Ciao, Matteo!
Finalmente, dopo un qualche giorno di ritardo, eccomi qua a recensire questa tua storia!
Prima che io passi a parlare del primo capitolo, lascia che ti faccia i complimenti per la scelta della canzone. Inizialmente non ero una grande fan di Beyoncé, ma la mia migliore amica sì, perciò ho imparato quasi tutte le sue canzoni e “I was here” è una di quelle che preferisco. Come se ciò non bastasse, la trovo assolutamente perfetta come incipit per una storia di questo genere: penso che “I wanna say I lived each day until I die” sia la frase che meglio rappresenta i protagonisti di questa storia, perciò lo ripeto, trovo che la tua sia stata un’ottima scelta.
Devo anche dirti che apprezzo molto la tua scelta di iniziare questa storia partendo dalla fine della carriera scolastica dei Malandrini; non è una scelta molto comune, poiché molti (me compresa, ad essere onesti) decidono di partire dall’inizio del loro Settimo anno ad Hogwarts. Sono quindi curiosa di leggere, nei prossimi capitoli, come si sono andati a creare i vari rapporti che adesso legano i vari personaggi! Soprattutto Lily e James - abbastanza scontato, no?
Allora, passiamo al capitolo in sé, adesso.
La parte iniziale del tuo capitolo mi è piaciuta molto, l’ho trovata particolarmente intensa ed evocativa. Le emozioni di Lily sono palpabili e del tutto credibili: è esattamente come mi immagino che lei possa essersi sentita alla vigilia del suo addio ad Hogwarts. Mi è piaciuto molto, inoltre, il tuo girare intorno al tema del ricordo e della memoria, dicendo che Lily è consapevole del fatto che, nei momenti difficili, potrà sempre tornare a “Casa” solo chiudendo gli occhi. La scena che hai descritto ha preso forma nella mia mente e, fidati, è una cosa assolutamente positiva.
La scena successiva, con James e Dorea, mi è piaciuta alla stessa maniera. Ho letteralmente adorato la parte in cui hai parlato di ciò che James pensa del silenzio, del fatto che lui lo viva più come una mancanza che come un qualcosa di positivo; ho trovato questo suo pensiero perfettamente in linea con l’idea di James che mi sono fatta, ossia quella di un ragazzo dal carattere allegro ed esuberante. Ovviamente non è stata l’unica parte che mi è piaciuta della scena, anzi: il dialogo tra lui e Dorea, oltre ad essere molto realistico, dà al lettore la possibilità di comprendere meglio le dinamiche di questo rapporto madre-figlio. Anche Dorea, devo dire, è proprio come me la sono sempre immaginata: una donna che è sempre stata forte ma al contempo gentile, che tuttavia non è riuscita a rimanere la stessa dopo la morte del marito. Quando ho letto della morte di Charlus, infatti, non ho potuto che pensare anche alla mia storia e mi sono intristita parecchio. Ho apprezzato il fatto che tu abbia fatto entrare in scena, benché non da subito, anche Sirius; dopotutto è sempre stato evidente che i signori Potter fossero stati per lui la famiglia che avrebbe sempre voluto avere, perciò se non lo avessi inserito nella scena sono sicura che se ne sarebbe sentita la mancanza. Mi dispiace però che Alphard sia morto, mi sarebbe piaciuto vedere qualche scena con lui dal momento che era l’unico membro della famiglia Black a essergli rimasto accanto.
La parte del capitolo incentrata su Remus, invece, mi ha un po’ spezzato il cuore, ad essere onesta. Certo, sappiamo tutti che Remus è un licantropo e che, in quanto tale, è costretto a trasformarsi ogni ventotto giorni, ma... mi dispiace ogni volta che ne leggo. Figuriamoci quando ne scrivo, poi. Ci sono rimasta male, però, quando ho letto che James, Sirius e Peter non sono andati con lui; capisco le motivazioni di Remus e capisco che sia una scelta puramente personale, la tua, però non so, secondo me non lo avrebbero lasciato totalmente solo. Anzi, così, secondo me, c’è ancora più rischio che faccia del male a qualcuno! No? Ovviamente sono solo delle mie considerazioni! Spero in ogni caso di leggere di più su Remus per vedere come lo caratterizzi e inquadrare meglio la personalità che hai creato per lui.
Un’altra cosa che apprezzo della tua fan fiction è il fatto che tu abbia deciso di concentrarti non solo sui Malandrini e le loro rispettive fidanzate, ma anche su altri personaggi che magari la Rowling ha appena nominato: sto parlando, ovviamente, di Caradoc, Benjy, Frank, Alice, Hestia, Dorcas, Marlene...
Mi piace già l’amicizia che stai delineando tra Caradoc e Benjy, ma la cosa che più mi ha colpito della loro scena è stata la credibilità della descrizione e dei personaggi. La descrizione dell’Accademia Auror mi è sembrata molto azzeccata, così come la scenetta tra Dawlish e Benjy. “E in secondo luogo, ricordare che durante le mie lezioni non si chiacchiera”: oh, sì, Dawlish mi piace già.
Anche le altre ragazze - Hestia, Dorcas e Marlene - mi sono simpatiche. Mi è piaciuto l’excursus in cui hai parlato di Darden Meadowes e del suo rapporto con Dorcas, così come mi è piaciuto anche quello in cui hai parlato del rapporto e delle similitudini tra Dorcas e Marlene (e Mary, certo). Ho adorato la parte in cui Marlene parla di Sirius defininendolo “un cagnaccio nero”, mi piace molto, perché anche io, che tempo fa scrissi una Sirius/Marlene per un contest, avevo usato un nomignolo del genere. Io devo ammettere di non essere una gran fan delle Sirius/Marlene, le ho sempre trovate un po’ improbabili (continuo a pensare che, nella lettera per Sirius, Lily, se loro due fossero stati insieme, avrebbe parlato un po’ di più di Marlene) e in più sono per le Regulus/Marlene (alla faccia del probabile, sì, lo so, ma ho dei problemi), però sono curiosa di vedere come porterai avanti la loro storia.
Sono curiosa di leggere anche su Hestia e Remus, ovviamente, e mi chiedo a questo punto con chi si metterà Dorcas... :)
Devi sapere, inoltre, che io sono una grande shipper di Mary MacDonald e Sirius Black, perciò dovrò fare l’abitudine a non vederli insieme, in questa tua fan fiction; ciò non cambia il fatto che io sia comunque troppo curiosa di leggere come andranno le cose tra Benjy e Mary! Già mi piacciono, quei due: la scena di lui che la osserva e distoglie lo sguardo mi ha ricordato molto la scena di un telefilm che ho visto, e mi ha fatto apprezzare già la coppia che (spero) sta per nascere!
Il discorso finale di James è stato veramente intenso, giusto perché tu lo sappia. L’ho trovato molto adatto alla situazione ed è salita la malinconia anche a me, che non ho vissuto quei sette anni con loro, perciò davvero, complimenti. Non è facile evocare certe emozioni in un lettore.
La scenetta tra James e Sirius, comunque, l’ho trovata molto divertente e onestamente penso tu l’abbia collocato al posto giusto, perché smorza la tensione che si è creata dopo il discorso di James.
Mi vedo tuttavia costretta a farti un paio di appunti.
Il primo di tutti riguarda i nomi che hai scelto di usare per i genitori di James, ossia Dorea e Charlus Potter. Fino a qualche anno fa li usavo anche io, se devo essere sincera, ma la Rowling ha rilasciato un’intervista nella quale ha espressamente detto che i genitori di James si chiamavano Euphemia e Fleamont Potter; Fleamont, in ogni caso, era con molte probabilità il nipote di Charlus e Dorea (se non era il nipote, era comunque un loro discendente). Lo so che non è una grande differenza, ma devi sapere che io sono un po’ fissata con queste cose! Ovviamente, però, questo non può essere definito come un “difetto”, e la qualità della storia resta ugualmente elevata.
Un altro appunto riguarda la scelta di scrivere in rosso i pensieri dei vari personaggi: a mio parere, sarebbe bastato metterli in corsivo o, al massimo tra le virgolette alte.
Non capisco, inoltre, l’inserimento di [...]. Non riesco a vederne il motivo. Potresti spiegarmelo? Ti giuro, mi sono chiesta a cosa servisse fino alla fine del capitolo.
Un’altra cosa che non condivido (ma che è pur sempre una scelta personale dell’autore) è quella di far sì che Emmeline Vance, Hestia Jones, Dorcas Meadowes, Mary MacDonald, Marlene McKinnon, Benjy Fenwick, Amelia Bones e Caradoc Dearborn abbiano la stessa età dei Malandrini. Non lo dico a caso, ma perché mi sembra strano che quasi tutti i membri dell’Ordine avessero la stessa età!
A proposito: Frank e Alice anche hanno la loro età?
Tu scrivi bene, nulla da dire, però a volte ho come l’impressione che le tue frasi siano troppo lunghe. I tuoi periodi mi ricordano un un po’ quelli di Baricco, non so se hai presente. Il lessico è ovviamente ottimo, ma ogni tanto, appunto, ho trovato difficile tenere a mente tutto quello che hai detto nello stesso periodo.
In ogni caso, a parte questi miei appunti, ho trovato questo primo capitolo molto interessante e, non appena la scuola mi lascerà un’oretta libera, penso proprio di tornare per leggere il prossimo capitolo.
A presto,
Alessia |