Recensione/valutazione valida per il contest "Iter mentis per imagines pro historia scribenda" iindetto sul forum di EFP_
Grammatica e ortografia: 10/10
Non ho trovato nulla di particolare da segnalare, solo un punto non mi è molto chiaro, mi riferisco a quando viene detto che il gruppo dove lavora Gaia ha una “piccola editoria”, non lo ritengo un errore, ma secondo me suona male, forse sarebbe stato meglio scrivere “un piccolo settore editoriale” o “una piccola presenza nel settore editoria”.
Stile: 10/10
Nella nota di accompagnamento dici che abbondi nelle parti dialogiche parlandone come di un difetto; mi duole dissentire, ma secondo me almeno in questo caso si tratta di una scelta ottima, perché permette ai personaggi di mostrarsi in prima persona per quello che sono, permette inoltre di spiegare come mai la consorte di Urano sia finita nello staff manageriale di una grande azienda.
Originalità: 9/10
Secondo me c’è eccome, ma non me la sono sentita di dare il voto massimo perché sono stato preso da un dubbio, perché se è vero che la soluzione trovata al problema non è affatto male (meglio una transazione economica che non gli antipatici sistemi che usavano gli dei e le dee classici/che quando qualcuno non andava loro a genio) forse l’idea di concupire un umano non lo è del tutto.
Gradimento personale: 9/10
Qualcuno a suo tempo definì gli dei “falsi e bugiardi”, in questo caso nemmeno gli umani scherzano, del resto non è bene fidarsi troppo dei piani regolatori, no?
Mi è parso sinceramente un po’ strano, ma questo non inficia il mio giudizio sulla storia, che una dea facesse “anni” di università, capisco che bisognava darsi una “copertura” per operare nel mondo umano, ma con la sue capacità superiori a quelle degli umani avrebbe potuto risparmiarsi file in segreteria, agli appelli e che altro, al limite avrebbe potuto “incantare” i docenti, no? Insomma, da quel che ho capito ha poteri che i mortali non hanno, perché non sfruttarli, allora?
Ho trovato molto intrigante la parte dedicata al metter su famiglia, il/la nascituro/a sarà quindi un semidio o una semidea? Ho anche pensato che dovrebbe fare in modo di render immortale il suo compagno, ricordandosi però che deve dargli anche l’eterna giovinezza, non vorrei che incappasse nell’errore di quella dea che voleva avere con sé il suo amante umano per l’eternità, ma dimenticandosi di quel dettaglio fu costretta a tenerselo, però vecchissimo; o della Sibilla Cumana, che chiese di vivere un numero di anni pari ai granelli di sabbia contenuti in una mano, ma sempre per quel particolare omesso si consunse sempre di più, fino a essere sola voce…
Caratterizzazione dei personaggi: 4/5
La dea mi sembra sia stata decisamente ben caratterizzata nel suo tentativo di integrarsi al meglio nella società umana ma allo stesso tempo di non perdere la sua connotazione sovrannaturale al momento del bisogno (in un certo senso, si può dire che la paura faccia novanta anche per lei); può sembrare strano, ma leggendo la sua vicenda mi sono venuti alla mente i versi di una nota canzone di Bertoli, anche lei è una “guerriera” senza spada, che ha memoria del passato e lo sguardo aperto sul futuro; quanto al legale, credo che meriti di godere della fiducia non solo professionale della protagonista (del resto dalle mie parti c’è un detto che tradotto consiglia di dire la verità all’avvocato, a lui poi spetterà imbrogliarla in modo da renderla favorevole al proprio cliente), nel caso di specie è stato relativamente facile perché s’è comportato da avvocato d’affari più che da consulente legale negli uffici giudiziari (meglio così, con i tempi della giustizia), per fortuna ha la necessaria elasticità mentale per non pensare d’essere ammattito o di pensare che sia tutta colpa dello stess quando scopre la verità sulla sua cliente e amica, forse però passa troppo velocemente nella dimensione di essere nientemeno che l’amante di una dea.
Attinenza al tema: 4/5
Devo dirti che sono rimasto un po’ sorpreso a vedere come hai trasposto l’immagine di riferimento, essa raffigura in tutta evidenza un essere che è umano fino a un certo punto, ma pensavo che, dato il colore dei capelli (che tra l’altro terminano in fiori) o l’ambientazione potesse essere uno spirito dei boschi o una ninfa (una driade, per usare un termine legato alla mitologia classica) e non ti nascondo che sono rimasto stupito della sua “promozione a dea” (non che non possa richiamarla, ma di solito gli/le dei/dee dovrebbero avere un aspetto più “maturo”, pur con le dovute eccezioni, ma non si parla forse di “madre natura” o di “madre terra”? In tal caso al massimo si dovrebbe parlare di “ragazzina natura”), comunque nell’insieme direi che ne hai ottimamente reso lo spirito, ovvero di un essere che ha un rapporto molto stretto con la natura (anzi, direi strettissimo, ne è la personificazione…), inoltre essendo una storia multicontest direi che l’attinenza a questo non ne è troppo diluita causa doveri di fedeltà con l’altro, tuttavia (ripeto, non perché partecipa anche a un altro contest), non me la sono sentita di dare il massimo dei voti per questa parte della valutazione.
Totale: 46/50 |