Recensioni per
Io e la mia lametta
di Poetessia

Questa storia ha ottenuto 10 recensioni.
Positive : 9
Neutre o critiche: 1 (guarda)


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Nuovo recensore
01/04/14, ore 17:27

Non mi hai fatto ridere, cavolo! 

Tu pensa che significa svegliarsi ogni mattina con il pensiero di non essere mai abbastanza.
Mai abbastanza bella, o simpatica, mai abbastanza magra, mai abbastanza forte.
Poi pensa che significa specchiarsi e trovare milioni di difetti. 
Pensa a che significa andare in giro e vedere tutte quelle ragazze perfette e desiderare di essere loro.
Pensa che significa specchiarsi e farsi schifo, mangiare e farsi schifo, pesarsi e farsi schifo, vomitare e farsi schifo, tagliarsi e farsi schifo .
Pensa che significa essere insultata così tanto da arrivare al punto di odiarsi.
Pensa che significa avere mille casini in testa, essere morta dentro, fingere un sorriso ogni giorno. 
E' difficile fare finta che tutto vada bene ogni giorno. 
Pensa che significa sentirsi sempre inferiore a tutte, sapere di non essere mai la prima scelta per nessuno.
Pensa che significa stare male, stare a pezzi, sentire sempre di scoppiare a piangere da un momento all’altro.
Pensa che significa sentirsi sola in una stanza piena di gente.
Pensa che significa essere sola, ma sola per davvero, rialzarsi senza l’aiuto di nessuno e sapere che comunque nessuno sarebbe disposto ad aiutarti.
Pensa a come ci si sente. 
Pensa se tu fossi così, ti piacerebbe una storia simile?
Pensa a tutto questo e dimmi se soppraviveresti. 
E poi dimmi, sai cos'è l'autolesionismo?
Lo sai cosa si prova?
Sai cosa mi da fastidio?
Che l’autolesionismo sia diventata una moda.
Ormai ovunque ti giri, la gente si taglia. 
E la cosa peggiore e che lo sbandiera in giro come se fosse un ottimo trofeo.
No, non funziona così.
Al mondo c’è tanta sofferenza.
Ci sono gli autolesionisti con le loro buone ragioni. 
Ma ci sono anche quelli che, solo per il gusto di farsi vedere, di avere qualche attenzione, si provocano quei finti tagli di cui non capiscono neppure il significato.
L’autolesionista è quello che soffre dentro, ma non lo da a vedere. 
L’autolesionista è quello che sembra sempre, perennamente felice, non quello che ti sbatte in faccia le sue lacrime e i suoi capricci.
L’autolesionista è quello che scrive di continuo, per trovare qualche valvola di sfogo che non sia quella maledetta lama.
L’autolesionista è quello che si innamora della persona sbagliata, che non ricambia. Ma non per questo cambia persona. 
Continua a guardarlo come se fosse la cosa più bella.
L’autolesionista è quella persona che, preferibilmente non si taglia i polsi. Che tutti vedono. 
L’autolesionista è colui che tende a nascondere la sua sofferenza, anche fisica.
È quello che le cicatrici non le ha necessariamente sulla pelle, ma quello che ne ha ricoperto il cuore.
È quella persona che cerca di offuscare i suoi pensieri, per evitare di farli uscire fuori e sbatterr tutto a terra come un uragano.
L’autolesionista è chi, nonostante tutti i suoi problemi, cerca di aiutarti, perchè è consapevole che si può far star meglio le persone.
L’autolesionista è chi si accontenta di un semplice abbraccio per stare un pochino meglio.
È chi è stufo di star male, ma comunque mette quel poco di anima che gli rimane in tutto, nei disegni, nei messaggi, nei sorrisi.
Autolesionismo è questo.
Sono le ferite, non importa dove e come, che non vengono gridate in giro con il megafono.
Perchè non c’è nulla da vantarsi nell’essere tutto questo.
Tantomeno nel far finta.
Ti dovresti vergognare di aver pubblicato una storia simile. 
Hai pubblicato uno stupido insulto verso tutte le povere persone autolesioniste.