Salve! Eccomi quei per lo scambio. ^^
In realtà, avevo già adocchiato questa one shot, ma mi è mancato il tempo di fare una recensione come si deve; approfitto ora dell'occasione.
Conoscevo questo mito, anche se non dettagliatamente come lo hai narrato tu nel pezzo: ricordo che, la prima volta che sentii parlare di Laodamia, mi innamorai del suo nome. Questo pezzo me l'ha fatta apprezzare anche come donna: sei riuscita a costruire una personalità ben definita, a dare l'idea della grandezza del suo lutto senza scadere nello strappalacrime.
Non essendomi mai innamorata a prima vista, come invece succede a Laodamia, non posso fino in fondo comprendere la sua attrazione immedita a Iolao\Protesilao; mi pare qualcosa di molto simile allo sguardo che lega per sempre Romeo e Giulietta, nella sua fatalità, ma col twist che, nel nostro caso, la felicità pare davvero raggiunta, prima che venga strappata via dall'orribile realtà dei fatti.
Ho apprezzato questa "ironia" tragica così tipica del teatro antico, che può riassumersi tutta nell'espressione "causa e cura": il matrimonio con Protesilao è il momento più gioioso, per Laodamia, ma anche quello che segna la sua condanna al dolore perpetuo. Ho trovato facile immedesimarmi nel suo distacco dal mondo, dai doveri e da un qualunque tipo di futuro, dopo la morte dell'amato: per lei, il tempo si è fermato quando la sua storia si è interrotta a metà, e solo con la ricomparsa di Protesilao dall'Oltretomba e la riunione finale, la sua vita riprende a scorrere proprio quando lei le pone fine.
Ci sono, nel testo, delle bellissime immagini: la descrizione di Laodamia, fiore autunnale - che ho trovato ironica, considerando come, di fatto, ella si trovo realmente sulla soglia dell'Inverno, la morte. Un'altra che ha fatto breccia nel mio cuoricino - forse per il riferimento agli animali simbolo di Afrodite, le colombe - è quella evocata da questi uccelli, appunto, il loro delicato becchettarsi sul collo in segno di amore. Infine, tra le mie menzioni speciali, l'efficacissima "E io per un istante strinsi il tuo petto al mio, l'istante dopo solo aria". Parla più questa frase, di mille parole.
Altri punti forti della storia sono quella sorta di "presagi", i commenti col senno di poi inseriti in corsivo, che aumentano l'ironia tragica e l'aspettativa del lettore - e la domanda di Laodamia a Protesilao ritornato: che lei chied se egli sia un dio ingannevole che voglia strapparle con l'inganno una notte d'amore prendendo le spoglie del suo sposo defunto, l'ho trovato aderentissimo al mito e mi ha davvero dato un senso di verosmiglianza.
Bandierina verde meritata. Concludo col riportarti alcune imprecisioni che ho riscontrato, nella speranza di esserti utile (ovviamente, in alcuni casi si tratta di gusto personale):
"l'ombra quale sono diventata" --> Al posto di "quale" metterei "che", in modo da renderer più scorrevole la frase alla lettura.
"Lì ricordo a lungo" --> Il verbo "ricordare" suggerisce un'azione immediata, fulminea. "Ripensare", invece, dà l'idea di una riflessione più durativa nel tempo.
"Tu ti rizzasti a sedere nel letto in attesa" --> Inserirei una virgola tra "letto" e "in".
"dicendo malevole parole della sconosciuta città" --> Forse sarebbe più elegante qualcosa di simile a "rivolgendo malevole parole alla...".
"urlò mio padre trascinandoci" --> Inserirei virgola tra "padre" e "trascinandoci", per dare un ritmo migliore alla frase.
"piùtu." --> Piccol refuso.
"Quando termina sale" --> Di nuovo, una virgola tra "termina" e "sale" migliorerebbe il ritmo della frase. |