era riuscito a spuntare il diritto di prelazione sulla figlia del loro primogenito, che sarebbe stata senz’altro papabile per il suo rampollo, talmente impegnato che non era riuscito a presenziare nemmeno per le nozze di sua sorella.
Scusa ma in cosa consiste il diritto di prelazione(perchè francamente nn ho capito in cosa consiste)?
Nel frattempo entrò un po’ più in confidenza con suo cognato: i due continuarono a chiamarsi “Capitan Basetta” e “Renna umana” e, per quanto non si potesse dire che avessero imparato a fraternizzare, avevano fissato un giorno tutto per loro, la domenica pomeriggio, in cui si davano appuntamento alla Querciola Vagabonda per bere un bicchierino di grappa.
Considerando come si sono conosciti direi che è un miracolo che siano diventati amici così in fretta.
I rapporti furono molto migliori con le loro cognate ed entrambi si offrirono di aiutarle con gli ultimi ritocchi il giorno prima delle nozze.
“Che ne pensi, Elsa?” chiese Kristoff indicando alla ragazza la magnifica torta nuziale a tre piani, al gusto di cioccolato, vaniglia e crema preparata con le sue stesse mani: “non per vantarmi, ma credo che si mangi già con gli occhi.”
“Stavo per dire la stessa cosa, Kristoff. Penso che già prima di sera non ne rimarrà nemmeno un pezzettino!” rispose Elsa.
“Buona è senz’altro buona. Però potrebbe essere un po’ più bella, non trovi?” suggerì Kristoff con un sorriso. “Prova a decorarla con la tua magia!”
Dapprima Elsa esitò, ma poi provò a concentrarsi: pensò ad Anna e a tutti i momenti belli che avevano condiviso insieme, pensò al primo bacio dato ad Hans e al loro viaggio di nozze che avrebbero trascorso in Provenza, ad ammirare dal vivo i campi di lavanda: le immagini della sua mente si tramutarono in forme meravigliose, fiocchi di neve simili a ricami e nastri di brina soffici come seta che scendevano delicati lungo i vari strati della torta.
“Così è perfetta!” commentò Kristoff.
“Però dovremmo avvertire gli ospiti che il ghiaccio non si mangia!” rise Elsa. Poi avvertì la sensazione che un’idea insolita ma straordinaria le attraversasse la mente. Rammentò nuovamente tutti i bei ricordi che aveva evocato per decorare la torta e con gli stessi ghirigori e fantasie impreziosì il suo vestito da sposa, che ora risplendeva come se fosse stato tempestato di diamanti. “Sono sicura che ad Anna piacerà” disse fra sé e sé “dopotutto è stato suo il suggerimento.”
Quella stessa sera Hans portò il suo regalo di nozze ad Anna: nientemeno che il velo da sposa, bianco, in seta e in pizzo e con un lungo strascico.
“Oh mio Dio, Hans è stupendo!” squittì Anna saltellando di gioia “mi aiuti a metterlo, per favore?”
“Ma certo, mia cara!” quindi puntò la coroncina del velo sulla testa della ragazza e allargò il tessuto in modo che fosse aperto in tutta la sua ampiezza. “Non te l’ho mai detto, ma da quando ti ho conosciuto ho sempre pensato che tu fossi la sorella che non ho mai avuto. Eri così allegra e spensierata. Mi piaceva farti dei regali per vederti sorridere. Vorrei tanto che Elsa mi desse una bambina, così lascerei che la sua adorata zia la viziasse da mattina a sera.”
Anna fissò la sua immagine nello specchio, osservando il volto di Hans, che, essendo impegnato a sistemarle il velo, non poteva guardarla negli occhi. “Avrei voluto saperlo prima” pensò, con una lieve punta di dispiacere. Ma poi il malessere svanì.
“Sai Hans, devo confidarti un segreto che riguarda te” lo provocò improvvisamente Anna.
“Cosa? Non oserai tenere sulle spine tuo cognato!”
“Ebbene, se domani diventerai mio cognato lo devi solo a me, perché sono stata io a convincere Elsa che tu eri fantastico per lei.”
Hans assunse un’espressione molto seria: “caspita, ignoravo di avere una sostenitrice così accanita.”
“Questo come minimo ti costerà un rifornimento perenne di biscotti delle Isole del Sud.”
“Ah, cara Anna, non credere di essere meno in debito nei miei confronti: chi credi che abbia persuaso il tuo fidanzato a vestirsi come un gentiluomo per venire a chiedere la tua mano?”
“Aspetta, che? Sei stato tu?!” sgranò gli occhioni Anna, che non si capacitava di come Kristoff avesse potuto accettare un consiglio di Hans.
“Non credo che mi sarai mai grata a sufficienza per averti procurato un marito elegante e soprattutto profumato.Tuttavia se da domani dovrò diventare il tuo fornitore ufficiale di biscotti, così sia. Purché anche tu sappia ricompensarmi in modo adeguato.” sibilò con uno sguardo pericolosamente malizioso.
“E come dovrei ripagarti, pretenzioso Capitan Basetta?” mormorò Anna con un serpeggiante timore di conoscere la sua risposta.
“Potresti convincere tua sorella a indossare per una volta il corsetto che le ha regalato vostra zia?”
in questo momento invidio gli ospiti del matrimonio perché la torta deve essere veramente fantastica(ed ecco risolto il mistero del cap precedente anche se ripensandoci avrei dovuto immaginare che c'era lo zampino dell'ammiraglio,e direi che la richiesta di quel volpone di Hans sia leggitima)!
E Hans che vorrebbe una bimba è tanto dolce(anche se dopo quello che ha passato sicuramente sarebbe tenero anche se avesse solo dei maschietti)
“Oh no, no! il giallo sulla neve è un obbrobrio!” sbottò il pupazzo di neve scuotendo la sua testa. “Meglio un bel rosa squillante!”
Olaf con questa battuta mi ha quasi fatto morire.
“Credo che la mise nunziale di Sven sia una tua creazione.” sospirò Elsa guardando sua sorella con la coda dell’occhio. “Kristoff lo sa?”
“Avvertito l’ho avvertito” rispose Anna “ma probabilmente non si aspetterà che l’ho fatto per davvero.” commentò ridacchiando. “Entreremo in chiesa in groppa a Sven!”
“Che cosa? Ma come pensi che riusciremo a montare sulla sua schiena con i nostri abiti? Ce li strapperemo tutti!” protestò Elsa.
“Una carrozza! Una carrozza fatta tutta di ghiaccio e splendente come il cristallo!” suggerì Olaf con una gioia incontenibile.
“Questa sì che è un’idea favolosa! Dai, Elsa facciamolo! Weselton schiatterà per l’invidia!” gridò Anna.
“Weselton è tra gli invitati?” domandò Elsa con un’ espressione di disgusto.
“Beh lui è lo suocero del fratello di Hans. Tecnicamente è un lontano parente acquisito. Più tuo che mio, per fortuna.” commentò Anna.
Oh mamma,vorrei proprio vedere la faccia di Kristoff di fronte al look di Sven(così come la carrozza che deve essere splendida,bravo Olaf che hai avuto un'idea favolosa)!
come ti ho già detto sarebbe bello leggere un sequel nel caso ti venisse qualche idea,poi se non l'ispirazione non ti viene pazienza,però sappi che un seguito ci starebbe bene!! |