Recensioni per
La caduta
di Targaryen

Questa storia ha ottenuto 12 recensioni.
Positive : 12
Neutre o critiche: 0


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Nuovo recensore
19/01/15, ore 19:31
Cap. 1:

“Hai fallito”, sussurra il silenzio, “E per questo dovrai vivere.”
Frase che condensa la struggente storia appena letta.
Un epilogo epico che lascia senza fiato!
Complimenti anche per questo superbo racconto!
Saluti
Kuen

Recensore Junior
03/07/14, ore 20:01
Cap. 1:

“Meeme, dove sei?”, sussurra in un gemito indistinto.
Braccia delicate lo cingono con forza sorprendente, scivolando alle sue spalle e avvolgendo il suo corpo accasciato ai piedi del timone.
“Sono qui, Harlock.”
La voce di lei lo raggiunge attraverso l’innaturale silenzio che li avvolge, la sua luce a difesa di entrambi contro le tenebre che avanzano. Piangono, insieme … lacrime nere come il peccato per lui e scintille di luce per lei.
Intorno a loro l’Arcadia precipita, in lenta, inesorabile trasformazione.

Cosa posso dire?! Splendida, quest'ultima frase conclude con bellezza una storia di altrettanta bellezza.. e tu a parer mio sei riuscita a tirare fuori un bel risultato prendendo come spunto una delle scene più significative del film.
Complimenti :)

Recensore Junior
17/06/14, ore 12:23
Cap. 1:

Apprezzo molto la tua scelta di aver scritto (in maniera impeccabile tralaltro) una parte del film di Capitan Harlock. Questa scena mi è sembrata tra le più toccanti l'hai resa ancora più espressiva con le tue emozioni che provano i personaggi. La mia parte preferita è la fine« Un pensiero lo attraversa, un’arcana paura lo scuote.
“Meeme, dove sei?”,
“Sono qui, Harlock.”
La voce di lei lo raggiunge attraverso l’innaturale silenzio che li avvolge, la sua luce a difesa di entrambi contro le tenebre che avanzano. Piangono, insieme … lacrime nere come il peccato per lui e scintille di luce per lei.

Recensore Master
07/04/14, ore 13:26
Cap. 1:

Questa storia è molto bella. Hai ripreso uno dei momenti del film che io ho preferito, quello della ribellione all'ipocrisia della Coalizione Gaia dove per un po' ho rivisto l'Harlock combattivo ed indomabile de "L'Arcadia della mia giovinezza", e lo hai fatto con un'introspezione incredibilmente reale. Sembra di vedere la scena del film con esattamente i pensieri di Harlock in sottofondo, ed anche di Meeme poco dopo. La voglia di giustizia, ma anche la paura di Harlock che è ancora poco più che un ragazzo umano ed ha scatenato qualcosa che non riesce a controllare, e per quanto se ne sia pentito non ha modo di tornare indietro.
“Hai fallito”, sussurra il silenzio, “E per questo dovrai vivere.”
Qui è riassunto tutto alla perfezione. E poi, alla fine, quando Harlock ha paura e chiama Meeme come un bambino che ha paura del buio... viene voglia di abbracciarlo anche noi per tirarlo fuori da quell'incubo.
Brava, proprio un bel lavoro =) Makoto

Nuovo recensore
06/04/14, ore 13:35
Cap. 1:

Questo racconto può essere apprezzato pienamente solo dagli appassionati di Harlock o da chi ha visto il film.
Tutti invece possono apprezzare la qualità della scrittura e dello stile. I due flussi di coscienza, prima quello di lui e poi quello di lei, scavano dietro ai volti enigmatici dei protagonisti della serie e ce li svelano nel momento più drammatico. La loro umanità, l'intensità delle parole e delle immagini sono coinvolgenti e appassionanti.
La scrittura è notevole e coraggiosa, non meno della scelta del taglio e della prospettiva. Lo stile è epico e immaginifico, la scelta delle parole è attenta e si nota una grande attenzione al ritmo e alla musicalità delle frasi.
Personalmente credo che si possa ancora limare in alcuni punti, per rendere la narrazione più asciutta ed efficace. Più una questione di gusto che altro.
Complessivamente un racconto notevole e una buona lettura
Grazie e a rileggerti presto

Nuovo recensore
05/04/14, ore 15:28
Cap. 1:

Meraviglioso. Soltanto questa parola può descrivere la bellezza di quanto hai scritto. L’apocalisse di cui Harlock e Meeme sono stati artefici viene trasmessa con una tale intensità da toccare le corde più profonde di chi ama il Capitano, riconoscendo in lui quella parte umana e vulnerabile che gli dà pieno diritto di commettere un errore. E tanto più l’uomo in questione è grande, quanto l’errore risulta irreparabile. Le sfumature linguistiche che accompagnano questa discesa negli inferi sono perfette, ed il lirismo di cui è pervasa la visione introspettiva dei due protagonisti è una componente aggiuntiva di valore che conferisce il giusto pathos all’azione narrativa. Il cuore di Harlock trema all’unisono con quello di Meeme, sua indissolubile compagna di vita e di ‘viaggio’, e fa tremare anche i nostri cuori. Conosci la potenza evocativa della parola e con essa l’arte dell’introspezione. Inoltre hai saputo creare un’atmosfera unica nel suo genere che mi ha avvolto, coinvolto, commosso, emozionato, fatto scendere negli inferi per poi risalire con una nuova consapevolezza: anche nella sua ‘caduta’ Harlock è ugualmente grande perché accetta la sua colpa, non si nasconde dietro falsi stereotipi, ed è altruista fino all’ultimo barlume di luce. Perché non c’è solo tenebra in questo racconto, ma anche tanta luce. Quella della redenzione, che porta con sé l’incantevole volto di Meeme. Eccellente l’epilogo, impreziosito da immagini figurative di alto livello che fanno letteralmente scorrere la scena dinanzi ai nostri occhi. Splendida l'espressione 'lacrime nere come il peccato per lui e scintille di luce per lei'. Pura poesia. Onore al merito, perché hai scritto un testo sorprendente. ‘La caduta’ non è una meteora, bensì una stella che brilla alta e luminosa nel cielo di Harlock. Una stella che rende onore anche all'universo di Matsumoto. Cara Targaryen, continua ad illuminarci. Aphrodia7

Recensore Master
03/04/14, ore 19:48
Cap. 1:

Una splendida, tragica poesia per uno dei momenti più forti e drammatici di questa storia. Impagabile come hai gestito il dolore e il tormento di Harlock, nei confronti dei compagni di battaglia divenuti nemici, e di Meeme, che sente di tradire più di tutti gli altri.
Lei è dolcissima nella sua devozione, nel suo sentimento a cui non sa dare un nome, ma che non è altro che amore.
Stupendo, da brividi il finale: la caduta. La caduta dell'eroe, o forse solo di un uomo che ha fatto dei propri ideali la propria vita. Ma, come dice Meeme, i più grandi sbagli spesso vengono proprio dalle migliori intenzioni.
Ho cercato spesso di immaginare cosa fosse successo durante quegli istanti di folle oblio e tu ne hai dato una rappresentazione eccellente.
Complimenti!!

Recensore Veterano
03/04/14, ore 08:32
Cap. 1:

Epico e struggente.
A volte le parole non bastano per spiegare la vividezza delle emozioni che si provano. Io mi trovo proprio davanti a questa difficoltà, perchè l'intensità del tuo racconto mi ha ridotto a quel silenzio che ti coglie quando ti imbatti in un vero e proprio capolavoro .
Non aggiungo davvero altro, perchè potrebbe solo sminuire quello che mi hai regalato con le tue parole.
A presto.
Sere

Recensore Junior
03/04/14, ore 07:17
Cap. 1:

CiaoTargaryen, tu sai quanto io aspettassi che un tuo racconto vedesse la luce, e vedere che me lo dedichi anche, non fa che rendermi davvero felice! Grazie!
Ma grazie, soprattutto per averci aperto uno scorcio nell'animo del capitano in quella parte del film che ha lasciato tutti noi amareggiati. Era davvero difficile trovare una ragione per giustificare un tale gesto da un personaggio come lui, ma tu nonostante non l'abbia redento, ce l'hai reso talmente vivo e splendido nella sua caduta verso quell'abisso, che non si può fare a meno di amarlo ancora di più. Come non desiderare di abbracciarli e piangere con loro nella scena finale?
Hai donato bellezza anche alle sue tenebre!
Non riesco a dire altro, solo ancora grazie!
Dea Bastet
(Recensione modificata il 03/04/2014 - 07:43 am)

Recensore Master
03/04/14, ore 06:09
Cap. 1:

Carissima, sai bene cosa penso di questa parte della sceneggiatura, nonostante ciò devo dire che hai scritto un racconto splendido, assolutamente vivo e straziante nella sua intensità, di una credibilità che difficilmente avevo trovato finora. Sei riuscita a dare forma ai pensieri di Harlock e Meeme in maniera sublime, le loro esitazioni, la loro paura, la determinazione, il coraggio, il rimorso, l'amore. C'è tutto in questo racconto che non cade mai nel patetico nonostante la sua drammaticità e non scivola nel mieloso nonostante la forza dei sentimenti che metti in scena. Mi inchino davanti alla tua bravura e lo metto di corsa fra i preferiti. Complimenti!

Recensore Master
03/04/14, ore 00:11
Cap. 1:

Hai analizzato in maniera convincente, e con delle immagini davvero potenti, direi apocalittiche, il "peccato originale" di Harlock, aspetto che in effetti nel film era stato trattato in modo un po' frettoloso, per ovvi motivi di tempo. Mentre qui ci sono le motivazioni di questo gesto estremo, la perfetta consapevolezza delle conseguenze di un suo errore, e la totale assunzione delle proprie responsabilità, da vero uomo quale lui è.
Mi è piaciuta anche la figura di Meeme, che lo asseconda - pare di capire - semplicemente per amore, pronta a seguirlo e a condividere fino in fondo il suo rimorso e il suo inferno interiore.
Quindi, a suo modo, è anche una storia romantica.

Recensore Junior
02/04/14, ore 23:00
Cap. 1:

Miii ma tutto sto macello perché masu ha cucinato il cenone di natale x tutti con dosi industriali di peperoncino con effetti gastroenterici devastanti e l'equipaggio al completo ha intasato i bagni e i pozzi neri dell'arcadia e meeme ha dovuto aprire i boccaporti di scarico?? Ma sarebbe bastato un dissenten a tutti x non coprire la terra di dark matter... La prossima volta capitano fai cucinare a yama,magari è meglio...e ti senti meno in colpa...