Scommetto che, a ragione, non ti saresti mai aspettata di ricevere da me questa recensione. Non posso darti torto e onestamente ne sono molto dispiaciuta. Credo sinceramente che questa storia meriti tutti i crediti dell'universo e — non so se te l'ho mai detto in precedenza — mi piacerebbe vederla diventare un libro e io lo comprerei. Ho atteso tanto per recensire questo capitolo, credo sia passato quasi un anno. Di cose ne sono successe ma non vedo perché ciò dovrebbe interessarti, quindi ti rinnovo le scuse e parto con la lettura del capitolo (e la solita recensione in diretta).
Innanzitutto volevo dirti che è stato bello rivedere la tua grafica, perché dona al testo un'eleganza non indifferente e trovo che si sposi perfettamente con il font e le sue dimensioni. Ti ho già fatto in passato i complimenti per tutto questo, ma volevo rinnovarli.
La situazione familiare di Marcello è inconcepibile e mi ritrovo a ribadire quando il preconcetto che la prole debba essere lo specchio dei genitori sia sbagliato. Lui, per esempio, con quello strano essere che è sua madre non c'entra proprio nulla.
Per quanto riguarda il rapporto che c'è tra i tre amici e il carattere di Vittoria, penso di aver già dichiarato in passato il mio amore per questa ragazza: nonostante tutto ciò che sta passando, niente e nessuno le toglierà mai il sorriso dalla faccia! Questo sinceramente non è da tutti e sono d'accordissimo con Marcello quando chiede a Gerardo di sbrigarsi: potrebbe davvero essere la salvezza della loro amica. Non capisco perché lei non denunci la violenza che sta subendo, ma del resto non credo che se ci riuscisse non lo farebbe: deve essere un meccanismo psicologico che scatta in una mente che sta attraversando qualcosa che io non posso neanche immaginare. Non tutti regiamo allo stesso modo.
Ah, non so se avevo mai realizzato ciò prima d'ora, ma Marcello è davvero il mio personaggio preferito: si batte in ciò che crede e si mette contro tutto e tutti pur di rimanere coerente con se stesso. Il modo in cui ha liquidato quell'oca giuliva, la sua sensibilità nei confronti del migliore amico (che, ovviamente, c'è rimasto male!) e in generale le sue risposte sempre adatte alle circostanze mi hanno sempre affascinata. Sa essere sul pezzo ma sa anche quando evitare di battersi per una battaglia che non porterà a nulla, perché di fondo non sarà lui a cambiare una ragazza del genere, ma solo la vita (si spera).
Credo di aver detto tutto (in caso contrario lo aggiungerò dopo!) e continuo la lettura.
Ah, certo, come ho fatto a dimenticarlo!: amo troppo la ship Gerardo/Vittoria (non so se hai mai provato a darle un nome, sarebbe divertente) e penso davvero che insieme starebbero benissimo, con Marcello dall'altro lato che li shippa da bravo bambino (♥). Gerardo è tanto timido e accanto a una personalità spigliata come la sua penso si troverebbe a suo agio. La facepalm di Marcello descrive la mia espressione (sebbene divertita) alla fine del primo pezzo: è proprio un tenerone senza speranza, Gerardino!
Avevo quasi dimenticato l'angosciosa situazione di Beatrice e quel coglione del fratello. Lui rappresenta forse il tipo di persone che più odio a questo mondo: non è cattivo, ci credo al fatto che non ha malizia, che quello che fa non ha lo scopo di fare del male, ma proprio per questo non riesco a sopportare la stupidità e l'incoscienza che trasudano le loro parole e i loro gesti. È come se quest'uomo vivesse senza pensare alle conseguenze. Fa cadere un vaso per terra spaccandolo in mille pezzi ma gli dispiace davvero se qualcuno si taglia con essi. È un controsenso che mi dà sui nervi. Ma purtroppo è veramente realistico, quindi complimenti.
E i complimenti ti vanno fatti anche perché la scena in cui sono solo Navarra e Beatrice è raccapricciante. Mi permetti di carpire tutti i suoi sentimenti, le sue emozioni, la sua vergogna, il disagio. Cazzo, io gli avrei ficcato un bel calcio nelle palle, avrei risposto, avrei urlato. Ma stiamo scherzando? The sooner he dies, the better we all will be.
Quindi complimenti, davvero, mi hai completamente assorbita nella lettura.
Passo alla seconda parte del POV di Beatrice.
Non ti so descrivere la sensazione di pace e serenità che mi ha infuso questa scenetta nel negozio. Vedo quel posto come il paradiso di Beatrice (che merita questo e molto altro ancora) e adoro tutti i personaggi che sono involti in esso. La signora Sofia è adorabile, sia come donna, sia come pseudo-mamma e immagino anche come moglie, dal modo assolutamente adorabile, tenero e malinconico con cui parla di suo marito. I due bambini sono delle piccole gioie e il fatto che abbiano probabilmente fondato il team della loro shipping non è da poco (anzi, è solo un motivo in più per amarli!).
Mi è particolarmente piaciuto il modo in cui hai descritto la sua gioia nel vedere il giusto tessuto per la sciarpa di Marcello. Questi due sono un'otp: sono così belli, mentre pensano l'uno all'altra anche e soprattutto quando non sono assieme.
Le descrizioni le ho trovate perfette e mi piace molto il piano di Beatrice che, finalmente, sta diventando furba. Il suo carattere così dolce, sempre gentile e affabile la caratterizza e non voglio che cambi, ma allo stesso tempo deve ribellarsi al fratello e a tutto ciò che egli le fa passare — e sicuramente Marcello la aiuterà in questo!
Vedere Bea felice rende me felice, I mean it!
Wow! Che finale col botto!
Ti dico subito che ho amato la frase "È sempre così: nel momento in cui si pensa a tutt’altro, vengono in mente le soluzioni più brillanti ai problemi più macchinosi.", perché è maledettamente vero! Penso sia stato molto ingegnoso e subdolo ciò che Carter e i loro nemici hanno macchinato e spero sul serio che i due amici riescano a scoprire il mistero di questi omuncoli che gli vanno contro.
La scena in cui i due bimbi si sono "accaniti" contro Marcello è stata stupenda, con l'entrata in scena di Marcello che giustamente rincara la dose per rendere più chiaro il concetto a Gerardo (della serie "Svegliati! Ci arrivano anche i bambini!").
Ho adorato molto questa conclusione e in generale il capitolo.
In più, ci tenevo a complimentarmi per una cosa: si vede che sei tremendamente informata su ogni cosa che scrivi e che menzioni. Ogni argomento è trattato con cura, dai tessuti del negozio di Sofia agli accenni di storia e letteratura. Avevo perso di vista quanto fosse bello leggere un testo scritto bene, ma bene davvero, a tutto tondo, scritto con competenza a 360°. Davvero, congrats!
Ti faccio notare alcuni errorini sparsi nel testo (davvero insignificanti se visti nel complesso e perlopiù di distrazione): "dovette urlare ai suoi amici che doveva andare a dare una mano" c'è una ripetizione del verbo "dovere" e in generale forse la frase è un po' troppo pesante; "anche il suo cuore era tutt’altro che sereno" manca un "se" dopo "anche"; "dopo di che" che va scritto "dopodiché"; infine, un semplicissimo errore di concordanza (e distrazione/battitura), ovvero "troppo rischi".
A presto (spero!).
Bye, Halley. |