Recensioni per
Sérénade
di Koa__

Questa storia ha ottenuto 9 recensioni.
Positive : 9
Neutre o critiche: 0


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Recensore Veterano
13/01/18, ore 16:19
Cap. 1:

Non so esattamente come descrivere questa storia perché è incredibile e sorprendente!
All’inizio ho creduto sarebbe stata una storia più ironica, una parodia o comunque qualcosa di leggero e ironico, mai mi sarei aspettata una cosa seria e scritta così bene! Ne sono rimasta piacevolmente sorpresa.
Per quanto possa suonare strano (perché si tratta pur sempre di un violino che dichiara il suo amore a una persona) è una storia appassionante e commovente, che mi ha lasciata senza parole.
Il solo fatto che un violino possa avere dei sentimenti è assurdo e surreale di per sé, ma il modo in cui gli hai resi è magnifico in modo indicibile: sembrava davvero di leggere le confessioni di un amante, perdutamente innamorato e sopraffatto da una passione travolgente e insaziabile, ma anche capace di attendere. Un amante paziente e fedele che nutre questo sentimento da così tanto tempo che conosce, rispetta e apprezza ogni sfumatura del suo amato. Sembra di legger le confessioni di un amico di un amico di lunga data e probabilmente il violino deve esserlo stato per Sherlock.
Il fatto che tu abbia adattato queste parole al personaggio (si può considerare lo strumento come un personaggio?) rende il tutto ancora più incredibile e meraviglioso: se uno non leggesse l’introduzione, o non desse peso alle immagini, rimarrebbe spiazzato nello scoprire come queste parole così dolci e ardenti provengano da uno strumento musicale; sembra che a parlare sia una persona in carne e ossa, un John particolarmente ispirato e incline a dichiararsi. Invece lasci tutti di stucco proponendo questa coppia improbabile ma che alla luce di questo racconto pare così naturale e bellissima, che inizi a dispiacerti per il violino, che attende paziente il ritorno del suo amato, e nonostante lo tradisca con altri, accetta e continua ad amarlo. Si tratta di un amore segreto, di nicchia e totalmente inaspettato, ma che nulla ha da invidiare a quelli più canonici: i sentimenti sono gli stessi, e il fatto che sia un amore cauto, delicato e tenero lo rende ancora più struggente e straziante. L’amore del violino non è invadente, e probabilmente Shelock non si rende nemmeno conto della sua esistenza, ma mi piace il fatto che sia un sentimento occulto e invisibile, che pur non venendo considerato è tenace e fedele: sono caratteristiche che ricorrono spesso nei libri o nei film, in cui un personaggio e innamorato dell’altro a sua insaputa, e rende il tutto più verosimile. Inoltre, è naturale che Sherlock non sospetti nulla e nonostante sia un sentimento costante e presente, ne ignora completamente l’esistenza…Perché, in fondo, è un violino a provare questi sentimenti e come si può immaginare che un oggetto ne sia capace?
Mi è piaciuto molto il fatto che la dichiarazione e le immagini si potessero applicare tanto a una persona quanto a un violino, si vede che hai fatto una grande ricerca per quanto riguarda il lessico in modo da trovare vocaboli che mantenessero l’illusione e l’ambiguità, e non svelassero subito l’elemento sorprendente.
Per quanto sia una storia vecchia non è scritta male: lo stile è semplice ma non è banale. Può dare l’impressione di essere ripetitivo, e i concetti reiterati e sempre uguali, ma hai escogitato espedienti e piccole variazioni e accorgimenti che impediscono alla storia di essere pesante e noiosa o ridondante. Sei stata capace di conferire sfumature diverse a un argomento principale unico. In un contesto simile, inoltre, non credo stoni nemmeno il fatto che i concetti possano venire ribaditi, dal momento che si tratta di una storia in cui vengono esternati i propri sentimenti, in una sorta di flusso di coscienza dettato dalla passione del momento e in cui non è raro ripetersi. Nel tuo caso, questo non si nota e l’argomento generale viene declinato in vari modi sempre inediti, a cui vengono aggiunti nuovi dettagli che arricchiscono e dettagliano sia il sentimento sia il destinatario dello stesso.
Infine, mi è piaciuto anche il ritratto di Sherlock dal punto di vista dello strumento, svelandone i particolari più intimi, profondi e segreti che vengono intuiti ma non esternati apertamente: dimostrano come dietro una persona apparentemente fredda, cinica e indifferenza, in verità si nasconda un cuore particolarmente sensibile e ardente. il modo con cui affronta la vita e le sue convenzioni sociali, la sua anima ribelle che non vuole essere imbrigliata in tecnicismi o convenevoli denotano ceh voglia vivere in manira spontanea, trascinato dalle emozioni del momento.
Apprezzata anche l'idea di descriverlo attraverso i vari musicisti e la sua propensione per suonarne uno o altro, dice in maniera indiretta molto di lui, che è attratto da quello che sembra più appassionato e naturale e spontaneo.
Shelock mi è sempre piaciuto per questo: dietro la sua corazza di uomo enigmatico, misterioso e insopportabile, si nasconde una persona profondamente umana che deve essere stata devastata dai sentimenti, che deve aver sofferto in una maniera indicibile e cerca di nascondere le sue cicatrici, fingendo di non provarne alcuno per non rimanerne ferito. Sei riuscita a darne un’immagine fedele e completa che ha preso, raccolto e ampliato ciò che la serie mostra o accenna soltanto (parlo della serie perché mi sono limitata a vedere quella).

È una storia che mi ha davvero sorpresa e conquistata, lasciandomi spiazzata e incantata; l’atmosfera mesta e malinconica, delicata e dolce contribuisce a renderla commovente e coinvolgente. Finirà sicuramente tra le mie preferite ^^

Ayr
 

Recensore Master
14/06/17, ore 14:49
Cap. 1:

Oddio, la dolcezza.
Questo Violino innamorato del suo Sherlock è un concentrato di poesia e pensieri delicati, preziosi come le sue note.
Infatti la musica è la sua voce, come potrebbe essere diversamente?
Ma non basta, perché anche una persona più banale potrbbe suonare piuttosto bene e in quel caso, forse, anche il suo violino lo amerebbe.
Il punto è che questi due sono una coppia affiatata, giusta, che si somiglia.
Col loro bisogno di essere soli per esprimere quello che hanno dentro, e al diavolo il mondo stupido e "normale"
Normale in effetti è piuttosto offensiva, come parola, in certi contesti: va bene parlando di cosa pratiche, semplici... tutto a posto.
Ma chi dedicherebbe la sua vita a te, perchè hai il pregio di essere "normale"?
Non Violino, direi. Che nella mia abissale ignoranza musicale a me pareva sempre lo stesso, e avevo anche creduto Stradivari! (mi parli ancora, sì?)
Quindi il violino ha i riccioli, come il suo umano di riferimento?
Suppongo siano le parti, appunto, "arricciate" sulla sommità, sì? è splendido che per loro si possa usare la stessa descrizione fisica ^^
la mamma non ha avuto un gran peso nell'educazione dei suoi figli, devo dire... ma certo avere a che fare con i capricci di Sherlock non è facile
Violino ne sa qualcosa, lui che suona diversi compositori per stagione, per stato d'animo....o anche per ore di fila.
E non vuole contraddirlo, desidera solo che quel contatto seducente continui, gli dia vita, lo faccia vibrare di eccitazione. Con le mani di Sherlock "addosso" chi non canterebbe?
E' geloso, e chi non lo sarebbe?
Specie quando alla fine c'è l'ingombrante presenza di John nella stanza, una lacrima di Sherlock, e Violino viene lasciato indietro.
Non sarà mai abbandonato, ma non è più l'amore più importante. Povero...
Sei stata sublime, come mi aspettavo
tua, con riccioli (veri^^)
Setsy

Recensore Master
24/08/16, ore 20:48
Cap. 1:

Ancora una volta, perdonami per il ritardo! Mi ero persa nei meandri di facebook e con tutte quelle notifiche avevo lasciato che questa storia andasse perduta... Fortunatamente, sei riuscita a riportarmi sulla retta via e ho finalmente avuto la possibilità di leggerla.
Devo essere onesta, non sono affatto una fan di Sherlock Holmes, ma leggendo la descrizione della storia ed affidandomi alle tue parole, ho deciso di darci un'occhiata; mi sono anche lasciata convincere dal violino, uno strumento che adoro con tutto il mio cuore.
Posso dire di aver molto apprezzato questo tuo racconto, il tuo stile è pulito e si scorrevole, ti si legge che è un piacere! Conosco il personaggio di Sherlock in maniera forse un po' superficiale, ma so delle sue "stranezze" e del suo carattere particolare, il suo scarso interesse per le persone e le sue poche capacità di relazionarsi con le persone.
Penso che sia molto bello vedere questa contrapposizione fra la sua "misantropia" ed il suo amore per la musica ed il proprio violino, la cura che mette nel toccare il proprio strumento e le sensazioni che la musica trasmette lui. E' bello che una persona così apparentemente logica e razionale possa lasciarsi andare ad un qualcosa di così emotivo, è una contrapposizione poetica e romantica.
Ho apprezzato la tua scelta di narrare il tutto dal punto di vista del violino, rende tutto molto più affascinante e credo che le emozioni si percepiscano molto meglio.
Insomma, leggere questo racconto è stato un vero piacere.
Inoltre, mi è piaciuto moltissimo il pezzo in cui metti a paragone i vari artisti: essendo io una grande amante della musica, mi sono ritrovata in parte in quel passaggio ed un pochino ammetto di essermi pure commossa.

Ti rinnovo ancora i miei complimenti e ti chiedo ancora scusa per averci messo tanto.

Recensore Junior
01/08/16, ore 22:10
Cap. 1:

Eccomi qui a recensire e ringrazio davvero il cielo o chi per lui per avermi portata a questa fan fiction.
Prima di cominciare con lo sclero - mi sono ripromessa di non esagerare - premetto che il violino è il mio strumento preferito. L'ho suonato solo una volta ma ancora a ripensarci le mani mi tremano per l'emozione e non vedo l'ora di tornare a sfiorarne uno.
Partiamo da qui.
Conosco tutti i musicisti che hai nominato e ho "sentito" così tanto questa ff che alla fine avevo le lacrime agli occhi.
Io non so quale cosa tu ti sia fumata, o con chi stessi chattando quando è nata la ship, ma io ti a d o r o.
E' una cosa così geniale, così magnifica, così VERA, che più ci penso più ho la pelle d'oca.
Se penso che Sherlock è un tipo a cui i contatti fanno abbastanza ribrezzo, se penso che si è posato il violino in spalla e l'ha toccato così tante volte, portandoselo al viso, se penso a come sia sempre stato se stesso, con lui, con la musica... Io piango. Io piango tanto.
Adoro la seconda persona, la trovo perfetta, e ammetto che all'inizio mi sono chiesta chi fosse a "narrare" e capire che era il violino, AAAH!, è stata una sorpresa così piacevole che mi ha fatto sorridere.
Sei stata capace di rendere il violino una persona, una cosa viva!, che prova sentimenti, che prova emozioni, che prova amore!, gelosia per John!, che prova piacere!!!, questa è forse la cosa che mi è piaciuta più di tutte.
Sherlock merita un commento a parte perché è reso alla perfezione: chiaro, limpido, eppure sfuggente, irragiungibile, mai davvero vicino, come il cielo. Ecco, sì. Sherlock è come il cielo, incombe dall'alto, senza farsi mai raggiungere.
E così è così tenero, così sofferente, ho adorato il fatto che pure l'oggetto (e non una persona, ma quasi) con cui probabilmente passa più tempo di tutti da sempre riesca a decifrarlo davvero. Che poi il violino si renda conto che c'è un mondo, oltre la loro intima stanza, è stato così strappa lacrime che per un momento ho pensato che la signora Holmes avrebbe davvero dovuto essere più severa con lui, magari relegarlo in camera per ore - anche se non si può considerare una vera e propria punizione, piuttosto un favore.
L'idea della separazione è stata per me quanto di più traumatico.
Senza poi contare quanto il violino si senta in colpa per essere stato toccato da altri! Una chicca squisita, come il paragonare la musica tecnicamente "imperfetta" di Sherlock a quella fredda degli altri. A tratti il violino mi sembrava una donna, a volte un John più meritevole, a volte non lo so neppure io ma ho preso a shipparli in maniera sviscerale.
Ultima ma non ultima geniale il violino che commenta i musicisti e il modo di suonarli di Sherlock. Ho visto le stagioni che mi scorrevano davanti agli occhi, ho sentito ogni melodia descritta. Ho assistito allo scorrere delle dita pallide di Sherlock sulle corde, al movimento del polso della mano che regge l'archetto.
Ho avuto i brividi e mi sono fermata a rileggere quella parte, rendendomi conto di essermela divorata in un nanosecondo.
La fine è stata straziante, travolgente, e l'unica cosa che voglio ora è guardarmi un bel video di Sherlock che suona un violino, sì, ne ho bisogno.
Non guarderò più una singola puntata con gli occhi di prima, grazie a questa fan fiction, che va dritta dritta fra le preferite.
Anche se io non c'entro assolutamente niente, grazie, grazie per averla scritta, davvero.

-Fantasiiana.

Recensore Junior
07/05/16, ore 12:27
Cap. 1:

Finalmente eccomi qui a recensire, mi dispiace di averti fatta aspettare tanto.
Ho cercato tra tutte le tue storie e sono arrivata a questa, incuriosita dall'introduzione e dal Violin!Lock tra parentesi.
Hai uno stile davvero unico, riesci a far immedesimare il lettore fin dalle prime righe. Sei davvero eccezionale. Ho letto molti dei tuoi racconti e, sinceramente, tra questa e la London!Lock che ho letto tempo fa, non so davvero qual è la mia preferita. Mi piace il modo in cui riesci a dare corpo ai sentimenti di quelli che alla fine sono esseri inanimati. Il fatto poi che non possano effettivamente parlare e confessare il loro amore, rende il tutto ancora più struggente. Il ''Mi manchi'' è stato un colpo di grazia, così come la lacrima.
Mi sono commossa verso la fine.
Mi è piaciuto molto anche come sei riuscita, seppur indirettamente, a raccontare la giovinezza solitaria di uno Sherlock incompreso. Specialmente in questa parte: "Com’era quella parola? Quella che sussurravi, ricacciandola giù in fondo la gola assieme ad un nodo e a delle lacrime mal trattenute?
Cosa vuol dire “strambo”? "

Il paragone tra gli autori e le stagioni mi è piaciuto tantissimo.

Davvero complimenti.
DeathLady

Recensore Junior
22/06/15, ore 15:58
Cap. 1:

Ciao, Koa!
Non è semplice trovare una storia su Sherlock incentrata unicamente sul suo rapporto con il violino e la musica che esso emana. Perciò, leggere questa appassionata sérenade dedicatagli dal suo violino è stata un'esperienza nuova per me. La scelta della melodia è un punto a tuo favore, perché trovo il lirismo di Schubert davvero sublime e adatto ad un personaggio come Sherlock, un uomo così umano e melodioso nel suo apparente atteggiamento imperturbabile. La parte più umana di Sherlock, quella più nascosta, più insita nel suo io, è esprimibile soltanto per mezzo di un archetto che scivola leggero su delle corde. È interessante e commovente anche l'umanizzazione dello strumento, l'unico essere che lo rimpiange così avidamente (insieme a John) perché lo conosce così bene. Solo il violino sa quanto Sherlock sia umano e meraviglioso.
Complimenti e grazie per avermi regalato tante emozioni grazie ad uno strumento che parla attraverso un archetto e un detective tanto marmoreo quanto caldo, umano, troppo umano.
A presto,
Sofja

Recensore Master
29/04/15, ore 16:37
Cap. 1:

Sono commossa.
E' scritta con l'ardore e la passione di una struggente dichiarazione d'amore. Il fatto che sia un violino a farla è solo la cornice, chi legge DIVENTA quel violino e sente tutto.
Un sentimento forgiato nella solitudine e nel tempo trascorso insieme, conoscendosi attraverso i sensi, sentendosi attraverso di essi.
Si percepisce qualcosa di erotico, ma la musica è passione e ci sta, ci sta tutto.
Si soffre per la nostalgia di uno Sherlock che progetta il suo finto suicidio (mi pare di aver capito che siamo a quel punto) e quindi trascorre molto meno tempo suonando il suo strumento; si soffre perché l'immagine del violino di Sherlock abbandonato tra la polvere, fa male e brucia e la ricordiamo attraverso gli occhi di John.
E John è presente, in qualche modo il violino avverte l'intrusione di qualcuno tra l'immensità che prima univa se stesso a Sherlock.
Ti confesso di aver pensato molto a quell'ultima lacrima, prima dell'addio, e di avere tutt'ora il dubbio sulle sue cause: potrebbe essere per la separazione imminente dal suo amato violino... oppure da John? Magari da entrambi.
Al tutto dai un suggestivo sfondo musicale, eleganente e malinconico, che arricchisce il racconto e regala, a noi che leggiamo, toni caldi, avvolgenti e coinvolgenti. Oserei dedurre che sei abbastanza ferrata in materia e che esprimersi attraverso l'arte (che sia musica, scrittura, pittura, ecc...) è un concetto a te famigliare. Lo deduco perché è qualcosa di molto vicino anche a me.
Insomma, ti ringrazio perché la lettura è stata molto emozionante, io ho sospirato fino alla fine ed è tutto ciò che voglio da una storia.
BRAVA.

Recensore Junior
29/04/15, ore 11:30
Cap. 1:

Mio Dio, Koa... è qualcosa di insperato, in questo fandom ciò che scrivi. Ma come fai? Violin!lock??? magic!lock! davvero, davvero bellissima.
E poi, quella frase quasi nascosta, che dice tutto in poche lettere "Victor Trevor mi ha confuso. John Watson mi ha sconvolto. Jim mi ha spaventato." Santo cielo, hai davvero messo tutto qui dentro, e ti è riuscita magnificamente.
Se nella tua London!lock c'era una passione frenetica e quasi esplosiva, per come ripetevi "amami, prendimi, vivimi..." qui vedo invece un sentimento malinconico e profondissimo, davvero il solo amore di Sherlock, l'unico porto sicuro. E quando il violino ammette la sua mancanza... oddio, quasi piango.
Strambo? magari fossimo tutti strambi, allora...
Insomma, dopo i miei fangirleggi, devo solo che chinare il capo e applaudire, perchè è una piccola perla fresca e brillante.
I miei complimenti, è riduttivo, ma spero si possa capire come l'ho apprezzata. Grazie d'averla scritta e d'averla donata a noi.
Un abbraccione!

Skinplease

Recensore Junior
28/04/15, ore 23:12
Cap. 1:

Questa storia è magnifica! Sono commossa, perchè hai saputo catturare in queste righe il rapporto che un musicista classico riesce a creare con il suo strumento.
Lo dico, perchè io suono il violoncello e uno strumento, per come la vedo io, c'è l'ha davvero un anima e, come hai scritto tu, avviene "un'unione di anime perdute".
Complimenti, non so se tu suoni, ad ogni modo posso confermare ogni parola di quella scritta e posso affermare di essermi riconosciuta un poco.
Hai scelto uno dei più bei brani di Shubert! Te la consiglio anche nella versione con l'orchestra se non l'hai mai sentita, perchè è davvero magnifica.
Ottime anche le similitudini tra autori e stagioni.
Cosa posso dire?
L'ho adorata!