Recensioni per
Sulla soglia della notte
di Kanako91

Questa storia ha ottenuto 14 recensioni.
Positive : 14
Neutre o critiche: 0


Devi essere loggato per recensire.
Registrati o fai il login.
Recensore Junior

Ciao Kan, premetto che non voglio fare l'assillante, ma ho un po' di tempo libero e non vedevo l'ora di dirti la mia su questo capitolo conclusivo…

Allora comincio… e mi permetto di usare le maiuscole LA BATTAGLIAAAA!!!! Figata unica e scusa l'eufemismo.
Primo: realistica al massimo, da cinema proprio, lo scorrere incalzante delle immagini viste da Niel ti trasporta letteralmente sul campo di battaglia e non ti lascia più!
Secondo. Lo stile, curatissimo, fluido, che facilita lo scorrere dell'occhio sulla pagina, mai un inciampo, mai una ripetizione, una virgola fuori posto, un italic a sproposito, uno stacco di paragrafo di troppo (ha l'aria di esserci una gran quantità di lavoro, qui dietro!).
Terzo: i particolari. Comunicazione degli ordini tramite il pensiero, la gente di Aule, che, giustamente, è il reparto addetto allo sfondamento delle porte con le loro macchine da guerra, finanche il pensiero di Curumo rivolto a Mairon, di sgomento (ma forse, anche con un briciolo di ammirazione?), tutto ti dà la sensazione di verosimiglianza. SI, ti trovi a dire, sì, dev'essere proprio andata così.

Terribile l'uscita dei draghi alati, con il terremoto e l'eruzione che li accompagna, e la morte del corpo che ospitava Niel.

Eccezionale l'uscita di Ancalagon proprio quando la battaglia sembrava volgere a favore dell'Esercito dell'Ovest, e subito a seguire l'arrivo delle aquile (così Tolkien!) e, infine, la conclusione di questa escalation perfetta: la comparsa del Silmaril, portatore di salvezza (Tolkien al cubo!).

"Ti saluto Earendil." Occhi umidi a questo punto, e sfido chiunque a dire il contrario!

Ops, ho lasciato indietro qualche particolare.

Dentro a tutto questo massacro, commovente come brilla a tratti la speranza di Niel, come una scintilla nella notte: "Avrebbero liberato la Terra di Mezzo dalla sua influenza, i fratelli rimasti di Tyelko avrebbero riavuto il senno perduto e gli Uomini dell’Est sarebbero stati liberi."

Bellissima anche questa scena: "Gli ordini di Eönwë, gridati in valarin, la stordirono, confusero il suo essere e la obbligarono ad appiattirsi tra le rocce, a cercare un contatto con la realtà finché non fosse finito il riverbero." Un richiamo all'Osanwe-kenta (mi sembra): quando sei senza corpo, nulla si oppone alla trasmissione del pensiero, e così gli ordini "urlati" rischiano di stordire!

La scena in cui Eonwe decide come rispondere alle richieste di Maedhros e Maglor mi ha fatto sorgere una domanda. Perché Niel ha raccolto più informazioni sulla storia dei Feanorion di quanto non abbia fatto Arafinwe, che aveva i figli direttamente implicati nelle vicende della Terra di Mezzo? Forse perché agli Eldar non era concesso accedere a certe informazioni? E in questi anni di guerra sul suolo del Beleriand non ha cercato di sapere?

Molto bello l'incontro con i Feanorion, a cominciare dal fatto che non si fanno sorprendere, per non parlare poi di come hai descritto Maedhros, il cui stesso fisico è corroso dal Giuramento. (Io sono dibattuta tra il vederlo proprio così e una versione completamente opposta, in cui quest'involucro ormai praticamente vuoto, che viene acceso soltanto dall'ira e in rare occasioni, si mostra eccezionalmente bello, al punto da risultare come un'anomalia, in un contrasto terrificante con lo sguardo vuoto.)

Ed è straziante la tenacia con cui Niel si attacca alla propria illusione, alla falsa speranza, all'ultimo, misero, tentativo di addossare l'intera colpa a Melkor: "sì. Desistete, tornate a Valinor e sarete perdonati. Dimostrerete che è colpa di Melkor quel che vi è successo. E lui pagherà per questo."

Mi piace anche come Niel cerchi di intervenire direttamente in questa vicenda, anche se è chiaramente più grande di lei, dando prova di coraggio, testardaggine e quel po' di inconsapevolezza che non manca mai in un animo ribelle che si possa definire tale!
E di nuovo la sua delusione quando vede che i suoi sforzi non sono serviti, e l'autorivelazione finale: Melkor, in questo (e chissà, forse anche in altro), non ha messo mano. Seguita dalla sua ammissione di colpa. Davvero ben scritto.

Questa tua Niel è un personaggio davvero interessante, creato con grande maestria, pronto per assumere il ruolo di protagonista indiscusso. Per usare termini quasi tecnici, è dotato di desiderio, motivazione, ghost e di un potenziale arco di crescita che già si intravede. Da manuale dello sceneggiatore. Complimenti è una parola troppo piccola. Questa storia va diretta nelle preferite!

E adesso non vedo l'ora di mettermi a seguire, con calma, la nuova long (e non è tanto per dire, come sai).

Los

PS
Metto nel PS le curiosità, così non intralciano.
Mi sembra di capire che il Maia due cose può fare riguardo al corpo di cui si riveste: crearsene uno (come fa Niel quando cerca di "travestirsi" da Secondogenito, oppure abitarne uno. Sembra che in battaglia molti (almeno tra i Cacciatori di Orome) preferiscano questa seconda scelta. Perché?
"Prendete i mannari" sembra far capire che i corpi abitabili dai Maiar possono essere soltanto quelli di animali. È perché quelli già "abitati" da un fea non possono riceverne un altro aggiuntivo, per così dire? In questo caso (per tornare a uno dei nostri ultimi discorsi) dove li mettiamo gli Orchi? E inoltre, sempre fosse vera l'ipotesi: "Avrebbe voluto prendere uno di quei draghi" significa considerare i draghi come animali?
Ultimissimo, non mi odiare, quando Niel si ritrova ad essere senza corpo può essere vista chiaramente da Valaraukar e Primogeniti, ma non da Draghi con o senza ali, Orchi e Uomini. Dimmi di più al riguardo (se ne hai voglia)!

Recensore Junior
26/02/16, ore 20:01

Eccomi qua, carissima!
Hai pubblicato Caccia Grossa nell'Est, ma io avevo questa nell'elenco delle storie da leggere e da recensire e dovevo proprio dire due parole prima anche solo di iniziare a leggere la tua nuova, che mi voglio gustare capitolo per capitolo, attendendo il mercoledì con trepidazione.

Ma da dove cominciare? Da dove cominciare a commentare una storia assolutamente priva di sbavature, nella quale ogni aspetto risulta curatissimo? La storia, il ritmo, i personaggi, lo stile, tutto contribuisce a rendere questo capitolo… imperdibile. Certo così però non sono di nessuna utilità, quindi procedo punto per punto, sperando di non risultare noiosa con una recensione che si ridurrà a essere un mero elenco di "mi piace".

Allora.

Mi piace l'ambientazione: la Guerra d'Ira, quando finalmente, dopo secoli che non muovevano un dito, i sempiterni si sono degnati di venire a dare una mano per spazzare via dalla terra il loro simile fuori di testa. No, non ho molto rispetto per le potenze, che vuoi, è un mio difetto (in qualunque universo, temo…).

Mi piace tantissimo (super-sottolineato) il realismo delle scene, diavolo, la guerra è guerra, e nell'epica, o ancor di più nella fantasy "classica" (non quella alla Martin, per intenderci) spesso le gesta eroiche messe in primo piano nascondono l'orrore della battaglia.

Mi piace parecchio l'incipit... un banchetto per i corvi. E la confusione del campo di battaglia in cui Primogeniti, Secondogeniti e Orchi vengono livellati dalla morte (a proposito… gli Orchi dove li mandi, a Mandos?).

Mi è piaciuto l'arrivo di Eonwe, la determinazione di Niel, la ragionevolissima scelta di mettere i Cacciatori all'avanguardia, la gente di Yavanna come contingente medico. È un esercito organizzato, questo! Eonwe stesso è un comandante certo "rigido", ma consapevole di quali sono le priorità. Si, è vero, è un po' scopa nel… ma d'altronde un comandante non deve mica fare l'amicone! Lo approvo.

Ho apprezzato il ruolo che hai dato a Arafinwe e a Ingwe, che partecipano al consiglio di guerra accanto a Eonwe, le decisioni strategiche prese mi sembrano verosimili e il dialogo che porta ad esse dinamico e credibile. Ben scritto, davvero.

Ho trovato davvero molto molto bello e commovente il momento in cui Niel, tramite il ricordo del sopravvissuto del Nargothrond, si trova faccia a faccia con l'amico di un tempo, e quasi stenta a riconoscerlo, e comincia a trovare difficile credere alla convinzione (alla menzogna?) che l'ha sorretta fino a quel momento, cioè che la colpa di tutto sia esclusivamente di Morgoth.

E, per quel che vale, riso e canti intorno al fuoco, vino, tamburi e carne alla brace sono proprio come mi immagino i seguaci di Orome nelle loro manifestazioni di gioia. Un inno alla vita.

Ultima cosa, ricordo che abbiamo avuto modo di parlare dello stile qualche tempo fa, e di come secondo te l'ideale (tranne poche eccezioni) sarebbe che lo stile fosse per così dire "trasparente", non facesse da filtro tra il lettore e ciò che accade sulla pagina scritta… ecco, bersaglio centrato! E non so se si tratta solo di un mio gusto personale (ebbene sì, a me il tuo stile piace parecchio), ma io lo trovo adattissimo alla narrazione di questa storia.

E, dal mio punto di vista, ti sei inserita perfettamente nel vuoto lasciato da Tolkien.

Non ho ancora letto il secondo capitolo, ma stanotte mi ci metto perché la speranza di Niel mi riempie di curiosità (e, per essere schifosamente onesta, io amo Tyelko… e pure quel bastardo arrogante e presuntuoso dalla "mente oscura", ma questo già lo sai e non è nemmeno pertinente! Fermatemi.)

Grazie per aver condiviso, mia cara.

Los

PS
E proprio perché sei tu, donna dallo stile impeccabile (e sai che non sto facendo dell'ironia), e perché so che non mi prenderai per una saccente rompiballe, ti segnalo: "Più avanti c'era una cinquantina di orchi", non c'erano.

PPS
Scusa se dico una cavolata, non ho ancora letto le tue storie su Thranduil, ma so che è un personaggio che ami molto… è lui il ferito dal drago in stato di incoscienza?

Nuovo recensore

Splendida minilong su un periodo purtroppo preso assai poco in considerazione. La caratterizzazione della protagonista è splendida, sembra quasi che si tratti di un tuo OC: terribilmente umana, pur nella sua superiorità rispetto ai mortali. Le descrizioni dei Cacciatori sono perfette: un qualcosa di inedito che inconsciamente ho sempre sperato di poter trovare in una storia: complimenti per l'originalità! E infine un grande plauso per quanto riguarda l'omaggio, permettimi di chiamarlo così, ai Feanoriani: spietato e sincero, che non risparmia nulla ma li espone in tutta la loro 'crudezza' (senza tuttavia demonificarli) allo sguardo di noi lettori. Complimenti davvero e grazie per la lettura!

Recensore Master

(Segnalazione indirizzata all'amministrazione per l'inserimento della storia tra le scelte)
Ce la faccio! Quasi non ci credo ma finalmente ce la faccio a recensire il secondo e ultimo capitolo di questa tua bellissima storia sulla Guerra d'Ira. E permettimi di ringraziarti fin da subito, a inizio recensione, perchè non avevo mai trovato su questo fandom (e in italiano in generale) una storia su quest'evento che trovo così affascinante (a parte una shot che però si concentrava più sul pairing Mairon/Morgoth). E men che meno una storia così vivida, coinvolgente e studiata fin nei più minimi dettagli. E' una delizia leggere i lavori di autrici tanto innamorate del canon come te: mi commuove davvero la passione che una persona ha per una certa opera letteraria, che la spinge a scrivere non "tanto per", ma ricercando, consultandosi con altre persone innamorate ed esperte tanto lei, immedesimandosi e immergendosi appieno in quel mondo che tanto l'ha rapita. Mi commuove perchè lo trovo il miglior modo di rendere omaggio a colui dal quale l'opera ha avuto inizio, e perchè le cose più belle nascono sempre dalla passione e dall'amore. Per questi motivi ho scelto di segnalare la tua storia tra le scelte, nonostante io sia davvero pessima a scrivere questo tipo di recensioni (questa è la prima ^^") e nonostante sappia che la cosa ti metterà probabilmente in imbarazzo xD, e che forse questo non è il tono giusto da usare. Ma io sono fatta così, e magari se faccio ridere la gente dell'amministrazione mi daranno retta ^^. No, eh?
Bene, cercando di mantenere una parvenza di serietà, i motivi per cui consiglierei questa storia sono:
1) Il tema trattato. E' la storia più bella che abbia mai trovato riguardo alla "Guerra d'Ira", uno degli avvenimenti 'chiave' del Silmarillion, al quale su questo fandom non è mai stata data molta importanza. L'autrice si concentra inoltre su un tipo di personaggio assai particolare, decisamente diverso, e assai più complesso di quelli originali generalmente trattati nelle altre fanfiction.
2) E' scritta con perfetta proprietà di linguaggio, assoluto rispetto del canon, e grande dovizia di particolari. L'autrice si impegna inoltre a rendere la lettura il più comprensibile possibile, aggiungendo note esplicative, e rendendo conto di ogni sua decisione.
3) I personaggi ricordano moltissimo gli originali descritti da Tolkien. L'autrice non si pone nè da una parte dell'altra, narrando i fatti con spietato realismo e assoluta imparzialità (specialmente nella parte finale riguardante i Feanoriani, e il loro giuramento). I dialoghi, le situazioni e persino le piccole 'libertà' prese dall'autrice, tutto insomma, concorre a creare scene vivide, coinvolgenti, ricche di pathos e così ben inserite nel contesto Tolkeniano da sembrare quasi narrate dal Professore in persona.
Ho apprezzato moltissimo inoltre, come l'autrice non utilizzi il personaggio protagonista come sua 'personale proiezione', ma ci permetta attraverso i suoi occhi di prendere parte a ogni cosa. Nieliqui è un personaggio a tutto tondo, particolare ed enigmatica, che durante la narrazione ha modo di rivedere completamente le sue posizioni. E' al di sopra di comuni mortali, eppure è allo stesso tempo incredibilmente umana in ogni cosa che fa, compreso lo sbagliare, ed accettare le conseguenze di ciò.
4)La caratterizzazione di Eonwe, e di tutti i Maiar/sottoposti mi ha lasciata letteralmente senza parole, per il realismo e l'incredibile IC-ità con cui sono stati trattati. Non mi era mai capitato di trovare una cosa del genere in altre storie, e lo reputo un lavoro non facile e di tutto rispetto.
5) La scena in cui si descrive l'assassinio compiuto dai figli di Feanor per trafugare il Silmaril. E' straziante e spietatamente sincero. Mostra fino a quanto il Giuramento è riuscito a 'corromperli' e 'degradarli' senza fare alcuno sconto. Si vorrebbe odiarli, ma non ci si riesce. Gli hai reso giustizia, pur mostrando il loro 'lato peggiore' e io boh... non ho parole.
In aggiunta a tutto ciò la storia è particolarmente originale, fedele fin nel midollo allo spirito Tolkeniano e boh... insomma vi consiglio veramente di leggerla e prenderla in considerazione ^^.
Non so se ho fatto la segnalazione in maniera corretta (mi sa che mi sono lasciata alquanto trasportare dall'entusiasmo e dall'informalità ^^") nè se questi motivi possono essere ritenuti validi per una cosa del genere, ma ci tenevo veramente molto a farla, e a parlare col cuore... e io sono fatta così, prendere o lasciare.
Ora, Kan mi vorrà probabilmente già uccidere per la segnalazione in sè, e poi per averla fatta con un tono del genere. Ma voi abbiate pietà, le cose che ho detto le penso tutte dalla prima all'ultima, e credetemi ne è valsa la pena. Se leggerete capirete.
Grazie per la pazienza e l'attenzione.
Kan tu invece scusami, ora vedo se c'è altro che volevo dirti, così posso tormentarti ancora in una recensione normale. Dai credimi, in realtà non ce l'ho con te :PPP

Saluti,

Benni

Recensore Veterano

Eccomi qui!
Pronta a recensire la seconda e ultima parte di questa meraviglia!
Un secondo capitolo stupendo, intenso e vivido quanto il primo, e altrettanto pieno di quei dettagli che io adoro e che non vedevo l’ora di leggere!

Innanzitutto, la battaglia finale: Kan, sei riuscita a farmi vedere quella battaglia. Prima di questo capitolo avevo provato tante volte a immaginarla, ma veniva fuori sempre un gran guazzabuglio di draghi, esercito di Aman, fulmini e saette…. Tu invece sei riuscita a fermare e a descrivere ogni dettaglio e ogni passaggio, senza rallentare in alcun modo l’azione ne perdere quell’atmosfera di frenesia e incertezza tipica di una battaglia. Davvero complimenti!

Mi ha colpita il modo in cui hai descritto i vari maiar in azione, i loro diversi modi di combattere, sia come gruppi, sia come individui.
Sunda è davvero inquietante nella sua form di orso, e mi pare di capire, dalla ferocia con cui uccide i draghi, che lei era uno dei cacciatori che non vedevano l’ora di avere uno di quei cosi tra le mani….
Altrettanto letale è Niel in forma di gufo, e mi è piaciuto veramente tantissimo il modo in cui sia lei sia Sunda utilizzano i vantaggi di quella particolare veste: si vede che conoscono a fondo gli animali di cui hanno preso la forma e sanno come “approfittare” delle caratteristiche che sono necessarie nei vari momenti (Quanto mi sarebbepiaiuto vedere comparire anche qualche maia in forma di felino! sarebbe stato fantastico...).


Mi è piaciuto davvero tantissimo come haidescritto la maniera con cui i Maiar usano e cambiano la loro "veste": il modo in cui la adattano alle situazioni, la cambiano e la abbandonano se serve, perché per loro non è un corpo vero e proprio, non è fondamentale per vivere, e diventa, in casi come questi per esempio, quasi un mezzo, come potrebbe esserlo un'armatura.
Eppure allo stesso tempo non è qualcosa che possono togliere e mettere con facilità: mi ha colpita per esempio il fatto che Niel dica che avrebbe bisogno di tempo e di calma per crearsi una nuova veste, e anche i commenti di Sunda alla fine sono significativi.
Davvero una descrizione perfetta di questa particolarità degli ainur, che non è facile da raccontare, ne tanto meno semplice da inserire in una storia come questa, ma che tu hai mostrato e gestito meravigliosamente!

Un’altra cosa che mi è rimasta impressa è il modo in cui tutti, da Niel, ai suoi copmagni cacciatori, a tutti gli altri Maiar, cerchino prima di tutto di proteggere i primogeniti e i secondogeniti da tutti i pericoli, dagli orchi alle voragini che si aprono all’improvviso.
Li avevamo visti occuparsi dei feriti e preoccuparsi dei superstiti, ma qui la cura che mostrano nel cercare di proteggere e mantenere in vita i figli di Iluvatar che stanno partecipando alla guerra mi ha davvero colpita tanto.

Terribile la comparsa dei draghi e la tremenda distruzione e disperazione che seminano, e stupendo il modo in cui hai descritto, in poche ma efficacissime frasi, l’arrivo di Earendil e delle aquile: mi ero immaginata la scena in maniera molto simile, leggendo il Silmarillion, e mi è piaciuto rileggerla qui attraverso le tue fantastiche descrizioni!
Ancora una volta sei riuscita a non tralasciare nulla, nessun momento di questo episodio, grande o piccolo che sia: dai momenti più importanti a quei minuscoli attimi che in apparenza non fanno la differenza, ma che invece hanno la loro importanza e, soprattutto, rendono la storia ancora più profonda e completa.

Molto suggestivo poi il modo di comunicare tra loro dei Maiar, con gli ordini in valarin, mentali o a parole che siano, che nelle orecchie e nella mente di Niel si mescolano al fragore della battaglia circostante.
Amo il modo perfetto in cui hai descritto il valarin, in tutta la sua stranezza e potenza!


La seconda parte invece è stata una sorpresa: mi chiedevo se avresti parlato della questione dei silmarilli, e soprattutto come…. La tua descrizione delle vicende è stata perfetta, e straziante.
Mi è piaciuta la riunione dei capi dell’esercito di Aman per discutere della repentina e inevitabile richiesta dei feanarioni, unariunione fatta attorno ai silmarilli stessi, appena strappati alla corona di Morgoth.
Mi è dispiaciuto vedere Niel costretta a raccontare avvenimenti che l’hanno colpita così tanto sottoforma di “bollettino”, ma era una richiesta che un po’ mi aspettavo, da parte di Eonwe, così come mi aspettavo la sua reazione.
Mi sono rimaste impresse poi anche le reazioni di Ingwe e di Arafinwe: il primo sempre più incredulo, incapace di concepire l’idea che qualcuno della sua stessa razza possa commettere tante atrocità per dei gioielli, il secondo invece, che ha conosciuto i feanarioni e soprattutto il loro padre, che non mostra ne furia, ne stupore, ne terrore: non mostra niente, il che è anche peggio. Arafinwe è quello che, in tutto il consiglio li presente, ha visto molto più in là e più in profondità dietro alle parole dei suoi nipoti e dietro a tutto ciò che hanno commesso, e ha compreso meglio di tutti le conseguenze di tutto ciò.

E qui veniamo alla questione più complessa di tutta la storia: Niel e il suo ruolo in questa parte della vicenda.
Già dallo scorso capitolo aveva deciso che non avrebbe permesso che altri facessero la fine di Tyelko, e io avevo pensato subito ai due fratelli maggiori di Celegorm, gli unici ancora vivi, e mi ero chiesta cosa avrebbe pensato di loro Niel, e che cosa gli avrebbe detto/chiesto….
E ho avuto le mie risposte.
Mi ha fatta sorridere all’inizio la serietà con cui Niel prende il suo ruolo di messaggera, tra la sua attenzione a ogni dettaglio, per essere sicura di aver svolto al meglio il compito che si è presa, e la sua difficoltà ad assumere l’aspetto di una secondogenita, lei che i secondogeniti li ha visti durante questa guerra per la prima volta, e, a giudicare da ciò che ha combinato, immedesimarsi in una degli uomini proprio non le riesce XD (Niel, noi il muschio addosso non ce l’abbiamo!).

E’ triste vedere come Niel, che pure sapeva come si erano ridotti Tyelko e i suoi fratelli, rimanga sconvolta vedendo quanto il giuramento e i lunghi anni in Terra di Mezzo hanno segnato Makalaure e Maitimo: infondo, ciò che aveva sentito Niel erano racconti, che, per quanto dettagliati e supportati anche dai ricordi, per lei erano rimasti in qualche modo astratti, non l’avevano realmente preparata a ciò che avrebbe visto.
Per lei i figli di Feanor non erano mai cambiati, ne potevano essere cambiati nonostante tutto.
Sembra quasi che Niel non riesca ad accettare i segni del cambiamento, di qualsiasi natura siano, come se li vedesse come qualcosa di impossibile. Per lei Makalaure e Maitimo erano, e non potevano non essere rimasti, come li vedeva ogni volta che si recavano nei boschi di Orome per cercare il fratello minore.
La realtà però è ben diversa.

Sei riuscita a descrivere in maniera perfetta l’aspetto che hanno Maglor e Maedhros in questo momento della storia, senza tralasciare nessun dettaglio, anzi, riuscendo a farli diventare tutti significativi, anche il più piccolo particolare.
Hai mostrato tutta la stanchezza di questi personaggi, tutti gli impietosi segni che ciò che hanno vissuto ha lasciato su di loro, e soprattutto il fuoco del giuramento che li consuma da dentro, che Niel riesce a vedere nella luce febbrile che hanno sempre negli occhie che può sentire dietro le loro parole.

Mi è piaciuto molto il modo in cui hai descritto il momento in cui Eonwe parla per bocca di Niel, e il relativo dialogo tra i due fratelli: si vede che Niel vorrebbe intervenire, appoggiando la proposta di Makalaure di accettare di tornare a Valinor pur di non spargere altro sangue, eppure Niel non interviene, e la decisione di Maedhros di continuare a portare avanti il loro giuramento prevale, senza che Niel riesca a fare niente, almeno non sul momento.
Perché poi un piano lo trova, un piano che possa spingere i due fratelli di Tyelko a pentirsi o, comunque, che gli impedisca di uccidere altri innocenti.
Immagino che Tauro e Sunda abbiano fatto del loro meglio, anche al momento dell’attacco, per supportare il piano di Niel, ma l’immagine dei loro corpi riversi a terra parla da sola, purtroppo.

La scena di Maitimo e Makalaure in mezzo alla piazza, circondati dai cadaveri degli elfi che hanno già ucciso è stata atroce….!
In particolare il momento in cui Maedhros, per sottolineare che non hanno intenzione di arrendersi, uccide senza pietà il noldo che teneva in ostaggio… quel passaggio mi ha fatta veramente star male…..!

Alla fine però l’ultima parola spetta a Eonwe, e mi ha colpita ciò che dice una volta che i due fratelli sono fuggiti: Eonwe sa che hanno perso ogni diritto sui silmarilli, ma sa anche che se ne accorgeranno presto anche loro,sulla propria pelle, di aver perso questo diritto…

Il finale è stato angosciante… le riflessioni che fa Niel mi spaventano: sembra ormai decisa a non fidarsi mai più di nessuno, perché fidarsi, sperare di poter mediare, l’ha portata solo a una cocente delusione e anche a venire meno alla responsabilità che aveva verso i suoi compagni.
Ma la cosa peggiore è il momento in cui pensa che avrebbe fatto meglio a catturare Maglor e Maedhros quando li ha incontrati in qualità di ambasciatrice, e che da ora in poi ogni traccia di male la affronterà solo con la forza… vederla pensare una cosa del genere dei fratelli di Tyelko, di due eldar, e vederla prendere una decisione così drastica mi ha lasciata con un senso di amarezza incredibile, e temo le conseguenze che questo tipo di scelta avrà sulle azioni e le scelte future di Niel….

Ti ringrazio infinitamente per questa storia, Kan!
Hai dato una descrizione della Guerra d’Ira che mi ha davvero colpita,e commossa.
Meravigliosa, intensa, fatta di grandi e piccoli e pisodi e di mille interessantissimi momenti che ho adorato leggere, e fatta di tutti quei dettagli che non vedevo l’ora di leggere su questo periodo così complesso della prima era, ma soprattutto fatta da coloro che hanno partecipato: dalle loro scelte, dalle loro azioni, dall’intrecciarsi delle loro vicende.
Ho amato come hai caratterizzato ognuno dei personaggi che hanno fatto parte di questo racconto, da Niel alla più piccola delle comparse: sei riuscita a raccontare il loro punto di vista, le loro sensazioni e le loro riflessioni come solo tu sai fare, ed è stato stupendo vedere la Guerra d’ira attraverso le esperienze e i ricordi di tutti questi personaggi!
E poi le atmosfere, le descrizioni… insomma una fan fiction meravigliosa in tutti i sensi: davvero perfetta!
Grazie ancora, e soprattutto tantissimi tantissimi complimenti!

Un abbraccio!
Tyelemmaiwe

Recensore Veterano

ed ecco che recensisco anche l'altro capitolo di questa meraviglia! *-*

che dire, Kan? è splendido, assolutamente splendido! innanzitutto, la descrizione della battaglia è assolutamente perfetta, "mitica" ma senza esagerazioni o eccessi. quanto al fatto che Niel non possa avere forma di gatto ... mah, me lo chiedo anch'io, dopotutto non credo che in Arda i mici fossero cattivi in toto (i miei micini, perché? ;___;), dopotutto nella contea i gatti ci sono, no? e fanno anche un bel servizio XD
tornando a noi, la descrizione della battaglia mi è piaciuta tantissimo, ed è stato divertente (o quasi) trovare Curumo ... che dà addosso a Sauron, ma tu guarda! certo in retrospettiva ha tutto un altro significato XD
oddio, poi la comparsata di Ancalagon il nero! l'hai descritta in maniera perfetta e molto "visualizzabile", questa oscurità che cala sull'esercito e che in un primo momento non si riesce a capire cosa sia ... così come poi l'arrivo di Earendil, che è stato descritto perfettamente, andando a colmare il "vuoto descrittivo" dei momenti che non ci vengono raccontati prima delle bellissime scene del Silma sulla guerra dell'ira. ho apprezzato tantissimo tutto, compreso il fatto che hai fatto uno stacco sulla cattura di Melkor, al quale effettivamente Niel non avrebbe potuto assistere. per farla breve, la battaglia è assolutamente perfetta!

ma veniamo al pezzo forte della vicenda (SIGH, i miei feels ;___;). trovo che tu abbia descritto perfettamente il comportamento dei personaggi alla richiesta dei Feanoriani, Eonwe che la prende sottogamba e decide che non ha alcuna intenzione di darli a loro, Arafinwe che sa ciò di cui sono capaci i suoi nipoti e si preoccupa , e Niel che si sente triste e confusa per ciò che è capitato ai fratelli del suo amico e si chiede il perché di tutto questo.ah, a proposito, sai, più leggo il Silma più mi viene da pensare che ho toppato alla grande con la storia di Maedhros e Maglor soli e soletti nel mondo *sigh* però qui ne hai fatto un lavoro assolutamente magistrale, non è un peso sulla trama e non dà fastidio in alcun modo! :D
e l'incontro coi Feanoriani è davvero magnifico, reso splendidamente e credo sia la mia parte preferita (eh, prevedibile, però davvero è una parte scritta benissimo) con Niel, nervosa e turbata, che non può fare a meno di notare quanto i fratelli del suo amico siano cambiati, che nota sconcertata come Maedhros sia cambiato anche nell'aspetto, consumato dal giuramento ... oddio, e tu non sai quanto mi abbia fatto piacere vedere Maglor! <3 **Fey fanghèrla e lancia un reggiseno nella sua direzione**, oddio, mi fa tantissima tenerezza a vederlo stanco del giuramento, una parte di lui che vorrebbe solo tornare a casa, venire perdonato, e Nieliqui stessa che desidererebbe vedere i due ultimi figli di Feanor costituirsi e venire perdonati, che vengano salvati ... hai adattato benissimo i dialoghi del Silma al testo, comunque, sembrano quasi un tutt'uno, e l'hai fatto benissimo senza utilizzare ampollosità gratuite, ma anche con uno stile semplice hai mantenuto comunque un tono "epico". non so se te l'ho già detto, ma qui e in altre occasioni sei riuscita ad adattare il tuo stile al tono "epico" del legendarium, mantenendolo sempre semplice e pulito ma al contempo senza cadere nel colloquiale e nel "moderno" che sarebbero poco adatti ... non so se mi spiego :S
e l'ultima parte! oddio che angoscia, mi ha fatto stare malissimo per i miei piccini ç___ç  tanto più che ciò che Niel aveva in mente per fermare il massacro non è andato a buon fine, i suoi amici han comunque fatto una brutta fine (al che mi chiedo che capiti ai Maiar dopo la morte ... è chiaro che non "muoiono"- Gandalf docet- ma mi vengono in mente Saruman e i Balrog, che non mi pare che si reincarnano, no? è un argomento che mi piacerebbe approfondire ...). diamine, vedere Maedhros e Maglor così tremendamente attaccati al giuramento, al punto tale che non si arrendono e continuano a sterminare interperriti il proprio popolo pur di adempierlo ... è stata un'immagine tremenda, ma che tu hai reso magistralmente <3
e Niel che si sente tanto in colpa da rimettersi al giudizio di Eonwe ... lui continua a starmi sui cosiddetti, ma non posso biasimarlo totalmente per aver condannato Niel a sottostare al giudizio dei Valar (per quello che ha fatto a Russandol e Laure sì >__>). e alla fine Niel che si sente in colpa, che non sa più che fare, che giunge alla conclusione che sarà impossibile per lei non reagire con la forza al male di Melkor ... poverina, mi ha fatto tanta tenerezza, tanto più che sperava realmente di salvarli ... mi ha commosso, giuro. non posso che ripetermi: questa storia è bellissima e sono così contenta che tu l'abbia scritta <3
ah, solo una cosa : ho notato che hai scritto urlò in Valarin ... ora immagino tu voglia rendere l'idea del fatto che i Maiar comunichino tra loro con foga e disperazione, ma mi fa un po' strano usare "urlare" per una lingua telepatica ... ecco, volevo solo dirtelo @__@
comunque, carissima, grazie, grazie mille per questa stupenda storia, non sai quanto mi faccia felice averla letta!
mille baci, ci sentiamo presto!

Feanoriel 

Recensore Junior

Ciao! Eccoci al secondo capitolo, dunque!
Tralascio consapevolmente l’intero discorso legato ai nomi in quenya, perché non ho sufficienti conoscenze in materia per poterne disquisire senza dover fare io stessa ricerche. Mi fido di quello che hai scritto e prendo atto delle informazioni che hai inserito nelle note, complimentandomi per le approfondite indagini che dimostri di aver svolto. Il lavoro in pre-stesura c’è stato e si vede e non può che conferire maggior valore al tutto.
Ciò che più mi è piaciuto in questa seconda parte è stata la caratterizzazione di Niel, a tratti persino ingenua nel suo rapportarsi agli eldar, e la sua “visione” della battaglia attraverso la veste che ha deciso di assumere. A proposito, ho trovato molto ben resa questa particolare peculiarità che deriva dalla sua natura “divina” e quasi ho sorriso quando ha fallito nell’assomigliare ad un edain, ad ulteriore testimonianza di come in realtà ella debba ancora apprendere molto su coloro che popolano la Terra di Mezzo, siano essi elfi o uomini mortali. Ti confesso che, soprattutto in virtù dell’arrivo di Vingilot, mi sarei aspettata di leggere della cattura di Melkor e che ho sentito abbastanza il passaggio tra lo scontro iniziale e il ritorno nella tenda di Eonwe, ma immagino che tu abbia avuto le tue buone ragioni per non parlarne.
Leggendo la tua versione circa il recupero dei silmaril da parte di Maedhros e Maglor mi sono domandata, ancora una volta, cosa sarebbe accaduto se la decisione di Eonwe fosse stata diversa e se il destino dei due fratelli si fosse compiuto dinanzi agli occhi di Niel: il permanere delle due gemme avrebbe scatenato altre guerre? Alla luce di ciò che sappiamo, forse alla fine la scelta dell’araldo di Manwe si è rivelata saggia.
Detto ciò, grazie per aver scritto questa storia e per aver affrontato, secondo un punto di vista davvero particolare, la più epica tra le battaglie del Beleriand! :-)

Recensore Master

Ed eccomi qua, finalmente!
In ritardo ma non troppo, a quanto pare, dato che son la prima a recensire anche questo capitolo!
Capitolo che, come in parte già sai, mi ha totalmente sconvolta... Ma come sempre tenterò di andare con ordine, e come sempre non ci riuscirò.
Allora, my dear, sappi che adesso c'è un'altra cosa per cui ti invidio profondamente, oltre alle lemon. Ovvero le scene d'azione.
Le tue scene di guerra sono perfette, e perfette è dire poco.
Ecco, questa è la Guerra d'Ira. La Guerra d'Ira che ho sempre immaginato.
E finalmente ho capito lo scopo delle tue ricerche!
Immaginavo volessi far combattere gli animali, dal momento che Tolkien dice che parteciparono non ricordo più se alla Guerra dell'Ira o alla Battaglia dell'Ultima Alleanza, ma non immaginavo affatto la tua scelta di far combattere i Maiar in veste di animali, e la trovo un'idea splendida e totalmente azzeccata.
Ti dirò, quanto ai felini io ho diverse perplessità... Se non teniamo conto di Tevildo, cosa che io in genere non faccio dato che quella è una concezione antichissima e, grazie a Eru, abbandonata, gli unici gatti "malvagi" sono quelli della regina Beruthiel, e anche su quelli io avrei qualche riserva, come sai.
Qualche gatto viene citato anche in LotR, parlando della Contea e di Brea, e mai con particolare disprezzo... E c'è anche la poesia sul gatto ne "Le avventure di Tom Bombadil"... Quindi boh, onestamente non so che pensare, anche se credo che, dato che in Aman ci vien detto che erano presenti tutti gli animali "che sono e che saranno", forse i gli abitanti di Valinor non consideravano i felini creature di Melkor e un Maia non avrebbe avuto problemi a utilizzarne il corpo come veste... Non so.
A ogni modo, credo tu abbia fatto la scelta migliore, e gli animali che hai scelto mi sembrano totalmente in linea con i loro """abitanti""".
Sunda è incredibilmente inquietante, ma in un certo senso l'ho trovata anche affascinante... Ho avuto l'impressione che incarnasse il lato più selvatico e feroce di Orome, se così si può dire.
E Niel in veste di gufo... Io adoro gufi, civette, barbagianni et similia... Perciò l'ho amata, e tanto anche.
Mi piace anche il modo che hanno i Maiar di rapportarsi alle loro "vesti"... L'ho trovato perfettamente in linea con quanto ci dice Tolkien riguardo agli Ainur e al rapporto che essi hanno con le loro spoglie terrene... E' vero, adottano vesti che gli siano congeniali (e, a quanto pare, a Niel non è congeniale "vestirsi" da secondogenita XD) ma nulla li legga realmente a quei corpi, corpi che sono, appunto, pure vesti, panni con i quali poter dimorare in Arda e operare in essa.
Ecco, trovo che tu abbia espresso questo concetto alla perfezione, e ne sono estasiata.
Altra cosa che ho apprezzato tanto è la tua scelta di non mostrarci la cattura di Morgoth... Non solo era superfluo, dal momento che Nieliqui molto probabilmente non avrebbe potuto essere presente, ma in questo modo sei riuscita a dar spazio a un evento altrettanto importante e che in genere nelle fanfiction si tende a dimenticare, ovvero l'arrivo di Earendil e il suo scontro con Ancalagon il Nero.
E anche qui, adoro che tu non ti sia soffermata sui dettagli epici.. Per quello abbiamo già il Silmarillion, e Tolkien è magistrale in ciò. Tu ci hai raccontato il punto di vista di Niel, il suo sgomento nel vedere esseri tanto temibili e possenti (la scelta del termine vermi mi piace assai) e insomma, non so come dirlo, ma è tutto perfetto.
E poi mi piace sempre più, e forse nella scorsa recensione non l'ho detto, l'importanza che riesci a dare al canto... Non lo fai in maniera banale rendendo il tutto una sequela di canti bucolici né, tanto meno, dai al canto un'eccessiva rilevanza con strani effetti speciali... No, credo che tu riesca a descriverlo così come lo ha pensato Tolkien...
Poi il canto ha per me un grande valore, perciò ho sempre amato l'importanza che il Professore gli attribuisce. E davvero, credo che questa sia la prima fanfiction che io abbia mai letto in cui il canto viene utilizzato in ogni sfaccettatura pensata da Tolkien: qui il canto guarisce, risana, ma è anche in grado di aprire voragini nelle viscere della terra. Meraviglioso. Oddio, ma si capisce qualcosa di quel che sto dicendo? Non ho nemmeno il coraggio di rileggere!

E veniamo a ciò che mi ha davvero uccisa... Ovvero la questione Silmarilli.
Se ti dicessi che questa è anche una delle più belle fanfiction sui feanoriani che io abbia mai letto?
Sì, Kan, te l'ho già detto in privato, ma come sempre, repetita iuvant.
Tu riesci a sentire il giuramento, a sentirlo e a farlo sentire. Ne cogli ogni sfumatura, cogli il dolore che ha provocato negli ultimi superstiti della stirpe di Feanaro, la maniera atroce in cui ha scavato nei loro cuori e nelle loro anime, e sì, anche nei loro corpi. Il ritratto che fai di Kano e di Nelyo è impietoso, struggente, verissimo. E fa male. Oh, se fa male. E fa ancora più male perché gli occhi attraverso cui li percepiamo sono quelli di Niel.
Niel che crede ancora che sia tutta colpa di Melkor. Niel che vuole salvarli, aiutarli. "Guarirli", se così si può dire.
Ma l'ombra che grava i loro cuori non è frutto di Melkor. Non interamente, almeno. Melkor ha solo soffiato su braci già pronte a bruciare, almeno secondo me.
Ed ecco che qui ho colto ciò che non sopporto degli Ainur. Perché gli Ainur agiscono a fin di bene, credono loro. E sbagliano. Irrimediabilmente sbagliano.
Trattano gli Eldar come bambini, li proteggono con eccessivo amore, salvo poi adirarsi se non vogliono più restare sotto le loro gonne. Ma poi no, si pentono, vanno a riprenderli... Ah, se solo li avessero lasciati in pace sulle rive di Quivienen!
Ma credo che il problema sia una mia insofferenza ben più complessa... In altre parole, Valar e Maiar sono divinità che mi stanno al quanto strette, e di questo discorso, temo, non si capirà nulla.
Comunque, nonostante una parte di me biasimi fortemente Nieliqui e il suo voler intervenire a tutti i costi in cose che no, non comprenderà mai, un'altra parte di me non può che rimanere profondamente colpita dal finale di questa storia.
Un finale incredibilmente amaro, che non reca con sé alcuna speranza e, nonostante tutta la mia filippica, vorrei abbracciare Nieliqui e dirle che no, non ha sbagliato a voler capire, almeno lei è stata l'unica a voler vedere oltre (lo so, mi sto contraddicendo) e temo il cambiamento che avverrà nel suo cuore.
Posso ben immaginare dove, come e quando la rincontreremo, e davvero, sono preoccupata.
Per il resto, conosci già la mia reazione nel vedere Nelyo che taglia la gola all'ostaggio e proclama che no, non si arrenderanno mai *fa partire la standing ovation* e non so, ci sarebbero così tante cose da dire...
Ho adorato Ingwe, così ingenuo ma non sciocco, semplicemente preda di quell'"innocenza Amanyar" che io trovo adorabile *pizzica le guanciotte a Ingaran* e poi Arafinwe, così in linea come l'ho sempre immaginato, saggio e lungimirante... Ed Eonwe... Non so, mi è stato quasi più simpatico, anche se è sempre maledettamente odioso XD.
Credo sia il caso che io chiuda questo papiro, perché è, appunto, un papiro.
Grazie infinite per aver scritto questa storia, forse la più bella che io abbia mai letto in questo fandom.
Davvero, Kan, grazie infinite... Per tutto!
Ci sentiamo presto

Melianar
P.S.: a un certo punto ti è sfuggito un "Balrog" al posto di "Valaraucar", se vuoi in privato posso dirti esattamente dove (ora non ricordo, non me lo sono segnato mannaggia) così puoi correggere.
P.P.S.: all'inizio ero perplessa dall'utilizzo dell'Epesse Russandol, perché dal momento che glielo hanno dato i fratelli ho sempre pensato che fosse usato per lo più in famiglia... Poi ho pensato che, se Nieliqui lo avesse imparato da Tyelko, per esempio, la cosa sarebbe tenerissima!

Recensore Veterano
25/06/15, ore 12:25

No ma non scherzare. Questa storia è un gioiello.
Quello che più amo del Silmarillion è proprio la possibilità di leggere/scrivere storie di questo tipo. C’è così tanto di appena accennato, così tanto da approfondire senza uscire dal Canon, c’è così tanto ancora da dire!
Se non sbaglio la Guerra d’Ira stessa dura per anni interi, eppure nel Silmarillion - come per tutte le altre battaglie - abbiamo solo un accenno, un sunto degli avvenimenti principali, ed è bellissimo trovare storie come questa che scendono più nei dettagli, si avvicinano al Campo di Battaglia e raccontano cosa succede.
Un elemento in più è proprio il non presentare la guerra in un’ottica cavalleresca, ma con un dipinto realistico e a tratti cinico. Non va a snaturare Tolkien, ma anzi, lo arricchisce di una nuova prospettiva, restando fedele alla sua visione originale.
Il registro l’ho trovato adatto. Personalmente non apprezzo il linguaggio forzatamente aulico, e se il Silmarillion è stato scritto da Pengolodh, e quindi non è una storia, ma la trascrizione di una storia (e con questo giochetto è comodo anche ignorare quello che non piace, ma è un altro discorso, okay), il suo registro molto aulico può essere interpretato come una scelta dell’autore stesso. Però nelle storie magari non va bene il colloquiale (anche se Fingolfin che insegue Fëanor al ritmo di “ehi bro, plis bro, notice me bro” secondo me è 100% canon) ma un registro medio, stile Martin per dire, lo trovo molto più adatto rispetto a uno lirico che rischia di suonare artefatto.
Mi sono piaciute moltissimo anche le parti descrittive sulla guerra, specialmente il personaggio di Eönwë. Mi ha sempre affascinato e mi piace leggere le diverse interpretazioni su di lui. Credo che il suo cinismo non stoni affatto dato il contesto e dato il suo background. Lo scopo è vincere la guerra, non salvare tutti. Non si può salvare tutti *musica drammatica*
Aggiungo una stellina per il punto di vista. Grazie per averlo spiegato nelle note, (io i Racconti Perduti li ho letti, ma ehi, chi si ricorda tutti), ma anche se il narratore fosse stato un OC - come ho dato per scontato per tutta la lettura - non sarebbe stonato affatto, anzi tutta la gerarchia dei Maia e dei Vala si incastra in maniera armoniosa nell’intreccio, non c’è una sola nota che mi abbia “buttata fuori” dalla storia, che mi sia sembrata fuori posto.
La parte che ho preferito è stata la parte finale, i ricordi di Celegorm da parte di Niel, e in special modo il dilemma che è un po’ il sunto di tutto il character development attorno al Silmarillion. Dov’è l’ombra? Viene da Melkor o è da lui risvegliata? I figli di Fëanor sono stati corrotti dal giuramento o il giuramento è la naturale conseguenza della loro corruzione? Questo contrasto di luci e ombre è secondo me l’elemento più affascinante del Silmarillion, e nelle righe finali è reso alla perfezione - nemmeno i Valar conoscono la risposta. Andiamo, c’è qualcosa che i Valar sanno davvero? 
Penso di aver finito, e...
No, un attimo, stavo dimenticando la Caduta del Nargothrond! Non si parla mai abbastanza della caduta del Nargothrond, è stato bello leggerne, e soprattutto leggerne una visione soggettiva, e allo stesso modo guardare come il racconto di Beren e Luthien sia diventato per i popoli quello che è davvero, un messaggio di speranza, una leggenda che è fonte di orgoglio nel cuore degli uomini. Uomini che sembrano quasi dei bambini a quest’epoca, incastrati in un gioco di potenze troppo grande per loro, eppure le pagine più importanti della storia della Prima Era sono scritte da loro. 
Insomma, grazie per questa bellissima storia, la cura nei dettagli, i nomi in Quenya, la desolazione dei campi di battaglia, tutto quanto. 
Tantissimi complimenti, e a presto <3

Recensore Veterano
22/06/15, ore 19:08

Kan!
Ancora non riesco a crederci, una storia sulla Guerra d’Ira!
Ed è una storia meravigliosa, Kan, davvero stupenda!
Curatissima, perfetta in ogni dettaglio…

Come sempre mi aggrappo al commentare con ordine, prima di ritrovarmi ad analizzare frase per frase (e sono tanto, tanto, tanto tentata di farlo..)

Innanzitutto, Niel: leggere la storia dalla sua prospettiva è stata la prima delle molte interessantissime sorprese di questo racconto!
Ho amato la tua idea di prendere un personaggio dai Racconti e provare a dargli una sua storia: quei racconti sono pieni di personaggi interessanti che spesso vengono dimenticati (io purtroppo non ricordavo affatto Nieliqui, per esempio), e a me piace sempre ritrovarli in modo così inaspettato!
Tu poi, con l’abilità che hai nel creare il carattere di ogni nuovo personaggio che crei o su cui lavori, hai fatto di Niel un personaggio davvero interessante: una cacciatrice determinata e caparbia, ma che mi è sembrata più.. nostalgica e riflessiva rispetto ai suoi compagni.
E’ sempre pronta anche lei a partecipare agli scontri con gli orchi e ad andare in avanscoperta, ma quel motivo segreto che l’ha spinta ad andare in Endore con l’esercito dei Valar è sempre presente, e si vede in ogni momento.

L’angoscia che le provoca quella ricerca infruttuosa e quelle notizie sempre più terribili la divora, assieme ai ricordi di un passato più felice che non tornerà, anche se Niel sarebbe pronta a fare qualsiasi cosa per riportare tutto com’era.

Non so dirti quanto mi ha colpita vedere Tyelko attraverso i ricordi di Niel, e la disperazione della maia nel rendersi conto che questi ricordi che conserva di Celegorm non corrispondono a quelli che sta raccogliendo in Terra di Mezzo, ricordi di persone che lo hanno visto nei momenti della sua massima arroganza e crudeltà, o ricordi che vengono da canti in cui non appare mai come la persona che conosceva, come invece si aspettava.
Questa nuova, interessantissima prospettiva del legame di Celegorm con Orome e la sua gente mi è rimasta impressa: per la prima volta sono riuscita a vedere veramente Orome e i maiar suoi seguaci a caccia o in festa nei grandi boschi di Aman, e con loro gli eldar che, come Tyelko e Irisse, amavano cavalcare e cacciare nei boschi..

Ha colpirmi poi è stata anche la tenacia di Niel: all’inizio sembra quasi che rifiuti ogni nuovo dettaglio che scopre sulla vita e le azioni di Celegorm in Terra di Mezzo, e poi, quando ormai la verità è troppo evidente, si aggrappa alla convinzione che è sempre stata e ancora è la sua difesa per Tyelko, e forse non solo per lui: è colpa di Melcor.
Colpa di Melcor è di sicuro, ma è vero anche che ogni personaggio ha il suo carattere, i suoi pregi e i suoi difetti, e compie le sue scelte, che a loro volta hanno delle conseguenze.
Questo poi fa anche riemergere tutte le infinite domande che mi vengono sempre quando rileggo il Silma: quanto le scelte degli eldar sono frutto del loro carattere e quanto invece sono parte di qualcosa che è stato già cantato? Qui poi la questione si complica ulteriormente, dato che sono coinvolti anche i maiar…

Niel in questo momento della storia inizia per la prima volta a chiedersi anche lei se parte di ciò che è successo non sia infondo anche colpa sua.
Gli errori di Niel e degli altri cacciatori non penso siano l’aver insegnato i segreti della caccia a Celegorm e l’averlo “coccolato” più di altri, ma è probabile che si, qualche errore anche loro lo abbiano commesso, come li ha poi commessi Tyelko.
E ora nei pensieri di Niel dietro quella difesa di Tyelko e di se stessa si sta insinuando il dubbio… si insinua, ma non fa presa.
Niel continua a proseguire sulla sua strada, e quei dubbi li accantona subito… (mentre a me invece rimangono).

E’ stato stranissimo e bellissimo conoscere finalmente i proprietari di quei tre nomi!
Sundiel è quella che mi inquieta di più, mi da l’idea di essere una di quei cacciatori che non vedono l’ora di avere un drago tra le mani…
Lindorne invece mi piace, gentile ma anche lei determinata. Spero di rivederla nel prossimo capitolo!
Alatar e Pallando sono stati la seconda grande sorpresa di questo capitolo!
Mi è piaciuto leggere di loro sotto questa nuova luce, mi ha aiutata a inquadrare meglio i loro personaggi, su cui purtroppo non sono mai riuscita a crearmi un’immagine precisa.
Mi pare che abbiano entrambi un carattere abbastanza simile a quello di Niel, anche se Pallando mi sembra leggermente più pacato, o almeno questa è la sensazione che ho avuto io…
Ho amato la testardaggine con cui questi cacciatori si oppongono ai comandi di Eonwe e non esitano a prestare soccorso ai feriti!

E a proposito dei sopravvissuti, mi è piaciuto davvero tantissimo il modo in cui hai descritto i maiar e i guaritori dei vanyar che si prendono cura dei feriti: ho adorato come sei riuscita a tenere conto di tutte le difficoltà e i dettagli che simili scene portano con se, come la difficoltà di comunicare, lo smarrimento dei maiar che tentano di capire da che terre provengano e a quale dei tre clan appartengano i vari sopravvissuti, osservandoli e mettendo insieme le poche notizie che hanno del Beleriand.
Ho come la sensazione che dovrei conoscere il primo sopravvissuto che incontriamo, quell’elda che proviene dal Doriath…. Sbaglio?
Per quanto riguarda invece gli altri due feriti, mi è rimasto particolarmente impresso il noldo che viveva a Nargothrond: quando nel raccontare di Findarato e della caduta del regno in cui ha vissuto l’elfo scoppia a piangere ho iniziato a piangere anche io…!
Non posso non ringraziarti per questa scena, perché anche se so il significato che assume il racconto di Nargothrond per la protagonista, per me che amo tanto Finrod e il suo regno vedere un elfo che ne faceva parte tra i sopravvissuti e avere l’occasione di conoscerlo un po’ è stato bellissimo!
Mi hafatta star male invece vedere le condizioni in cui è l’altro noldo, il più grave dei feriti….ho passato tutta la scena a chiedermi se alla fine sopravviverà o no….

E’ stato stranissimo, e in certi punti inquietante, immergersi nella visione che i maiar hanno di elfi e uomini e la maniera che hanno di comportarsi con loro.
Immagino che sia naturale per i Maiar vedere gli Eldar e gli Atani così infinitamente più giovani, tanto che gli viene spontaneo prendersene cura come se fossero dei bambini, eppure nonostante questo in parte il loro comportamento è… inquietante. è stato inquietante per esempio vedere con quanta facilità Niel, (e sicuramente non solo lei), usi la sua capacità di vedere ogni ricordo della persona che ha difronte.
Sembra quasi che, mentre lei cerca i ricordi dei vari sopravvissuti, loro siano inevitabilmente costretti a riviverli, senza poter fare nulla per evitarlo o per impedire che la maia arrivi a certi ricordi….
La cosa diventa poi più inquietante vedendo che Niel, assetata di notizie com’è, non sembra sempre in grado di fermarsi prima di andare troppo oltre.

Stupendo anche il modo in cui hai gestito e descritto tutti gli altri personaggi che hanno partecipato alla Guerra d’Ira, a cominciare da Eonwe: non mi ero mai particolarmente soffermata su di lui, perciò non avevo mai provato a farmi un’idea precisa del suo carattere.
Ancora una volta tu hai fatto un lavoro fantastico con questo personaggio, prendendo il suo essere il miglior guerriero di Arda e usando questa caratteristica per creare una prospettiva molto particolare.
Eonwe in questa storia è solo un guerriero. Non vede altro oltre le battaglie e le tattiche, e ogni sua azione e decisione è a favore dell’esercito che sta conducendo e alla riuscita della guerra.
Questo lo trasforma in un personaggio che, sebbene non sia mai eccessivo ne spietato, è comunque cinico, pronto a guardare con disinteresse qualunque tentativo degli altri di spostare l’attenzione su problemi che non riguardino le armi, tanto che alla fine mi sono ritrovata a chiedermi insieme a Niel se non provi una punta di fastidio verso tutto ciò che ritiene superfluo o disturbante per il suo scopo, come i canti dei Teleri.
Insomma, alla fine del racconto praticamente non lo sopportavo più!

Meraviglioso poi come hai descritto i personaggi di Ingwe ed Arafinwe, due figure che speravo di trovare in questo racconto e che hai caratterizzato alla perfezione!
Mi è piaciuto come hai sottolineato il fatto che Ingwe, questo elda che ha vissuto gli anni più pericolosi a Cuivienen e la lunga marcia verso ovest, sia ancora totalmente inesperto sulla Terra di Mezzo, in cui è mancato per tanto tempo da non riuscire a capire gli orrori che si trova davanti, ne a intuire quelli che riserverà ancora quella guerra.
Arafinwe invece affronta tutto con la sua consueta pacatezza, mostrando, in quel modo tutto suo, tutta la sua saggezza e la sua fermezza.

Ti faccio tantissimi, davvero tantissimi complimenti, Kan: questa fan fiction è perfetta in tutti i sensi!
Sono perfette le atmosfere, con l’esercito dei Valar che avanza e dietro il mare che ricopre ogni cosa; sono perfette le scene, sempre vivide e descritte con estrema cura e piene di tanti dettagli sul legendarium che hai saputo inserire costantemente nell’intreccio della trama.
Ed è perfetta la caratterizzazione di ogni singolo personaggio, da quelli che conosciamo agli originali, dai protagonisti alla più piccola comparsa.
Hai reso tutti in maniera stupenda, in ogni loro sfaccettatura, positiva o negativa che sia.
Non hai tralasciato nulla e nessuno, raccontando ogni particolare di questo momento così importante e interessante eppure così poco approfondito nei libri!
Complimenti ancora, e aspetto con ansia la seconda parte!

A prestissimo!
Tyelemmaiwe

P. S. Meraviglioso anche come hai reso la costante presenza del canto, e come ogni maia della storia lo usi come veicolo del suo potere. E questi canti sono per ognuno diversi, a seconda delle caratteristiche del maia, e a seconda della necessità del momento. Un altro dettaglio interessantissimo!
Anche se io, da amante degli animali, non ho potuto fare a meno di notare anche il momento in cui Niel "gracchia al corvo"!

Recensore Veterano
22/06/15, ore 00:06

finalmente riesco a commentare questa meraviglia! *-*

che dire? innanzitutto, non sai quanto mi fa felice leggere una storia sulla Guerra dell'Ira (qui in italiano in pratica non esistono e quelle in inglese finora mi hanno preso poco) tanto più una scritta da te! davvero, mia cara, è bellissima <3
comunque davvero, a leggerla mi ha quasi commossa. l'uso del Quenya è assolutamente perfettissimo e ben inserito, così come l'inserimento dei personaggi. davvero, giuro che nemmeno io ricordavo più dell'esistenza di Nielìqui, e ho creduto fosse un tuo OC fino a leggere le note finali (se non altro, capisco l'interesse verso personaggi canonici che sono stati eliminati dalla stesura finale, io ad esempio ho sempre avuto uno strano interesse per Eriol, non so perché @__@). ma davvero mi fa molto piacere leggere di lei! è molto, oddio non so se mi spiego, Aini , nel senso che agisce e si comporta come ci si aspetterebbe che una Maia agisca e comporta, ecco. comunque, immagino sia lei il famoso personaggio-che-mi-dicevi, vero? XD ma ci arrivo con calma anche lì u_u
e poi , davvero, Eonwe ha una scopa dove non  batte il sole è una grandissima idea, mi ha fatta morire XD specie perché riflette l'idea che ho di lui :P (non mi sta molto simpatico, per motivi ovvi u__ù)
tornando seria (o almeno provandoci), mi ripeterò ma è tutto così perfettamente descritto, dalla desolazione e dal massacro che la Guerra lascia dietro di sè, e curato fin nei minimi dettagli (ho colto il riferimento al tuo headcanon sul Doriath e su Thranduil, sì :D) che non posso non esserne contenta <3 così come è perfettamente descritto Eonwe: per ricollegarmi al discorso di prima, sì, ha davvero una scopa nel ..... hai capito ... specie nel modo in cui si atteggia, come quando ad esempio ordina di non seppellire i cadaveri. immagino che in fin dei conti abbia anche ragione, malgrado tutto, ma è proprio il modo che ha, sul genere Io so' meglio di tutti voi perché sono un dio e cazzi vari che me lo fa stare antipatico :S ma davvero, tutto questo è in linea con il personaggio originale e tu lo stai caratterizzando perfettamente! :D
e punto d'onore alla comparsata dei due (futuri) stregoni blu! davvero è bello leggere di loro in una ff italiana, si pure pro-Istarizzazione (diciamo così), e mi sembrano molto ben resi, anche se sappiamo poco di loro. così come mi ha fatto felicissima leggere di Melian, povera<3 il saperla nelle Aule di Nienna mi ha quasi commossa, tanto più che lei non può sapere se il suo popolo sia sopravvissuto al massacro o meno ...ç___ç

e menzione d'onore anche al papà di Artanis, che in questo fandom praticamente non esiste (povero)! anche lui è reso perfettamente, come tutto il resto, ed è facile immaginarsi i suoi scrupoli nell'uccidere i secondogeniti (da parte mia immagino che se fossero stati al posto suo i suoi fratelli non si sarebbero fatti tali scrupoli, but still ...) così come le decisioni ben più ciniche di Eonwe (COFF è odioso COFF). e credo che tu abbia reso benissimo anche Ingwe (pure lui mi fa piacere vedere, per quanto trovi i Vanyar in blocco detestabili e inutili, ma immagino che ci debba pur essere qualcuno di disgustosamente buono nella Middle Earth, no? XD), e trovo perfettamente IC la sua ingenuità nel parlare dei metodi di Melkor (sveglia, bello! parli di Melkor, mica di Hello Kitty! U_u)
oddio, ed è perfetta anche la descrizione della guarigione del primogenito bruciato dai draghi di Melkor, e l'inserimento della guaritrice Vanyarin (immagino non tutte le donne dei Vanyar siano rimaste in Aman ^^), così come è straziante il flashback del primogenito sulla caduta del Nargothrond. è perfettamente vero, non è stata colpa solo di Turin, bensì viene tutto da molto prima, da Curufin e Celegorm ... e mi ha fatto tantissima tenerezza vedere Niel che non vuole e non può credere a quello che il suo amico di un tempo ha fatto. in genere non mi piace tanto pensare che gli Ainur avessero una sorta di sentimento paternalistico nei confronti degli Eldar (cosa che Eonwe mostra perfettamente) ma i sentimenti di Niel invece sono molto dolci, ricordano quelli di una sorella maggiore nei confronti del fratellino e fa davvero tanta tenerezza, e quando lei pensa al fatto che Tyelko sia morto senza pentirsi e che non lo rivedrà mai più e che non può fare niente per aiutarlo mi ha commossa ç___ç
al proposito, mi fa piacere sapere che i miei head canon ti siano d'aiuto :D davvero, quando ho letto nel fandom inglese l'headcanon con la mamma di Nerdanel che è una Vanya dalle chiome d'oro mi son detta: "Occavolo, qui devo far qualcosa" XD fiera di essere stata d'aiuto <3
è straziante, poi, vedere i pensieri finali di Niel, lei che cerca di ripetersi a tutti i costi che è colpa di Melkor, tutta colpa sua, di ogni cosa, anche la perdita del suo amico, il modo ossessivo in cui se lo ripete ... è davvero tristissimo, e al contempo stesso così verosimile ... mi fa tantissima tenerezza <3
per finire, insomma, questa è una storia bellissima, curata in ogni dettaglio, e sono curiosa di leggere il seguito!
un bacio,

Feanoriel 

Recensore Junior
20/06/15, ore 23:59

Ciao!
Ma che bella sorpresa trovare un tuo racconto sulla Guerra dell’Ira!
In verità, quando penso al conflitto con cui si conclusero le guerre del Beleriand, immagino sempre eventi di tale portata che definirli epici è riduttivo, ragion per cui ho trovato interessantissimo seguire questo tuo approccio in cui l’attenzione si focalizza sui perché piuttosto che sui come. A tal proposito il riferimento alle “menti oscure” e alle “chiome argentate” che hanno dato inizio alla caduta di Nargothrond è stato perfetto.
Se il tuo scopo, poi, era quello di rendere Eönwë odioso, sappi che ci sei riuscita in pieno. In questa storia egli parla ed agisce sfoggiando un’aria di superiorità che manda in polvere la mia concezione che vede i Maiar, soprattutto il portabandiera di Manwë, comportarsi in maniera un po’ paternalistica, ma del resto qui siamo in guerra e quello che egli afferma è ineccepibile. Rallentare l’avanzata per onorare i morti e soccorrere i vivi non fa altro che mettere in pericolo la missione, e prima di ogni altra cosa occorre sconfiggere Melkor. Questa sua capacità di “guardare oltre” dà inoltre il senso della sua diversa natura e ci fa capire come il suo ordine di priorità sia diverso dal nostro. La nostra compassione ci spingerebbe a comportarci in maniera differente, ma egli sa che facendolo altri morirebbero.
Sono rimasta piacevolmente sorpresa dalla presenza dei due Stregoni Blu. Non ho mai pensato che potessero aver partecipato alla Guerra dell’Ira e ora sono curiosa di vedere come agiranno poiché, al di là del fatto che in HoME il loro arrivo in Terra di Mezzo sia stato anticipato alla Seconda Era, queste due figure hanno sempre acceso la mia fantasia e mi hanno spinta a chiedermi cosa avesse immaginato in origine Tolkien quando affermava che erano giunti insieme a Saruman e che, a differenza di questi, non avevano mai fatto ritorno dalle terre dell’Est. Certo qui non se ne fa cenno perché il tutto deve ancora avvenire, ma è sempre bello leggere delle loro gesta.
La figura di Niel è molto ben resa e, nella sua quasi ossessiva ricerca di Celegorm, ho avvertito il desiderio di coloro che per tanto tempo hanno distolto la loro attenzione dalla Terra di Mezzo di capire cosa sia accaduto, di sapere chi sia colpevole delle tante morti e del tanto dolore. Per Niel è colpa di Melkor ed è a Melkor che si deve il cambiamento di Celegorm, ma forse ella dimentica che onorare il Giuramento è pur sempre stata una sua libera scelta. Come giustamente dici tu, la realtà è molto più complessa di come può apparire.
Detto questo, aspetto la conclusione e ti faccio i miei complimenti per questa prima parte molto ben riuscita.
A presto!

PS: Ti ringrazio per il piccolo dizionario riportato a beneficio di noi poveri sindar, che non abbiamo grande dimestichezza con l’infinita lista di nomi usati dai noldor! XD
(Recensione modificata il 21/06/2015 - 12:03 am)

Recensore Master
20/06/15, ore 16:42


"Eönwë ha una scopa dove non gli batte il sole" è un ottimo titolo ^^! Proprio non capisco cos'abbia che non va. LOL

Sono seriamente su di giri per questa storia *^*!
Mi sento tipo una bambina la mattina di Natale, davanti a un pacchetto di dolci, lol.
Credo che tu ormai sappia già quanto io ammiri il tuo stile di scrittura, e la tua attenzione ai dettagli del legendarium, dovuta alla grande passione che nutri per questa opera (anzi, per questo insieme di opere).
Ciò che non sai, è che la Guerra dell'Ira è una delle mie parti preferite nell'intero Silmarillion: puoi quindi immaginarti la mia gioia nel trovare una storia ad essa dedicata, scritta da una scrittrice esperta e che stimo =).

Ok basta elogi imbarazzevoli e passiamo alla storia xD.
Sono già innamorata della 'tua' Nieliqui! Inizialmente credevo fosse un OC, fino a quando non ho letto le note finali, e ho visto che lo è diciamo solo in parte. Riguardo ai racconti perduti, ne ho letto solo l'inizio, ma prima o poi mi piacerebbe riprenderlo in mano.
Trovo ammirevole e affascinantissimo che ti abbia voluto prendere un personaggio 'abbandonato' e praticamente ricominciare da zero ^O^. Anche io l'ho fatto una volta, ma si trattava di hobbit, e la situazione era moooooolto più gestibile xD. E sono oltremodo curiosa di vedere come l'hai sviluppato.
E che meravigliosa sorpresa ritrovare Pallando *^*! Gli Stregoni Blu mi hanno sempre affascinata tantissimo, come pure tutti quei personaggi 'importanti', 'potenti', che hanno un certo spessore, e che restano però avvolti nel mistero. Stuzzicano parecchio la mia fantasia, e trovo meravigliosamente eccitante che qualcuno voglia scrivere di loro!! Sto saltellando! 

Temo di essere così felice di aver trovato una storia del genere, che non so se riuscirò effettivamente a scrivere una recensione sensata...
Il testo è scritto benissimo, accurato, e pieno di rimandi precisi. Scrivi come se stessi vivendo davvero quella situazione e i tuoi occhi fossero quelli di Niel. Ho amato l'attenzione minuziosa a ogni più piccolo dettaglio (esempio stupido: il punto in cui sottolinei quanto l'altezza dei Vanyar sia inferiore a quella dei Maiar, l'accenno al destino di Melian, tutti i diversi nomi con cui sono noti i protagonisti...)
Chiamare 'cacciatori' la gente di Orome mi è piaciuto tantissimo ^O^ aggiunge un non so che di... boh, direi di esotico, ma non credo renda bene l'idea.

Ho trovato straziante il punto del 'ricordo' della rovina del Nargothrond, gli accenni alla figura di Turin e il dolore del povero Primogenito.
Ma ancora di più, mi ha fatta tremare l'introspezione che fai della tua protagonista, e tutte le sue riflessioni.
Tutti quei 'E' colpa di Melkor', ripetuti per autoconvincersi... oddio, è struggente e pienamente comprensibile. Vorremmo sempre poter dare tutta la colpa al 'cattivo', per qualunque errore abbiano commesso le persone a noi care. Sia che si tratti di inezie, sia, in questo caso, delle tremende atrocità perpetuate dagli Esiliati.
E da Tyelko in particolare. Tyelko, che sembrerebbe aver un posto davvero speciale nel cuore di Niel. I ricordi di loro due in Aman, quando tutto era semplice, giusto e bello sono veramente strazianti.
Mi chiedo che tipo di legame ci fosse fra loro, e trovo questa amicizia veramente intrigante... amo i racconti in cui l'amicizia tra due persone si è spezzata per il tradimento di uno dei due.

 «Non è iniziata nel fuoco e nelle fiamme la caduta del nostro regno, ma da menti oscure e chiome argentate»
Ho trovato questa frase meravigliosamente esplicativa... e posso solo immaginare quale colpo al cuore per Niel..

Ok ci sarebbero probabilmente millanta altre cose da dire, e da queste parole non si capirà neanche un briciolo di quanto mi sia piaciuta, ma sappi che mi è piaciuta xD. E parecchio.
Sei stata un tesoro a citarmi, ma il mio contributo è pressoche minimo ^^"..
Nonostante significherà che il week end è finito, aspetto con impazienza lunedì/martedì.
I miei più sentiti complimenti amica mia, e grazie di cuore <3
a presto spero!

Bennina


 

Recensore Master
20/06/15, ore 01:43

Ok, avevo detto che aspettavo domattina per recensire, ma non ci riesco.
Kan, questa storia è meravigliosa. E non basta.
E' quello che cerco ogni giorno quando apro EFP. E'... Oddio, non lo so cos'è, ma ne sono estasiata.
Non solo per l'attenzione ai dettagli (Nieliqui? Oddio, nemmeno ricordavo che esistesse!) Ma perché sei riuscita a descrivere qualcosa di enormemente complesso come la Guerra d'Ira, e lo hai fatto con un'abilità incredibile.
In genere io quando penso alla Guerra dell'Ira immagino un gran casino senza capo né coda, con montagne che crollano, voragini che si spaccano, la terra che esplode, gente che muore, draghi infuocati, Maiar luminosi e chi più ne ha più ne metta. Non penso mai che dietro a tutta questa "epicità" ci sia un'organizzazione, ci siano persone (Valar e Maiar compresi).
Qui, nonostante tra le righe si colga anche la dimensione epica, è meraviglioso sentire la quotidianità della guerra, per così dire. Vedere Eldar e Maiar che discutono tattiche, sentirne i pensieri, le angosce... Meraviglia!
E io sto dicendo una sequela di banalità, e mannaggia, lo sapevo che avrei dovuto aspettare. Ma tant'è. Comunque, non sai che meraviglia vedere Ingwe e Arafinwe in una fanfiction italiana!
E il Quenya! Oddio, con che attenzione hai usato il Quenya... Melianna! Volevo piangere!
Ma a parte questo, Niel mi intriga tantissimo. Ho capito subito che stava cercando Tyelko, nonostante l'idea che abbia i capelli argentati non mi sia mai piaciuta troppo, non appena hai nominato il giuramento ho pensato: oh, è lui, è lui!
E vederla mentre sonda i ricordi dell'Elfo del Doriath è straziante. A proposito, dubito che i superstiti del Doriath abbiano partecipato alla Guerra d'Ira, ma conosco i tuoi Headcanon in merito quindi non discuto :-).
Oddio, Eonwe è tremendo... Io già lo mal tolleravo prima (chissà come mai XD) e vederlo così me lo ha fatto stare antipatico definitivamente! Però dai, gli darò una possibilità di "riscattarsi" nel prossimo capitolo XD.
E' stata una piacevolissima sorpresa, invece, incontrare Alatar e Pallando.... E vedere i nomi che ti ho dato mi ha fatto un effetto stranissimo! Però dai, ne sono abbastanza soddisfatta XD.
La guaritrice Vanya mi ha dato da pensare: insomma, quindi per la Guerra dell'Ira saranno partire anche le donne? Valinor allora sarebbe svuotata! Vabbè, magari solo qualche guaritrice... Però era una cosa a cui non avevo mai pensato!
E a questo proposito... L'Elfo bruciato dal drago è un'immagine potente, che fa davvero stringere il cuore, ma ancor più straziante è l'Elfo superstite di Nargothrond.... Ecco, lui avrei voluto abbracciarlo.
Ed è bellissimo il finale, in cui Niel si interroga su Tyelco, su cosa sia divenuto... Non so, ho colto in pieno quel non conoscere il male che è prerogativa di Manwe, ed è dolcissimo il modo in cui i Maiar percepiscono gli Eldar... Mi è sempre stato stretto perché, nel migliore dei casi, mi suonava paternalistico, ma qui, visto dal punto di vista di una Maia, mi ha davvero intenerita tanto.
E mi piace vederla sondare le ragioni degli esiliati, vederla tentar di icapire cose che, temo, non arriverà mai a comprendere a pieno.
Ma questo, credo, lo scoprirò nel prossimo capitolo...
Capitolo che non vedo l'ora di leggere, anche perché sono curiosissima di vedere in azione le "cose" di cui mi hai parlato in privato... Li adoro perciò li attendo con ansia, e me ne infischio se sono alleati di Morgoth! Che poi, lo sono davvero o mi sto facendo i miei soliti filmini mentali? Boh...
Credo di voler e dover dire ancora un milione di cose, ma mi fermo qui... Questa recensione fa già abbastanza schifo senza dover aggiungere altro.
Di nuovo complimentissimi, penso che me ne andrò a dormire felice!
Ci sentiamo presto!
Melianar
P.S.: Ok, ora che sono un pochino più sveglia penso di dover dire un altro paio di cose che stanotte avevo inevitabilmente perso per strada.
1) la tua resa dei Maiar è bellissima. Sono corporei, sì, e, in un certo senso, molto "terreni". Ma è così che devono essere, in un certo senso. E la differenza tra loro e gli Eldar si coglie a pieno... L'ho già scritto sopra, ma è bello il rapporto tra Eldar e Maiar. La superiorità dei Maiar qui non è offensiva in alcun modo, come io invece l'ho sempre percepita. E questa è una cosa che riesci a rendere sempre con una delicatezza meravigliosa.
2) Credo di non aver speso abbastanza parole riguardo a Tyelko. I ricordi di Niel sono dolcissimi, ed è toccante il modo in cui sembra che stia pensando a un figlio.... Il modo in cui i Valar e i Maiar vedano gli Eldar quasi come figli... E' una cosa questa, che io ho sempre visto, e continuo a vedere, come non propriamente positiva... Ma qui mi ha commossa incredibilmente.
Ma quindi, non ho capito: secondo te Huan sarebbe un Maia di Orome incarnato in forma di cane? No, perché la sola idea mi crea una soggezione immensa... Io quando penso a Huan penso che vorrei strapazzarlo di coccole, XD Ma adesso... Oddio!
(Recensione modificata il 20/06/2015 - 11:32 am)