Recensioni per
1996 collection
di mattmary15

Questa storia ha ottenuto 13 recensioni.
Positive : 13
Neutre o critiche: 0


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Recensore Master
16/01/16, ore 00:19

Questa canzone mi piaceva.
Tanto.
L'ho ascoltata fino a consumare la cassetta, nei lunghi rientri a casa, la sera, staccando da un lavoro che odiavo. E ricollego questa canzone a quel quando, un autunno melanconico e troppo veloce.
Dirsi addio?
A volte non è possibile, hai ragione tu.
Perché chi taglia i ponti, non dice 'addio'. Chi taglia i ponti se ne va allontanandosi di schiena. In silenzio. Magari abbozzando un 'ciao' che vuol dire altro.
Chi dice addio o muore oppure sottintende qualcos'altro. Un 'arrivederci a quando mi sarà passata la rabbia', magari, ché 'addio' si porta dietro il sapore di una pietra tombale e il rumore secco di un porta senza maniglia che si chiude per sempre.

Il primo quadretto mi ha fatto salire la lacrimuccia. Perché farà pure bene sapere che stanno tutti bene e che Athena può starsene alla Tredicesima per cinque minuti, senza che nessuno attenti alla sua vita. Ma fa anche male, sotto sotto, sapere che non si è più necessari. Che fa un guerriero quando arriva la pace? Se la gode? Certo che sì. Ma in fondo al suo cuore si chiede quand'è che ricomincerà tutto il baillamme della guerra.

Dirsi addio, per questi cinque ragazzi, significa anche riconoscere che gli altri siano cresciuti. Siano diventati uomini, non più adolescenti. Ma a volte serve coraggio anche per questo - tanto quanto ne occorre per paragonare la vita di un santo ad un meraviglioso fuoco d'artificio - ed ecco che arrivano le birre, ecco che si dà la colpa alla sbornia, ecco che ci si maschera dietro un pudore che profuma di fratellanza.
In effetti è anche per me un mistero che il più ribelle e sfrontato dei cinque sia quello che abbia accettato il gioco più pesante e duro; però, come gli altri, mi stringo nelle spalle e mormoro un "stiamo parlando di Seiya". Perché l'amicizia è anche accettare che si compiano scelte incoerenti e/o improbabili senza protestare. A che servirebbe? Stiamo parlando di Seiya, no?

Kanon e Sorrento, invece, sono due rivali, due ex colleghi che forse sono stati tali a parole, ma non nei fatti. E adesso? Adesso c'è un riconoscersi, l'uno negli occhi dell'altro, come due avversari di valore.
La sirena che ha imparato a leggere tra le righe e i mezzi toni, e il gemello mancante che deve inventarsi una vita e trovare una casa. Ricominciare daccapo, insomma. E lo devono fare tutti e due, in maniera diversa e differente, ma la sostanza non cambia. E anche qui, dirsi addio? Perche? Per quale motivo, se tanto sappiamo che ci rivedremo?

Al solito, splendide metafore e descrizioni delicate ma precise.
Aspetto la prossima canzone!
Frattanto, buon 2016 anche a te.

Recensore Master
06/12/15, ore 20:37

È un piacere ritrovare questa raccolta.
E hai ragione tu, su tutta la linea.
Il filo rosso che lega due persone esiste e continuerà a legarle qualunque cosa succeda e qualunque piega prenderà il loro rapporto. Ci sono paure, tentennamenti, dubbi, perplessità. "Sarò all'altezza di chi mi ha preceduto?". Tutte domande plausibili. Tutte domande che affollano la testa di chi è accorto, nonostante le apparenze, ché sono gli sciocchi a non avere mai dei dubbi.
Ma Seiya non è sciocco. È impulsivo, che è ben diverso. E gli anni che gli hanno accarezzato il viso e le spalle gli hanno insegnato che ci sono momenti in cui tuffarsi di testa nel maelstrom infuriato, e momenti in cui si deve procedere a piccoli passi. Trattenendo il fiato, come un elefante in una cristalleria.

E hai ragione a dire che i figli sono di chi li cresce, e non di chi li mette al mondo. Perché loro guardano a noi, al nostro esempio, alle nostre tracce, anche se il sangue non mente e quel sorriso, quell'espressione, quella fossetta sul mento saltano fuori, ricordando - gridando - che il sangue non è acqua. E proprio perché il sangue non è acqua, Saga pensa. Immagina. Fa un bilancio non troppo serioso della propria esistenza, del sangue che canta dentro di lui. E che gli ricorda che chi nasce tondo non diventerà mai quadrato.

Recensore Junior
20/02/15, ore 23:04

Questo capitolo è davvero bello e da quel che ho letto nella premessa inscritta a inizio storia non vedo l'ora che aggiungi il terzo capitolo, anche se non ho ancora letto il secondo sono fiduciosa nel tuo talento,
Un grossissimo bacione
Jessica akuno
P.s. Mars è in assoluto l'essere che odio di più nella tua fan fiction, e credo che tu comprenda i motivi di questo odio più che giustificato, e ho goduto della sua reazione quando julian chiama pegasus uccisore di dei
P.p.s. Seiya è davvero dolcissimo <3 <3 <3

Recensore Junior
23/01/15, ore 11:07

Ed eccomi qui mattmary15... lette ...
Credo che tu abbia un arte nelle mani... Ho letto molte fan fiction e Missing Moments e poche mi hanno colpite come sanno fare le tue...
Rendi vivi i personaggi e anche mettendoli sotto una prospettiva diversa, da come siamo abituati a vederli, riesci comunque a farli amare. Anche la flare scorbutica mi va bene , non l'ho mai amata quella gatta morta !!!!
Che altro dirti se non brava aspetto le prossime storie !!!

Recensore Master
21/01/15, ore 12:38

Oggi dev'essere la giornata dello yaoi in Saint Seiya. È la seconda fic che commento con questa tematica. Alla terza inizierò a vederlo come un segno del destino.

In tutto ciò - deliqui a parte - Buon Anno! Torno a riaffacciarmi dopo un periodo complicato. Ti avevo avvisata che i miei tempi sarebbero stati biblici, nevvero?

Mi sono piaciute entrambe le storie che ci hai proposto in questa strenna di fine anno. Pur se con qualche perplessità. Ma le dolenti note le lasciamo a dopo e puntiamo i riflettori sulle piacevolezze. Ammesso che si possa dire piacevolezze...

La canzone da cui prendi spunto è forse quella col ritmo più ossessivo, con quel coro che ripete Now, where do we go? per tutta la durata dell'inciso. Come se ci si aspettasse una risposta da qualcuno. Tu hai scelto di puntare l'attenzione sulla dicotomia vado/resto e sul vorrei/non vorrei/ma se vuoi tanto caro a Battisti e Mogol e che racchiude perfettamente le indecisioni dell'animo umano davanti ad una soglia durissima da valicare. Quella che ci trova col piede a mezz'aria e che ci costa tantissimo mettere giù, hai presente?
E li ho cpaiti benissimo Hyoga e Shun, ché tutti noi abbiamo nella vita dei momenti in cui si vorrebbe restare ma qualcosa, dentro di noi, ci dice che no, si deve prendere il fagottino in spalla e andarsene. E momenti in cui cerchiamo con tutte le nostre forze di trattenere qualcosa che sappiamo ci scivolerà via dalle mani come la sabbia asciutta tra le dita.
E anche se no, io non ce la faccio a vederli innamorati uno dell'altro, anche se sì, per me sono irrimediabilmente etero, Shun compreso - e questo sì che è un atto di fede - ho apprezzato il tuo usarli come attanti proppiani (va à che paroloni!) per descrivere le sfumature dell'animo umano. A prescindere dalla coppia di cromosomi con cui siamo venuti al mondo.
Quel Non puoi decidere anche per me! di Shun, pensato ma non espresso, tenuto per sé, dentro al cuore, con una rabbia montante come la marea che sbatte sugli scogli, fa male al cuore. Fa male al cuore perché è vero. Perché a volte subiamo le decisioni degli altri, specie in campo sentimentale, quando il nostro fidanzato (o fidanzata, a seconda dei casi) decide di andarsene a scorrazzare per altri prati e per altri fiori. E a quel punto che fai? Gli dici "No, tu resti qui con me?". Sì, lo dici. ma dentro di te sai che non puoi fermarlo. Non puoi costringerlo. E allora puoi solo guardarlo andare via, lo zainetto in spalla e le mani in tasca. O lo scrigno, fai tu.
E mi è piaciuto anche Hyoga. Che si aggrappa a tutto, pur di non varcare quella soglia. Pur di non andarsene. Purché qualcuno lo fermi. Ché lui non ha abbastanza fegato, evidentemente.

E se Atene piange, Asgard non ride.
Io odio visceralmente Freja. Con tutto il cuore. La trovo una solenne gattamorta, e me ne scusino le fan, ma io preferirei vedere Hyoga assieme ad Erii o ad una scopa rovesciata piuttosto che con... quella!
Eppure ho capito i suoi sentimenti. Quella che parla qui è una donna ferita ed umiliata e delusa. Perché lei ha capito cosa è successo nel cuore del Cigno. E ha altresì capito che no, non fa parte dell'equazione. E che è nata colla coppia di cromosmi sbagliata, si vede.
Ora, da sua detrattrice dovrei mettermi a ridere di cuore, tipo cattiva da operetta, con tanto di tuoni e fulmini e rami scheletrici fuori dalla finestra alle mie spalle.
E invece no. Invece no perché la capisco. Accidenti a te, ma ti pare che devo provare solidarietà per quella sciacquetta bionda?!
Scherzi a parte, sei stata bravissima ad 'usare' Freja come strumento per mostrare i sentimenti di una donna delusa, tradita, ingannata (con buona pace di Baglioni) che sputa veleno come un cobra anche su sua sorella. Rea di non schierarsi dalla sua parte. Anche se quel "E tu hai sempre avuto Artax" Hilda se lo poteva anche risparmiare, detto tra noi.

E cominciamo con le dolenti note. O con quelle che mi hanno lasciato perplessa.
Ti avevo già spiegato come io intendo la punteggiattura degli incisi, per cui non vi tornerò sopra. Mi occuperò dei pensieri cancellati. Ho inteso una sorta di sperimentazione grafica, passami il termine, per cui quei pensieri si ritrovano una riga nera sopra perché è come se i nostri signorini non avessero il coraggio di pensarli davvero. Come se se ne restassero lì, a galleggiare sul fondo delle loro coscienze.
Ti dirò, data la puntale e precisa sequenza di botte e risposte tra i due, la vedo difficile che quei pensieri così precisi e puntuali se ne siano rimasti ammollo nel brodo primordiale dei cervelli (bacati) di Cigno e Andromeda. Magari poteva essere il Cosmo? Non lo so. Chiedo. perché messa così sembrerebbero dei pensieri. Ma allora non mi spiego quella riga nera, se non con la motivazione espressa sopra.
Sinceramente, se le cose stanno come le ho ipotizzate, mi sembra una scelta superflua. Superflua perché comunque a) rallenta la lettura - e per me viene prima questo di ogni altro artificio o sperimentazione tecnica; b) mi sembra superflua perché i pensieri che quei due esprimono hanno sufficiente forza ed intensità da bucare qualsiasi ritrosia. Cavoli, nemmeno se avessero urlato avrebbero avuto tanta intensità!
Se accetti un consiglio, prediligi sempre prima la scorrevolezza della lettura. Sempre. In poesia fai come ti pare, ma in prosa fai conto che la scorrevolezza viene da destra. Sempre. A tutti gli incroci.

C'è poi un guazzabuglio di nomi che non mi spiego. Mi rendo conto che il nome Lemuri suoni meglio di Caça, così come Artax abbia un fascino tutto suo (anche se io mi aspetto di veder apparire Atreju da un momento all'altro); ma se usi Hyoga e Shun e Seiya e Shiryu allora, per coerenza con la storia di partenza, dovresti usare Freja, Caça e compagnia. Sì, lo so. Sono una scassamaroni.

Il verbo sopravanzare è un rafforzativo di avanzare, ma inteso non come verbo di movimento, ma col significato di "restare". Hai presente quando dici "È avanzato un po' di cous cous, lo metto in frigo"? Ecco. Sopravanzare significa quello. E non riesco a vederci alcun significato legato al movimento, mi dispiace.

E in questa frase:

Come hai potuto farlo? Come hai potuto farmi questo, sorella!”

io ci vedrei bene un punto interrogativo, piuttosto che un solo punto esclamativo, visto che Freja sta porgendo alla sorella una domanda. magari, aggiungi il punto interrogativo, ché la sorpresa nella bionda principessa è papabile e palese, e qundi l'esclamazione c'è. Eccome. Ma è subordinata alla domanda, seppure retorica. Perché Freja sa che Hilda non poteva trattenere Hyoga con la forza. Anche se avrebbe tanto voluto che sua sorella ne fosse in grado.

In conclusione, torno a ribadirti le mie impressioni più che positive per questo capitolo. Non lasciarti spaventare dalle mie perplessità, dunque, e abbi pazienza. Ti sei trovata una lettrice rompiscatole!

Alla prossima!

Nuovo recensore
08/01/15, ore 23:06

Stavolta invece mi è piaciuta più la prima che la seconda ma per il semplice fatto che Flare proprio non mi piace , ma troppo piena di rancore sta ragazza , eh si ! ti ha lasciata un'uomo e che sarà mai ma tutta questa rabbia che sbotta contro tutti non riesco proprio a condividerla ...
La prima parte dicevo mi è piaciuta di più , era molto toccante i sentimenti di entrambi che purtroppo hanno deciso di mettere da parte pensando che fosse la cosa migliore, le parole non dette ma solo sussurrate alla notte che dice addio ud un'anno e da il benvenuto al nuovo che per loro non darà la felicità che solo insieme riescono ad avere , bello , bello e molto significativo ...

Nuovo recensore
07/01/15, ore 22:15

scusa per il ritardo ma le durante le festività ho avuto davvero molto poco tempo per collegarmi ,a proposito spero siano trascorse serenamente .. ma veniamo al capitolo sono contenta del tuo ritorno ed ero sicuro che avrei adorato questi spezzoni tratti da una storia magnifica .... la prima parte mi è piaciuta molto perchè sembrava davvero rispecchiare la magia del Natale , la nascita di Kouga proprio alla vigilia e la scalata alle 12 cose portando i " doni" .. molto bella e sentita.
la seconda parte troppo carina , c'era tutto ciò che amavo il triangolo Julian , Saori ,Seiya la continua gelosia di quest'ultimo , la presenza di Saga che ancora non riesco a togliermi l'immagine di lui in smoking , e poi la scena finale troppo dolce di Seiya che la "rapisce" per portarla a vederle i fuochi d'artificio in riva al mare , più romantico di cosi !!!! grazie e bentornata

Recensore Veterano
06/01/15, ore 00:26

Ciao splendida MattMary!! Che gioia vederti ancora attiva!! Questi tuoi "frammenti" sui protagonisti della tua splendida long fiction mi piacciono molto!
Ma ti confesserò una cosa :questo primo capitolo l'avevo letto il giorno stesso della tua pubblicazione... dal mio lettino con il cellulare... avrei voluto recensirti quella sera stessa... ma ero dal cellulare appunto, ed ero via per le vacanze di Natale, non avevo con me il mio amato portatile, ed ho dovuto aspettare fino ad oggi! Comunque sappi che questo primo capitolo è stato vissuto da me quel giorno come un regalo di Natale molto molto gradito!!
Comunque mi fa morire la sintonia che c'è tra i nostri due piccioncini, il semplice fatto che Saori già sapeva che Seiya non sarebbe rimasto lì a guardare, e quindi visto che fermarlo era impossibile, tanto vale renderlo impeccabile regalandogli un abito elegante!
Geniale!!

Spero di leggerti ancora presto.... e ne approfitto per augurarti buon anno!!
Un bacione,
Ladypink

Nuovo recensore
04/01/15, ore 22:10

Ciao e ben ritrovata,
è sempre un piacere coccolarsi tra i tuoi racconti, così delicati, originali e mai banalilo fai come solo tu sai fare, con una semplicità che è sempre un po' speciale – ed il tutto, amica mia, ha un sapore così familiare… hai presente quando trascorri del tempo in compagnia di una buona amica, sorseggiando del tè bollente, in uno di quei pomeriggi autunnali? Beh, è quella la sensazione che mi suscita ogni volta che leggo una tua storia, perciò grazie e complimenti!
Un abbraccio Kikyou.

Recensore Master
01/01/15, ore 01:32

Questo mi è davvero piaciuto. Sia perchè Shun è il mio Saint preferito, sia perchè i personaggi sono ben rispecchiati. Anche se preferisco Hyoga con Erii, con Flare è la scelta più ovvia. Artax è pur sempre morto, e chi dice che lei non posso innamorarsi di nuovo? ed è normale che cada sul Cigno la scelta, che la ha dato fiducia credendole subito. ma parlare di umani è sempre facile.
Shun e Hyoga sono due amici che hanno condiviso molte battaglie,e forse anche legati dal sacrificio di Shun alle Dodici Case, quando Hyoga compare contro Scorpio con lui in braccio ( lo yaoi è fanservice è per me saranno sempre tutti etero). Ma vivendo l'amore, per due umani, è naturale dividersi pur restando amici. Si sceglie la propria strada.
Quello con Hilda e Flare è quello che più mi è piaciuto. Hilda ha sempre rappresentato, imparandolo a proprie spese nel filler di Asgard, una cosa che ho sempre pensato. "buona, ma non stupida". La troppa bontà a volte per gli umani non è sempre positiva. Almeno per loro.
Sarà che sono una sorella maggiore, ma mi è piaciuto molto il fatto che Hilda sia una sovrana integerrima, che pensa al bene di molti. Flare invece, sorella minore, è un po più egocentrica e si lascia andare a ciò che prova il cuore. Non ha la responsabilità immensa della sorella. Ed il rapporto da ricucire dopo Poseidon, la fiducia, non è facile da ritrovare nemmeno con un legame di sangue.
Questo rispecchia, per una volta, fedelmente ogni personaggio ed ogni racconto. Che poi nella prima si voglia leggere un velato yaoi, ma di sicuro l'idea di partenza non è quella
Sei sulla buona strada, cammina in avanti verso la luce e non indietro verso l'oscurità.
Buon anno.

Recensore Master
27/12/14, ore 14:05

Dunque.

Ho aperto la storia perché attirata dal titolo.

Ho consumato quel CD, e la musicassetta prima ancora. Ho adorato quelle canzoni - la mia preferita è Never Give Up Boys  tanto per la cronaca - e riprodotto fino alla nausea quei visi meravigliosi dell'altrettanto meravigliosa illustrazione di Araki (Santo subito). Insomma, non potevo ignorare un titolo come questo (e sì, ci casco sempre, sempre, sempre!).



È molto carina l'idea di presentare due storie legate alla stessa canzone, come se volessi mostrarci due universi in una stessa boule de neige: la storia di Adone e Persefone nella prima (perché quella Lucina è la Lucina di Milo, vero?) e quella della tua ultima fatica nella seconda. Due al prezzo di una, insomma. E una fanatica delle offerte speciali come la sottoscritta non può non sbraitare: "Mi piace!" e tuffarsi nella lettura.



E veniamo a noi.

Delle tue storie mi è piaciuta di più la seconda, della prima. E sono sincera, se non ci fosse stata la seconda ad incuriosirmi, avrei chiuso a metà il racconto con un "Mah" di perplessità grosso come una casa (facciamo l'Ottava? XD). E questa sensazione non si può spiegare con il fatto che sono digiuna dei fatti che si svolgono nel tuo headcanon. Perché anche se non conosco gli antefatti di entrambe le tue storie... no, anche se non conosco l'ambientazione delle tue storie (che ho seguito a spizzichi e bocconi, lo ammetto), mi sono raccapezzata di più con quanto accade nel secondo racconto. Perché è terribilmente IC ed è terribilmente possibile. Il primo, invece, è scritto di fretta. Ho avuto la sensazione che tu stessa navigassi a vista. Un conto è scrivere un racconto nebbioso e dare al lettore la sensazione di essersi perso; un conto è che anche l'autore sia un po' disorientato. E che quindi, intravisto uno spiraglio di luce, si metta a correre come un matto in quella direzione, senza pensare ai vari fossi che si possono aprire sotto ai suoi piedi. Tu sei stata molto brava ad evitarli, quei fossi, con un salto da manuale. Io lettrice, invece (perdona la rima), ci sono caduta dentro. E mi sono quasi rotto una gamba. Uscendo di metafora, ho capito il paragone tra Maria, vergine e madre, e Saori, che nel tuo headcanon è la madre di Kouga, ma non ho capito come abbia fatto Helena a comprendere e fare propria questa idea. Solo perché Saori ha preso tra le braccia un neonato? Mi sembra francemente un po' pochino. Non so, io avrei calcato un po' più la mano su quella energia calda e amorevole che si sprigionò da lei. Avrei fatto sentire al lettore quella sensazione tramite Helena, spettatrice di un miracolo. Di un'epifania. Altrimenti il lettore (il lettore tritapazienza, coma la sottoscritta) ha la spiacevole sensazione del "perché sì!". Che va bene, capiamoci. Va bene tutto. Ma una spiegazione "perché sì!" sminuisce la bellezza di un racconto. Il lettore deve in un certo senso poter scegliere che quanto lo scrittore gli sta raccontando sia possibile, plausibile e che, alla fine della fiera, gli piace. Deve poter sempre avere una via d'uscita dalla storia, per poterne prendere le distanze e apprezzarla davvero. Per poter credere che sì le cose sarebbero potute andare in quel dato modo. Ora, questo è compito di chi tiene la penna - o la tasteiera - in mano. E che ha già deciso COME la faccenda si evolverà - e se non l'ha deciso è un grosso problema! - ma un racconto è come un gioco di prestigio. E il "perché sì!" equivale a svelare la magia stessa. Il trucco. Chi vuole assistere ad uno spettacolo in cui lo stesso prestigiatore spiega come fa a far uscire un coniglio da un cilindro?



La seconda, invece, era perfetta. Ho amato i termini usati - e Saori che si aggrappa alla mano di Saga, come se fosse un relitto e lei una naufraga in un mare in tempesta è un'immagine bellissima! - la preoccupazione di Saga, la fresconeria (termine tecnico) di Julian, la furbizia di Saori (che da brava stratega sapeva già sia che Seiya l'avrebbe seguita, sia che avrebbe fatto irruzione, e quindi tanto valeva renderlo presentabile), la confessione di Tatsumi e la spavalderia di Seiya. Il quale credo possa essere l'unico personaggio a permettersi delle sparate come le sue (e lanciare un candeliere Luigi XIV!!!) senza sembrare un Gary Stu di infima categoria.



Quindi, approvo.

Non approvo come gestisci gli incisi, ma vedo che siete in molte a scrivere "Saori, lo sai." Disse guardandola negli occhi, invece di un più sciolto "Saori, lo sai", disse guardandola negli occhi.

Penserai che io sia una tritamaroni d'antologia, ma credimi: quel punto FA la disseferenza. Perché mi costringe a fermarmi nella lettura, che risulta meno scorrevole. Come andare in motorino per una strada piena di buche, hai presente?

E premesso che il sacerdote dovrebbe dire "Ho bisogno che tu scenda alla Prima Casa" e che la ceralacca è un'unica entità (fregatene del correttore automatico di Word e se hai dubbi, consulta lo Zingarelli online), non ho altri suggerimenti da darti. Seguirò questa raccolta assecondando i miei tempi (mooooolti biblici, ahimé!), ma mi farà piacere impicciarmi un pochino. Spero non ti dispiaccia, così come spero di non esserti apparsa troppo severa (e sfracagnamaroni - altro termine tecnico) in questa recensione. Alla prossima.



P.S.: non c'entra molto qui, me ne rendo conto, ma volevo dirti che, pur non avendo la tua stessa visione del rapporto che c'è tra Seiya e Saori, mi piace moltissimo quel "Saori, lo sai.". Miseria, se mi piace!!!




 

Recensore Junior
26/12/14, ore 19:08

Ancora una volta mi sento in dovere di dovermi complimentare con te. Forse sarà che ci accomuna la cotta per Seiya, o la passione per questa coppia così fuori da ogni canone immaginabile e già visto, ma amo davvero molto il modo in cui rappresenti questo loro amore, così vero, forte, tormentato, proibito eppure impossibile da evitare. Seiya, per come lo conosciamo, lotterebbe per lei e per averla anche andando contro agli dei stessi e alle regole che sia lei che lui dovrebbero rispettare, proprio per questo lo adoro e proprio per questo lei lo ama.
La prima parte mi ha fatto molto sorridere principalmente perché mi piace vedere quando qualcuno da spessore e valore anche a personaggi umili e semplici come può essere una ancella, senza creare per forza personaggi dai grandi poteri cosmici, o donne saint già viste e rivisite.
La seconda poi, mi ha fatto letteralmente battere il cuore, a partire dalla rabbia mista a gelosia di seiya e di saga, fino ai modi di fare testardi e burberi di seiya che lo rendono perfettamente per quello che è (ed è la caratteristica che me lo fa amare) fino ai loro battibecchi che li fanno uscire momentaneamente dai loro ruoli per essere solo un uomo e una donna.
Ho trovato divertente il momento in cui ben quattro uomini sembravano lottare l’uno contro l’altro per avere la mano di lei, la cosa divertente (e bellissima) è che tra il bel miliardario, l’affascinante marte, il grande sommo sacerdote e il giovane e semplice bronze saint spavaldo e un po’ irrequieto, è proprio quest’ultimo a vincere la mano di Saori.
Ho amato il momento finale, quel piccolo momento all’apparenza quasi scontato ma che racchiude un legame indissolubile che è sempre esistito ma che dovevano solo notare.
L’ho fatto per amore è ciò che Seiya, secondo me, ha sempre solo detto tra le righe per tutta la serie

Recensore Master
25/12/14, ore 22:09

Fanfiction molto bella, e tra l'altro adoro quella compilation. Ma non c'entra un bel nulla con l'amore, a cominciare dai gruppi che la cantano. La prima parte è molto bella e significativa, peccato per il piccolo accenno di OOC. la seconda inizia bene per finire male... Seiya che parte bene e si perde in dolcezze non da Saint. e non da ragazzino ribelle come è e come lo descrivi all'inizio :) i Saint non sono per le dolcezze e l'amore dolce, ma per l'amore passionale e sanguinoso. il loro è amore fatto tra pugni, polvere, distruzione, macerie e sangue. Sai dirmi dove c'è tutto questo?
Saori idem, parte bene ma si perde in scemenze da mocciosa alla prima cotta per l'amichetto all'asilo nido...
come sempre, belle idee, ma del tutto OOC e fuori contesto anche per la vena del CD :)