Yuki sia andato in Corea del nord in vacanza. sarebbe giusto aggiustare le sue origini in COREA DEL SUD (quella che si vede nei DRAMA, dove c'e` SEOUL ed e`un paese aperto, democratico)
(Recensione modificata il 02/05/2015 - 11:14 pm)
(Recensione modificata il 03/05/2015 - 01:40 am)

Recensore Junior
09/11/14, ore 14:40

Argh, non me la sento di darti la bandiera verde.
Nulla da dire; è scritta benissimo e come al solito niente errori di grammatica e di battitura.
E' che la personalità della protagonista sta peggiorando sempre di più.
Inizialmente Yuki era partita benissimo: sembrava una ragazzina tanto coraggiosa quanto intelligente e molto da prendere esempio.
Ma adesso che sta combinando? Mi aspettavo che fosse più intelligente e sensibile.
Dico sensibile perché se il prof fosse single, ok fai quello che ti pare, ma lui aveva una relazione e sentirsi dire "Ho lasciato Veronica per te" non è da andarsene fiere perché te hai non hai nemmeno 20 anni e sinceramente, se ero in lei, mi sarei fatta un esame di coscienza e valutato meglio la situazione. Potrei capire se fosse stata una ragazza MATURA, ovvero una che sembra molto più grande della sua età e che si comporta da donna adulta vaccinata, lei è intelligente ma alla fin fine, nel bene e nel male, è un po' come tutte le altre ragazze. Che poi? Cosa le ha colpito così tanto del prof? Rileggendo i vecchi capitoli, l'unica cosa che mi viene a mente sono soltanto la bellezza e un po' il suo modo di fare e infine?
Con Andrea è diverso: Andrea si è dimostrato dolce e gentile con il passare del tempo, il prof si è dimostrato solo quando ha dovuto fare l'amore con lei.
Adesso mi metto nei panni di Veronica e francamente se l'avessi davanti, ucciderei prima Yuki e poi Edo. Ah.. mi chiedo come reagirà Andrea, sono curiosa.
Scusa per questa recensione poco positiva ma quando leggo certe cose, non posso fare a meno di arrabbiarmi (sia chiaro, non ce l'ho con te XD) e poi mi aspettavo più buon senso dalla protagonista, visto che vuole fare la maestrina in tutto.
Spero vivamente che non ti offenderai per la recensione neutra ma io preferisco essere sincera e non mi va di darti il verde solo perché è scritta bene o altro.
(Recensione modificata il 09/11/2014 - 02:49 pm)

Nuovo recensore
27/06/14, ore 20:01
Cap. 8:

Ciao!
Leggendo la tua storia ho notato una serie di errori grammaticali e di distrazione molto frequenti,per renderla più scorrevole e gradevole sarebbe meglio li correggessi. Un'altra "pecca" molto frequente (che a mio parere penalizza la fluidità della storia) è la descrizione dettagliata di ogni singolo oggetto e persona: a mio avviso distrae il lettore e dà l'impressione che serva solamente ad occupare spazio per rendere il capitolo più lungo.
Sappi che tutto quello appena detto è del tutto soggettivo,quindi quello che io posso definire "pecca",per altri è un valore aggiunto anche piacevole.
Per il resto la storia,seppur poco aderente alla realtà, è interessante e "ben pensata".
Gli unici consigli che mi sento di darti sono : la correzione degli errori; evitare le descrizioni troppo dettagliate e attenersi il più possibile alla realtà attuale.
Complimenti per la fantasia ! Ciao (:

Recensore Master
08/06/14, ore 23:09

Ciao!
Innanzitutto vorrei darti qualche consiglio dopo aver letto la tua intro, perché prima di partire con una vera e propria recensione contenutistica mi sento in dovere di farti notare delle cose che saltano all’occhio di chi passa per caso nella sezione e nota la tua storia:
Il titolo, per quanto sia d’impatto nella sua cortezza concettuale, è purtroppo da rivedere per via del fatto che prima di postare una qualsiasi storia su EFP bisogna tenere conto del regolamento che, in questo caso, è stato violato per via del carattere maiuscolo – deduco che tu non abbia notato l’avvertimento posto dall’amministratrice al di sotto dello spazio da compilare, il quale cita “Non usare segni grafici. Non scrivere in lettere maiuscole. Non usare termini volgari.” (ho messo in grassetto il punto a cui mi riferisco, così che tu non fraintenda, perché so bene che non hai usato termini volgari o segni grafici!)
L’introduzione alla storia, invece, presenta alcuni piccoli problemi e prima di ogni altro c’è da vedere le note che collimano con la forma (altra voce riempita dall’amministratrice sotto lo spazio a essa dedicato nel format di pubblicazione): CIT. Non lasciare righe vuote o occupate prevalentemente da segni grafici. Devo dire, purtroppo, che tu hai lasciato queste righe vuote e per ben due volte, una delle quali è riempita semplicemente da un punto per dividere la descrizione della ragazza da quella del ragazzo, mentre l’altra è riempita di trattini per separare l’intro dalla nota sugli aggiornamenti che hai scritto in maiuscolo.
Scendendo più nel particolare, prima di passare al capitolo uno, posso però farti notare alcune piccolezze dell’introduzione stessa, come già preannunciato: la punteggiatura è tropo frammentaria, preferisci uno stile troppo lineare e composto di frasi brevi che in realtà potrebbero essere unite tra loro per comporre un discorso di senso logico con qualche congiunzione e/o virgola (magari su cui porre attenzione, perché ho notato qualche discrepanza anche nell’uso della virgola già da qui); i tempi verbali sono confusi e su questo non saprei dilungarmi molto se non dicendoti che magari nello stesso periodo potresti rivederli (ma non preoccuparti, dopo ti farò un esempio più concreto così che tu possa renderti conto degli accorgimenti citati); non dovresti ripetere tropo spesso alcuni concetti o parole che nel complesso potrebbero sembrare delle ripetizioni vere e proprie; se usi le virgolette per citare il nome di luoghi specifici, evita di usarle per sottolineare termini con i quali qualcuno si riferisce a qualcun altro – magari segnali con un corsivo, così da evitare confusione nel lettore; i puntini di sospensione non li amo nelle introduzioni, sembra un po’ come se l’autore si fosse perso all’improvviso in un bicchiere d’acqua. Non bisogna sfruttarli troppo, magari nel discorso diretto per mostrare incertezza in un personaggio o una frase interrotta a metà dall’intromissione di terzi.
Introduzione originale:
CIT. Yuki Lee è una ragazza coreana nata in Italia. Ha diciassette anni e lavora part-time come cameriera nel bar “Paradise Coffe”. Vive con sua madre e con sua sorella di dieci anni in un piccolo appartamento nel centro di Milano. Grazie al suo costante impegno a scuola e, ai suoi voti sempre alti, riceve una borsa di studio che le permetterà di frequentare dal penultimo anno di liceo, la prestigiosa scuola privata “ Academy School”, frequentata da figli di persone ricche e facoltose.
Da quando metterà piede a scuola, Yuki, si renderà conto che il suo sogno di frequentare questa scuola, presto, si trasformerà in un incubo senza fine.
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Andrea Molinari è il ragazzo più temuto a scuola. Ha diciotto anni, è bello quanto pericoloso e arrogante, ed è anche il capo della banda dei bulli della scuola. Lui insieme ai suoi amici, si divertono a tormentare le cosiddette “classi inferiori” ma, quando inizierà a prendere di mira Yuki, il ragazzo inizierà lentamente a provare qualcosa per lei…

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AVVISO: QUESTA STORIA VERRÀ AGGIORNATA UNA VOLTA OGNI UNA, MASSIMO DUE SETTIMANE

Introduzione editata con gli accoglimenti:
Yuki Lee è una ragazza coreana di diciassette anni, nata in Italia e con un lavoro part-time da cameriera nel bar “Paradise Coffe”. Vive con sua madre e con sua sorella più piccola in un normale appartamento nel centro di Milano, ma grazie al suo costante impegno scolastico e ai suoi voti sempre alti, riceve una borsa di studio che le permette di frequentare la prestigiosa scuola privata “Academy School”, frequentata da figli di persone ricche e facoltose, a partire dal penultimo anno di liceo.
Andrea Molinari, invece, è il ragazzo più temuto a scuola: ha diciotto anni, è bello quanto pericoloso e arrogante, nonché capo di una banda di bulli che si diverte a tormentare le cosiddette classi inferiori.
Il sogno di frequentare questa scuola diventerà per Yuki un incubo senza fine proprio a causa di Andrea, ma quando lui inizierà a prenderla di mira si renderà lentamente conto di provare qualcosa per lei.
[Aggiornamento della storia ogni una/due settimane]
 
Detto questo passo al primo capitolo, sperando che capirai dalla premessa dell’introduzione che il concetto non cambia di molto – soprattutto nei punti che ti ho fatto notare sulla fluidità della stessa.
Posso aggiungere che le andate a capo separate dagli asterischi non sono così grandiose, soprattutto perché molti autori le utilizzano con scopi diversi (e parliamo di scrittori autentici). Ti consiglio di farne lo stesso uso, in effetti, soprattutto perché in questo modo sembrano solo un ghirigoro buttato lì per caso. Sono consigliabili prima e dopo un flashback, per esempio, un sogno o qualcosa di simile, ma non per le semplici andate a capo: creano solamente confusione.
Di mio non trovo molto apprezzabili le descrizioni minuziose qualora non fossero necessarie, è solo un virtuosismo che serve ad allungare le pagine, ma che in realtà non colpisce il lettore – e ne ho avuto prova sulla mia pelle, perché anche io cadevo in questo cosiddetto virtuosismo qualche tempo fa, prima di decidermi a lasciare solo descrizioni fondamentali per un messaggio, una trama o un senso d’interpretazione psicologica.
affermativo si scrive con la ì, non con la semplice i.
Credo che in una scuola prestigiosa ci si rivolga con il lei anche agli studenti, non solo da studente a professore, ma anche viceversa – e lo dico per via del fatto che ho conosciuto persone che l’hanno frequentate davvero, ma magari cambia da posto a posto, seppure io credo che sia plausibile nel contrario visto che in questo caso specifico parliamo della scuola più prestigiosa di Milano (come vuole la tua storia) e non una delle tante scuole private sparse per l’Italia a cui posso io fare riferimento.
Piccole info aggiuntive: la prima è sulla borsa di studio, mentre la seconda sulle divise scolastiche.
Le borse di studio in Italia funzionano diversamente dall’estero e non vanno confuse con quelle sempre citate nei telefilm americani proprio perché sono due cose completamente diverse. In Italia, infatti, la borsa di studio del liceo si raggiunge con la media molto alta, cosa che di certo non manca alla tua protagonista ma che non ha nulla a che vedere con l’ingresso in scuole private; infatti c’è da dire che la suddetta borsa di studio è un contributo in denaro che spesso non supera i cinquecento euro, il quale viene dato dallo stato allo studente come premio. Le borse di studio per l’università, invece, vengono assegnate diversamente: per reddito, per distanza di città dalla sede universitaria (quindi alla tipologia di studente pendolare) e per meritocrazia di voti. Nel primo caso non bisogna superare una certa soglia del modello ISE, nel secondo caso dare testimonianza della propria residenza in una città diversa da quella della sede scelta e nel terzo aver conseguito almeno un anno di studi alla facoltà con una media di voti agli esami molto alta. Si tratta anche in questo caso di contributo in denaro per i pendolari, rimborso per l’iscrizione e le tasse di esami per il reddito e per la media del terzo caso.
Per quanto riguarda Yuki, invece, c’è da dire che non corrisponde a nessuno dei tre casi universitari essendo una liceale e soprattutto che non potrebbe avere il trasferimento nella scuola privata di cui hai parlato in dall’inizio.
La divisa, invece, è un vezzo prettamente estero e soprattutto giapponese – da cui deduco venga il nome della protagonista che, se non vado errando, significa neve pur essendo coreana e quindi inspiegabilmente chiamata con un nome giapponese (ma posso comunque sbagliarmi). In Italia è rarissimo se non quasi impossibile trovare una scuola che abbia delle divise, ma per correttezza ho chiesto a una mia amica di Milano, la quale ha confermato che da quelle parti non ha mai visto qualcuno indossarne una.
So di per certo che esistono, sia chiaro, ma ripeto che sono rarissimi ed è quindi bene che per lo meno questo tu lo specifichi nella narrazione – anche perché credo che per il problema della borsa di studio non si possa fare nulla se non cambiare paese e adottare un modello americanizzato.
Sempre la suddetta amica mi ha un po’ smontato un sogno, devo dirlo. Parlando con lei le ho casualmente chiesto di descrivermi la città come accade con molti miei conoscenti, giusto per conoscere bene la contestualizzazione della tua storia e avere un’ottica più affine alla realtà, e mi ha detto che Milano è una città molto moderna, nonché frenetica. Molti dei palazzi che sono lì presenti sono di nuova generazione, specchiati e senz’altro non caratteristici come quell’edificio da te descritto, mentre quelli del centro – pochi, a detta sua, considerando l’area ristretta – sono storici. Anche ponendo però che la tua scuola fosse contestualizzata nel centro di Milano – perché dall’introduzione si evince che Yuki abita proprio lì – c’è comunque una piccola discrepanza a livello di verde. Sono rari gli edifici con molto verde al loro interno, anche se ci sono molti giardini privati e piccoli negli edifici del centro.
Alla prossima,
xoxo

Recensore Veterano
25/05/14, ore 11:10
Cap. 6:

Ciao purtroppo questa volta non me la sento di lasciarti una bandierina verde. Questo capitolo è stato a dir poco paralizzante, quello che hanno fatto a Yuki è terribile. Diciamo che ti sei salvata in corner ma cerca di non esagerare, insomma la storia dovrebbe trasmettere un messaggio positivo, non un'istigazione alla violenza e al suicidio. Va bene che il rating è rosso e quindi dovrebbero leggere solo le persone maggiorenni ma non sempre è così. Cerca di non oltrepassare la linea della decenza. Per il resto il capitolo è scritto bene, nulla da dire, a parte i POV che personalmente non amo molto (nome). Però nulla da dire. Cerca di non cadere nello scontato/banale/volgare. Alla prossima. bea