Recensioni per
In nessun modo
di Slappola

Questa storia ha ottenuto 7 recensioni.
Positive : 7
Neutre o critiche: 0


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Recensore Veterano
17/01/16, ore 00:19

Recensione premio per il contest "V'è un piacere nello... scrivere"

Ciao! ^.^
Non so come chiederti scusa per l'immenso ritardo, dire che è stato un periodo nero è riduttivo... :(
Bando alle ciance, direi di passare senza indugi alla parte interessante: la recensione! In realtà, prima di entrare nel vivo della questione, vorrei ringraziarti per aver scelto le altre due storie da premiare: erano davvero meravigliose, sono rimasta a dir poco incantata, perciò grazie di cuore! *^*
Tornando a noi, leviamoci il pensiero e partiamo con la "pignoleria": ci sono due sciocchezze che mi sembrava opportuno segnalarti, precisamente:
1) "il suo saper giocare a pallone bene" = personalmente avrei messo quel "bene" subito dopo "giocare", in quella posizione non mi ha convinto molto;
2) "Che cazzo stai facendo" = hai dimenticato il punto interrogativo al termine della domanda.
Come puoi notare tu stessa, stiamo parlando di piccolezze, una delle quali è più che altro una mera opinione personale, perciò lasciano il tempo che trovano: ciò che davvero conta è che ancora una volta il tuo testo presenta una correttezza formale invidiabile, senza contare lo stile. Ma sì, contiamolo invece: hai uno stile assolutamente sublime, riesci a portare a spasso il lettore come e dove meglio credi, attraverso frasi incisive e scorrevoli, segni d'interpunzione disposti in maniera oculata e un lessico perfetto, privo di ripetizioni inutili ed estremamente ricco.
Spostandoci al contenuto, direi che ti sei fatta riconoscere ancora una volta: anche in questa storia sei stata capace di lasciarmi a bocca aperta, costringendomi a trascorrere dieci minuti in religioso silenzio a ripercorrere mentalmente tutta la vicenda. Il passaggio da una G all'altra lascia di stucco il lettore, dal momento che l'intera chiave di lettura del testo subisce un cambiamento inaspettato e, ancora una volta, assolutamente geniale. I personaggi sono costruiti con coerenza e dovizia di particolari, ognuno di loro assume una sua importanza e lascia un segno nel racconto, persino quelli secondari. Le descrizioni oculate danno alla trama un'ulteriore concretezza, rendendo vivide le scene e indimenticabile la storia; come se non bastasse il racconto trasuda originalità da tutti i pori, tra la vicenda inusuale e i richiami a Pascoli - che mi hanno fatto emettere ultrasuoni appassionati - c'è da sbizzarrirsi.
Ciò che più in assoluto ho amato di questa storia, oltre al colpo di scena totalmente inaspettato, è l'accento che poni sull'introspezione in relazione a disturbi di non poco conto: non c'è nulla di più esaltante per me di leggere storie che mettono in risalto questi aspetti controversi della mente umana, specialmente quando sono accompagnati da un'esecuzione tanto impeccabile. Detto col cuore, sei una forza della natura! *^*
Non posso fare a meno di aggiungere questa storia tra le preferite e ti dirò di più: dato che mi hai deliziato per ben due volte, direi che è giunto il momento di aggiungerti tra i miei autori preferiti! ^.^
Ancora tantissimi complimenti, a presto! *^*
Bacioni,

Chloe <3

Nuovo recensore
02/01/16, ore 12:41

In nessun modo di Slappola, seconda classificata
Contest Briciole di Letteratura

Grammatica:
La grammatica ti penalizza leggermente per alcuni errori non imputabili alla distrazione o a una mancata rilettura; niente di grave né di recidivo, comunque.
C'è anche qualche typo nel corso del racconto.

Il testo è scorrevole e interscambia due registri differenti. Il primo è derivato dalla forma diaristica, l'altro da quella epistolaria o social di ultima generazione.

Il periodare crea una curiosa conflittualità fra la contestualizzazione temporale e le diverse strutture linguistiche delle due voci narranti: Mina e Giovanni. Questo, in un certo senso, compromette la sospensione dell'incredulità e il patto stipulato con il lettore.

Stile: Hai uno stile seducente, sciolto e armonioso. Sai dare ritmo al racconto, pur utilizzando due tipologie di narrativa svantaggiate e sottovalutate. La prima persona ti semplifica le cose dal punto di vista dell'immedesimazione: la mancanza di un filtro rende più semplice il contatto fra personaggio e pubblico, diminuendo lo scarto della distanza.

Le tue analogie si agganciano alla realtà delle piccole cose, a un vissuto che somiglia al nostro, a esperienze condivisibili. Per questo appari naturale e fai presa, inganni e stravolgi le circostanze.

Hai ancora dei tratti acerbi, che ti portano a prendere sottogamba alcuni aspetti: lo scioglimento finale e l'interazione. Se da un lato incanti, strutturi alcune fasi in maniera troppo meccanica e perdi di vista alcuni punti logici ed essenziali della trama.

Dopo lo spannung e il "chiamatissimo" ribaltamento dei ruoli (l'eccessiva reticenza a svelare il nome del fratello e l'esagerata segretezza di Mina in uno spazio tutto suo, privatizzabile e lontano dalla famiglia avversa), la conclusione perde di nerbo e la gravidanza risultante non ha reale finalità nella caratterizzazione della protagonista (se non un'affinità citazionistica con i versi del Gelsomino Notturno); anzi, lascia dei vuoti e trova il proprio termine in modo brusco, quando il cerchio avrebbe dovuto chiudersi.

Caratterizzazione: I tuoi personaggi sono vividi, adeguati alle loro età anagrafiche, al background in cui sono cresciuti, alla location entro cui si muovono. Sono tridimensionali, in grado di affrancarsi da una narrazione cartacea e di entrare nella mente del lettore.
I dialoghi e le narrazioni non risultano eccessivi né forzati: Mina è la classica studentessa che finisce col subire il fascino del proprio corso di studi, ma che abbandona subito i vezzi del bel parlato in compagnia del proprio fidanzato. Assieme a Giovanni risulta caratterizzata a dovere, a tutto tondo.

Giovanni è quello riuscito egregiamente, forte di una rara complessità psicologica, ambiguo e "normale" nel suo essere malsano e apparire innocuo. Bene anche le figure secondarie, che si incastrano nell'ambientazione senza apparire superficiali o poco curate.

Originalità: Questo aspetto è minato dalla prevedibilità di alcuni punti di svolta di cui ho già trattato. Il lettore può intuirli anzitempo se abituato alle logiche e alle meccaniche tradizionali del genere.

La scelta di narrare con un cambio del POV che corrisponde a registri personali, a un uso corale dei personaggi secondari, e il lavoro quasi certosino sul concept di partenza sono stati centrali per questa voce. Hai preso e corso dei rischi e li hai saputi aggirare con grazia.

Titolo: Il titolo ha doppio significato, oltre quello letterale di subitaneo riscontro. Pur essendo profondo, rimane dogmatico e assolutistico e può creare una discrepanza fra contenuto e aspettativa di chi legge. Il rimando principale non è centrato, a meno di conoscere l'opera, leggere le note e il racconto stesso e sapere a priori della connessione con l'autore.
Foneticamente, l'opzione è scorrevole (fatta eccezione per l'unione nasali-sibilanti).

Uso dell'autore: La società, "atomo opaco del male", è ritratta nella sua accezione più intima: la famiglia. Tanto cara al Pascoli e colma di drammi, diventa il primo sintomo d'infelicità e solitudine luttuosa.
L'animo può solo abbandonarsi al mistero impenetrabile della vita e rivelarlo attraverso la poesia, senza finzioni.

Nel tuo testo riprendi questi temi fondanti e li unisci all'erotismo tipico del Gelsomino Notturno, alla perdita della verginità, a quella prima notte di passione che schiude la separazione e l'evento drammatico, l'involuzione infantile di Giovanni, il vuoto delle presenze famigliari, incapaci di comprendere.

Hai traslato persino l'universo famigliare del Pascoli e riadattato il tutto alle tue esigenze narrative, evitando di cadere nella trappola del debito di riconoscenza o dell'artificio come via di fuga dalle responsabilità autoriali.

Uso del pacchetto: Il pacchetto è rispettato, coerente alle scelte stilistiche e agli avvenimenti trattati. Ricalca i temi fondamentali inclusi con un respiro ampio.

Perplime l'utilizzo di una citazione (La Meccanica del cuore) come introduzione della storia, perché è richiamata nello spirito delle vicende, ma per il resto è velata.

La citazione autoriale, adatta al personaggio di Giovanni, contraddice il tratto fanciullesco del suo "parlare" e quel tono "spontaneo, ingenuo" di cui lo avevi dotato dal principio. Sarebbe stato opportuno articolare questa scelta e dedicarvi maggiore risalto, per conferirle una base stabile, priva di lacune.

Gradimento personale: Il tuo racconto evita qualunquismi, commiserazione e delinea con lucidità (e di getto, in alcuni passaggi) la perdita dell'innocenza, del nido illusorio di amore e famiglia. Sai essere spietata nel donare false speranze a personaggi pieni di vita e così simili ai fiori che fanno da sfondo alle loro vicende.

Recensore Master
24/11/15, ore 16:32

3° posto



Bull_shit – In nessun modo 73.5



Stile e lessico: 11/15

La tua storia è molto particolare da giudicare, hai rielaborato la vita e la storia di uno dei più grandi autori italiani, cercando di preservarne lo stile.

Trovo che sia stata un’ottima idea far parlare Giovanni come se stesse scrivendo un’eterna poesia, sia nel quotidiano che nella scrittura è sempre fedele al suo personaggio.

Diverso il discorso per Gelsomina nella quale vedo uno stile confusionario: il suo parlare è abbastanza elevato, non usa termini sempre comuni ma anzi è molto ricercata, solo che a volte improvvisamente usa un registro più basso, come un’altalena.

Ecco, trovo questi continui cambiamenti forzino la lettura che diventa un po’ finta.

Come se, improvvisamente Mina si accorgesse di essere una ragazza normale e parlasse comunemente, non è unito con il resto.

Non mi è chiaro cosa sia “estate ragazzi”, ma è una mia ignoranza non entra nel punteggio.

Lo stile che hai adottato per Giacomo credo sia quello più realistico, è sempre coerente e non si sente nulla fuori posto.

Hai un lessico davvero molto ricercato e curato, specialmente quando fai intervenire Giovanni il quale usa espressioni non convenzionali, come se ogni suo dialogo fosse una poesia.





Grammatica: 8.5/10

Ho trovato solo tre errori di battitura e null’altro:

“…sulle tue goti” (gote)

“…imperversagli” (manca una R prima della g)

“ Fino a d’ora.” (ad ora)



Originalità: 5/5 + 5/5

Qui ti meriti il punteggio pieno perché è una cosa geniale quella riprendere la vita di Pascoli piegandola però al tuo volere.

La poesia da te scelta per dare una trama alla storia si mescola perfettamente all’interno della stessa, sembra una storia reale.

Anche il tema del nido è stato stravolto perché se per Pascoli era un posto dove rifugiarsi, per Giovanni è il luogo da cui scappare, dove non si sente accettato.

Mi hai davvero sorpresa.



Personaggi : 14/15

È difficile utilizzare un personaggio realmente vissuto perché si potrebbe cadere nell’assurdo, scrivendo una storia che non si adatta alla personalità utilizzata: questo non succede nella tua storia.

Il Giovanni da te descritto non è un famoso poeta italiano, è semplicemente un pazzo con velleità poetiche, anche se in lui rimane l’attaccamento morboso per sua sorella/madre Ida, propri del Pascoli.

Gelsomina è un personaggio nuovo, è descritta in una poesia ma finisce qui; tu hai ampliato la sua storia anche se, secondo, me hai trascurato la sua biografia lasciando che prevalesse quella dei due fratelli.

Un accenno alla sua vita mi avrebbe, forse, fatto coinvolgere di più, sento che manca qualcosa.

Giacomo è la vittima del tradimento ed è innocente, l’unica colpa è l’essersi innamorato della donna amata dal fratello.



Giudizio personale: 8/10

Se devo essere sincera non amo molto le storie senza una linea temporale fissa perché tendo ad annoiarmi, non posso neanche dire che non mi sia piaciuta.

Sono a metà, mi è piaciuta in generale ma sento che manca qualcosa, non so.





Sviluppo del tema del tradimento: 15/15

Giacomo è la vittima eppure, credo, abbia avuto un sentore della malvagità del fratello eppure si fida ed è così che hai dato una marcia in più al tema del tradimento.

Ma rimane comunque una domanda: poteva essere evitato?

È un dubbio che mi ha subito colpita mentre la leggevo, e se una storia fa sorgere dubbi vuol dire che ha dato qualcosa!



Utilizzo della sinfonia:15/15

Sinfonia davvero calma eppure a contatto con la tua storia mi ha trasmesso ansia, come se insieme si trasformassero.

Credo che tu abbia fatto centro con questa tua scelta, non solo si sposa con la trama ma la completa e rileggendola non si può far altro che farlo con essa.

Davvero ottima intuizione.

Recensore Veterano
26/09/15, ore 15:27

Recensione premio

Ciao! Sono prima passata a lasciare le recensioni alle tue amiche, e ora eccomi qua! Wow... che dire, ho talmente tante cose da commentare su questa storia che non so nemmeno da dove iniziare.
Cominciamo dalla parte noiosa, ok? Devi sapere che sono talmente abituata a fare il giudice, ormai, che sono diventata talmente puntigliosa da far notare tutti gli errori di battitura nelle storie che recensisco ^^" spero che questo non ti dia fastidio, lo faccio solo perché sono una perfezionista (XD) e, siccome a me danno estremamente fastidio quei maledetti che si nascondono sempre per quanto io rilegga, mi piace quando me li fanno notare :)
Certo, c'è da dire che ho trovato la tua storia estremamente curata, come anche quella del contest! In più, questa era anche più lunga, e la cura formale si fa notare ancora di più. Queste sono le uniche sviste di battitura che ho notato:
un ​imperversagli anziché "imperversargli" nella scena in cui Giovanni picchia Giacomo;
un fino a d’ora anziché "fino ad ora"
e un goti al posto di "gote".
Tutto qui :) la parte noiosa è già finita!
Bene, ora che posso cominciare la recensione vera e propria, devo dire che mi ha subito incantata il tuo stile. Incantata. Sì, letteralmente: la parte all'inizio in cui Mina viene descritta agli occhi di Giovanni è davvero meravigliosa, sono rimasta senza parole. È eccezionalmente poetica, e io me la vedevo davanti, bellissima, e... wow.
Per non parlare del colpo che ho preso quando ho scoperto che G. non era il G. che pensavamo. Hai saputo dare benissimo la sensazione di sconvolgimento, la sorpresa, non me lo sarei mai aspettata! Tutto faceva pensare che fosse lui, e invece... invece no. Un colpo di scena gestito in maniera incredibile.
Ho commentato osì velocemente la trama perché, pur avendola adorata, non è quello di cui più mi preme parlare. 
Sono un'appassionata di letteratura italiana, e tra i (purtroppo) due pochi autori del Novecento che mi piacciono davvero (sono fissata con la letteratura precedente ç.ç) c'è proprio Pascoli, che ho riscoperto da poco quando ho recuperato una bella edizione di Myricae. 
Hai fatto un lavoro veramente ottimo. Il ricollegarsi alla sua famiglia per creare la famiglia nella storia, usando gli stessi nomi, è stato un tocco da maestro (avrei una domanda a proposito: mi è sembrato di notare che Giovanni confonde la figura della madre con quella della sorella, è ricollegato anche quello al trauma della rottura del nido e al rapporto particolare che Pascoli aveva con la sorella, vero?), e la presenza della poesia Il gelsomino notturno si vede sempre molto chiaramente, fra l'altro inserita in modo davvero originale e interessante. Ho notato anche dei richiami nello stile, quando fai parlare Giovanni, e questo mi ha fatto - se possibile - apprezzare ancora di più la tua storia. Ci sono talmente tante frasi che mi sono piaciute che non finirei più se iniziassi a citartele tutte, in particolare, ripeto, mi hanno stregata la descrizione iniziale e il pezzo finale descritto da Giovanni, quello che termina con l'avvelenamento di Giacomo.
L'idea che lei sia incinta messa lì per richiamare il Gelsomino è molto azzeccata, e si vede che non l'hai messa lì perché la tua storia avesse "il solito cliché": grazie anche alle accurate note d'autore, il tutto è ben spiegato.
Insomma, ho trovato tutto incredibile, dalla trama al colpo di scena alla caratterizzazione dei personaggi, per non parlare dello stile... davvero complimenti per questa storia, sei bravissima e spero di leggere presto qualcos'altro di tuo!
Un abbraccio,

Amahy
 

Recensore Junior
07/09/15, ore 10:11

Recensione premio per il 1° Classificato al contest "Ombre del Passato - Quando dimenticare è impossibile" di _Vintage_

Ed eccomi qua! ^___^
Dunque, in realtà devo ammettere che questa storia mi ha veramente impressionata - sempre positivamente.
Intanto veramente complimenti per questo tuo modo di scrivere che, concedimelo, risulta essere sublime e tuttavia molto scorrevole - il che, ammettiamolo, ti fa guardagnare un sacco di punti! 
Sono piacevolmente sorpresa da queste figure difformi dal consueto, il buono che diventa cattivo, il cattivo che in realtà è sempre stato buono e questo G. che fino alla fine non si pensava ad altro se non che fosse Giovanni.
Bella Mina. Davvero un gran bel personaggio, racchiude un pò in sè tutte le caratteristiche di noi donne sognatrici, nella costante speranza che, prima o poi, troveremo anche noi l'uomo dalle rose rosse.
Ancora brava, davvero complimenti.

_Vintage_

Recensore Master
01/08/15, ore 23:38

É da quando Eli-nee mi ha linkato la tua storia che cerco un modo decente di iniziare la recensione.
Al momento mi viene in mente solo che anche io ho una graziella, ma è arancio con le manopole verdi, che amo "il gelsomino notturno" e che per tutta la storia ho fatto il tifo per Giovanni.
Anche quando ho capito che lui non era G., che era malato e che si rodeva nella sua invidia e nella sua solitudine.
Anzi, lì l'ho apprezzato anche di più , forse perché parteggio sempre per chi è solo a gestire i suoi problemi e così facendo li ingigantisce fino a esserne divorato.
E questo si sente, quando Giovanni che era stato così perso nella contemplazione della sua Mina, il suo posto felice, si preoccupa per la sua belladonna, spogliata delle sue foglie e ride mentre suo fratello viene preso dalle convulsioni.
Il punto di vista di Mina, poi, è un colpo di genio. Nel suo mondo fatato non concepisce altro dal suo studio e dal suo amore. Mi è venuta spesso voglia di gridarle che non aveva capito nulla, che sbagliava, che sbagliavano tutti.
Credo di aver esaurito i pensieri coerenti, non ne sono certa.
Ma questa storia è stupenda, ti faccio i migliori (assolutamente inutili data la magnificenza di questa storia) auguri per i contest e sparisco.
Alla prossima storia (perché tu non ti fermerai con questa, vero? Vero?!)
Alsha

Recensore Veterano
28/07/15, ore 11:21

Booom o.o
Madonna. Sai che nella mia testa non c'è altro se non una enorme faccia sconvolta o.o
Provo a riordinare i pensieri, almeno devo fare questo sforzo per te.
Mamma mia.
No ok... È bellissimo. Davvero bellissimo, dall'inizio alla fine. Quando si capisce chi è davvero G la testa scoppia e tutti i pensieri che si sono fatti si ribaltano, chi stava simpatico ora è un povero matto da compatire, e chi invece stava sulle palle ora è il buono, quello che non avrebbe mai voluto una cosa simile. Mina (non sarà sicuramente voluto, ma è il nome della protagonista di Dracula, per cui awwww <3) è una persona dolce, adorabile, innamorata fino allo sfinimento, senza scappatoie. Ho la sensazione che si dovrà porre decisamente più avanti il problema di farlo conoscere ai suoi, sempre se dovrà.. Insomma, alla fine ce la fai a far del male a tutti eh XD Martin sarebbe tremendamente fiero di te, mi pare di avertelo già detto u.u
Tutto ciò è terribilmente figo. Fighissimo. Ti chiederei quasi un seguito, ma non voglio che G muoia (ti conosco -.-), per cui mi crogiolo nella mia fantasia di lieto fine, tiè XD
Adoro com'è scritto, l'idea è geniale e tutto ha senso quando arrivi al finale. Il blog di lei e i pensieri di lui, che all'inizio sembrano raccontare la stessa storia, mentre ad un certo punto si dividono in modo irrimediabile... Niente, boh, è fighissimo e sono fiera di te e se mi dici che non sai scrivere ti meno, la prossima volta. Io e Jay ci uniamo per darti una bella lezione u.u
In bocca al lupo per il contest!!!!!
See ya <3
(Recensione modificata il 28/07/2015 - 04:24 pm)