E quindi ciao; io ed il mio maledettissimo vizio di cominciare le recensioni quando non posso farle e salvarle tra le note. Tanto, dico, prima o poi avrò tempo.
Macché, il tempo qui è come il denaro: invisibile, intangibile, e ad un certo punto inutile. Ora però mi serve quindi non perdiamone ancora e andiamo avanti.
Tu sei uno degli sporadici casi per cui abbandono questo Fandom, casa mia. Ti seguo da parecchio, sei una veterana qui e ne hai tutte le carte in regola.
Scrivi per divertirti e si vede, anche perché da migliorare c'è ben poco, quindi lo fai perché ti esce naturale; inutile nasconderlo, si vede.
Bon, ti ho conosciuta quando, una volta, stuzzicato dai miei pensieri di fanboy mentre guardavo The Big Bang Theory, lessi una tua fanfiction, che, andando a ricontrollare proprio adesso, si chiama "Di lacrime ed esplosioni".
Inutile dire che l'ho apprezzata molto, innamorato del tuo approccio, e quindi ho, come dire, esplorato il tuo profilo.
La prima osservazione che feci, ricordo perfettamente, fu: "Questa tizia ha cominciato tante di quelle fanfiction che secondo me, di qualcuna, non ne ricorda nemmeno più l'esistenza".
La seconda fu: "Scrive bene".
E su EFP non è una cosa da tutti. Premetto che come chiunque si sia iscritto su questo sito sono partito con la speranza che qualcuno leggesse i miei racconti, ma poi ho totalmente cambiato mentalità, ed ho cominciato ad utilizzare questo spazio per l'esercitazione; e leggere le storie di autori bravi e capaci è un modo per migliorare.
Sì, mi riferisco a te, autrice dal lungo nome che richiama sicuramente alla tua passione per la casata dei Serpeverde (ho letto la folle bio).
Ma dopo questa premessa chilometrica, è anche giusto dare a Cesare quel che è di Cesare, quindi commento brevemente (ma anche no) questa lunga, lunghissima one shot.
Ed è proprio da qui che partono le mie considerazioni. Lunga. Davvero lunga.
Hai dato le tue spiegazioni nelle tue note, in fondo alla pagina (assai, assai in fondo) ma secondo il mio parere avresti dovuto spezzarla; hai le capacità per fermare la narrazione nel punto giusto ed aiutare il lettore in catatonia (anche perché su questo Fandom c'è parecchio disagio, non tutti leggono). Gente pigra e poco coraggiosa non avrebbe intrapeso questo viaggio, ma io sì.
Ciò perché ho letto la parola magica: "FRANTIC", che tradotto dal cingalese sta per OTP.
Insomma, la storia è piacevole da leggere. Ho apprezzato i chiarimenti che hai posto all'inizio della storia, salti praticamente le domande e gli equivoci di sorta che nascono tra autore e recensore. Spieghi tutto qua, e va bene così.
Il titolo credo sia adatto, niente di disumano, né in un senso né in un altro. Non è al livello di titoli come "Farfalle di carta" che è evocativo al massimo, ruvido nei pensieri che instilla, nella fantasia che hai utilizzato, nei ricordi che mi fa salire.
Non è a quel livello ma non è infimo, il che è già un gran risultato; poi vedo che è una citazione e allora raffreddo gli spiriti bollenti (macché, fa un freddo dog) e passo avanti. Anche se col senno di poi questa storia si doveva chiamare "Ti aspetterò comunque". Avresti guadagnato il mio rispetto.
Yo.
Si diceva: l'impaginazione è parecchio curata, mi piace moltissimo come hai impostato il testo, partendo dall'utilizzo ottimale di un carattere non fastidioso, e ce ne sono, alla sua dimensione (ottimale anch'essa nonostante allunghi ancora di più il testo - ho paura di essere giudicato come uno che legge solo drabble, ma giuro che non è vero =P -).
Buona l'interruzione dei paragrafi.
Insomma, la lettura comincia con delle premesse che un po' mi confondono. Hai letto il manga (Ruby e Sapphire, i nomi che hai utilizzato, lo dichiarano), disprezzi l'anime o quantomeno non ne vai pazza (altrimenti Sapphire sarebbe diventata Vera) e nonostante tutto hai voluto basare la storia sulla tua esperienza (la tua fortunatissima esperienza da posseditrice di un Nintendo 3DS) di gioco a Pokémon Rubino Omega o Zaffiro Alfa, dato che la figlia di Normann è praticamente Sapphire e non Ruby qui.
Hai mischiato le carte, ma il risultato non è sgradevole.
Hai fatto una miscellanea.
Incide nella trama l'OOC che hai affibiato a parecchi personaggi da te utilizzati, come in effetti è Ruby; se parliamo di quello del videogioco non posso dire niente di niente, ma se ci stiamo riferendo a quello del manga, allora hai ragione ad affermare che sia OOC: definirlo statico è una modifica rilevante delle sue peculiarità, del uso essere; anche perché questa stanchezza di agire, questa sorta di apatia, non ce l'ha.
Ma funziona nella tua storia, e funziona ancora di più nel momento in cui entra in gioco Sapphire, la ragazza tutto pepe che sembra emettere flussi di Coca Cola e Mentos da ogni orifizio.
Ti do ragioni quando ti appelli a lei come la più forte tra i due; lei è effettivamente la più forte tra i due.
Tutto comincia a diventare un po' più strano dal capitolo che hai chiamato "Macigno": cominci a tracciare una linea ancor più marcata tra i due personaggi, il che aiuta la TUA caratterizzazione ad andare avanti. Presenti personaggi particolari come una Fiammetta STRANAMENTE comprensiva ed un Rudi ossessionato. OOC è la risposta, lo so, ma io lo scrivo lo stesso perché sono prolisso e perché voglio che tu perda tempo nel leggere come io il tempo l'abbia speso per darti un commento.
Insomma, la cronistoria, la bellissima e purtroppo eccessivamente veloce, storia di una Sapphire parecchio stronza e determinata, ma anche dolce, tenera e contemporaneamente forte.
Un cliché che non muore mai, ma un personaggio mai sfruttato appieno.
Ecco il motivo per cui è un personaggio adorabile. La scelta di utilizzare un personaggio assai servile, come quello che è Ruby (anche se più che servile è semplicemente innamorato, affascinato, abbattuto, pietrificato e distrutto dalla ragazza). La scena in cui lui aspetta sotto l'acqua Sapphire fuori la palestra di Forestopoli non mi ha fatto accendere la spia "HEY BROH, ABBIAMO UN PROBLEMA ZERBINO", no. Mi ha fatto capire quanto effettivamente a lei ci teneva.
E quanto effettivamente lui non avesse orgoglio; perché dopo essere rimasto appeso davanti alla palestra di Petalipoli, io sarei tornato alla mia vita prima di conoscerla... Tuttavia questa ragazza è un tornado, e quella vita l'ha dilaniata: ci sarebbe sempre stata una traccia di lei, negli sguardi, nei pensieri, nei ricordi.
E poi prima o poi se la sarebbe ritrovata davanti.
Noto gli stessi comportamenti tra Alice e Ruby (qui meno) e Sapphire ed Adriano, soprattutto dalla descrizione di Alice, quando spiega che è difficile stare con un tipo come il Capopalestra di Ceneride, ma è altrettanto vero che una volta catturato il suo cuore lui non scappa più.
Eppure la scena d'amore tra i due giovani mi aveva illuso; mancavano ancora due terzi di racconto, non me n'ero proprio accorto.
Andiamo avanti allora.
Alla fine è proprio il tuo yaoissimo (ma nemmeno tanto) Rocco a far aprire gli occhi a Sapphire. O almeno a provarci.
Il fatto che Adriano tenesse il braccio di Rocco mi è sembrato assai fuori luogo. E non per il gesto in sé, sti cavoli dello yaoi, ma quanto per il fatto che sembra un gesto di debolezza; pare quasi che cerchi conforto e protezione stringendo quel braccio.
Protezione che ovviamente può avere da ciò che contiene le sue Pokéball (che si scrive con la lettera maiuscola, attenta. Apro una piccola parentesi errori. Rileggi, che ci sono dei piccoli funghetti che crescono qua e là. Nulla di grave, rimasugli di una non totale e completa revisioni, refusi ecco. E Johto si scrive così, non Jhoto. I fag del fandom mettono bandiera rossa per simili minchiate. Lo stesso vale per tutte le flessioni della parola Pokémon, ovvero Pokédex, Pokéball, Pokéccetera).
Che poi che smacco per una Alice: hai fallito proprio come vaginomunita se il tuo uomo ti abbandona per un altro uomo. Autostima sotto zero.
Insomma, Sapphire diventa Campionessa, ma fanculizza tutto perché vuole continuare a correre. Giusto.
Ruby risulta più importante. Almeno lui viene avvertito. Rudi fa schifo.
E parte quel che... è un sequel?! Tutto in un capitolo?! Ti staccherei le dita, lo farei fare all'Altaria di Alice.
Ecco, il seguito della tua storia.
Cito: " Ruby troverà una scialba e sparuta professoressa pokémon con cui condividere la passione per lo studio, con cui sfornare bambini miopi e con i capelli tagliati a scodella".
E che sia Aralia, la topissima Aralia. Che rivincita.
Anche se non so quanto varrebbe spiritualmente ed emozionalmente. Quella scialba e sparuta donna sarebbe sempre la ruota di scorta di una ragazzina con una bandana infiocchettata sulla testa o quello che è, a mo' di popolino napoletano (il mio popolino).
Non è un sequel. Mi fa capire solamente che ha letto la lettera, che Ruby, prevedibile, sta soffrendo, e che cinque anni dopo è famosa per essere la più grande stronza di Hoenn. Insomma, ottimo lavoro Sapph!
La terza parte è quella che più mi ha lasciato stranito.
Qui fai uno strafalcione, l'unico della storia. Nella lettera inviata da Sapphire ad Adriano scrivi "tu mi dissi". E ti perdono, solo perché con questo capisco che sei umana anche tu.
Ah, e poi qui: "Avrebbe pianto a dirotto, se soltanto si fosse ricordata com'è che si fa a piangere". Come si faceva a piangere. Fosse ricordata è passato e devi continuare in tal senso per mantenere la consecutio temporum.
Meravigliosa la sequenza di lettere. Non ami il lieto fine, lo so, ma mi aspettavo con tutto il cuore la lettera a Ruby. Lettera che non è arrivata.
Grumi di argilla e sabbia starebbero per l'attraversata in volo del deserto, eh?
Sono stato bravo, eh?
All'inizio, quando ho letto che se ne andava dalla palestra di Alice ho pensato che tu avessi toppato di gran lunga. Perché, lo ripeto, conosco la tua attitudine per il finale stronzo, e so che qui ci hai provato più di una volta. È stata sofferta, soffertissima, ma alla fine Ruby e Sapphire sono insieme.
Che bella cosa.
Sei tra le mie preferite, questa storia lo è.
Lo stile con cui hai scritto la storia è ottimo. Diciamo che per i miei gusti giochi un po' troppo con le virgole, certe volte le metti anche dove non servono, con il risultato che rallenti TROPPO TROPPO il ritmo.
Anche se penso che sia un effetto voluto, perché il tuo è lo stile migliore, quello lento, avresti ottenuto lo stesso effetto seguendo alcune leggi della grammatica, come il non utilizzare la virgola davanti alle congiunzioni.
Tanto la storia ce l'aveva già, la lentezza.
Utilizzi un vocabolario vasto. Prima mi parli di melanconia, poi di malinconia, non so se sia voluto, immagino tu abbia scritto la storia a più riprese e questo può aver inciso sull'utilizzo dei termini utilizzati.
In ogni caso non ho niente da obiettare. Sei un 9 su 10, peccato per gli errori stupidi, sciocchi e bislacchi.
E forse, anzi, probabilmente, sei contenta quasi quanto me di finire questa recensione. Anche perché erano circa le 22.30 quando ho aperto la storia.
Sì, hai rubato il mio tempo. Dovresti restituirmelo.
Saluti.
Andy Black |