Salve!
Sono molto contenta di questo tuo nuovo rapido approdo, e davvero deliziata dalla lettura di questa preziosa perla *.*
Oltre all'assoluta originalità del soggetto di partenza, la tua splendida scrittura mi ha rapito dalla prima all'ultima parola.
Hai ricreato un'atmosfera sospesa, sognante, onirica, miscelando i ricordi con il presente con un certo lirismo, mai troppo pesante, ripercorrendo la vicenda di James Norrington e del suo amore irrealizzato per Miss Swann, che affonda i suoi germogli negli anni, con uno sguardo assolutamente inedito, sapendolo caratterizzare di una malinconia e indecisione struggenti.
Molto poetiche le immagini di questa ipotetica Cattedrale invasa dalla vegetazione, collocata in cima alla scogliera, difficile da raggiungere, silenziosa, decadente, pericolosa, quasi come un simbolo delle difficoltà della vita (non so se la mia interpretazione corrisponde a ciò che intendevi), una sorta di sfida che Elizabeth riesce a vincere, raggiungendo una consapevolezza precisa di sé e delle sue ambizioni, almeno agli occhi di James, che invece vive ancora nelle piccole consolazioni del passato e ha timore di affrontare il presente dal punto di vista sentimentale.
[…] forse un po' ci pensa, ogni tanto, quando si costringe a non guardare più la vecchia Cattedrale e a non cercare piccoli, impercettibili graffi sulle mani di Elizabeth che, lo sa, non ci saranno - ma lo fa lo stesso, comunque li elimina - perché James è sempre stato questo, è sempre stato il bambino timido e l'adulto riservato e forse va bene così, se a lei non importa più. Deve solo aspettare il momento giusto - non sa quando, ma lo aspetta - e allora glielo dirà e dopotutto è un uomo importante, sta per diventare Commodoro - forse è quella l'occasione, in fondo.[…]
James è un uomo scisso tra il senso del dovere e il battito del cuore, la sua lotta alla pirateria, il suo odio per i fuorilegge, ha qualcosa di molto personale, anzi direi che è una maniera di sublimare quello che in realtà è lui a desiderare, condurre una vita libera dalle convenzioni sociali, che spengono ogni slancio sincero.
[...] Non come lui che guarda i bottoni sulla divisa e sono così tanti e così lucidi e gli viene la nausea, non come lui che avrebbe potuto partire, come ha fatto William, ma no, perché è Commodoro e ha degli impegni ed è illegale e Elizabeth doveva capire - oh Dio, ti prego, fa che capisca![…]
Il tuo stile è molto arzigogolato, a volte forse gira un po’ a vuoto e diventa ridondante soprattutto a causa di alcuni periodi un po’ lunghi in cui si rischia di perdere il filo, però a me ha affascinato moltissimo, così come la naturalezza con la quale sei passata da un missing moment del passato alla situazione iniziale del primo film, e ho apprezzato tanto anche tutti i piccoli dettagli di cui hai punteggiato il racconto, dai colori ai suoni, agli oggetti e le espressioni.
E poi ho amato oltre ogni misura questa frase:
Forse il mare stesso luccica così tanto da essere l'unico tesoro per il quale vale la pena di perdersi.
Complimenti e grazie per averla scritta: questa shot finisce dritta tra le mie preferite!
Saluti!) |