Recensioni per
The hour of the Doctor - Midnight souls still remain
di screaming_underneath

Questa storia ha ottenuto 2 recensioni.
Positive : 2
Neutre o critiche: 0


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Recensore Veterano

Terza classificata al contest Who we are
Grammatica e sintassi: 19,8/20 
Stile e lessico: 14,5/15 
Sviluppo della trama/originalità/gradimento personale: 9,4/10 
IC: 5/5 
Introspezione: 10/10 
Eventuale bonus: +1 
Totale: 59,7/60 +1 
Grammatica e sintassi: 
Grammatica e sintassi sono davvero eccellenti: sono impeccabili, senza alcun errore di qualunque genere. 
Mi state facendo scrivere troppo poco in questa sezione, a questo contest. Mi turba scrivere così poco a questa voce XD Scrivete troppo bene (?) 
L’unica cosuccia che ti segnalo riguarda la punteggiatura nella frase di apertura, che non mi convince del tutto. Personalmente, invece del punto e virgola avrei mantenuto lo schema che segui nei paragrafi successivi, in questo modoL ”Mezzanotte é l'ora in cui tutto si affievolisce, si spenge.” Anche la virgola finale, tuttavia, non mi suona del tutto adatta. Mi suona leggermente meglio (sempre da un punto di vista del tutto soggettivo) una formulazione diversa, qualcosa sulla linea di ”Mezzanotte é l'ora in cui tutto si affievolisce. L’ora in cui tutto si spenge.” Per rendere l’apertura un po’ più “di impatto”, ma rimane una proposta assolutamente soggettiva. 
Stile e lessico: 
Del tuo stile, la precisione, la cura e la capacità di sperimentare senza mai rompere l’equilibrio emergono immediatamente. Hai una padronanza e consapevolezza della costruzione della narrazione che rendono il tuo stile professionale e personale a un tempo, dove con “professionale” intendo quasi letterario, da romanzo, senza tuttavia risultare pretenzioso o pesante. Sai fino a dove spingerti e dove fermarti, per rendere la storia equilibrata e incisiva. Non esageri mai né nella semplicità né nella ricercatezza. Le frasi sono ben costruite. Forse qualche passaggio, soprattutto nella parte centrale, risulta un pochino “troppo” elaborato; in particolare, le ultime due frasi del paragrafo centrale sono un po’ lunghette e un po’ difficili da seguire. 
Ti segnalo solo una cosuccia: nella frase “incapace di darle ciò che così lui stesso disperatamente anela” il “così” dovrebbe essere messo prima di “disperatamente”, perché così è un po’ troppo lontano e fa perdere il significato della frase a una prima lettura. 
Sviluppo della trama/originalità/gradimento personale: 
Mi piace da morire il gioco di contrasti sottili che prosegue per l’intera storia. Dall’inizio alla fine, sono “suggeriti” attraverso immagini delicate una serie di differenze che richiamano al contrasto fra la vita del Dottore e la vita di John Smith, che danno la percezione di qualcosa che “non va”. E questo “qualcosa che non va” è presente nell’intera durata della storia, perché dall’inizio alla fine, tramite una serie di figure, opposti, negazioni, fantasie non realizzate e spettri di ricordi, quasi impercettibili ma presenti, crei un’atmosfera di “stallo”, di sospensione, di cambiamento non compiuto fino in fondo. Di qualcosa che non è più com’era prima e che non ha ancora sviluppato una propria identità, di una situazione che rimane sospesa fra ciò che avrebbe dovuto essere e ciò potrebbe essere nel concreto. C’è l’eco di una vita che non tornerà, vissuta e perduta da una parte e mai vissuta ma ricordata dall’altra. 
Mi piace il presupposto su cui si basa la storia, quella mezzanotte che torna e torna di nuovo, inesorabile, e porta con sé e ricordi e i limiti, l’amore e le paure. Porta con sé la consapevolezza che John e Rose potranno unirsi, ancora e ancora, ma non riprendere le loro vite. Non potranno vivere insieme ciò che Rose e il Dottore hanno vissuto. 
Nella struttura in sé, risulta un pochino compatta, un pochino pesante nella lettura, sia per la lunghezza delle riflessioni sia per il numero di considerazioni che si susseguono. In questo caso, probabilmente per la presenza di pensieri articolati e complessi l’uno dopo l’altro, la struttura a “elenco” non risulta scorrevole fino in fondo, e rende la narrazione un pochino “spezzata”. 
È un pochino brusco il passaggio fra la considerazione che riguarda le porte e quella che qualifica la mezzanotte come ora dei sogni, forse per il leggero spostamento del punto di vista o per il cambiamento del tono. 
IC: 
Sei capace di ricostruire la mente di John con accuratezza e spessore. Prendi un personaggio complicatissimo, che è un umano con i ricordi di qualcuno che non è umano, che divide la propria vita con qualcuno che non l’ha divisa con lui, che deve “riempire un vuoto”. Che “nasce” all’improvviso, già adulto, con la mente già affollata di ricordi, e immediatamente si ritrova accanto a una donna che non si è innamorata di lui ma di qualcuno come lui, qualcuno che lei non potrà avere e che lui non potrà essere. 
E in questa ricostruzione, evidenzi tutte le contraddizioni, gli ostacoli, i desideri, l’impossibilità per entrambi di rivivere ciò che popola i loro ricordi. 
In questo, si nota una notevolissima capacità di comprendere i personaggi e proiettarli in una situazione che non vediamo direttamente nella serie, che possiamo solo immaginare come sviluppo logico del canon, e a mantenerli perfettamente IC in questa situazione che crei attorno a loro con accuratezza e realismo. 
Introspezione: 
Non ti limiti a “inventare” i pensieri di John in modo plausibile, a rimanere aderente all’IC: riesci a creare una situazione che costringe questi pensieri a manifestarsi, a “colpire” il lettore e concretizzarsi a ogni riga di lettura. Plasmi i pensieri in modo efficace, incisivo, d’effetto. E vai ancora oltre: non è notevole solo la potenza emotiva delle riflessioni, lo è anche il contenuto che si accompagna ad essa. Non si tratta solo di “bei pensieri, ben formulati”, ma di riflessioni profonde e mature che riescono a ricreare il dramma di una vita sospesa, completa solo in parte, di un inseguire qualcosa che sfugge e sfugge, lottando contro gli anni e i desideri, lottando contro il passato che ingombra le vite di entrambi con la sua impossibilità di ripetersi. 
Riesci, inoltre, a integrare perfettamente introspezione e descrizione. La narrazione dell’amore fra John e Rose che viene consumato, del loro cercarsi e trovarsi e soffrire e amarsi, fonde magnificamente racconto e riflessione. Ogni azione, ogni parola, ogni pensiero non espresso ad alta voce è accompagnato da un carico di emozioni e considerazioni perfettamente percepibili, che vengono avvertite benissimo dal lettore. 
Non ti limiti a ipotizzare la continuazione della storia fra Rose e John, ma crei uno stato emotivo complesso e articolato per John che lo rende vero, vivo. Non solo lo fai soffrire, sperare, amare, ma lo fai esistere. E ogni sentimento è una manifestazione della volontà disperata di vivere, di avere un posto nel mondo in cui si è trovato e con cui ora deve confrontarsi. 
In particolare, i pensieri che tornano sempre al TARDIS, che corrono quasi con una propria volontà a quella vita che non è mai stata e mai sarà davvero sua e che pure riempie la sua mente sono un’idea brillante: danno perfettamente l’idea del contrasto fra ricordi e presente, fra vita del Dottore e vita di John Smith. 
 

Recensore Veterano

Non riesco a credere che questa storia non abbia recensioni.
L'ho notata perchè abbiamo partecipato allo stesso concorso e ti sei meritata il tuo posto sul podio. 
Questa storia è magnifica.
Tu sai già che io adoro come scrivi e questa ne è la dimostrazione una volta di più.
Tutte le tue storie, impeccabilmente scritte riescono a lasciarmi quel vuoto nello stomaco che non è facile da mandare via. Si sente il dolore, lo si soppesa e ci si affoga dentro.
Ma nonostante questo si ha volgia di rileggerla una volta ancora.
Complimenti ancora.
Davvero bravissima. 
OdN