Sesta classificata al contest “My fictional crush”: Winter is coming, Scarlett Waldorf
Grammatica e sintassi: 9,3/10.
“Esattamente quello di Jon Snow, quando arrivò a Grande Inverno. Non sapeva niente, il piccolo Snow. Non avrebbe mai saputo niente.”
Questo “Snow” è una ripetizione, secondo me. Potresti omettere il primo, perché già usi il suo nome di battesimo e il cognome ti serve più avanti. (-0,3)
““E' solo un bambino” continuva a ripeterle una vocina nella sua testa.”
La “e” accentata non va scritta così. So che praticamente non è un errore, ma teoricamente sì, e siccome ci vuole davvero poco per inserire il simbolo giusto lo segnalo sempre. Inoltre, in “continuava” hai dimenticato una letterina. Quasi invisibile. (-0,2) (-0,2)
Stile e lessico: 9/10.
Come stile non c’è quasi niente da dire, perché la storia si legge molto bene. Anzi, è una delle storie più scorrevoli che mi sia trovata davanti nell’ultimo periodo, perché si vede che le parole sono state scelte con cura ed è una cosa che mi piace sempre. Io sono molto più casuale e istintiva, per esempio, e quando mi rileggo mi innervosisco, per cui apprezzo questo dettaglio più di quanto non possa sembrare.
Mi piace il fatto che i periodi siano brevi, perché si allineano molto ai sentimenti espressi. Trovo che ogni frase sia una piccola stilettata, più o meno come quelle che Catelyn sente arrivarle al petto in ogni istante della sua vita.
C’è solo una cosa che non mi convince. Benché mi piaccia come hai impostato le frasi – la lunghezza e tutto il resto – non sono convinta che andare così tanto a capo fosse necessario. Sicuramente ha un certo impatto visivo, e un testo più esteso in larghezza, piuttosto che in lunghezza, non avrebbe lo stesso fascino, ma non sempre è corretto, perché spezzare i periodi implica la possibilità che i concetti vengano espressi su due frasi. Quindi, visto che già sono separati da un punto fermo, almeno dovrebbero essere di seguito.
Originalità: 3,5/5.
Fondamentalmente, non c’è nulla di nuovo qui. Catelyn racconta questa storia a Talisa e hai solo ampliato un po’ ciò che accade. I suoi sentimenti li conosciamo già, e anche troppo bene, ed è una delle principali ragioni per cui odio questa maledetta donna. E per fortuna che i Tully mettono la famiglia e il dovere al primo posto.
Però ho apprezzato come hai raccontato la faccenda, descrivendo Jon come l’inverno che arriva. È un ottimo collegamento, soprattutto se il punto di vista è quello di Catelyn. Non sono sicura che il ciclo delle stagioni fosse proprio così, visto che l’ultima estate è durata dieci anni e l’inverno prima forse non solo cinque, ma non ricordo come sia andata effettivamente e quindi non sto ad approfondire – tanto più che, essendo un movieverse (o un tv!verse, o come lo si voglia chiamare), non ci sono i riferimenti temporali che si potrebbero trovare nei libri.
Caratterizzazione scena e personaggi: 9,5/10.
Purtroppo hai caratterizzato lady Stark molto bene. Dico “purtroppo” perché mi manda sempre in bestia il modo in cui tratta Jon, che a lei non ha fatto nulla e tantomeno ha la colpa di essere un bastardo. Quindi, il fatto che mi sia innervosita può significare solo che è ben caratterizzato. Di Jon non si può dire niente, dato che è un frugoletto, ma ho certamente apprezzato il fatto che sia un bambino corrucciato, e che abbia i tratti tipici degli Stark. In qualche modo, questo è sufficiente a confermare il fatto che sia davvero lui.
Avresti potuto approfondire un po’ di più il momento in cui Ned torna a Grande Inverno con il piccolo Jon, dato che ci sono pochi dettagli e la scena è liquidata in modo quasi troppo sbrigativo, ma poiché la vicenda è vista con gli occhi di Catelyn (che pure nelle Cronache è un personaggio POV davvero noiosissimo, anche se più o meno l’abbondanza di dettagli si nota in tutti i personaggi) può anche essere che sia perché è presa nel vortice degli avvenimenti e non capta proprio tutto ciò che accade. Forse potresti ampliare un paio di frasi qua e là, ma è una cosa davvero relativa quindi non c’è nessun problema.
Gradimento personale: 4/5.
Ammetto, prima di tutto, di avere storto il naso quando hai scritto quella frase: “Non sapeva niente, il piccolo Snow. Non avrebbe mai saputo niente.” Questo è più che altro un tormentone che Ygritte ha infilato nella testa a tutti, e sinceramente mi ha un po’ seccata (sarà che sono possessiva nei confronti del mio adorato Jon). L’ho trovato un po’ gratuito in questa fanfic, anche se poi mi sono persa in ragionamenti per cui questa frase potrebbe significare che Jon non saprà mai niente dei suoi genitori, eccetera. Sono quindi combattuta in merito; diciamo che non ho apprezzato il riferimento alla rossa, ma ho apprezzato la catena di pensieri che hai istigato nella mia testa.
Per il resto, trovo che sia una bella storia. Molto semplice, è vero, ma è scritta bene e si legge in modo molto scorrevole, per cui è una lettura piacevole. Sarà che leggo poco su questo fandom, ma è difficile trovare qualcosa di ben scritto e non noioso, per cui quando capita rimango sempre soddisfatta.
Bonus: 0/1.
Malus: -2
Totale: 33,3/41. |