Carissima, eccomi qui.
No, non sono una visione, un miraggio, o che so io. Sono solo pessima, e questo basta a descrivermi. Ho vissuto un periodo un po' strano, in effetti, caratterizzato da una totale perdita di ispirazione per le recensioni - ma spero di riuscire a farmi perdonare e, soprattutto, che il mio essere "arrugginita" non si faccia notare più di tanto. Chiedo scusa in anticipo. :)
Credo di averti detto in passato quanto questa raccolta mi piaccia e quanto trovi il tuo stile a dir poco fantastico - in caso contrario, ribadisco ciò che ho detto all'inizio: sono pessima. Mi sono sempre ritrovata moltissimo in queste riflessioni, e adesso ancor più di prima. Ho apprezzato davvero tanto il "tema", se così possiamo chiamarlo, che sta alla base di quest'ultimo dialogo, ed è impossibile non rendersi conto di come questo trasudi verità da ogni singola parola, e faccia anche riflettere. Fin troppo spesso ci ritroviamo quasi intrappolati in una vita diversa da come la vorremmo, in una realtà asfissiante, che ci sta eccessivamente stretta e ci fa sentire tutto il suo peso continuamente. Quella frazione di secondo, la mattina, diventa inevitabilmente quell'ancora di salvezza che, nella mia modestissima e irrilevante opinione, ci restituisce la speranza che qualcosa si possa cambiare. Bisogna solo trovare il modo di farlo.
"Davvero ti basta?", bella domanda. Difficile da dire, ma a volte, semplicemente, è necessario che basti.
Ne approfitto per dirti che ho apprezzato tantissimo anche gli altri dialoghi che non ho recensito, in particolar modo quello sull'amore, "frutto di un incontro casuale" - mi sono sentita come se la protagonista di quel dialogo fossi io, sarà che ne sto uscendo adesso (con tutte le ferite del caso e l'idealizzazione platonica che va a farsi benedire), ma rileggerlo con una nuova e fresca consapevolezza mi ha provocato un bel colpo al cuore ed una lacrimuccia commossa -, ed il penultimo, con la questione del limite, forse perché sono riuscita ad immedesimarmi alla perfezione anche in questo caso. Ma sono belli tutti, quindi non mi sembra il caso di parlare di alcuni e tralasciare gli altri, non sarebbe giusto.
La colpa è senza dubbio mia, che avrei dovuto farmi viva un po' prima e dedicare la giusta attenzione ai tuoi piccoli gioielli. Spero di essermi fatta "perdonare" giusto un minimo.
Detto ciò, per oggi ho concluso. Aspetto il prossimo dialogo ideale e terribilmente surreale che vorrai regalarci. :)
Un abbraccio,
Jules |