Tu mi hai violentata.
E io sono ultra-sensibile.
Questa introduzione è assai idiota e no-sense, ma chissenefrega, o meglio, la comprenderai nel corso della recensione. -Oh, e sarà molto lunga, quindi mettiti comoda e preparati.-
Non sono una che legge molte fan fiction, devo dire la verità. Il motivo è semplicemente perché altrimenti mi farei ricoverare quotidianamente in terapia intensiva per un sovraccarico di emozioni (?) e rischierei ogni fottuta volta di rimanerci secca.
Questo per quanto riguarda l'AkuRoku in particolare, perché, davvero, le storie ben scritte, le drammatiche in particolare, mi stendono per un mese intero. Come se non fossi già abbastanza depressa di mio, poi.
E quindi quasi mai mi sono messa lì a cercare delle storie; quasi sempre le leggo per caso, spulcio tra i profili (Com'è avvenuto nel tuo caso), e, se la storia mi intriga, se mi sento pronta psicologicamente, prendo un profondo respiro e mi tuffo.
Per la tua storia mi ci è voluta una preparazione di... Forse due settimane, magari pure di più. Sono pazza, lo so, o forse solo troppo sensibile.
Due settimane perché la tua storia l'ho adocchiata da un sacco di tempo; sia perché una volta avevo spulciato il tuo profilo, sia perché qualche volta mi imbattevo in alcune immagini sulla fan fiction in questione su Tumblr, sia perché una volta la storia in questione venne citata su una pagina Facebook di Kingdom Hearts.
E ogni volta pensavo: Eccheccavolo è questo ''Viva la Vida''? Non era mica quella canzone dei Coldplay? M'boh?''
Dal titolo mi sembrava una storia generale-commedia, tra l'altro. Insomma, una di quelle storie che ti strappano un sorriso, ironica, di un Roxas che incontra Axel nelle maniere più disparate e la solita combriccola di amici ritardati.
E invece no. O quasi, ehm.
Poi ho letto l'introduzione (E gli allegri avvertimenti) e mi è venuta una stretta al cuore.
Gli avvertimenti mi hanno fatto pensare: Alé, una felicissima storia piena di avvenimenti felici che costellano i vari protagonisti.
L'introduzione... Mi ha fatto male. E' scritta in maniera... Non so come descriverlo, perfetta. Questo inno alla vita , hai utilizzato dei termini spaventosamente efficaci, forti, da pugni nello stomaco proprio, è un tornado, davvero, tornado perché è distruttivo, ma dentro c'è un urlo, una speranza, e fa male, accidenti, mi ha fatto male, per questo mi sono detta ''Forse nei meandri del mio corpo provo ancora una briciola di amore per me medesima, quindi non aprirò questa storia, se no passerò dallo psicologo allo psicoterapeuta e tanti saluti al secchio.''
Ma, ahimè, uno dei miei grandi difetti è la curiosità morbosa che non so quante volte mi abbia fottut- ehm, sì.
Una settimana fa ho aperto il primo capitolo e bum, un'altra stretta al cuore: dunque, un enorme flash-back dove tu starai lì con il cuore in gola, l'acqua alla testa, a chiederti se Roxas alla fine sopravviverà o meno. E ti faccio i miei complimenti, perché nonostante il flash-back iniziale sia una tecnica non molto originale, in questa storia non potevi utilizzare metodo migliore perché contribuisce a creare un'atmosfera ancora più ''pesante'', angosciante, soffocante, perché io, sinceramente, anche nei momenti più /felici/ ero lì a strapparmi le costole (???) dal dolore, dal momento che non facevo altro che pensare al fatto che, cazzum, nell'ultimo capitolo avrei potuto benissimo trovarmi dinnanzi al funerale di Roxas e così sarei veramente morta di depressione.
Comunque, il primo capitolo mi ha spaventata, così ho cercato di lasciare perdere, ma, ahimè, ieri la curiosità mi ha proprio divorato il cervello e 'sta mattina ho mandato quel microscopico amore verso me stessa a quel paese e ho capito che non sarei riuscita a sopravvivere senza aver letto questa benedetta storia.
E... Cavolo.
Mi spiace, mi spiace di non averla seguita dall'inizio per due motivi: prima di tutto mi sarei risparmiata questo mega-schiaffo di tredici capitoli filati, secondo perché avrei potuto commentare tutto in maniera più precisa (Nonostante legga poche storie, quelle poche storie che leggo adoro commentarle minuziosamente).
Però vabbeh, meglio tardi che mai, no?
Questa storia è... E' tutto.
Inaspettata da morire, perché io fino al flash-back di Xion pensavo di aver individuato il genere della storia: qualcosa di drammatico, tragico, un Roxas malato terminale che comunque cerca di vivere, si sforza di strapparsi dalla sua condanna, conosce Axel (E complimenti per la maniera con la quale lo hai tratteggiato, ma su questo mi soffermerò più avanti), e via discorrendo.
Invece no, qui hai voluto trattare anche argomenti forti .
Non che i problemi cardiaci non lo siano, per carità, ma certamente il mondo dell'alcool, della droga e della prostituzione rappresentano qualcosa di diverso, forse di opposto; le malattie ti colpiscono contro la tua volontà, invece le dipendenze sono una tua disperata ricerca che però potrebbe portarti alla morte.
La mia parte preferita è stata infatti quella del lungo flash-back con Xion. Non apprezzo molto la RokuShi, però qua mi sono piaciuti perché il loro non era esattamente amore, ma qualcosa che rappresentava la distruzione. (Il che è assolutamente surreale, perché Xion l'ho sempre vista come qualcosa che rappresenta la malinconia, qualcosa comunque di intoccabile, puro, lontana anni luce da come l'hai descritta qui. E sai qual è il bello? Che però non l'ho vista OOC, mai, neanche per un secondo, anzi, l'ho amata tantissimo).
Ho amato le descrizioni dei luoghi, il gruppo di ragazzi, Vanitas, il provare droghe nuove, Roxas che si lascia trascinare dal caos, dallo schifo da cui è circondato, Roxas che cerca di salvare Xion ma che viene catapultato lui stesso in quel casino, che scappa di casa, e ho amato anche quel piccolo incontro con Axel, totalmente inaspettato.
Io ho sempre amato le storie forti, realistiche, sulla gente che per prendere la vita a morsi è costretta ad utilizzare metodi ''sporchi'', distruttivi, mi ci sono rivista tantissimo, anche perché ho piccole esperienze a riguardo, e la frase di Ventus, quel ''Roxas ha bisogno di aiuto'', mi ha fatto venire una stretta al cuore perché qui c'è davvero tanto, c'è il sangue, la disperazione, la tragedia, la morte di ragazzi che sono capitati in qualcosa decisamente più grande di loro.
La storia poi addirittura si complica, diventa un labirinto: aumentano i personaggi, appaiono molto quelli di Final Fantasy, e dal titolo, dall'introduzione, non mi sarei MAI immaginata che i segreti di Roxas potessero essere così grandi. Trasferimenti, governo, malattie, ricercati, la maniera con la quale i personaggi sono legati... Accidenti, c'è davvero da diventare matti! All'inizio mi ha fatto un po' inclinare la testa, ma poi ho apprezzato questa maniera particolare per spiegare la malattia di Roxas.
E i personaggi, ecco, soffermiamoci sui personaggi.
Roxas.
Roxas è davvero molto ben descritto, ha anche tratti differenti dalle solite storie. Non è tanto il fatto che abbia le palle, perché lui ce le ha, l'ho visto in molte storie così, ma è il suo... Non so come spiegarlo, la sua razionalità particolare, la maniera con la quale talvolta si lascia sfuggire frasi apparentemente senza senso, la sua incredibile schiettezza, che poi racchiude un quadro quasi completo (E dico quasi perché penso che la storia avrà altre sorprese): Roxas è diventato così dopo quello che ha vissuto, dopo ciò che ha passato con Xion, e questi mostruosi abusi di cui credo si parlerà meglio nei prossimi capitoli.
I personaggi li ho amati tutti, dal primo all'ultimo. Dalle figure più emarginali, da quelli più presenti. Ho adorato Sora, Riku, Kairi, Naminè, Zexion, Demyx, l'Organizzazione (Che poi, ad eccetto di Xemnas e Saix, si presentano come ''bravi'' ragazzi, dopo tutto) e Axel, un altro personaggio pazzesco.
Anche qui devo dire che mi ha stupita: è il personaggio che probabilmente più è mutato nel corso della storia. E' stato molto dinamico dal punto di vista interiore; e non mi è apparso surreale o altro, anzi, ho seguito con molta attenzione i suoi cambiamenti, avevano senso, erano perfettamente localizzati nel contesto.
Inizia a farsi delle domande sui propri gesti, inizia ad interessarsi alla vita: da stronzo-strafottente si ritrova ad avere a che fare con un ragazzo terminale PIENO di segreti, di un passato oscuro, e lui stesso rischia le penne con Saix e Xemnas.
Ecco, poi Saix io lo odio DA MORIRE. L'ho sempre odiato, qui, lì, nel videogioco, ovunque . E solo Dio sa quanto ripudio la AkuSai (Ma boh, si chiama così?), mi fa contorcere le budella, sarà che vedere un Axel più passivo mi fa veramente venire voglia di vomitare tre volte la cena di Natale del 2007.
Sorvoliamo.
Poi della storia ho apprezzato tantissimi dettagli; l'amore di Roxas per la Coca-Cola alla ciliegia, la sua stanza, la descrizione accurata dei luoghi, il fatto che il biondino si sia vestito da Jack Frost (Lì proprio ho sclerato: i miei due personaggi preferiti... Uniti! Ohw), le numerosissime citazioni, i cantanti, le frasi.
Oh, oh, oh! E ho trovato a dir poco geniale la scena dove Roxas e Axel giocano a Kingdom Hearts. Tipo che stavo morendo dal ridere. Davvero geniale-!
Un'altra cosa che ho apprezzato molto è stata l'innamoramento tra i due: è avvenuta in maniera... ''Strana'', strana e fulminea, però Axel non si accorge immediatamente di essersi innamorato subito di Roxas, per questo è strano, particolare. Il loro primo incontro è stato uno spasso, tra l'altro: quando ho scoperto che Roxas, nonostante fosse il suo tutor, abbia aspettato fino alle 16.00 in punto... No, vabbeh, gli avrei consegnato il premio Nobel e tanti saluti.
Ho apprezzato il loro avvicinarsi gradualmente, ma poi neanche tanto, Roxas resta (Ed è tutt'ora che siamo al tredicesimo capitolo) chiuso per quanto riguarda le sue parole, non vuole essere trattato da malato, però i gesti, gli abbracci, i baci, avvengono abbastanza velocemente, e quasi colmano questa continua assenza di parole, perché entrambi, Roxas soprattutto, dovrebbe spiegare tante, ma davvero tantissime cose ad Axel, e anche a noi lettori, uh.
Forse questa è davvero la recensione più lunga che io abbia mai fatto, ma chissà quanti dettagli mi sono scordata, perché nonostante abbia appena finito di divorarmela (E conta che i primi sette capitoli li ho letti dal cellulare: io di solito detesto leggerli da lì, però ero così presa che non mi andava nemmeno di perdere tempo per accendere il computer), di sicuro mi sarò scordata un bel po' di cose.
Avrei voluto citarti qualche bella citazione che mi ha colpita, o qualche battuta divertente di Demyx o qualcosa sulla stupidaggine di Sora, ma, davvero, tornare indietro con i capitoli sarebbe un suicidio per me e cercare tutto mi farebbe diventare matta.
Questi capitoli li ho sì divorati, ma al tempo stesso ho dovuto fare un po' di pause per evitare questo eccessivo sovraccarico di emozioni. E dopo questo papiro degno de ''La Divina Commedia'' (Dante, davvero, mi fa una pippa), avrai sicuramente lontanamente immaginato che io mi sia davvero innamorata di questa storia. Mi è piaciuto lo stile, quello davvero tantissimo, scrivi in maniera impeccabile, le descrizioni nei punti giusti e molto dettagliate, non annoiano, anzi, creano un'atmosfera perfetta.
Critiche e/o pecche? Mah, qua e là ho notato qualche piccolo errore di battitura, ma nulla di grave, forse era nei primi capitoli, avrei voluto segnarmeli per poi riscriverteli ma essendo dal cellulare inizialmente non ne avevo proprio voglia, suvvia.
L'idea de ''Nel capitolo precedente...'', mi ha strappato una mezza risata, fa troppo da telefilm, ahaha ccc':
Non sei obbligata a rispondere ad una recensione così chilometrica, l'unica cosa che vorrei chiederti è: quanto sarà ancora lunga la storia? E' proprio una mia curiosità, perché sono ansiosa di sapere effettivamente quante siano ancora le cose da scoprire, e se devo agitarmi per l'imminente fine o meno. Tra l'altro a metà storia stavo quasi iniziando a scordarmi del primo capitolo e del trauma (Che purtroppo prima o poi dovrò affrontare) che Roxas potrebbe benissimo morire e lasciarci tutti nella mer-da.
Gesù, ho paura di premere su ''Invia la recensione''... Di sicuro il mio commento occuperà il 70% della pagina, ma vabbeh.
La storia va sicuramente tra le ''seguite''; non tra le ''preferite'' soltanto perché non sono abituata a infilare una fan fiction lì quando non è ancora terminata c;
Aspetto con ansia il prossimo aggiornamento!
Alla prossima C;
Ps. Anch'io ho riscontrato spesso il problema dei ''capitoli troppo lunghi'', ma spesso è un impulso incontrollabile, ahimè! |