Recensioni per
Exilium - Un altro cielo in cui volare
di Alsha

Questa storia ha ottenuto 9 recensioni.
Positive : 9
Neutre o critiche: 0


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Recensore Veterano
13/01/16, ore 23:29
Cap. 1:

Recensione ceduta da Slappola per il contest "V'è un piacere nello... scrivere"

Ciao Alsha! ^.^
Perdonami per il ritardo, ma sono reduce da un periodaccio... :/
Lasciando perdere le mie patetiche scuse, passiamo alle cose serie: Slappola ha chiesto espressamente a me e ad Amahy di recensire questa storia, perciò eccomi qui! Dunque, so che l'inizio non promette bene, ma magari sto solo cercando di creare un po' di pathos... Sì, confesso: ci stavo provando, ma questa storia è così bella da vanificare qualsiasi sforzo... *^*
Prima di perdermi negli elogi - e credimi, te ne aspettano parecchi! - vorrei fare la pignola e segnalarti un paio di sviste che ho incontrato nel testo:

1) "una della stratega" = avresti dovuto usare il plurale (una delle strateghe);
2) "Regina" = questa in realtà è più una perplessità che altro, dovuta al fatto che all'inizio usi la maiuscola, mentre in seguito riporti la forma minuscola, perciò non ho compreso se si è trattato di una svista o di una scelta ben precisa;
3) "sarebbe andata così lontana" = trattandosi di un avverbio, non avresti dovuto mettere il femminile (così lontano);
4) "piccolo   Il taglialegna" = manca il punto al termine della frase (piccolo. Il);
5) "parare" = manca una "l" (parlare);
6) "grazie alla bellezza quell'arma era diventato" = manca la preposizione "di" (alla bellezza di quell'arma);
7) "qualcuno che li traghettasse oltre il mare, dove avrebbe trovato" = essendo i soggetti "Svan" e "Hrìm", il verbo doveva essere coniugato alla terza persona plurale (dove avrebbero trovato).

Si tratta di vere e proprie facezie, che nulla tolgono alla bellezza di questa storia o alla tua bravura: hai dimostrato di possedere uno stile davvero incantevole, così fluido ed espressivo, nonché ricco di pathos, da lasciarmi senza fiato! Forse avrei preferito un uso leggermente maggiore delle virgole, ma in fondo non se ne sente il bisogno, per cui non vale neanche la pena soffermarvisi troppo. Il ritmo della lettura resta incalzante ed evocativo, capace di rendere l'incedere scorrevole e decisamente piacevole; anche il lessico contribuisce a enfatizzare tale peculiarità, per cui non si può fare a meno di elogiare la forma sublime di questo racconto!
Passando al contenuto, pur essendo ancora all'inizio posso già permettermi di azzardare un commento: la trama funziona alla perfezione, intriga e incuriosisce grazie al richiamo alla mitologia nordica e all'originalità di cui è permeata: non mi era mai capitato finora di imbattermi in una storia così particolare, dotata di una spiccata ventata di freschezza nonché di una particolare cura nei dettagli. Sembra di viaggiare insieme a Svan, di vivere le sue stesse avventure e di percepire le medesime emozioni di una protagonista che domina la scena insieme alla sua fidata cavalcatura; anche le varie comparse riescono a catturare l'attenzione del lettore, specialmente Dale, il quale mi ha davvero intrigato.
Insomma, credo sia chiaro che questa storia mi ha proprio colpita, perciò  non posso esimermi dall'aggiungerla tra le seguite in men che non si dica: bravissima! *^*
Che dire? A presto allora, e ancora tantissimi complimenti! ;)

Chloe

Recensore Veterano
25/09/15, ore 22:22
Cap. 3:

Recensione premio che ti è stata regalata da Slappola
 
Ciao, Alsha :) per la sua vittoria al contest indetto da me e Chloe R Pendragon, “V’è un piacere nello… scrivere!”, Slappola mi ha chiesto di regalarti questa recensione, e io l’ho fatto con molto piacere. La tua storia mi ha subito incuriosito, a partire dal titolo, che trovo molto, molto affascinante! *^* E, quando mi attira già il titolo, sono sicura che la storia non mi deluderà. Persino i titoli dei capitoli mi hanno attratto, pensa un po!
Mi sono piaciuti subito i richiami alla mitologia norrena che hai fatto, con la razza delle valchirie in lotta con gli umani (fra l’altro è stata una bella idea “invertire” i ruoli nella società, e far fare alle donne valchirie ciò che facevano gli uomini umani e viceversa), e la razza del cavallo chiamata sleipnir da, appunto, il cavallo Sleipnir.
Prima di tutto, e prima di partire con la recensione vera e propria, dato che sono puntigliosa, noiosa ed estremamente precisa (XD), ti segnalo delle minuscole sviste che ho trovato qua e là: ho tuttavia notato che il tuo testo è molto ben curato dal punto di vista della grammatica e dello stile, complimenti! *O* Ma questo a dopo, ecco le sviste ^^:
 
Capitolo 1
 
di una della stratega più valente: c'è un piccolo refuso qui, sarebbe "una delle strateghe più valenti" oppure "la stratega più valente".          
sarebbe dovuta essere fusa: con l'infinito passivo, l'ausiliare del verbo servile è "avere".
venirle in contro: hai scritto per sbaglio "in contro" anziché "incontro" :)
 
Capitolo 2
 
E si che lui: hai dimenticato l'accento sul "sì", qui e anche nell'immediatamente successivo "o forse si".
mentre si teneva stretta ad un cima: "una cima".
 
Capitolo 3
 
quando Dale scoppiò a ridere: per concordanza con gli altri tempi verbali della frase (“aveva scrollato”… “lo aveva caricato” eccetera), credo sia meglio mettere “quando era scoppiato a ridere”.
Ora io Hrìm: hai dimenticato la “e”.
Si. Ma speravo che ci fossi anche tu: anche qui manca l’accento sul “sì”.
allontanò delicatamente la valchiria si tirò in piedi incrociando le braccia: ti sei dimenticata una “e”.
 
Ecco, ho finito la parte noiosa!
Dicevo, la tua storia mi è subito piaciuta: il fantasy è decisamente il mio genere, e tu hai saputo delineare una bella situazione, molto dettagliata. Anche se ne hai parlato poco, hai fatto capire la gravità di questa guerra tra umani e valchirie, mi è piaciuta anche subito la tua protagonista. L’ho immaginata molto bella, e determinata a non lascarsi morire anche se le è stata inflitta una punizione e le è stato proibito di volare. Lasciati dire che il dettaglio delle catene con le rune è perfetto *-* come le nasconde, arrotolandole attorno alle caviglie, come tenta di mascherare la propria identità fingendosi cieca… sono tutti particolari molto coerenti, e descritti veramente bene! Un’altra cosa che ho veramente apprezzato dal punto di vista stilistico è stata la descrizione della folla nella città portuale dove arriva Svan alla fine del primo capitolo: mi sembrava di vedermela davanti, in tutta la sua varietà!
Hrìm è un ottimo personaggio: non sono mai riuscita a caratterizzare sufficientemente bene gli animali, è una cosa secondo me difficile che però ti è riuscita alla perfezione: lo sleipnir vuole bene alla sua valchiria, la protegge, si potrebbe dire che ne è geloso. Il suo comportamento nei confronti di Dale mi ha fatto sorridere più di una volta, lo ammetto! E la mia scena preferita con loro due è stata quella nel terzo capitolo, quando Dale ride dello sleipnir che si fa intrecciare fiorellini sulla criniera. Anche la storia che hai costruito sul Legame è molto affascinante, e conferisce al tuo racconto un’aria ancora più mitologica.
Dale all’inizio è il classico dongiovanni, quello che io o i personaggi femminili che creo prenderemmo volentieri e ripetutamente a craniate, ma in fondo mi è stato simpatico fin da subito. Una cosa che ho trovato un po’ strana è stato il fatto che Svan gli abbia raccontato subito di sé, e l’abbia reso parte delle sue osservazioni sul passeggero a bordo dell’Apokalypse. Poi, però, ho pensato che probabilmente se n’era subito invaghita e che, nonostante tutto e nonostante Hrìm, avesse bisogno di compagnia e di aiuto. Inoltre, lui non è un umano, e forse anche per questo i due riescono ad avvicinarsi subito. Alla fine, mi è davvero piaciuto il rapporto che si è venuto a creare tra i due, il modo ironico con cui Svan tratta Dale e il modo in cui lui cerca di difendersi.
L’atmosfera che descrivi, dopo la tempesta, è decisamente cambiata: una volta libera dalle catene, Svan non vede l’ora di andare ad esplorare il mondo, ora che ha trovato un ambiente in cui nessuno scappa appena vede che lei è una valchiria.
E… e la dichiarazione di Dale *__* è troppo tenera, mi ha fatto sciogliere! “Speravo che ci fossi anche tu”… ooh. E Hrìm che è pronto ad ucciderlo ahahah <3
Peccato, però, mi sarebbe piaciuta la love story :( ma anche così la tua storia è riuscita a coinvolgermi e appassionarmi! Il personaggio della sacerdotessa valchiria, che ha aiutato Svan perché condivide il suo destino da esiliata, anche se appare per quello che è solo alla fine, mi è parso ben costruito come gli altri.
Quando ho finito la tua storia, mi sono ritrovata a pensare che avrei voluto durasse molto di più, avrei voluto sapere tutto dei tuoi personaggi, e questo succede solo con i racconti che mi piacciono davvero tanto!
Ora chiudo questa recensione chilometrica, cara: spero che ti abbia fatto piacere, perché a me ha fatto molto piacere leggere la tua storia! <3
 
Un abbraccio (“l’ultimo abbraccio, dai!”, cit. Dale) e a presto! ^^

Amahy

Recensore Master
01/05/15, ore 18:54
Cap. 3:

[11° classificata al contest La Caduta dell'Inverno Boreale]

Il tuo stile è, in linea di massima, gestito bene, anche se non mi piace da impazzire ma questi sono gusti meramente personali. Ritengo che a volte sia un po’ troppo colloquiale, inoltre in alcuni punti fai dei periodi troppo lunghi la cui comprensione non risulta immediata, e che comunque rimangono un po’ contorti, per quanto tra le righe io veda i tuoi sforzi per cercare di renderli il più possibile comprensibili.

Passiamo ora ai punti più interessanti.
Per quanto riguarda il background, lo sfondo che incornicia le vicende dei nostri personaggi, avrei apprezzato più dettagli e un po' meno dialoghi.
Qualche contorno contestuale in più non guastava, ad esempio: perché si sta combattendo questa guerra?
Il racconto è costituito quasi esclusivamente da pensieri e scene di movimento, soprattutto dal secondo capitolo in poi, raramente concedi spazi di respiro al lettore, raramente ti soffermi a costruire il mondo che circonda i nostri protagonisti. Non ci sono contorni fisici né geografici, i luoghi che Svan attraversa non ci appaiono inscatolati in uno schema, ma sono liberi e indistinti nella nostra mente.
In generale hai descritto poco, ma ho comunque apprezzato moltissimo quelle pennellate di colore che a volte, senza preavviso, ci hai offerto: la più eclatante, quando tratteggi velocemente eppure in modo incisivo quella pittoresca “fauna” che Svan si trova davanti, una volta arrivata alla città in riva al mare. Certo, mi sarebbe piaciuto che, oltre al caos e alle genti che l’abitavano, avessi descritto un po’ (anche brevemente, in poche righe) lo "scheletro" della città: com’era fatta, dov’era situata, il colore prevalente, se le case erano di legno o di pietra, povere o ricche… dettagli di questo genere. Ma capisco che non era una priorità, visto che Svan è “di passaggio” in qualunque luogo la inquadri.
Ti devo invece lodare per come hai saputo riassumere la società delle Valchirie, che paradossalmente è più fisica e reale del mondo su cui Svan sta poggiando i piedi in questo momento. È un particolare un po’ paradossale, sì, ma nello stesso tempo trova una sua spiegazione: dato che il racconto è narrato prevalentemente da un punto di vista interno di Svan (soprattutto nella prima parte), è normale che i suoi pensieri vadano spesso alla sua casa, la quale rievoca con una tale nostalgia e un tale desiderio che questa quasi prevarica la realtà.
Altri particolari che mi sono piaciuti, sono stati quei pochi punti di confronto che poni tra il mondo degli umani e il mondo delle Valchirie: il caos contrapposto all’ordine e al rigore, e la pietà della donnina che ha accolto Svan, contrapposta alla freddezza e alla diffidenza del mondo di origine della nostra protagonista.
Anche il background di Svan però rimane fumoso. Hai poco approfondito, in definitiva, i motivi del suo esilio (mentre invece ho apprezzato gli accenni ai fratelli e alla madre, i quali però non mi sembravano i particolari più importanti da inserire, mentre mi pareva fosse prioritario, ai fini della trama, specificare il perché Svan si trovasse in esilio). Ha disubbidito agli ordini dei superiori, sì, ma quali erano questi ordini? Perché l’ha fatto? Perché, dalle poche informazioni che ci dai, sembra che l’abbia fatto solamente perché non voleva essere una guerriera, ma mi sembra un motivo fin troppo banale, e nemmeno coerente con il personaggio, visto che Svan anela comunque di ritornare a casa (il che significa tornare a ricoprire il suo ruolo nella sua società), sente la mancanza della spada appesa al fianco, e non le manca certo la grinta per combattere. In definitiva, mancano un po’ il prima e il dopo di questa trama, non è ben definita ai lati. Ma mentre mi sembra più che lecito lasciare il futuro di Svan all’immaginazione del lettore, mi sembrava invece doveroso aggiungere qualche dettaglio in più sul suo passato, sulle circostanze che, in definitiva, hanno dato avvio alla storia che ci racconti.

Non ci sono grossi buchi nella trama. Ho apprezzato molto anche il modo in cui hai ripreso "il misterioso ospite" sulla nave, che a primo acchito ci sembrava un nemico, ma che poi si è rivelato un preziosissimo aiutante. Alla fine ogni cosa ritrova il suo posto, e non ho trovato incoerenze.
Ma, se è vero che alla fine non ci sono eclatanti vuoti di trama, è anche vero che non mi piace il modo in cui sei saltata "da una scena all'altra", in alcuni punti. L'esempio più eclatante che mi viene in mente è il passaggio dal primo al secondo capitolo. Mi ha dato l'impressione di essere un po' troppo brusco, è come se ci mancasse un pezzo. Dale e Svan passano troppo velocemente da una sorta di rapporto signore/mendicante (non so come definirlo), a un sano rapporto amichevole. Anche Dale mi sembra cambiare di tono in modo un po' troppo precipitoso: prima era un giovanotto impettito che non si faceva scrupoli a sedurre le fanciulle che gli capitavano a tiro, e davvero aveva il cipiglio intraprendente e "pericoloso" del dongiovanni, e poi come per magia i suoi modi di fare cambiano, e diventa un personaggio quasi comico; ma, soprattutto, se prima incuteva soggezione, ora i termini della coppia sono perfettamente capovolti: è Svan che comanda. Non dico che questo cambiamento non dovesse avvenire, perché non avviene senza motivo (c'è un episodio cruciale, ed è l'aggressione ai danni del povero Dale, e il conseguente intervento salvifico della valchiria), dico solo che avviene in modo troppo precipitoso. Per me era abbastanza importante graduare ulteriormente quel passaggio.

Ho apprezzato molto la suddivisione dei capitoli in terra - mare - cielo: benché possa sembrare banale, in questo caso è davvero una tripartizione azzeccata. Rispecchia perfettamente questa sorta di viaggio di espiazione che la Valchiria deve compiere per poter riconquistare la propria libertà.
I nemici veri e propri (in carne ed ossa) scarseggiano in questo racconto, ma è molto interessante come tu, nel secondo capitolo, abbia eletto a nemico il mare stesso.

La parte che più mi è piaciuta, e che ritengo meglio scritta e in generale meglio impostata, è il primo capitolo. Il vagabondare di Svan mi ha commossa, mi sono sentita davvero vicina a lei, ogni volta che era costretta a fuggire, ogni volta che era malamente scacciata, ogni volta che doveva fingersi debole e malata per poter elemosinare un tetto o un pasto. Hai reso molto bene la condizione della valchiria esiliata, della valchiria decaduta, dell'angelo che ha perduto le ali. Ecco, forse sarò un po' troppo morbosa, ma mi sarebbe piaciuto vedere Svan "faticare più a lungo" (per dirla con parole povere): indugiare di più nella decadenza, essere costretta a compromessi più gravosi per ottenere ciò che vuole, mentre invece si riscatta praticamente subito (non dico che il riscatto non dovesse avvenire, anzi!, però potevi renderlo più agognato, più faticato). E inoltre Svan sembra non avere conseguenze per il periodo in cui è stata costretta a vivere in modo così infimo. Insomma il suo “rimettersi in piedi”, per me, avviene troppo presto, troppo facilmente, e in modo troppo roseo.

Bene, molto bene la resa del vagabondo. All’inizio, come già ti ho accennato, sono stata parecchio coinvolta nella sventurata condizione della protagonista, tanto che mi sarebbe piaciuto vederla cadere ancora più in basso, prima di rialzarsi in piedi. Ma queste sono canzoni che ti ho già cantato, dunque soffermiamoci ora solo sui punti positivi. L’episodio della valchiria che trova rifugio nel villaggio dei taglialegna è forse il mio preferito, quello più toccante, dal momento in cui Svan, fingendosi cieca, “bussa alla finestra”, sino al momento in cui è costretta a fuggire dalle pietre e dagli insulti che le vengono lanciati. La tensione è ancora alta quando la valchiria è costretta a sedurre Dale, per cercare di ottenere un passaggio in nave. Poi, dal secondo capitolo in poi, come già ho detto, Svan dimostra di saper badare non solo a sé stessa ma anche agli altri, per cui smettiamo di preoccuparci per lei. Ma forse sono io che mi sono figurata Dale come un conquistatore un po’ troppo tenebroso e addirittura pericoloso, e allo stesso tempo ho attribuito a Svan troppa debolezza, forse dimenticandomi che è stata una guerriera e un generale.
Tornando a noi, ho apprezzato tantissimo il modo in cui riprendi la figura del vagabondo sul finale, lasciandoci intendere che Svan continuerà a vagabondare, a pendolare, e che forse non rimetterà più radici. Mettendo un momento da parte il vagabondo, il finale di per sé stesso è bellissimo, con il fuoco spostato su queste zampe di Hrìm che, passo dopo passo, “scalano l’aria”.
Ed è inutile dire che la partenza della valchiria, a cui anche noi lettori (non solo Dale) ci eravamo affezionati, mi ha davvero, un'ultima volta, commossa.

Silvar

Recensore Veterano
17/03/15, ore 00:10
Cap. 3:

Quindi siamo giunti alla fine....
Voglio un'altro capitolo, mi piace troppo, mi piacciono troppo i personaggi, 'kay non un capitolo, una One Shot, una drabble, un qualcosa.
DIAMINE! Mi è piaciuta un sacco e non so come recensire, non so cosa dire, non ero preparato a questo (anche se in fondo me lo aspettavo).
Io, io.... io ti adoro, a-d-o-r-o! davvero, mi è piaciuta tantissimo. (Questo potrebbe essere definito come finale aperto, vero?) Semi-scleri a parte il capitolo è ben scritto (cosa superflua da dire), e.... wow, davvero davvero wow. Mi sono bloccato, non so davvero cosa dire, in senso positivo. Lavoro superlativo (assoluto)!
Mixxo
P.S. Ogni giorno un Mixxo fa battute di pessimo gusto (come quella qui sopra), non restare indifferente, manda un messaggio con scritto "Non fai ridere nessuno" per fargli rendere conto delle assurdità che dice.

Recensore Veterano
16/03/15, ore 20:50
Cap. 3:

E' finiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiito o.o ed io come faccio adesso? Come? COME???
Io boh. Ti toccherà scrivere, altro, mi sa.Non è che voglia eh, è che devi, punto.
Deliri a parte, è così aaaaaaaaaaaaaaw, mi piace tantissimo!!! Tutto quanto, sia il modo in cui è scritto sia cosa c'è scritto, il contenuto, i personaggi e la piccola storia. Non nego che mi sarebbe piaciuta più lunga, ma è sempre così con le cose che piacciono no? Si vorrebbe non finissero mai...
Comunque! Il passeggero misterioso era una valchiria! Tadaaaaaaan, sorpresa! Le tue idee luminose hanno dell'incredibile, spesso e volentieri.
Lo sguardo di cui parla Vijsi.. penso sia stato quello che aveva lei quando ha lasciato andare il suo umano, sai? Credo che si riveda tantissimo in Svan e sono sicura che prima o poi si incontreranno di nuovo, ormai sono legati dal destino. Che roba romantica, eh? E' la mia anima di fangirl che strepita e scalcia xD si aggrappa a quest'unica certezza perchè è finita questa storia.
Dire che l'ho amata è poco, davvero poco, non rende giustizia! Ho adorato il confabulare, le prove e lo studiare una trama convincente e senza buchi, ho amato il prodotto finito come un figlioccio. Sono estremamente fiera di te, che hai creato un prodotto originale e, a mio modesto parere, splendido. Comunque vada hai partecipato e hai creato qualcosa di nuovo e personale, devi essere fiera di te stessa mi raccomando!
Penso che la sorellona può passare e chiudere qui (minuscolo errore di battitura nell'ultima battuta di Vijsl, "adessi", un qualcosa di assolutamente minuscolo), ci sentiamo su Whatsapp mia bella! Ancora great compliments <3 ti adoro! <3

Recensore Veterano
13/03/15, ore 19:13
Cap. 2:

Non mi fare morire il cavallo!
Acqua, fuoco, who's next?
La regina delle descrizioni colpisce ancora!
Forse Dale non è solo un dongiovanni dopotutto, la sbandata se l'è presa, e su questo non c'è dubbio.
Ahhh! Ti adoro! Adoro le tue storie, adoro Hrìm, adoro Svan, Dale mi sta abbastanza simpatico, e adoro te (come l'ho già detto!? va beh dettagli...)
Scritto magnificamente come sempre, aspetto il prossimo capitolo.
Mixxo

Recensore Veterano
13/03/15, ore 18:51
Cap. 1:

Quando dico che i complimenti per come scrivi li meriti, li meriti!
Mi sta piacendo un sacco, l'atmosfera da fuggitiva, il fedele destriero... Il genere "clandestino" è uno dei miei preferiti!
E poi come sempre riesco ad immergermi così tanto da immaginarmi tra la folla a guardare ciò che è successo.
Bandierina verde d'obbligo!
A tra poco! vado a leggere anche il secondo.
Mixxo

Recensore Veterano
05/03/15, ore 22:29
Cap. 2:

E' sempre bello essere informati di una pubblicazione, visto che io sono babbea e mi distraggo e mi perdo le cose *-* (anche se, parlando di te, è difficile che io perda qualcosa o.o)
Cosa dire? Stilisticamente è impeccabile, come sempre. Non ho notato errori, è piacevole da leggere, non pesante nelle descrizioni iper dettagliate. Ormai tutti sappiamo quanto ti piaccia andare nei dettagli per non lasciare nuuuuuuuuuuulla al caso ** e grazie a Dio ho te quando scrivo, che mi aiuti in queste cose xD
Parlando poi del contenuto, di quello che succede.. Dale e Svan fanno amicizia *-* che sono troppo carini, è innegabile! L'infermierina ed il malandato, patatosi!!
Adesso il capitolo è finito con un incendio sulla nave e Svan in acqua e Hrim... da qualche parte. Io aspetto con tanta ansia e trepidazione il prossimo, sono molto molto curiosa di vedere cosa succederà ai nostri impavidi (ed improbabili) eroi =D
Great compliments <3 ti adoro <3

Recensore Veterano
08/02/15, ore 22:22
Cap. 1:

SVAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAN!!!!!!! Finalmente, finalmente è pubblicato! Questa piccola valchiria dolce e coccolosa! La adoro! Anche se penso sia stata molto più tosta, quando poteva volare.
Ma adesso che è confinata a terra... cucciolaaaaaaaaaaaaa, patata, dolce, piccolina! La voglio in miniatura per potermela spupazzare dal mattino alla sera, chi se ne frega delle catene, io la tengo a casa supervolentieri *-*
E dopo Svan... HRIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIM!!!! Sleipnir egocentrico! Dillo che il vero protagonista della storia è lui xD
adoro questa coppia, se lui fosse un umano (o almeno umanoide {o forse chi se ne frega, va bene da sleipnir}) sarebbero una Brotp pazzesca! Che carini *-*
E Dale? Dale è un tonno.... ma io so e posso dire che piccino, non ha capito una mazza ^-^
Detto ciò... non parlo della grammatica, anche perchè dovrei cercare degli errori dove non ci sono, è pressochè perfetta! A lavorarci su è diventata INDECENTEMENTE precisa e corretta (so che ti piace quando dico che sei indecente in qualcosa xD). Sono stra contenta, questa storia mi piace da matti! Non lo dico solo perchè sei tu a scriverla, è proprio scritta bene e le idee non sono mai banali. Adorabile.
E bon, io ti saluto, ti abbraccio, ti sbaciucchio e vado a stalkerarti su Zexal. <3 <3 <3 <3