Recensioni per
La leggenda del violinista sull'oceano
di Inathia Len

Questa storia ha ottenuto 32 recensioni.
Positive : 32
Neutre o critiche: 0


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Recensore Junior
27/07/15, ore 22:50

Booooom! Lo avevo detto che saltavo per aria. Ok, a parte gli scherzi: Sto. Fottutamente. Piangendo. Sangue. Scusate la parolaccia. Questa storia è bellissima, a mio parere un crossover geniale e scritto da Dio, che ti fa sognare, ti fa pregare fino all'ultimo il karma, il destino, l'universo e persino Dio con tutto il suo bel corredo di santi che non finisca come sai che deve finire. E alla fine, quando c'è John che crede di vedere Sherlock che accorda il violino ti distrugge. Ti distrugge perché per un attimo ci hai creduto, hai sperato che fosse davvero lui che accordava il suo maledetto violino. E poi c'è John. John che per un attimo, prima di saltare giù dalla nave, crede che Sherlock stia per dirgli "ti amo". Era una cosa in cui speravo dall'inizio e alla fine non mi hai delusa: la teoria del sorriso. Fra tutte le teoria a proposito della strana uscita di Sherlock nel loro ultimo addio (ovvero "Sherlock è un nome da femmina") quella è la mia preferita. Non so nemmeno se fosse davvero per quello, ma diciamo che il fatto che ci sia scritto "ma questa era l'ultima volta, e John doveva ridere, non piangere" mi fa credere di aver ragione. Vabbè, riassunto di questo papiro: fan fiction bellissima, commovente e a dir poco demolitrice di feels e di speranze. Spero di leggere presto altri tuoi lavori, ciao ciao!
(Recensione modificata il 27/07/2015 - 10:54 pm)

Recensore Veterano
05/07/15, ore 22:16

Queste cose così ... prima mi citi il libro e il film, poi la serie tv ... no, davvero, sto piangendo.
Questi due sono così belli! E la storia sembra perfetta per loro.
E anche se ho sperato fino all'ultimo che entrambi si dichiarassero è stato giusto così, che non lo abbiano fatto. Perchè era così che doveva finire, è così che finisce sempre.
E la dedica finale è decisamente troppo, ho semplicemente fatto il mio dovere, una storia così bella non meritava di essere lasciata nel dimenticatoio, o peggio, rimanere solo un'idea e non palesarsi mai.
E' decisamente troppo bella.
With so much love,
BAZINGAA!

Recensore Junior
21/05/15, ore 16:45

Una "vecchia fan" un po' incostante, a quanto pare... ma hey, è da più di un anno che seguo le tue storie, e non ho intenzione di smettere! Comunque, veniamo a noi. Innanzitutto, ciao. Quanto tempo. TROPPO tempo, non mi piace stare lontana da EFP per così tanto, ma ho bisogno di calma, quando leggo. Ora, questa storia. Anzi no, partiamo da quest'ultimo capitolo, in cui mi è venuto il magone per il fatto che hai unito Reichenbach a His Last Vow con quel "keep your eyes fixed on me". E per tutte le cose non dette tra Sherlock e John, e il fatto che Sherlock continuasse a fermarlo in quell'eterna salita delle scale. Sai cos'è strano? Che Sherlock riesca a rimanere se stesso... pur essendo decisamente Out Of Character. Dico questo perché si comporta proprio come si comporterebbe lui, è gentile, altruista e malinconico proprio come lui, e come in His Last Vow è cresciuto rispetto a quando rubava posacenere per far ridere John e cose del genere; però allo stesso tempo è così diverso, perché il nostro Sherlock non avrebbe paura dell'ignoto, come quello di questa storia. Non è una critica, sia chiaro! Perché alla fine gran parte di chi siamo è determinato dalle nostre esperienze e dal luogo e la condizione in cui nasciamo, quindi è normale che questo Sherlock, nato e cresciuto tra i confini di una nave, abbia paura dell'infinito. Semplicemente, notare questo mi ha fatto pensare a quanto invece lo Sherlock del canon sguazzi in tutto ciò che è oscuro e sconosciuto -non per niente ama Londra così tanto! Però, allla fine, è sempre lo stesso Sherlock, che preferisce separarsi da John con una risata piuttosto che con un'inutile dichiarazione d'amore, e lo ucciderebbe anziché lasciarlo morire insieme a lui. E John è sempre lo stesso John, così rispettoso che non farebbe un passo senza il consenso dell'altro, per quanto desideri baciarlo o trascinarlo a forza fuori da quella nave, o ammettere che la sua notte di addio al celibato ha fatto schifo. Rrright? E insomma, anche questa storia è finita. Sembra strano... ti lascio qui, perché ho visto che hai aggiornato anche altre storie e ho tutte le intenzioni di passarci, ora che ho un po' di tempo! E ho visto che hai recensito la mia,devo ancora leggere cosa hai scritto... ok, evito di annoiarti con i miei programmi, va' xD a presto!

Nuovo recensore
17/05/15, ore 16:43

Mia cara, sono io a dover ringraziare te per avermi intrattenuta per queste settimane con una sì piacevole storia. Una storia che si conclude con l'unico brano decente di tutto il libro di Baricco (sai della mia avversione nei suoi confronti), spezzoni di His Last Vow e il gran salto di Reichenbach. Boom. Questa è la vera esplosione.
Nella prima parte, Sherlock è decisamente OOC, non lo si può negare, ma ciò è dovuto al fatto di avergli messo in bocca le parole di Novecento, un personaggio drammaticamente vitale, come lo è Sherlock seppur in maniera diversa. E, piccola npta, nonostante la scelta del violino come strumento avvenga per ovvie ragioni, la citazione viene resa più fiacca. Niente contro i violini, per carità, li reputo strumenti di grande eleganza, ma solo il pianoforte ha un potere tanto grande, solo il pianoforte può essere il vero re della musica.
Ma ignoriamo l'inutile digressione e torniano a Sherlock, che diventa sempre più uguale all'originale man mano che la narrazione procede. Il suo voler lasciare John con un sorriso è la cosa che più gli sta a cuore, e qui si parla di His Last Vow, perché Reichenbach è tutta un'altra storia.
Anyway, è stato un piacere seguirti, e spero che le nostre strade per i fandom possano incrociarsi ancora in futuro.
Con affetto

Sherry