Che dire? Mi fa sempre piacere trovare delle fic sull'infanzia di Fíli e Kíli (o sulla famiglia Durin in generale), specie se ben scritte come questa. Ammetto che tendo ad immaginare Thorin più impacciato coi bambini, ma questo non mi ha fatto certo amare meno la tua storia ♥
Ma partiamo dal principio. Ho trovato molto azzeccato il fatto che il nostro caro Nano non consideri i Monti Azzurri la propria casa... Il modo in cui rimpiange Erebor e di non aver ancora trovato un modo per riprendersela, be', è proprio da lui.
La riunione con Dís mi è piaciuta tanto (anche perché lei la adoro senza riserve). L'affetto tra i due fratelli è lampante, tra il sorriso di Dís e il modo in cui si stritolano a vicenda e la preoccupazione di Thorin nel notare le borse sotto gli occhi della sorella. Ce lo vedo bene, come fratello abbastanza protettivo, anche a causa della morte di Frerin. Per fortuna, però, lei è in piena salute... è solo stanchezza da mamma :)
Andando avanti, il dispiacere di Thorin per essersi perso due anni della vita dei nipotini mi ha fatto sciogliere, così come il fatto che quei piccolini siano l'unica cosa che gli permette di sopportare questo esilio. Quando pensa che in futuro riprenderà la montagna per loro e avranno tanto oro, però, mi sono sentita come se qualcuno mi pugnalasse al petto.
Ho amato la reazione di Dís quando Thorin chiede di vedere Fíli e Kíli... è evidentemente contenta che lui sia affezionato ai bimbi, ma allo stesso tempo guai se li sveglia! Alla descrizione di Fíli e Kíli, poi, mi si è sciolto il cuore. Me li sono visti davanti, con tanta di adorabile peluria sulle loro adorabili guanciotte. E ho dovuto trattenere una sorta di risata al "facevano sperare in una bella barba nera come quella di Thorin", perché Kíli sarà abbastanza spelacchiato, quindi la mia reazione è stata qualcosa del genere "sì, Thorin, aspetta e spera". E mi è piaciuta un sacco Dís che tossicchia quando Thorin fa per accarezzare la testolina di Kíli (non la biasimo, posso davvero immaginare quanta fatica le deve essere costata mettere a letto le piccole pesti).
Mi sono intenerita di nuovo davanti al fatto che Thorin rimandi i propri impegni per far visita ai nipotini (svegli, stavolta!). Adorabile come non mai Kíli che si nasconde dietro le gambe della mamma, e il fatto che Fíli abbia riconosciuto Thorin mi ha fatto andare in brodo di giuggiole (non parliamo poi di quanto è orgoglioso dei suoi peli biondi, AMMMORE).
Mi ha fatto un po' ridere come, quando Thorin chiede se hanno qualcosa da raccontargli, la prima cosa che viene in mente a Fíli sia quello che hanno mangiato (senza lasciarne neanche un po' per lo zio, naturalmente). Kíli che finalmente si riscuote dalla sua timidezza e quasi strappa la treccia di Thorin mi ha fatto sorridere tanto. Ma mai quanto la trovata di Fíli, se così vogliamo chiamarla, di far interpretare allo zio il ruolo del drago da uccidere. Povero Thorin, non può proprio sperare di vincere contro quelle piccole pesti. (Al "Proteggerò mio fratello!" avrei voluto andare a gettarmi da un ponte, ma tralasciamo).
Tutta la scenetta del gioco è di una spensieratezza immensa, e ben descritta come tutto il resto... e mi è piaciuto parecchio come finisca con Fíli e Kíli che solleticano Thorin senza pietà >:D
La frase finale, poi, mi ha fatto emozionare e disperare in modo indescrivibile. In un certo senso, è la dimostrazione di quanto Fíli e Kíli sono importanti per Thorin (e io piango, perché penso che, pur di averli vivi e in salute accanto a sé, avrebbe rinunciato persino ad Erebor).
In conclusione, complimenti! Scusa se mi sono lasciata un po' trascinare in questa recensione, spero non si risultata troppo noiosa o confusionaria. |