Ciao!
Dietro suggerimento di una "collega di fandom", ho letto la tua storia.
Partiamo dalle cose positive che ho riscontrato (tranquilla, il massacro arriva dopo).
La trama è la classica capo superfigo che s'innamora della dipendente ultima arrivata, ma hai il merito di averla resa originale con un'ambientazione diversa dal solito.
I personaggi hanno una buona caratterizzazione, li hai sviluppati bene nell'arco dei vari capitoli. Personalmente avrei approfondito di più, ma hai fatto un buon lavoro e, soprattutto, non ti sei limitata a descrizioni tipo lista della spesa. Mille punti già per questo.
I retroscena, il passato che ritorna, la storia della madre che si riallaccia casualmente a quella della figlia, tutti ottimi elementi che hanno saputo creare attesa nel lettore (almeno in me). Non tutti aspettano di arrivare alla scena della scopata e basta. Hai saputo "costruire" la storia col passare dei capitoli.
I verbi sono quasi tutti a posto, sia nel passato remoto, che nel congiuntivo, cosa assai rara. La lettura risulta scorrevole nell'insieme, l'italiano pure è salvo, tranne qualche intoppo che ti segnalo dopo.
Ed ora le cose "meno positive". Non uso il termine "negative", perchè in realtà credo ci sia molto potenziale in te e sono convinta che puoi migliorare e non di poco.
Trama: lui con gli occhi grigi, giovane ma già "arrivato", bello, ricco, geloso e possessivo, col superattico superarredato dal superarredatore chic del momento, a capo di un'azienda leader, l'autista, il grattacielo dove abita... manca Charlie Tango e mi vedo mr. Grey di 50 Shades.
Lei con gli occhi celesti, inconsapevolmente bella, e maldestra (vedi the rovesciato sulla camicia immacolata), studiosa, preparata, non somiglia ad Anastasia solo perchè cazzuta (concedimi il termine) e non più vergine.
Tante situazioni, tipo lui che la porta a casa sua dopo che lei è mezza brilla in un pub e dormono insieme senza trombare, ricordano per assonanza proprio 50 Shades. Certo, hai saputo mediare, inserire dettagli, variazioni sul tema, ma... davvero ci hanno sfracassato talmente tanto le ovaie con queste sfumature che è impossibile non fare parallelismi.
La pecca della tua ambientazione è proprio questa.
E veniamo ai dettagli, che son quelli che ti salvano, da una parte, ma ti fregano dall'altra. Tu sai qualcosa di finanza e marketing? Non dico avere una laurea in materia, ma sei troppo superficiale sull'argomento. Parli di "progetti" per rilanciare un'azienda di moda (di Armani, mica H&M, per giunta) e non butti lì qualche idea? Qualche frase in cui parli di cifre, investimenti, perdite potenziali, percentuali di successo? Nulla. L'attenzione va tutta su lui arrapato che divora lei con gli occhi, che però non se ne accorge e tutto ciò urla al lettore "50 SHADES", con tanto di eco. Capisci cosa intendo?
Vie, strade etc... credo te l'abbiano segnalato anche altrove: sei imprecisa anche qui. Manhattan non è la Garbatella: google maps dovrebbe aiutarti e non poco. Per inciso, sto scrivendo una ff ambientata a Vancouver e non ci sono mai stata (manco a New York, veramente), ma sfido chiunque a trovare imprecisioni quando indico un indirizzo o il nome di un locale o... la distanza tra un punto x e un altro.
Non che questo tolga valore alla storia, ma la migliorerebbe notevolmente.
Grammatica, ortografia e lessico (mi limito solo all'ultimo capitolo, per farti esempi di dove sbagli, più che altro):
1. lavorava a fianco a fianco di Ava - fianco a fianco "con" Ava
2. sì assertivo si scrive con l'accento
3. Ava non era nella sua posizione - "postazione", quando si tratta di lavoro
4. le riservò un ampio e poco amichevole sguardo - "ampio" è più adatto a "sorriso", come fa uno sguardo ad essere "ampio"? Letto così mi sono immaginata una con gli occhi fuori dalle orbite, horror style.
5. più volte era rimasta delusa per non essere più stata salutata da loro - è corretta ma... contorta. Io avrei scritto, piuttosto, "più volte era rimasta delusa per non aver più ricevuto il saluto da loro", oppure "più volte era rimasta delusa per il loro mancato saluto"
6. Non voleva sentire. Non voleva sentirlo. - "Non voleva sentire lui" direi meglio, si specifica e si enfatizza che non vuole sentire parole da lui (ma da altri sì). "Sentirlo" è generico: anche quando qualcuno ti tocca lo senti. Oppure usa "ascoltarlo", che è più indicato quando si tratta di udito.
Diversi errori di digitazione (tipo "cappelli neri")
Trascuratezza in generale nella dislocazione delle virgole.
In precedenti capitoli sei passata dal presente al passato e viceversa, nella stessa frase.
Nelle note del precedente capitolo: lochescion? Seriamente? Si scrive "location", se non sei sicura di un termine cerca nel web. Se vai su google e inizi a digitare "loc" vedrai che ti suggerisce come terminare la parola. In alternativa ci sono ottimi dizionari online. O, meglio ancora, la parola "ambientazione", in italiano :-)
Spero di non averti offeso in qualche modo, non sono esattamente "delicata" nel far notare gli errori di italiano (grammar-nazi nel DNA, chiedo perdono).
Prenditi più tempo per curare queste cose, perchè, davvero, la storia merita di non essere svilita e svalorizzata.
Buon lavoro! Lune |