Recensioni per
Vintereventyret (En Julekalender)
di Callie_Stephanides
È straordinario il modo in cui, in questa raccolta, fai emergere le ambivalenze di Loki (che sono, a mio avviso, un elemento costitutivo del personaggio e che, pertanto, gli sono proprie fin dall’infanzia), così come è splendido il modo in cui Frigga le avverte ed è, per questo, perennemente divisa tra amore e inquietudine. |
Anche in questa drabble c'è un Loki che divide tra tenerezza e inquietudine: da un lato c'è il bambino, c'è l'arazzo di Frigga e persino un regalo, dall'altro, però, c'è il significato del ricamo e quel 'freddo' finale che straccia parecchie illusioni. E' come se il futuro fosse già dentro qualcuno che è solo un bambino, ma che non può sfuggire alla sua più intima e pericolosissima natura. |
Per me, imbranata e dimpedita in tutti i lavori femminili, il ricamo È una guerra. Cona la tela, con il disegno e con i fili che s'annodano, s'ingarbugliano, si spezzano. Senza speranza, proprio. Per questo invidio a Frigga il saper ricamare, come il saper brandire una spada. Perché è una donna a trecentosessanta gradi. Una madre, a trecentosessanta gradi, che illude se stessa con la speranza che quel figlio di neve possa avere un cuore caldo. |
Più cresce, più Loki diventa tetro e leggermente (ma anche no) spaventoso. Sono cupi gli ambienti in cui si muove, ma è anche cupo lui, nel suo sfuggire da un'ombra all'altra e trasformare persino un regalo nel simbolo di qualcosa che, se non maligno, di certo non brilla quanto a calore (e negli intenti e nel risultato). Eppure non posso fare a meno di pensare che a sua madre abbia regalato un cuore, forse la parte più autentica di lui. |
Il vantaggio di essere in ritardo è che almeno ho più di una pagina di calendario da sfogliare oggi :3 |
Piccoli sociopatici crescono. *w* |
E il piccolo Loki tolse così qualche centinaio d'anni a mamma Frigga. |
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