la piccola maia è cresciuta e per non fare torti a nessuno dei due genitori è stata smistata tra i corvi e nonostante il colpo iniziale la serpe del papà è più che orgoglioso della sua principessa
qualcosa mi dice che l’atteggiamento del barbagianni sia stato imposto dalla serpe che credo tema la continua vicinanza del giovane potter !
Io mi stavo avviando verso il treno quando mio padre mi afferrò per un braccio.
−Ehi, cerca di evitare quel Potter. È una testa calda come suo padre, non farti influenzare.
Io annuii anche se pur non convinta del tutto delle sue parole. Io e James eravamo amici da sempre e avevamo condiviso tutto, persino la vasca da bagno da bambini. Papà non era mai stato del tutto entusiasta della nostra unione e aveva tentato di separarci parecchie volte, anche se i rapporti con Harry erano decisamente migliorati. Dalla mia parte avevo il consenso della mamma e questo bastava a farlo tacere in parecchie occasioni, soprattutto quando James si fermava a dormire alla villa, o uscivamo insieme tornando a notte fonda. Io adoravo stare con James ma non potevo dare a papà tutti i torti. Jem era cocciuto, ribelle, egocentrico e spudorato a volte. Sembrava che non ci fosse nulla al mondo che potesse spaventarlo e amava cacciarsi nei guai, fare a botte con chi lo disturbava.
e si povero dra mi sa che ormai non è piu l’unico uomo nel cuore della sua bambina!
E si james ha la pessima fama del nonno e del padre che di certo non erano stati alunni molto tranquilli e dra fa bene a temere ma si sa chi può mettersi contro mamma herm nessuno neppure dra , e sappiamo come la riccia sia unita ai potter e quindi non veda poi male tale amicizia. Be si se tale figlio tale padre possiamo dire che i guai con lui abbondano!
infatti sembra che il giovane potte abbia ereditato il carattere dispettoso del nonno e che l’unica vittima preferita fosse sempre e proprio la sua amica d’infanzia
Mi rubava la borsa affinché io fossi costretto a cercarlo. A quel punto mi costringeva a sedermi accanto a lui per tutto il viaggio, frugava tra le mie cose in cerca di dolci e alla fine mi salutava con un bacio sulla guancia, che di anno in anno si avvicinava sempre più alle labbra. Non avevo idea se si trattava di una coincidenza o se faceva parte di un piano precedentemente architettato per mandarmi su tutte le furie. Ad ogni modo sembrava che quel giochetto non lo staccasse mai, e che aspettasse tutto l’anno per poterlo rifare.
E si mi sa che sono anni che aspira ad arrivare alle labbra di colei che fin da piccolo ha deciso di protegge e che lo ha conquistato .almeno l’incapacità con le ragazze tipica dei potter non è stata ereditata, mi sa che in questo a preso tutto dalla cara mamma gin che si è innamorata del suo primo grande amore fin da piccola e al primo incontro e non ha mai smesso di lottare per realizzare il suo sogno d’amore e visto il modo e la situazione in cui james è nato direi che ha ereditato e capito bene che quando l’amore colpisce non si puo fare altro che assecondarlo.
Be non dimentichiamoci che sia il padre sia il nonno erano abili sulla scopa e che in alcuni casi le partite sembrano delle vere e proprie battaglie in cui ci si puo mettere in mostra e ottener cosi l’attenzione di che si desidera conquistare e quindi deve cercare un'altra valvola di sfogo e di gloria ma questo mc non ha capito che gia rischia grosso e anzi insiste −Sta zitto, Potter! ─Lo rimbeccò lui ostentando un atteggiamento impavido che non gli si addiceva –Sono venuto qui per parlare con Maia.
James digrignò i denti.
─Me?
−Si ─Mi confermò Alastair accomodandosi sul mio sedile per non essendo invitato. Mi sembrò vedere James sporgersi e poi ritornare al suo posto come se volesse spingerlo oltre la cabina con uno spintone ma decise di trattenersi –Stasera noi della squadra di Quidditch di Grifondoro diamo una festa al campo . È un festino privato, dovrebbero essere invitati solo i Grifondoro, ma per te posso fare un’eccezione.
Mi sentii lusingata e sorrisi entusiasta all’idea di partecipare ad una festa con ragazzi più grandi della mia età. Data la posizione di mio padre non avevo molto modo di stare con gli altri ragazzi. Non ci si divertiva molto ad essere una Malfoy anche se tutti pensavamo il contrario.
Stavo per acconsentire quando James lo prese per il colletto della camicia.
E si jam e Alas sono rivali in amore ma mi sa che il giovane potter qualcosa dal caro vecchio dra l’ha presa anche se non si sa come ossia l’iper protezzionismo e possessionismo verso la piccola corvetta che è ignara di essere una delle cause di quell’antipatia la ragazza anche data la posizione dei suoi è piu che felice di poter passare del tempo con ragazzi della sua eta ma non immagina certo la reazione del suo amico di sempre che sembra un leone pronto a morder o meglio forse anche dire una serpe pronta a scattare
─E’ inulte che cerchi di farle gli occhi dolci. Non verrà mai alla tua stupida festa organizzata da fricchettoni viziati –Strinse più forte la presa sul colletto della sua camicia e Alastair indietreggiò preso dal panico ─Sono stato abbastanza chiaro?
A quel punto mi alzai afferrando James per le spalle e cercando di usare tutta la forza di cui ero capace per spostarlo. Alla fine cedette e sprofondò in malo modo sul suo sedile.
─James, ma che ti prende?Gli urlai contro andando in soccorso di Alastair che boccheggiava in cerca d’aria, schiacciato sul sedile come se volesse scomparirci all’interno.
−Stai bene? Gli chiesi vedendolo ancora sconcertato. Lui annuì aggiustandosi il coletto della camicia. Quando tornò a fissarmi il suo sguardo sembrava cambiato. Se prima dovevo piacergli adesso era spaventato addirittura dall’idea di starmi accanto e temetti che potesse ritirare la sua offerta. Volevo dare una bella lezione a James e per farlo avevo bisogno che Alastair mi invitasse a far parte della sua cerchia di amici, che Jem pur essendo un Grifondoro detestava.
─Forse è meglio che vada –mi disse alzandosi. Barcollava ─Io ti aspetto in sala grande questa sera dopo cena, Maia. Spero che ci sarai.
−Verrò ─Risposi felice di constatare che oltre che ad essere affascinante era anche un osso duro –E scusalo ancora. Oggi è più nervoso del solito.
e si alla fine anche la corvetta si è fatta sentier e per la prima volta sembra decisamente contraria a tutta quella protezione dell’amico che sembra volerla mettere in gabbia , jam ha evidentemente osato un po troppo , e ha dimenticato che l’amica forse ha ereditato il caratterino materno ossia deciso e poco incline alla violenza, per u attimo sembra che jam abbia avuto la meglio ma è solo per poco piochè l’altro grifone torna a rialzarsi , anche perché lei vuole dare una lezione a jem lei è libera di frequentare chi le pare e piace
. James si prendeva troppo spesso la libertà di decidere per me, anche se gli avevo fatto notare parecchie volte che ero capace di farlo da sola. Era sempre così protettivo, maniacale. Non mi perdeva mai di vista, mi metteva in guardia da tipi che secondo lui non erano degni della mia fiducia.
─Tu non ci andrai a quella festa.
−Si che ci andrò. ─Sottolineai inviperita evitando di guardarlo ─Sono grande, Jem. Non ho bisogno che tu mi dica quello che devo fare.
−Io li conosco i tipi come lui, Maia. Invitano le ragazze alle feste per portarsele a letto e dar loro il benservito il giorno dopo.
─Tipi come te allora?
James strinse i denti e lo vidi in difficoltà. Ne fui rallegrata.Lui non faceva mai attenzione ai sentimenti degli altri. Tutto ciò che desiderava già gli apparteneva, ed era difficile persuaderlo dal suo obbiettivo. E c’era dell’altro. Negli ultimi tempi avevo scoperto che sapere James nelle braccia di un’altra scatenava in me una sgradevole sensazione che non sapevo del tutto descrivere. Alcuni l’avrebbero chiamata gelosia ma io ero troppo orgogliosa per ammettere che di James mi importava più di quanto avrei voluto. Era una sfida come se stessa. Se lui poteva fare tutto ciò che gli passava per la testa allora anche io avrei potuto.
−Ma non lo capisci? ─Mi disse all’improvviso alzando il tono di voce –sto solo cercando di proteggerti.
─Non ho bisogno di essere protetta! Né da te né da nessun altro!
−Certo! Ne riparleremo questa sera, quando te lo ritroverai in mezzo alle tue gambe senza neppure rendertene conto.
Lo trafissi con un’occhiata gelida ─Sei disgustoso, James.
e si direi che quella non è piu una delle loro vecchie litigate da amici , ma ha molto di più il sapore di essere la prima litigata da innamorati anche se nessuno dei due lo ha ancora capito, e si ormai è passato il tempo non sono piu bambini. Jam sta tentando di farla ragionare lui stesso è un maschietto e sa bene cosa passa loro per la testa e non vuole che lei sia ferita e illusa, ma è la sua stessa indole da don giovani che chissa da chi ha ereditato visto che sia il nonno , sia il padre con le donne erano due imbranati, come comportamento mi ricorda un po quello di dra da studente ,mi sa che essere stato troppo a accanto a maia ha fatto male a jem che sembra aver ereditato alcuni difetti della serpe bionda. Ma anche la corvetta non sta certo meglio poiche non vuole ammettere di essre gelosa come la sua mammina cerca di analizzare ogni singola cosa ed emozioni , ma si sa che l’amore non puo esser compreso ma solo vissuto, ma la ragazza è anche decisa a dar pan per focaccia all’amico se lui puo fare quello che vuole cosi farà anche lei. Sembra che jam abbia preso un altro difetto dalla serpe ossia quello di parlare guidato dalla rabbia . ma siamo sicuri che jem sia un grifone!?
E tu sei una stupida ingenua. Dove stai andando adesso?
─In bagno –Risposi aprendo la porta scorrevole della cabina ─Dove tu non potrai seguirmi. fui felice di aver lasciato la bacchetta nel baule perché sarei stata tentata di usarla contro di lui. James doveva capire che non ero di sua proprietà perché lui non poteva essere di mia proprietà.
be dubito che una porta possa poi impedire a jam di raggiungerla se volesse , ma d'altronde se è figlia di sua madre puo difendersi anche senza bacchetta con le mani e si sarebbe ora che jem ricevesse lo stesso trattamento di dra gli farebbe bene
Lo sentii bussare poco dopo alla porta del bagno. In realtà non stava proprio bussando ma prendendo a pugni il telaio facendolo vacillare.
−Maia, apri la porta!
─Non ci penso neppure!
−Apri, Maia o giuro che la butto giù con un calcio.
Io sbuffai e corsi ad aprire perché sapevo bene di cosa era capace James
apunto mi sa che la porta non avrebbe retto a lungo
─Volevo chiederti scusa –Mi disse evitando di guardarmi ─Ho esagerato. Mi dispiace. È che quando si tratta di te io perdo la testa.
Rilasciai un sospiro cercando di capirci qualcosa. Per un attimo mi parve così fragile, con l’espressione sinceramente afflitta, le spalle basse, le braccia tese lungo i fianchi.
−Devi fidarti di me.
─Ma io mi fido di te –Ammise facendo un passo avanti. I nostri nasi si sfiorarono ─E’ degli altri che non mi fido.
−So badare a me stessa.
─Ma io voglio proteggerti. È sempre stato compito mio, ricordi? Dal primo momento che ci siamo visti io mi sono preso cura di te. È il mio compito, Maia. Mio. Solo mio.
be per lo meno ci mette meno della serpe bionda ad accorgersi di aver sbagliato ed ha il coraggio di ammetterlo il fatto è che jam non vuole perdere quello che lui considera un suo esclusivo compito difenderla ma misa che piu che compito o responsabilità per lui è anche una fortuna poiché ha la scusa bella che pronta per starle vicino ed impedire a chiunque di avvicinarsi troppo a lei, mi sa che dra dovrà accettare la situazione per lo meno lei la sua principessina sarà sempre al sicuro e amata
Cominciai a sentire caldo e inspiegabilmente il cuore prese a battermi più forte.
Era diverso dalle altre volte. Siamo sempre stati appiccati, l’uno accanto all’altraCi eravamo curati le ferite a vicenda, coprendoci quando ci era stato difficile inventare una scusa plausibile. Ci eravamo rincorsi e abbracciati. Le sue spalle erano sempre state la mia culla e le mie mani le sue uniche carezze.
Ma non era così naturale, sembrava sbagliato, come se all’improvviso fosse ingiusto guardarci e desiderare un contatto dei nostri corpi.
finalmente maia è la prima ad accorgersi del tempo che è passato e di come ora quella vicinanza sembri e risulti cosi strana
─Tu mi piaci, Maia –disse all’improvviso facendomi girare la testa ─Non mi piaci per una notte, per qualche ora o per una sfida. Tu mi piaci per sempre e non sopporto l’idea che potresti essere il per sempre di un altro. Ho scelto di proteggerti perché sono un’egoista. Ti voglio tutta per me, senza eccezioni. Sono un’egoista, Maia, e un coglione, l’ultimo ragazzo che meriti al tuo fianco. Ma questo non cambia le cose, tu mi piaci. Sono innamorato di te.
Stavo per perdere il controllo quando lo vidi fiondarsi sul mio viso e portate le labbra all’altezza della mia bocca, per coinvolgermi in un bacio che prima d’allora non avevo mai provato.
Il mio primo bacio.
e cosi jam ha deciso finalmente di rivelarle la verita ossia il suo amore e di come la cosda duri ormai da tanto , e sa che non è una cotta o qualcosa di passeggero , ma di molto duraturo finalmente il loro primo vero bacio
Ormai dra è condannato a dover condividere la sua principessa con un potter |