Grammatica, sintassi, ortografia e lessico: 8/10
Questo parametro è fin troppo ampio per dare un punteggio coerente. Dal punto di vista grammaticale e ortografico non ci sono errori. Dal punto di vista della sintassi, invece, devo dire che la storia risulta molto pesante, specialmente a causa delle troppe virgole, che in alcuni casi ti portano addirittura a fare degli errori (temevano che, la solitudine, la spingesse ad un atto [...], non puoi separare il soggetto "la solitudine" dal verbo "spingesse").
Il lessico è però il punto nevralgico. Ripetizioni ed accumulazioni si susseguono frase dopo frase, a volte in maniera addirittura assillante e quasi fastidiosa. C'è però una considerazione da fare, tu stai descrivendo una situazione opprimente e a livello lessicale questa sensazione viene trasmessa pienamente. Per questo il punteggio non è altissimo, ma non è nemmeno basso.
Sviluppo della trama: 9/10
La trama è ben sviluppata, ma una descrizione più ampia è ricca avrebbe favorito l'immedesimazione.
Caratterizzazione dei personaggi: 7/10
Ho trovato la caratterizzazione un po' piatta e stereotipata, per quanto riguarda i personaggi "umani": il marito non sembra avere qualità particolari, è semplicemente "il marito", che ama e che viene amato; la donna, totalmente sopraffatta dal dolore, risulta di poco spessore. Queste, tuttavia, sono scelte personali, sempre legate al messaggio che si vuole trasmettere.
Per quanto riguarda invece il personaggio che dovrebbe essere al centro della narrazione, ovvero le scarpe, non si può dire che ci sia una caratterizzazione particolare: descrivi il colore, il materiale, e ne dai un taglio affettivo, ma non si può dire che siano trattate come un personaggio.
Espressività: 9,5/10
Voglio premiarti da questo punto di vista, perché, come hai potuto evincere dagli altri parametri, ho pensato che tutte le tue scelte fossero volte ad una particolare resa espressiva e le ho apprezzate per questo. Leggendo la storia si percepisce una forte angoscia, un'oppressione vera e propria e, sembra brutto da dire, ma si vuole arrivare in fondo per prendere un po' di respiro, esattamente come la protagonista.
Originalità: 7,5/10
La storia è disseminata di immagini tipiche e ben presenti a tutti: la donna che fila la lana alla finestra, in attesa di qualcosa o immersa nei ricordi; le corse in taxi per raggiungere un posto il prima possibile; e, per quanto sia triste, anche le urla disperate di una madre e i sedativi per calmarla. Non si può dire che l'ambientazione e la trama siano particolarmente originali.
Attinenza ai temi e ai parametri posti: 8,5/10
Potrei dire che l'uso che hai fatto del buio sia perfetto: tutta la storia è immersa nel buio, dall'inizio alla fine, non solo la protagonista e la sua storia, ma anche il lettore viene inghiottito da questo buio dilagante. L'immagine del tramonto che rende tutto sempre più oscuro è bellissima e rende veramente bene l'idea.
Per quanto riguarda le scarpe, come ho già avuto a dire, ho i miei dubbi sulla loro funzione di personaggi e purtroppo hanno abbassato abbastanza il punteggio.
Valutazione finale: 49,5/60
La storia è molto interessante dal punto di vista formale, la resa dell'oppressione vissuta dalla donna (repetita iuvant) è ottima, sia attraverso il lessico, sia attraverso la sintassi quasi soffocante. Una buona prova! |