Recensioni per
For this one last time
di Jordan Hemingway

Questa storia ha ottenuto 2 recensioni.
Positive : 2
Neutre o critiche: 0


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Recensore Veterano
10/05/15, ore 16:26


Quarta Classificata al contest "For this one last time" di Stareem
Grammatica e sintassi: 19,8/20 
Stile e lessico: 15 /15 
Attinenza al tema/utilizzo della citazione: 10/10 
Sviluppo della trama/originalità/gradimento personale: 10/10 
Approfondimento dei personaggi/IC: 10/10 
Bonus: - 
Totale: 64,8/65 
Grammatica e sintassi 
Sia la grammatica sia la sintassi sono impeccabili: non c’è alcun errore, di alcun genere. La storia è curatissima, precisa dalla prima all’ultima riga. 
Le uniche due cosine che non mi convincono proprio fino in fondo, ma non si tratta assolutamente di errori (più che altro di pignoleria da giudiciA XD) sono queste: 
- Mandarle sottosopra la vita adesso che forse è riuscita ad andare avanti Questa frase risulta un pochino contorta. A ogni rilettura della storia, mi sono soffermata su questa frase per un po’, perché non è del tutto scorrevole e ci vuole qualche istante per “metabolizzarla”. Personalmente, ti consiglierei di mettere una virgola dopo “vita”, per darle più “forma” e alleggerirla un po’. 
- senza l'incombenza di sapere che chi ti è accanto sopravvivrà a te per secoli e secoli Qui non mi convince del tutto la parola “incombenza”. Incombenza dovrebbe essere un compito difficile, un incarico sgradito, e qui secondo me stona un pochino, in parte perché suona un po’ “tecnico” e perché “l’incombenza di sapere” suona “strano”, un po’ forzato. 

Stile e lessico 
Come la grammatica e la sintassi, il tuo stile è curatissimo, assolutamente preciso dalla prima all’ultima parola. Hai una grandissima abilità nell’accostare le parole in modo da rendere le frasi fluide e incisive. Non c’è un singolo periodo che sia strutturato male o che sia privo di significato, e tantomeno ripetitivo: ogni frase è “un passo avanti” nella storia, e ogni singola parola conduce il lettore attraverso la narrazione con grandissima naturalezza. E lo stile non è solo scorrevole, ma “completo”: riesci tramite scelte stilistiche varie e intelligenti a rendere la storia accurata da ogni punto di vista, perché ogni frase è un frammento di riflessione che dà qualcosa al lettore. Non ci sono frasi “vuote”, solo frasi dense di significato che riescono a rendere la storia approfondita da ogni punto di vista. 
In particolare, adoro la varietà e “vivacità” del tuo stile, che si adattano benissimo all’atmosfera e al Dottore; “vivacità” non tanto nel senso di allegria, (visto il tema della storia XD *piange*), ma nel senso che lo stile risulta dinamico e ma piatto, mai lento. 
Condivido poi in pieno le tue scelte lessicali: utilizzi parole mai scontate, talvolta insolite, e questo si addice magnificamente al Dottore. Inoltre, dimostri di avere un vocabolario ampio e vario, non utilizzando mai parole troppo pesanti né troppo colloquiali, ma trovando sempre la giusta via di mezzo. Attingi da registri diversi, anche con espressioni un pochino “bizzarre”, e mai in senso negativo: il modo di esprimersi del Dottore è un po’ eccentrico, e tu riesci a ricrearlo in modo assolutamente accurato, senza mai esagerare. 

Attinenza al tema/utilizzo della citazione 
Il Dottore che darebbe qualunque cosa per poter riabbracciare Rose, che considera seriamente, anche se per poco, di distruggere tutto per lei, si adatta in modo eccezionale alla frase e la mette perfettamente in risalto: l’idea di un’ultima volta insieme, più importante di qualunque altra cosa, è presente e sviluppata magistralmente. È il filo conduttore delle riflessioni del Dottore, il tema di fondo che pervade la storia. Quell’”ultima volta” è così vicina eppure così irraggiungibile. Potrebbe avere quell’ultima volta, basterebbe gettarsi nella cicatrice fra gli universi. È così vicina e così oltre la sua portata, perché la sua mente gli impedisce di fare ciò che vorrebbe, dovrebbe. 
Quell’”ultima volta” sarebbe l’ultima volta in assoluto, perché tutto si dissolverebbe. E il Dottore la desidera, la insegue, la sogna. 

Sviluppo della trama/originalità/gradimento personale 
L’impostazione della storia è eccellente: mi piace da morire l’idea di partire da un momento che potrebbe essere un momento qualunque della vita di Ten dopo la perdita di Rose, che deve essere uguale a infiniti altri momenti, tutti identici e tutti dolorosi. Mi piace inoltre moltissimo l’idea di un filo che lega ogni riflessione, l’idea del sogno: si parte e si torna al sogno, al sonno, perché solo così il Dottore può raggiungere Rose. 
E proprio come un sogno questa storia è strutturata: Rose è lì, a portata di mano, come in un sogno. E lui non può raggiungerla, come quando si corre e corre nel sonno per afferrare qualcosa che è così vicino ma, per quanto si corra, non ci si avvicina mai. 

Approfondimento dei personaggi/IC 
Riesci ad entrare nella mente del Dottore con un’abilità e una precisione che tolgono il fiato: metti tutto di lui sulla pagina; i suoi desideri, il suo dolore, i suoi rimpianti. Rose è stata così vicino, e lui l’ha lasciata andare. Si riesce letteralmente a percepire la sua sofferenza, il tormento infinito che si prova quando si ha avuto qualcosa di così importante fra le mani e si ha permesso a quel qualcosa di scivolare via, per non tornare più. Tutto ciò che avrebbero potuto essere è perduto, ma il Dottore ci si aggrappa lo stesso. Pensa a tutti i giorni che non saranno mai, e li sogna. E si chiede perché tutto l’universo dovrebbe essere più importante di riavere Rose. Perché non può lasciare che le realtà collassino per poterla abbracciare di nuovo? 
E i suoi interrogativi sono assolutamente IC: c’è il dolore profondo che prova, il sentimento forte e irripetibile che lo lega a Rose, il desiderio oscuro di distruggere tutto solo per essere di nuovo completo, di nuovo intero. E poi la consapevolezza, altrettanto realistica e altrettanto devastante, che Rose meriti di più. Come può lui strapparla a ciò che ha ora, qualunque cosa sia? Chi è lui per distruggere gli universi in suo nome? 
E allora si trascina fra la vita e i sogni. 
E tutto questo è assolutamente plausibile, coinvolgente, narrato con grandissima abilità: riesci davvero a “restituire” al lettore i sentimenti del Dottore in modo completo ed equilibrato, come se stessimo leggendo i suoi pensieri. 

Nuovo recensore
09/04/15, ore 14:15

Non so da cosa iniziare, è assolutamente perfetta in ogni singola frase.
È un qualcosa che riesce ad essere adorabile senza sfociare nell'ooc, assolutamente deliziosa, scritta splendidamente. Mi piace in ogni singola parte, l'ho aggiunta alle preferite e alle ricordate; credo anche che tornerò a rileggerla a breve.
È una delle migliori fanfic che ho letto su quei due e, credimi, ne ho lette anche fin troppe.
Alla prossima recensione.
Kosh.