Recensioni per
Tu… e all'improvviso è amore.
di mikilily

Questa storia ha ottenuto 377 recensioni.
Positive : 373
Neutre o critiche: 4 (guarda)


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Recensore Junior
09/08/15, ore 17:35
Cap. 38:

Ciao, ho aperto con curiosità la tua storia perché colpita dall’elevato numero di recensioni che ha ottenuto e sperando di trovare una lettura piacevole con cui trascorrere questa domenica pomeriggio. Non me ne volere, ma sono rimasta piuttosto delusa e devo purtroppo lasciarti un commento negativo per vari motivi. Sulla trama in generale mi limito a dire che l’ho trovata molto zuccherosa e melensa, quasi fiabesca (un esempio su tutti, quando lui le regala quella costosissima villa da sogno), ma questo è proprio ciò che volevi proporre ai tuoi lettori e quindi non mi permetto di criticarti per questo (sono io ad essere allergica a questo genere di storie sdolcinate); forse, al tuo posto, avrei dilatato un po’ di più i tempi di svolgimento dei fatti, perché mi sembra che due mesi scarsi siano troppo pochi perché accadano eventi così importanti come quelli da te narrati e in così gran numero (ma anche qua è solo una mia modesta opinione personale).
Inoltre, ho avuto come l’impressione che molte frasi sparse qua e là all’interno dei capitoli fossero tutto fuorché indispensabili ai fini della storia; ti faccio un esempio per spiegarmi meglio. Quando dici “bastava uno sguardo per capire che quel ragazzo con i capelli impomatati, l’abito scuro e i modi gentili fosse palesemente omosessuale, cosa che Violet capì con una sola occhiata come del resto Charlotte” (senza soffermarmi sulla costruzione della frase, che presenta una palese ripetizione), perché era necessario specificare le preferenze sessuali del commesso? E’ una cosa assolutamente irrilevante e pertanto poteva benissimo essere omessa, oltre al fatto che le risate delle donne di fronte ai suoi gesti e alle sue parole mi sono sembrate anche discriminatorie.
Quello che, però, più che altro mi preme farti notare è che, mentre per il giudizio sulla trama tutto dipende dai gusti personali, per ciò che riguarda forma e stile sono oggettivamente presenti molti errori, sia grammaticali che ortografici, che spesso vengono anche ripetuti. Non te lo dico per fare la maestra, almeno io non lo sono, ma davvero in tutti i capitoli non c’è paragrafo che non presenti sviste più o meno gravi, siano esse doppie fuori posto (“Channel”, “stille”), verbi coniugati in modo errato (“bevette” invece di “bevve”), termini usati fuori contesto (con “locuzioni mentali” credo che intendessi “elucubrazioni mentali”), parole storpiate (“capelli accotonati” nel capitolo precedente), punteggiatura mancante che in certi casi non rende le frasi immediatamente comprensibili… So che ormai al giorno d’oggi non si dà quasi più importanza a queste sottigliezze “da professori”, ma secondo me anche la forma di uno scritto contribuisce in maniera determinante al suo successo o al suo insuccesso, che non dipende dal numero di recensioni (e molte storie lo dimostrano), ma dalla qualità dell’elaborato, pertanto mi sono permessa di farti notare tutto ciò.
Spero che tu voglia considerare questa mia recensione non come un’offesa ma come una critica costruttiva, che ti permetta in futuro di migliorare la qualità del tuo racconto. Ho letto che ci tieni a mantenere quotidiano il ritmo degli aggiornamenti e nessuno ti vieta di farlo, ma credimi, per una rilettura bastano solo dieci minuti in più e sarebbe tutto di guadagnato :)

Recensore Junior
07/08/15, ore 13:30
Cap. 36:

Io comprendo l'obbligo morale di aggiornare quotidianamente ma mi domando se rileggi i capitoli o meno.
Solo per citare alcuni errori eclatanti: "affondo" (che, dal contesto, non credo sia la prima persona singolare presente del verbo affondare), "bell'imbusto" (che non dovrebbe essere una busta da lettera particolarmente bella); diversi capitoli indietro mi sono addirittura imbattuta in un "l'ambì" (che non aveva la pretesa di essere la terza persona singolare passato remoto del verbo ambire) e in un "lochescion", che per fortuna una lettrice ti ha fatto notare. Per non parlare dell'uso inappropriato di alcuni verbi, dello scarso utilizzo del modo congiuntivo (ove richiesto), dell'insufficiente punteggiatura, o degli errori grammaticali più disparati, come il consueto uso improprio degli accenti e degli apostrofi, o l'inesatta scrittura delle onomatopee.
Mi astengo dall'entrare nel merito della trama che ho cercato di seguire invano, scoraggiata in primis dalle continue e mielose scene di sesso trite e ritrite, che in questo capitolo sembrano quasi da manuale per vergini alle prime armi ("quella scossa che prendeva il nome di orgasmo") e assumono tratti quasi grotteschi (mi riferisco all'assurda la similitudine tra un'opera d'arte e i seni, giustificata dalla grandezza e dalla morbidezza di questi ultimi: mi chiedo quale opera d'arte sia stata giudicata tale per questi motivi).
L'unica cosa che sono riuscita a comprendere della trama è che dopo solo un misero mese e mezzo di frequentazione il miliardario libertino e la ragazza della porta accanto decidono di convolare a nozze e parlano già di pargoli. Mi domando, pertanto, se sia corretto pubblicarla nella sezione romantica o sarebbe più appropriato classificarla "fantasy".

Recensore Veterano
17/07/15, ore 10:32
Cap. 15:

Ciao!
Dietro suggerimento di una "collega di fandom", ho letto la tua storia.
Partiamo dalle cose positive che ho riscontrato (tranquilla, il massacro arriva dopo).
La trama è la classica capo superfigo che s'innamora della dipendente ultima arrivata, ma hai il merito di averla resa originale con un'ambientazione diversa dal solito.
I personaggi hanno una buona caratterizzazione, li hai sviluppati bene nell'arco dei vari capitoli. Personalmente avrei approfondito di più, ma hai fatto un buon lavoro e, soprattutto, non ti sei limitata a descrizioni tipo lista della spesa. Mille punti già per questo.
I retroscena, il passato che ritorna, la storia della madre che si riallaccia casualmente a quella della figlia, tutti ottimi elementi che hanno saputo creare attesa nel lettore (almeno in me). Non tutti aspettano di arrivare alla scena della scopata e basta. Hai saputo "costruire" la storia col passare dei capitoli.
I verbi sono quasi tutti a posto, sia nel passato remoto, che nel congiuntivo, cosa assai rara. La lettura risulta scorrevole nell'insieme, l'italiano pure è salvo, tranne qualche intoppo che ti segnalo dopo.

Ed ora le cose "meno positive". Non uso il termine "negative", perchè in realtà credo ci sia molto potenziale in te e sono convinta che puoi migliorare e non di poco.
Trama: lui con gli occhi grigi, giovane ma già "arrivato", bello, ricco, geloso e possessivo, col superattico superarredato dal superarredatore chic del momento, a capo di un'azienda leader, l'autista, il grattacielo dove abita... manca Charlie Tango e mi vedo mr. Grey di 50 Shades.
Lei con gli occhi celesti, inconsapevolmente bella, e maldestra (vedi the rovesciato sulla camicia immacolata), studiosa, preparata, non somiglia ad Anastasia solo perchè cazzuta (concedimi il termine) e non più vergine.
Tante situazioni, tipo lui che la porta a casa sua dopo che lei è mezza brilla in un pub e dormono insieme senza trombare, ricordano per assonanza proprio 50 Shades. Certo, hai saputo mediare, inserire dettagli, variazioni sul tema, ma... davvero ci hanno sfracassato talmente tanto le ovaie con queste sfumature che è impossibile non fare parallelismi.
La pecca della tua ambientazione è proprio questa.
E veniamo ai dettagli, che son quelli che ti salvano, da una parte, ma ti fregano dall'altra. Tu sai qualcosa di finanza e marketing? Non dico avere una laurea in materia, ma sei troppo superficiale sull'argomento. Parli di "progetti" per rilanciare un'azienda di moda (di Armani, mica H&M, per giunta) e non butti lì qualche idea? Qualche frase in cui parli di cifre, investimenti, perdite potenziali, percentuali di successo? Nulla. L'attenzione va tutta su lui arrapato che divora lei con gli occhi, che però non se ne accorge e tutto ciò urla al lettore "50 SHADES", con tanto di eco. Capisci cosa intendo?
Vie, strade etc... credo te l'abbiano segnalato anche altrove: sei imprecisa anche qui. Manhattan non è la Garbatella: google maps dovrebbe aiutarti e non poco. Per inciso, sto scrivendo una ff ambientata a Vancouver e non ci sono mai stata (manco a New York, veramente), ma sfido chiunque a trovare imprecisioni quando indico un indirizzo o il nome di un locale o... la distanza tra un punto x e un altro.
Non che questo tolga valore alla storia, ma la migliorerebbe notevolmente.

Grammatica, ortografia e lessico (mi limito solo all'ultimo capitolo, per farti esempi di dove sbagli, più che altro):
1. lavorava a fianco a fianco di Ava - fianco a fianco "con" Ava
2. sì assertivo si scrive con l'accento
3. Ava non era nella sua posizione - "postazione", quando si tratta di lavoro
4. le riservò un ampio e poco amichevole sguardo - "ampio" è più adatto a "sorriso", come fa uno sguardo ad essere "ampio"? Letto così mi sono immaginata una con gli occhi fuori dalle orbite, horror style.
5. più volte era rimasta delusa per non essere più stata salutata da loro - è corretta ma... contorta. Io avrei scritto, piuttosto, "più volte era rimasta delusa per non aver più ricevuto il saluto da loro", oppure "più volte era rimasta delusa per il loro mancato saluto"
6. Non voleva sentire. Non voleva sentirlo. - "Non voleva sentire lui" direi meglio, si specifica e si enfatizza che non vuole sentire parole da lui (ma da altri sì). "Sentirlo" è generico: anche quando qualcuno ti tocca lo senti. Oppure usa "ascoltarlo", che è più indicato quando si tratta di udito.
Diversi errori di digitazione (tipo "cappelli neri")
Trascuratezza in generale nella dislocazione delle virgole.
In precedenti capitoli sei passata dal presente al passato e viceversa, nella stessa frase.
Nelle note del precedente capitolo: lochescion? Seriamente? Si scrive "location", se non sei sicura di un termine cerca nel web. Se vai su google e inizi a digitare "loc" vedrai che ti suggerisce come terminare la parola. In alternativa ci sono ottimi dizionari online. O, meglio ancora, la parola "ambientazione", in italiano :-)

Spero di non averti offeso in qualche modo, non sono esattamente "delicata" nel far notare gli errori di italiano (grammar-nazi nel DNA, chiedo perdono).
Prenditi più tempo per curare queste cose, perchè, davvero, la storia merita di non essere svilita e svalorizzata.
Buon lavoro! Lune

Recensore Junior
14/07/15, ore 23:28
Cap. 13:

Non per essere pignola, ma ci sono alcuni dettagli dell'ambientazione che non mi quadrano.
La "East 23rd di Manhattan" è proprio a Manhattan e non è assolutamente in un quartiere periferico.
Mi chiedo, inoltre, come sia possibile che dal grattacielo sulla 23rd si possa godere della vista di Central Park dal momento che questo è situato tra la 59th e la 110th.
Ti suggerirei, inoltre, di porre attenzione anche ad altre piccole imprecisioni, non solo nell'ambientazione ma anche in alcune espressioni, che talora possono essere causate dalla fretta di pubblicare (ad esempio, in uno dei primi capitoli, paragoni impropriamente uno specchio di un ascensore a una spada di Damocle, quando quest'ultima rappresenta un pericolo incombente o, comunque, la condizione di insicurezza e di precarietà comportate dall'assunzione di un potere).
Ciao