‘…si era accorta del cellulare ancora sotto alla propria testa’. Mi domando in che stato siano i suoi capelli con la scomodità di un telefono che ti punge e soprattutto mi chiedo se Regina ha la classica striatura rossa sulla guancia. Da notare di cosa mi preoccupo io ma la curiosità di sapere che anche a lei possono capitare certe cose come ad esempio l’angolo sbagliato di un cuscino, una penna o qualsiasi altro oggetto si mette in mezzo tra te e il tuo volto, mi rende estremamente indiscreta.
‘Sta sognando, se ne rende conto’. Conosco la sensazione anzi a volte per alcuni secondi riesco a gestire le azioni che sto facendo nel sonno; il brutto è quando avviene il contrario, quando ti senti appunto come Regina ma la situazione non è piacevole ma non puoi far nulla se non aspettare di svegliarti di scatto. Notare anche in questo caso la mia positività nei confronti della mora.
‘Di fronte a lei c’è Emma, le dà le spalle, ma la riconoscerebbe ovunque’. E’ così facile in questo momento essere al posto di Regina e di sognare la bionda, casomai con una luce dorata tutta attorno, come se fosse una dea! Quel “la riconoscerebbe ovunque” dice veramente tutto senza bisogno di paroloni.
‘…la bionda si volta verso di lei;…il volto della studentessa sembra illuminarsi…Chiudono le distanze’. In questo istante il mio cuore si agita come le porte di un saloon!
“Ti amo” ok lo ammetto senza vergogna; mai avrei immaginato che nel sogno venisse finalmente pronunciata la frase che io (ma non solo) sto aspettando praticamente da sempre; lo so, se il “ti amo” fosse già stato detto la storia sarebbe stata poco credibile e io avrei perso da subito l’interesse. Giuro che mi aspettavo qualcosa di tragico come nei film che vedi qualcosa di bello, una perso stupenda che poi si gira e boom “mostro”. Non lo so da dove provenga questo mio essere così catastrofico; forse solo invidia perché nei miei sogni non ho mai e dico mai sentito pronunciare nemmeno un solo “ti”.
Comunque tornando alla storia, sogno o non sogno fa sempre un gran effetto leggerlo soprattutto se si pensa ad Emma e Regina. Intanto mi intasco una gioia in attesa di sentirlo “live”.
‘…lentamente aprì gli occhi,…prima di affondare nuovamente la faccia nel cuscino per qualche secondo’. Ancora del sonno da smaltire oppure una piccola speranza di continuare da dove il sogno si è interrotto? No, chiedo perché a volte può succedere; certo ci vuole una gran fortuna ma è comunque fattibile.
‘Aveva il vago ricordo di un sogno che riguardava Emma, ma non riusciva ad afferrarlo totalmente’. Ok, adesso mi sto spaventato. Stai descrivendo le sensazioni di Regina come se fossi entrata nella mia testa! Questo inizio per me è così famigliare che mi verrebbe da dire le stesse frase che a volte si leggono nelle fan fictions, ovvero “mi sento a casa”; sta descrivendo tutto da manuale e io non posso che godermi questa prima pagina sempre con un pizzico di incredulità.
“Ti amo”. Scusa ho voluto ripeterlo perché sentivo che fosse d’obbligo, un piacevole obbligo. Mi immagino Regina, in bagno, davanti allo specchio che finalmente recupera i frammenti del sogno e che si sforza di riuscire a trovarne altri.
‘Ecco cosa aveva sognato. Ma chi l’aveva detto a chi?’. Come ho scritto qui sopra, Regina sta tentando di recuperare qualunque frammento che possa darle la conferma di chi, tra le due lo ha detto. So che è un sogno ma a volte avere delle risposte è necessario per non dover passare tutta la giornata a recuperare i ricordi e cercando pure di farlo in tempi brevi perché. si sa, più passano le ore e più il sogno si dirada.
Quanto mi sarebbe piaciuto vedere il volto della mora sia quando ha ricordato questa visione e soprattutto quando cerca di svelare l’arcano del “ti amo”.
‘…non potè fare a meno di sorridere per la tenerezza di quella scena’. Figurati io, fra l’altro non ci vuole molto a capire il suo stato d’animo. Spero che stanotte o una delle prossime possa sognarlo pure io! Casomai la recensione e la concentrazione potrebbero giocare a mio favore. Giusto per essere chiara, nel sogno vorrei essere nei panni della bionda, grazie.
‘decise di mandare un messaggio ad Emma’. Diamine si! Mi alzo trionfante sbattendo il pugno al tavolo perché è questo che doveva essere fatto e che tu, hai effettivamente fatto accadere; se non avessi fatto fare a Regina questa scelta credimi, il sogno sarebbe stato vano.
‘Scusa, ieri sera sono crollata, ma mi ha fatto piacere sentirti’. Quando accadono queste cose, perché accadono, sei lì che aspetti il messaggio e senza nemmeno accorgertene stai già sbavando su qualsiasi cosa oramai si è fatto giorno ma è anche un’ottima “scusa” per poterla risentire il giorno dopo.
‘Notò solo allora il livello di carica del cellulare e lo attaccò alla corrente’. Ok, non vorrei passare per quella che riporta ogni singolo gesto o movimento ma lo devo fare! Per il rituale di Regina lo conosco bene a memoria e sebbene questa sia un’ azione di poco conto io mi ci ritrovo e soprattutto mi piace come descrivi ogni dettaglio non saltando mai un singolo passaggio e questo è uno dei molti casi. Avresti potuto benissimo ometterlo visto che alla storia non sarebbe cambiato nulla ma averlo inserito come “guarnizione” (si è il primo e unico esempio che mi è passato per la mente) su una torta già bella che farcita secondo me ti fa aprire la bocca e dire “wooow”.
‘andò a prepararsi la colazione’. Ottima scelta, giusto per non rimanere in attesa del messaggio della bionda. Mettersi all’opera con la colazione io lo vedo come “ingannare” il tempo. Se si trova qualcosa da fare è risaputo che non hai il pensiero fisso sul telefono.
‘Da che era arrivata in quella scuola…le cose erano cambiate davvero tanto per lei;…e poi c’era…, Emma. Non si era mai affezionata a qualcuno così tanto e così in fretta…’. Effettivamente la cosa che più stupisce è la velocità di come tutto ciò è accaduto. Bene o male c’è sempre qualcuno che attira la tua attenzione al primo sguardo ma poi le circostanze ti portano a non pensarci più o per il lavoro o per altre questioni ma direi che non è questo il caso; qui dico a bassa voce che potrebbe trattarsi della malattia del “colpo di fulmine”. Sto amando molto la mattinata di Regina ; in ogni capitolo sto notando che ci sono sempre delle aggiunte (ovviamente) ma al tempo stesso non manca quasi mai un piccolo tuffo in questo recente passato. Ecco in questo preciso istante vorrei provare le cose che sta provando Regina; vorrei entrare in classe per la prima volta e vedere la chiamo bionda di Emma per provare quello che ha provato la mora.
‘…da un lato si chiedeva come si sarebbero potute sviluppare le cose, eppure non riusciva più a preoccuparsi’. Oramai Regina è esattamente a metà strada o per come la vedo io a metà di un vasto mare; non ha senso tornare indietro. L’unica cosa è continuare a remare per arrivare sulla terraferma. Già il fatto che comunque non ci vuole pensare la dice assai lunga. Qua stiamo parlando di passi da giganti fatti! Poi lo so, lo so e non riesco a staccare il mio cervello che per un bel passo in avanti poi c’è il passo falso. Ad ogni capitolo mi sento tesa perché so che le gioie inizieranno a scarseggiare e se penso che potrebbe essere già il prossimo capitolo, quello fatale, mi sento male.
‘Bevve con calma il caffè’. Anche qui fare tutto con calma significa non avere la foga di correre al telefono? Un po’ come “prima il dovere e poi il piacere”?.
‘…è stato carinissimo sentirti mugugnare’. Concordo in pieno.
‘…non ti facevo così mattiniera’. Concordo in pieno, volume due.
‘…mi ha svegliata Ruby per vendicare la sconfitta subita…’. Ancora? Cioè è diventata una questione di onore? Ruby avrà perso la notte per essere stata battuta? Si è presentata all’alba a casa della bionda lanciandole il guanto di sfida? Robe da matti.
‘…nella sua mente si affacciava l’immagine di una testa bionda arruffata e di un paio di occhi cristallini pieni di sonno’. Descritta così Emma è una gran gnocca pure mezza addormentata! Vorrei vedere se Regina sarebbe in grado di vedere il colore con gli occhi di Emma se sono ridotte a due fessure utili solo per infilare le monete (solo quelle rosse perché sono più sottili)!
‘Una reazione molto sportiva. Peccato…ti avrei offerto volentieri il caffè’. E in questo preciso momento gli occhi di Emma si spalancarono! Ruppero il sottile strato di velo che ti si forma durante la notte e si trasformarono in “Big Eyes”. Almeno questo è quello che sarebbe successo a me. A parte gli scherzi sai cosa mi ha colpito? La naturalezza dell’invito di Regina. La sua spontaneità e il modo semplice e diretto con cui l’hai scritto, l’ho trovato semplicemente perfetto. Nessuna malizia, nessun doppio senso. Un semplice ma significativo invito. Non ho più tante parole per descriverlo, lo ammetto.
‘Sappi che se è un invito potrei alzarmi anche subito’. Io per sicurezza mi sarei già alzata, anzi le starei mandando un vocale da sotto la doccia poi se tutto fosse una burla pazienza, vista l’ora mi ributterei sotto le coperte linda e pulita.
‘…Veramente lasceresti il tuo letto caldo per venire qui?’. Veramente sto leggendo queste frasi fatte e inutili?
‘…sei a meno di dieci minuti di strada ed hai del caffè, dovrei essere matta per preferire il mio letto’. Si, in effetti dovresti avere un grave virus, Swan! A parte tutto, sorrido per anche se la bionda è una gran consumatrice di caffè, mi viene da ridere perché il liquido nero è chiaramente l’ultimo dei suoi pensieri. Ci andrebbe lo stesso, addirittura direbbe si se Regina le offrisse una “tisana”. Già mi vedo la scena; Emma Swan che detesta le tisane, qualunque tipo, solo a sentirne l’odore darebbe di stomaco. Regina invece le adora e la invita per una bella tazzona ed Emma per non perdere l’occasione le direbbe:
“Davvero Regina posso venire a bere la tisana da te? Dio mio io le adoro, pensa che colleziono tutte le bustine e ho pure un buono sconto in erboristeria”. Cosa non si farebbe per amore o anche solo per un incontro? Cioè io lo farei, confesso. Mi basterebbe la presenza di Regina e accetterei tutto.
‘La stava davvero invitando?’. No, l’hai già invitata, che è diverso.
‘Sapeva di avere ancora alcuni compiti da correggere, lavoro che aveva rimandato…ma era anche consapevole del fatto che non le avrebbe rubato che un paio d’ore…’. Queste si chiamano scuse. In questo caso Regina ha messo davanti prima il piacere e poi, se avanza tempo, il dovere! Non dirmi che non è così. La Regina di alcune settimane fa, non avrebbe mai fatto una cosa simile. Non avrebbe mai rimandato il suo lavoro per qualcosa di non ancora definito e soprattutto non si sarebbe mai voluto trovare indietro come la coda dell’asino nella correzione di compiti.
‘Ti aspetto allora’ Ancora? Butta su la moka!
‘…dici davvero?”. Mi sembra di assistere ad un dialogo di fantascienza! Si, decisamente si, è tutto reale per entrambe. Emma vestiti e vola tu Regina prepara quello che devi preparare e basta messaggiare altrimenti si fa l’ora di pranzo invece che l’ora della colazione.
‘La mora scosse divertita la testa’. Anche io scuoto la testa nel leggere questo siparietto! Poi però se mi incavolo….!
‘Decise che, nell’attesa, avrebbe quantomeno iniziato a correggere qualcosa..’. Il che mi sembra una missione impossibile visto la distanza tra le due abitazioni e visto l’euforia che in questo momento sta aleggiando intorno alla figura di Emma Swan. Se riesce a correggere metà compito è già una vittoria.
‘…prese i compiti…assieme ad una penna rossa’. Ecco cosa dovevo fare già da inizio storia. Dovevo fare un elenco di tutti gli elementi che inserisci in alcune frasi che rendono tutto reale; in questo caso è la penna rossa, così come lo è stato il carica batterie! Dannazione a me e alle mie idee a scoppio ritardato.
‘…Sottolineò un paio di errori, rilesse…passò a l seguente…Era arrivata al quarto foglio…’. Io sono sconvolta e incredula. Dovrei vedere con i miei occhi se effettivamente Regina è riuscita a svolgere tutto questo lavoro!
‘Con un sorriso si alzò e scese…’ In che modo si è alzata? Veloce, calmo e controllato, battendo involontariamente un ginocchio sotto la scrivania? Chiedo perché quest’ultimo caso è molto gettonato soprattutto quando si ha fretta e si attende qualcuno.
“Hey,”. Con o senza fiatone, Swan?
‘…la ragazza si voltò e, prima di dire qualcosa, le rubò un bacio veloce con una naturalezza disarmante’. Ecco io sottolineo con grassetto e corsivo la “naturalezza disarmante”; il fatto di aver evidenziato quello che ho messo tra virgolette, lo rende ancor più potente. Lo rende “casa”, rende Emma finalmente a casa e rende Regina finalmente completa.
‘Aveva ancora i segni del cuscino sul viso e gli occhi leggermente lucidi di sonno’. Lo sapevo! Il cuscino non mente mai e ancor meno gli occhi! Sono ancora fanali blu/verdi gli occhi di Miss Swan, eh, Regina? Fortunatamente sappiamo il motivo del rossore altrimenti io avrei pensato malissimo! Avrei tanto voluto vedere la preparazione di Emma dopo aver ricevuto l’invito; scommetto che anche lei si è beccata qualche ginocchiata o il fastidiosissimo mignolo sullo spigolo.
‘…nonostante tutto si era alzata ed era uscita per vedere Regina’. Perché noto una punta di amarezza in questa parte? Per quanto sonno potesse avere Emma io non credo che la bionda sia uscita controvoglia dal letto, no? Penso che l’unica cosa che potesse bloccarla a letto fosse una signora influenza intestinale e nulla di più.
‘lei si rendeva conto di quanto questo significasse, e lo trovava terribilmente adorabile’. A questo punto mi viene pure il sospetto che nessuna persona abbia mai fatto una cosa del genere per Regina; il fatto che tu abbia scelto determinate parole mi fa davvero pensare che la mora non abbia avuto una persona così premurosa e pronta come lo è Emma.
“Quanto puoi restare?”. Ok, nella mia testa ci sono in questo momento solamente vortici che formano la scritta “Woow”.
“Direi finchè non mi cacci”. Ottima risposta.
“Quindi poco”. Ok, di nuovo ottima risposta. Ma come siamo diventate sciolte, eh Regina? Dove hai messo il palo che fino a poco tempo fa albergava nel tuo sedere?
‘La mora ridacchiò, appoggiando la base della schiena al ripiano ed incrociando le braccia mentre guardava Emma’. La mia posizione preferita; decisamente la mia preferita se poi è accompagnata dallo sguardo di Regina allora è la perfezione assoluta.
“Sei stata tu ad invitarmi,…”
“Tutti sbagliano” ok, il palo è decisamente stato bruciato e Regina non è più costipata.
Ma quanto bella è questa scena? Le due che si punzecchiano in cucina mentre l’aroma di caffè invade la stanza e prepara il tutto per una giornata degna di essere vissuta e ricordata in pieno. Dritta, dritta nella lista dei “piacevoli ricordi”; quando festeggeranno dieci anno d’amore e saranno nella loro nuova cucina a sorseggiare il solito caffè, ricorderanno con dolcezza questa giornata; poi litigheranno perché Emma racconterà una versione diversa e Regina che è molto puntigliosa e di buona memoria farà notare alla moglie le colossali cavolate che sta sparando senza rendersene conto. In pratica…Giornata dei ricordi rovinata e ognuna in una stanza diversa fino all’ora di cena.
‘Emma prese la tazza ed annusò l’aroma di caffè, guardandola male’. Male come, male quanto? Finta arrabbiata? Regina poi le avrà dato una tazza da caffè con disegni poco graditi? Ma soprattutto perché l’espressione arrabbiata di Emma mi incuriosisce così tanto?
“O magari avevo voglia di compagnia”. Per me, a mio modesto parere Regina aveva voglia di entrambe le cose; aveva voglia della compagnia di Emma, del suo modo di stuzzicarla, di vedere le sue espressioni buffe; senza continuare perché riempire due pagine di word, la mora aveva semplicemente voglia del pacchetto Miss Swan (e stranamente non sono maliziosa).
La scena successiva si può tranquillamente commentare in modo silenzioso o meglio si può semplicemente scegliere di leggere, chiudere gli occhi e di lasciarsi trasportare da tutto ciò che stanno facendo; dai loro gesti, dalla loro posizione e dal loro bacio. Come loro due sono in questo momento di poche, anzi di nessuna parola, anche io mi sento di condividere il loro silenzio però non potendo non metterci la solita riga.
‘E c’era passione, in quel bacio…ma anche una tenerezza immensa’.
‘Si separarono…con i nasi che ancora si sfioravano…in un piccolo sorriso contento’. Anche io come Emma ho gli occhi arrossati, ma non dal sonno!
“Soddisfatta?” Mi chiedo se esiste la formula del “soddisfatta o rimborsata” e in cosa consisterebbe la seconda opzione; chiedo perché se è qualcosa di allettante è facile che Emma possa pure rispondere “No, non sono stata soddisfatta”. Ecco che la mia fantasia vola ma la colpa è tua e del tuo “soddisfatto” perché mi immagino il modo in cui Regina lo pronuncia!
“E’ stato il richiamo del caffè a portarmi qui”. Credibilità sotto lo zero.
“Solo quello?”. Ok non è questa la parte che mi ha colpito anche se quando Regina decise questa brevi frasi ho sempre la pelle d’oca ma il seguente gesto:
‘portando una mano a carezzarle i capelli’. Hot in here!.
“Si, beh, sarei venuta anche se mi avesse fatto schifo il caffè” Si Emma, l’ho scritto due pagine fa; meglio tardi che mai, eh?
“…mi sono portata da studiare, per ogni evenienza” la mia faccia è qualcosa di indefinito nel senso che non ho espressione. L’ho letta e mi è passato davanti il vuoto. Giuro è una cosa così strana che sono inespressiva, ahahah.!
“…non è un’idea malvagia, dovrei finire alcune correzioni”. Sarà mai la volta buona che sti benedetti compiti vedranno il voto sporcare il foglio? Oramai qui sta diventando un’impresa epica portare a termine le correzioni; fortuna che i fogli non hanno la scadenza come il latte.
“…Posso fermarmi qui a mangiare?” Puoi tu invece cercare di non fa fermare il mio cuore? Dai non puoi scrivere certe cose senza pensare che chi legge potrebbe avere dei problemi; io le emozioni mica le so gestire così bene, eh!
‘…non era una proposta assurda, ma sicuramente era inaspettata’. Guarda meglio di così non la potevi descrivere perché effettivamente Emma ha dormito da Regina quindi tecnicamente un pranzo è qualcosa di non così eclatante ma il fatto di non essere stato programmato e il fatto che alla bionda questa idea non passasse minimante per il suo cervello lo ha reso veramente magico; si, mi sento di usare questo termine perché tutto ciò che sta avvenendo in questo capitolo e in questa storia in generale per me è magia. Foresta Incantata scansati!
‘…l’idea di pranzare assieme a lei le dava un senso di familiarità’. Come già ribadito, credo che questa familiarità valga per entrambe.
“…sono piuttosto certa che tu sia una cuoca con i fiocchi” per me è una cuoca da stella Michelin. Ma poi no, anche meglio perché Regina ti sforna certi piatti caserecci con porzioni abbondanti che al ristorante nemmeno sanno cosa siano! Quindi della stella poco importa, delle porzioni e della qualità, si.
‘Emma ghignò, prendendole i fianchi e sollevandola senza particolare fatica’. Regina è una piuma, in tutti i sensi; ma sai che quando Emma mostra il ghigno io inizio a sentirmi accaldata?
‘…mentre la posava sul ripiano, sistemandosi tra le sue gambe. Le sue mani le scivolarono sulle cosce…!. Rettifico…Sono accaldata. Mi aspettavo un caffè sobrio con annesse le punzecchiature, ok ma in un certo senso mi sentivo tranquilla senza sorprese dietro l’angolo e poi boom…Mi parte Emma la sollevatrice di corpi, il corpo di Regina sul ripiano della cucina e addio ai miei casti pensieri.
Diciamo che il loro dialogo lo potevi evitare perché hai volontariamente gettato la benzina sul fuoco, sappilo! Questo gioco del darsi del “lei” con questi sguardi maliziosi non fanno bene alla salute di chi legge; per loro ovviamente è tutto un altro discorso.
‘…quando un brano hardcore iniziò violentemente a risuonare nella stanza’ Io stile Raffaele/Fracci “Oh cazzo”.
‘Regina scattò all’indietro mentre Emma sobbalzava e,…imprecava sottovoce’. Questa è la scena jolly del capitolo; non so chi delle due sia più buffa. Rileggendo il pezzo oserei dire Regina; secondo me la mora ha pensato, per una frazione di secondo da un’irruzione in casa Emma invece spaventata solo dal volume e dal fatto di essere stata interrotta. Diciamo che tra le due quella che ha avuto più strizza è stata decisamente la mora. Ma quanto sono adorabili? Reazioni diverse ma entrambe in sincro! Scena che meriterebbe di essere vista più e più volte e poi da rivedere nuovamente più e più volte il slow motion.
“…se è Ruby la ammazzo”. E chi cavolo vuoi che sia, Emma? Di sicuro non i tuoi finti genitori!
“Volevo assicurarmi che non ti fossi riaddormentata, cittona”. Che cara e amorevole amica. Soprattutto un’amica con un tempismo perfetto.
‘Regina riuscì a distinguere dall’altra parte dell’apparecchio’. Avrà riso sotto il baffo o avrà avuto un’espressione finta sconvolta per il tono “suadente” con cui Ruby l’ha definita “cittona”? Ah ok…Sta ridendo di gusto quindi la mia domanda viene immediatamente ritirata.
“Sto studiando” e fu così che improvvisamente le tazze, le teiere e i cucchiaini si misero a ridere sguaiatamente e a produrre un casino assordante dopo aver sentito questa enorme panzana. Non so perché ma mi viene in mente la zuccheriera de La spada nella roccia.
“Ah. Studi storia per la prof, vero?”. Dio mio Ruby se tu sapessi ma non mi riferisco tanto al fatto che hai interrotto sul più bello ma al fatto che Regina sta origliando il tuo tono malizioso! Quando Ruby lo verrà a sapere, nulla sarà più come prima; non vedo l’ora che si incontrino per i corridoi!
‘…aveva smesso di ascoltare e si stava semplicemente preoccupando di stuzzicare Emma’. Semplicemente? Deduco che anche questa cosa va inserita nell’ipotetica lista della “quotidianità”.
‘…costringendola a prendere un profondo respiro per trattenersi’. Io dire che Emma è costretta a trattenere il fiato come se dovesse battere il suo record di apnea! Ti dico solo che viene naturale pure a me trattenere il fiato, figuriamoci a lei. Oddio più che altro io ho il respiro affannoso perché questa potrebbe essere la quiete prima della tempesta…Ormonale.
‘Si stava sforzando di ignorare le dita della donna che,…le stavano scivolando lungo il collo e verso il seno’ e in tutto ciò Emma sta tentando di avere un dialogo con Ruby? Dialogo fra l’altro di poco interessa da parte della bionda, mentre per la mora sembra quasi una questione di vita o di morte e io nel mentre rido e mi faccio aria con la mano.
‘La sua voce cominciava a cedere…mentre la mano di Regina le stringeva appena il seno oltre alla maglia’. Per Dio e per tutti i santi riaggancia Emma! Poco importa se sarai indelicata. Butta giù fine! Cioè io non ho parole…O meglio le ho ma non voglio pronunciarle! Dico solo mano di Regina più seno di Emma..Fate voi i vostri conti.
“Dio, sei una stronza”. Cazzo si ma prima cosa è la tua stronza, seconda cosa è una stronza maledettamente eccitante! Ehm…Ti ringrazio dal profondo del cuore per aver fatto pronunciare ad Emma queste parole! E’ una delle frasi che mi sconvolge ogni volta che la sento o che la immagino pronunciata da una delle due.
Come sempre da mia abitudine non commento mai le scene d’amore o meglio le scena d’amore scritte come devono essere scritte! In questo caso non faccio eccezione ma mi piacerebbe comunque riportare un paio di passaggi che durante la lettura e la rilettura hanno tentato di uscire dal foglio.
‘La ragazza ansimò e si separò appena da lei per sfilarle la maglia’ quando ho visto che le cose iniziavano a prendere una certa piega il mio primo pensiero è stato “Toglile quella maglia, Emma. Subito!”.
‘…notando con piacere che la donna non portava alcun reggiseno’. Ecco, questa a mio avviso è la classica sorpresa che non ti aspetti; il classico pacco natalizio che mai al mondo avresti pensato di ricevere; so che è così non solo per me.
‘La mora le offerse un sorriso malizioso ed allargò le spalle, offrendole il petto, e non servirono parole..’. Direi proprio che in questo caso le parole sarebbero veramente fuori luogo. Ho letto molte scene a bollino diciamo rosso ma questa frase che ho appena riportato va dritta nella mia classifica; la trovo semplice, diretta ed eccitante come non mai.
‘…la donna spinse in avanti il bacino, tirando i capelli di Emma per richiamarla in un bacio passionale’ e lo stesso discorso vale per questo pezzo. Regina che brama le dita di Emma ma che al tempo stesso brama le sue labbra e fa in modo di venire ascoltata e accontentata nel semplice movimento di tirarle i capelli.
‘…Regina gemette contro le labbra di Emma, stringendosi a lei ed accompagnando i suoi movimenti con il bacino’. Ehm..No, qua non dico assolutamente nulla se non “immagina, puoi”.
‘Sarebbe potuta restare così per sempre, stretta a lei, dentro di lei’. E io sarei potuta rimanere con gli occhi su questa frase per un tempo indeterminato. Quanto, ma quanto mi ha colpito leggere questo. Una cosa indescrivibile. Adorato, adorato e in adorazione.
‘…Regina si inarcò con un gemito più forte dei precedenti, chiamando ancora una volta il suo nome nell’orgasmo. Tremò contro il suo corpo…, mentre Emma la stringeva a sé rallentando poco alla volta, fino a fermarsi’. La corsa è finita a quanto pare; oserei dire breve ma intensa. Per me questo (a parte il primo) è uno dei capitoli più sensuali che tu abbia mai scritto. Appena la storia sarà conclusa il primo passo da fare sarà sicuramente rileggerla tutta d’un fiato, anche perché sono curiosa di vedere se avrò le stesse emozioni sulle stesse frasi o se si aggiungerà qualcosa di nuovo. Nel frattempo posso dire che averla riletta a distanza di un paio di giorni, l’effetto non è per nulla svanito anzi, le vampate sono state più costanti e durature.
“Oh beh…suppongo che tu possa andare a casa”. Ma col cavolo no! Mi piace questo continuo stuzzicarsi anche dopo aver fatto l’amore; significa che c’è veramente una forte complicità e ovviamente un sentimento molto radicato. Sarà anche nato da poco ma credo si sia già ben piantato nel terreno.
“…se preferisci che me ne vada..”. Di certo la bionda non poteva non cogliere la palla al balzo e restituirle pan per focaccia che secondo me dopo il sesso ci starebbe pure bene.
‘…Regina si era riportata in piedi e si era messa la maglia che Emma aveva, molto poco delicatamente, gettato da parte’. Secondo la mia idea, Emma l’ha pure appallottola così stretta che la maglia non si può più nemmeno stirare ma semplicemente cestinare!
“Conosci Carmilla?” Si, io si, si, si, noi tutte si.
Guarda perdono Regina perché dopo le emozioni che mi ha fatto provare non posso rimproverarla e anche perché amo quando non conosce certe cose che Emma le propone e che poi le fa provare. Adesso sarò curiosa di aspettare il responso e se la web serie consigliata dalla bionda le è piaciuta oppure no; in pratica da Regina mi aspetto una recensione.
Ed eccomi alla fine..Questa volta di certo non puoi lamentarti della mia lentezza. Mi sa che a questo giro ho fatto pure record.
Non aggiungo nient’altro perchè credo e spero che la mia recensione possa essere stata chiara ed esaustiva.
Ed ora, come da tradizione mi metto buona, buona in attesa.
Grazie come sempre.
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