Recensioni per
Lo specchio dell'anima
di moonlight97

Questa storia ha ottenuto 3 recensioni.
Positive : 3
Neutre o critiche: 0


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Recensore Veterano
27/09/15, ore 12:24
Cap. 2:

Decima classificata al contest "V'è un piacere nello... scrivere!" di Chloe R Pendragon e AmahyP

Grammatica: La tua storia è piuttosto lunga, ma devo dire che non ho trovato molti errori, e quelli che ci sono si devono soprattutto a sviste di battitura o a qualche sfumatura nell’interpretazione delle frasi. Eccoli:
diceva con voce tonante l'uomo al centro del palco e che con tutta probabilità era l'abate: la subordinata relativa è collegata con una congiunzione coordinante, che si dovrebbe usare per collegare due proposizioni sullo stesso piano logico. Perciò, sarebbe corretto scrivere “l’uomo al centro del palco, che con tutta probabilità era l’abate” oppure “l’uomo che era al centro del palco e che con tutta probabilità era l’abate”.
su questi suoi figli: “Suoi” con la maiuscola.
puntando in qua e là la torcia: “qua e là” oppure “in qua e in là”.
ahimé: questo è solo un errore di battitura, la forma corretta è “ahimè”.
I cristiani, dico: Cristiani in questo caso va scritto con la maiuscola.
mentre il vento non dava segno di non voler smettere di soffiare: anche qui c’è un errore di distrazione: per sbaglio hai messo una doppia negazione, andrebbe quindi “il vento non dava segno di voler smettere di soffiare”.
Va bene, lo farò, soltanto perché sei te: “soltanto perché sei tu”, tuttavia questo non l’ho contato come errore perché ho pensato che magari volessi usare una forma grammaticalmente non corretta per dare l’idea del parlato.
egli era nobile lei modi: “nei modi”.
lì era dove i due si incontrarono da soli per la prima volta e Adalhard […] si era finalmente dichiarato: siccome la frase ha un rapporto di anteriorità con il resto del passaggio, credo sia preferibile usare tutte e due le volte il trapassato, quindi “lì era dove i due si erano incontrati”.
l'antica fiamma era tutt'altro che estinte: “estinta”.
accompagnati alcuni uomini della guardia: hai dimenticato un “da”, “accompagnati da alcuni”.
grido Polyxenia, affacciandosi dal finestrino: “gridò”.
nella Sala Grande dve era stato preparato: “dove”.
tale sorta di pole position era occupato da un certo Markus: “era occupata”.
È questo che volevate dire, Signore?: questo non l’ho assolutamente contato come errore, ma penso che “signore” in questo caso vada minuscolo, e che il maiuscolo si usi solo per indicare Dio.
nessun poté credere a quelle parole: “nessuno”.
Nella flebile luce del crespuscolo: crepuscolo.
e l nuovo Duca già tradiva la sua parola: hai dimenticato la “i” in “il”.
Ed ecco che un'idea geniale: se mantieni la frase nominale, il “che” non ci va: “ed ecco un’idea geniale” (altrimenti dovresti scrivere qualcosa come “ed ecco che [arriva] un’idea geniale”).
se non fosse che non erano gli unici a preparasi militarmente: “prepararsi”, errore di battitura.
nonostante che le lacrime gli rigassero ancora il volto: “nonostante le lacrime gli rigassero ancora il volto”, senza “che”.
che il vilaggio sembrava essere stato risparmiato: “villaggio”.
Queste altre mille angosce: “queste e altre”.
ma aveva asssunto perfettamente i suoi connotati: hai messo per errore tre s in “assunto”.
Come vedi, a parte un paio di piccoli errori grammaticali, queste sono tutte sviste di battitura che non hanno tolto molto al punteggio, bravo!
 
13/15 

Stile e lessico: Il tuo stile mi è piaciuto perché l’ho trovato molto adatto, specialmente all’inizio, alle situazioni che stavi descrivendo: l’apertura del racconto è molto lugubre e sei riuscito a creare una bellissima atmosfera fino a quando Adalhard dà vita alla propria ombra nella setta della Maschera. Tuttavia, dopo, ho sentito parzialmente svanire questa atmosfera: ho trovato i vari omicidi compiuti dall’Ombra descritti in modo piuttosto rapido, le frasi sono diventate più brevi, a volte nominali, e molto meno descrittive, tanto che non sono riuscite a coinvolgermi e a farmi immaginare i delitti che vengono compiuti. L’atmosfera viene parzialmente recuperata alla fine con l’arrivo di Maxima, ma anche lì avrei preferito più descrizioni, magari a costo di allungare ancora il racconto e di renderlo meno rapido o di togliere qualche omicidio, per mantenere l’atmosfera oscura che si respira all’inizio e durante il rito.
Ho trovato essenzialmente corretto l’uso delle virgole, forse solo questo inciso: “le parole gentili che lei gli aveva rivolto, tutte le volte in cui lui aveva cercato di incrociarla nei corridoi del castello e il suo sorriso” l’avrei messo tra lineette perché nell’intera frase ci sono molte virgole e non mi è stata subito chiara la sua struttura.
 
13,5/15 

Utilizzo del pacchetto: Il tuo pacchetto chiedeva di parlare di un protagonista che “dà vita alla propria ombra”, e mi è davvero piaciuto il modo in cui l’hai interpretato: il rito con cui i propositi di vendetta di Adalhard sembrano avverarsi è molto originale e interessante, e anche la vicenda e la descrizione della Maschera che hai saputo costruirci intorno risulta affascinante. Anche la seduzione che Adalhard prova, non amorosa ma morale, nei confronti dell’ombra si sente chiaramente. Una cosa che però non ho assolutamente riscontrato è stata la citazione. Il pacchetto conteneva gli ultimi versi dell’Infinito di Leopardi, ma non li ho trovati citati (l’unica citazione che ho notato è stata quella del Carme V di Catullo) né ho sentito la loro presenza nell’ambientazione. Forse, ho pensato ad un senso di “naufragio” che prova il protagonista nel finire in balìa degli eventi e subordinato alla propria ombra, e ho ricollegato il “dolce” alla dolcezza della vendetta, ma non ho trovato nulla che rimandasse ad infinito, immensità o cose del genere.
Nonostante questa piccola pecca, in linea di massima mi è piaciuta la tua interpretazione del pacchetto.
 
7/10
 
Caratterizzazione dei personaggi: Nella presentazione che ci hai inviato con il tuo racconto, hai chiesto di individuare i “valori” che si nascondono dietro ad ogni personaggio: posso rispondere a questa domanda per alcuni, mentre per altri mi sembra di non avere il materiale sufficiente, perché alcuni personaggi secondari sono rimasti a mio parere un po’ in sospeso. Ad esempio, mi sarebbe piaciuto sapere di più su Polyxenia (l’ho ricollegata alla figura mitologica di Polissena, la fanciulla amata da Achille che – secondo alcune versioni – ne causa la morte), che mi è sembrata un pochino “rigida” nella sua scena e nel suo modo di parlare, ma comunque un buon personaggio. Non so se definire Adalhard un eroe o piuttosto un antieroe: non ho trovato grandi virtù in lui, ma principalmente una volontà di vendetta. Certo, si tratta di una vendetta per un fatto ingiusto, e anche se in genere il desiderio di vendetta non è mai una virtù questo lo riporta forse parzialmente nella definizione di “giustiziere”: inoltre il suo animo non è insensibile, sa amare e prova incertezza e paura, commette un grave errore da cui viene rovinato. Per questo il protagonista, né buono né cattivo a parer mio, mi è piaciuto.
Un altro personaggio che mi è piaciuto e per cui mi sono dispiaciuta è stato Tristan: lui agisce sinceramente, per amicizia e affetto nei confronti di Adalhard, lo accontenta anche se sa che questo gli porterà danno e non viene ascoltato.
Infine, ho trovato Octavius, Maxima e in generale la Maschera degli antagonisti davvero molto affascinanti, per i quali effettivamente si può provare un’attrazione, loro secondo me sono davvero ben fatti, bravo!
 
8/10 


Originalità: Uno dei punti di forza della tua storia è a mio parere l’originalità. Pur avendo letto diversi racconti dark ambientati nel medioevo con soggetto sette religiose od esoteriche, ma ho trovato molto originale la tua “interpretazione del caso” e il modo con cui l’ombra di Adalhard prende vita. Anche il finale, in un certo senso, è riuscito a sorprendermi: comprendiamo che il vero nemico di Adalhard è egli stesso, e nonostante ormai lui possieda il potere, la maschera è ben più potente di lui e la soverchia. È bello che lui sia diventato “ombra di se stesso” attraverso le sue azioni, e la vittoria dell’ombra che diventa lui è molto simbolica e significativa. Adalhard ha venduto l’anima al diavolo, tutto sommato, ma tu sei riuscito a fare in modo che non si capisse chiaramente fino alla fine, e questo mi è piaciuto molto.
 
9/10

Gradimento personale: Quello che mi è piaciuto di più della tua storia è stata l’atmosfera iniziale, perciò mi è dispiaciuto molto vederla perdersi durante lo sviluppo. Anche l’idea da cui sei partito, come ho già scritto, è stata interessante e molto originale, ciò che non mi ha pienamente convinto è stato il modo con cui hai portato avanti gli omicidi dell’ombra che, come ti ho detto, purtroppo per la loro velocità non sono riusciti a coinvolgermi.
La tua storia, insomma, ha chiaramente grandi pregi, come ad esempio la parte in cui Adalhard stipula il contratto con la Maschera, veramente dark e impressionante (è stato il mio passaggio preferito in assoluto, lì secondo me sei riuscito a creare una bellissima atmosfera), e l’ambientazione medievale descritta a mio parere benissimo, perciò, anche se c’è qualche difetto, posso dire che è sicuramente una buona storia che merita di essere letta. Ad una prima lettura non ne sono rimasta così convinta, ma ritornando su alcuni passaggi per comprenderli meglio il mio gradimento personale è aumentato, e ti meriti il voto che ti ho assegnato, bravo!
 
8/10

Totale: 58,5/70

Grazie per aver partecipato e complimenti!

Recensore Veterano
26/09/15, ore 23:53
Cap. 2:

Decima classificata al contest "V'è un piacere nello... scrivere" di AmahyP e Chloe R Pendragon - Valutazione di Chloe R Pendragon
 
Grammatica: 12,35/15
Hai dato prova di un’ottima padronanza della grammatica, creando un testo pressoché ineccepibile; l’unico problema sono state le numerose sviste, che purtroppo hanno inciso molto sul punteggio. Trattandosi di un testo molto lungo, sono refusi più che comprensibili, tuttavia non ho potuto fare a meno di notarle, nella fatti specie:

  • che rivolga il Suo sguardo benevolo su questi suoi figli” = trattandosi dei figli di Dio, avresti dovuto usare la maiuscola (questi Suoi figli);
    il padre era morto prima in guerra prima che lui nascesse” = errore di distrazione, hai ripetuto la parola “prima”  (era morto in guerra);
    erano troppe le cose entrambi avevano da raccontarsi.” = hai dimenticato un “che” (erano troppe le cose che entrambi avevano);
    gli corse tutto lungo la schiena” = hai invertito l’ordine delle parole, senza contare che hai inavvertitamente messo il maschile per il femminile (gli corse lungo tutta la schiena);
    nonostante l'ostinazione con cui i due ospiti lo invitavano a passare lì la notte” = il tempo verbale più opportuno era il trapassato prossimo, per mantenere la concordanza con la narrazione al passato (i due ospiti lo avevano invitato a passare);
    con un gesto abbastanza stufo” = il termine “stufo” va riferito a una persona, non a un gesto, per il quale sarebbe più appropriato usare l’aggettivo “stanco”;
    mentre il vento non dava segno di non voler smettere di soffiare.” = il secondo “non” è di troppo;
    si sul volto” = errore di distrazione, il “si” non serve;
    egli era nobile lei modi” = errore di battitura, hai messo la “l” al posto della “n” (nobile nei modi);
    l'antica fiamma era tutt'altro che estinte” = probabile errore di battitura, hai messo il plurale per il singolare (estinta);
    accompagnati alcuni uomini della guardia” = manca la preposizione (accompagnati da alcuni uomini);
    dve” = errore di battitura, manca la “o” (dove);
    Adesso lui teneva leggermente appoggiata sulla sua spalla” = errore di distrazione, manca il complemento oggetto (teneva - la mano? leggermente appoggiata);
    la usa sufficiente  somiglianza” = errore di battitura, hai invertito le lettere (la sua sufficiente somiglianza);
    nessun poté credere a quelle parole” = probabile errore di battitura, dato che la parola seguente inizia per consonante (nessuno poté);
    crespuscolo” = hai battuto una “s” di troppo (crepuscolo);
    e l nuovo Duca” = altro errore di battitura, manca la “i” (e il nuovo Duca);
    Ed ecco che un'idea geniale” = o hai dimenticato il verbo oppure hai aggiunto un “che” di troppo (Ed ecco che – gli venne? -/ Ed ecco un’idea geniale);
    Non aspetto nemmeno la mattina” = manca l’accento (aspettò);
    preparasi” = errore di battitura, manca la “r” (prepararsi);
    vilaggio” = altro errore di battitura, manca una “l” (villaggio);
    asssunto” = hai battuto una “s” in più (assunto).
 
A parte queste sciocchezze, hai mostrato una spiccata conoscenza grammaticale, perciò non posso dire altro se non bravissimo!
 
Stile e lessico: 14,15/15
Hai uno stile davvero accattivante, perfettamente adatto al genere Fantasy. I periodi sono in totale armonia tra di loro, dotati di una lunghezza tale da enfatizzare le emozioni che essi veicolano. Anche l’uso della punteggiatura è molto accurato, pur essendoci alcune scelte che non ho condiviso appieno e che, mio malgrado, hanno inciso sul punteggio. Per essere più precisi:
  1. All'ennesima folata di vento, si portò istintivamente la mano sinistra sul capo, per calare il mantello, così che gli coprisse il volto.” = avrei evitato la seconda virgola per non spezzare troppo il ritmo di lettura (si portò istintivamente la mano sinistra sul capo per calare il mantello);
    Nel vederlo entrare la novella sposa arrossì visibilmente; poi fece cenno alle sue ancelle di andarsene. = qui invece avrei sostituito il punto e virgola con una semplice virgola, così da non creare una pausa troppo forte (arrossì visibilmente, poi fece cenno);
    Quando sarò morto, voglio che tu prenda il comando e governi con equità e giustizia.” = hai dimenticato di chiudere le virgolette;
    nessun poté credere a quelle parole, e tutti pensavano, seppur con qualche ombra di dubbio, che fosse un tentativo di Alexander di screditare il suo ex rivale.” = in questo caso avrei evitato la prima virgola per evitare il susseguirsi di pause nella lettura, in modo da non rallentare troppo il ritmo (a quelle parole e tutti pensavano);
    era Maxima, nome che si era data, quando aveva fondato la Maschera e ne era diventata l'indiscussa guida.” = qui toglierei la seconda virgola per non spezzare il discorso (nome che si era data quando aveva fondato);
    “No, mio caro, non sbagli”. “Fin dall'inizio non sei mai stato niente di più: un pupazzo con cui ci siamo divertiti a giocare”.” = in questo caso non avrei chiuso e riaperto le virgolette, dato che sta parlando la medesima persona.
 
A parte queste sciocchezze, che vanno prese come mere opinioni personali, l’utilizzo della punteggiatura è stato semplicemente encomiabile, perciò non posso non congratularmi.
Parlando del lessico, mi ha colpito molto il registro linguistico che hai utilizzando, sfruttando i “canoni” fantasy senza risultare artificioso o pomposo. Ho apprezzato la puntualità del testo, sembrava che ogni parola avesse un suo ruolo all’interno del testo; l’unica eccezione è stato l’inserimento dell’espressione “pole position”, che mi è parsa anacronistica e fuori contesto, alla quale avrei sostituito il termine “carica”, più funzionale nel discorso. Oltre a ciò, devo dire che nel punteggio hanno inciso le frequenti ripetizioni nel testo (vento...vento, persone...persona, amico...amico, sapere...sapere, successo...successe, allora...allora, entrare...entrare, schiera...schiere, sorriso...sorriso, ella...ella), che hanno inficiato l’ammirevole ricchezza del lessico e rallentato il ritmo di lettura. Se trascuriamo questi aspetti, complessivamente il lavoro è ottimo, perciò complimenti!
 
Utilizzo del pacchetto: 7,5/10
Attribuire un punteggio alla tua storia è stato davvero difficile, dato che hai usato gli elementi a tua disposizione in modo particolare. Per iniziare, il genere della categoria “Tristia” è stato parzialmente rispettato, anche se penso sia stato “casuale”: si percepisce un crescendo di pathos nel corso del racconto, il quale culmina nel finale drammatico e pieno di angosce, perciò in linea di massima ci siamo.
Per quanto riguarda i generi all’interno del pacchetto, credo che la tua storia si commenti da sola: elementi sovrannaturali si mescolavano a tinte dark costantemente, rendendo l’ambientazione cupa e misteriosa come poche. Attraverso la Maschera, hai saputo inserire elementi magici e oscuri davvero peculiari, capaci di colpire l’attenzione del lettore e di stregarlo tramite le loro magie e le loro macchinazioni; insomma, hai fatto dell’occulto e della stregoneria il punto di forza della tua storia, dando vigore ai generi previsti, perciò direi che hai fatto centro.
Passando alla trama vera e propria, anche qui posso dirmi davvero soddisfatta, pur essendo rimasta decisamente stupita. Mi aspettavo un racconto in cui il protagonista venisse sedotto dalla sua ombra in senso letterale, invece tu hai usato l’accezione figurata e ha funzionato alla grande: Adalhard si lascia lentamente corrompere dal suo lato oscuro, roso dal desiderio di vendetta e dall’amore per Polyxenia, tanto da capovolgere radicalmente la situazione e distruggere quello che ha costruito con le sue stesse mani. Se all’inizio è affascinato dalle potenzialità del suo alter ego, non appena questi comincia ad agire autonomamente, il nostro eroe si ribella e cerca di sistemare il danno, accecato dalla posizione di prestigio che ha ottenuto; ribadisco, hai fatto un lavoro impeccabile.
Purtroppo però c’è un piccolo neo, qualcosa che mi ha spinto a non darti il punteggio pieno: la citazione. Non so dire se è stato un effetto voluto o se è frutto del caso, ma mi è parso di leggerla tra le righe, attraverso l’evoluzione della storia o durante l’ascesa di Adalhard. Il problema sta proprio in questo: è una sensazione “lontana”, come se fosse appena percepibile. Non lascia un’impronta ben definita, un segno tangibile del suo utilizzo, perciò non si può dire con certezza che sia stata impiegata come ispirazione. Con questo non voglio dire che avresti dovuto inserirla all’interno del testo, perché non è sempre necessario: sarebbe bastato anche solo un lieve accenno che riuscisse a evocare quel “dolce naufragar”, qualcosa che potesse conferire concretezza alla sensazione suscitata. Questo è il motivo per cui, seppur a malincuore, ho dovuto penalizzarti, tuttavia il punteggio resta altissimo, perciò non mi resta altro da aggiungere se non ottimo lavoro!
 
Caratterizzazione dei personaggi: 10/10
Qui ti sei decisamente riscattato, credo sia evidente: hai creato dei personaggi accattivanti e dinamici come pochi, coerenti con la loro personalità dall’inizio alla fine. Cominciamo dal singolare protagonista, un uomo divorato dalla vendetta e dall’odio, condannato fin dal principio dal suo risentimento; per quanto possa amare o volere bene a qualcuno, l’unica cosa che ha realmente attecchito dentro la sua anima è stato il desiderio di riscatto, tanto da sopraffarlo. Proprio per questi motivi, per quanto possa sembrare contradditorio, ho apprezzato tantissimo il personaggio di Adalhard: è umano in ogni sua azione, in ogni suo pensiero e in ogni sua reazione. Non ci troviamo di fronte al classico eroe che incarna ogni virtù e il cui unico difetto è l’iniziale debolezza che dà il via alle sue peripezie, qui abbiamo una persona comune, piena di contraddizioni e di turpi intenti, disposta a “vendere l’anima al diavolo” pur di perseguire i suoi scopi: è una persona disperata e spezzata dalla vita, per cui non può fare altro che inseguire il passato e la vendetta, indorando la pillola con la parola “giustizia”.
Altro personaggio davvero interessante è l’Ombra, un’entità all’apparenza sfuggente e priva di personalità, ma che in realtà è molto più risoluta di Adalhard: se il protagonista mira alla vendetta con una macchinazione confusa e totalmente dipendente dal suo doppio, l’Ombra agisce in nome della Maschera, dando prova di una lealtà impressionante e di una fermezza di spirito ben più accentuata di quella di Adalhard. Non ha una morale, proprio come il protagonista, ma a differenza di questo non si pone problemi ad ammetterlo: si sporca le mani per raggiungere i suoi scopi, senza chiedersi se è giusto o sbagliato, semplicemente è utile.
Per quanto riguarda gli altri personaggi, questi hanno un’importanza marginale ai fini della storia principale, eppure tra questi si trovano i miei “preferiti”, precisamente Maxima, Octavius e Tristan. Difatti, sebbene il ruolo di Polyxenia fosse più rilevante, al pari di quello di Alexander, le loro personalità sono relativamente impalpabili: la regina appare sottomessa al suo destino, come se non riuscisse a prendere alcun tipo di decisione, mentre Alexander non è in grado di sfruttare le sue virtù, trasformandosi in uno strumento nelle mani della Maschera e di Adalhard.
I tre personaggi che ho menzionato rappresentano l’esatto opposto: pur avendo un ruolo limitato lasciano il segno, e il merito è tutto dell’ottima caratterizzazione. Così Maxima dimostra di essere un’impeccabile stratega, dotata di pazienza e lungimiranza, oltre ad avere straordinari poteri: tesse la sua tela in silenzio, pronta a colpire all’improvviso e in modo netto, ottenendo ciò che vuole con l’arte della manipolazione. Octavius, pur essendo un semplice adepto, si dimostra molto più consapevole di Adalhard e dà prova di una grandissima forza e di un’ammirevole lealtà. Infine, Tristan incarna lo spirito dell’amicizia, tanto da supportare il suo amico ed elogiare le sue virtù fino all’ultimo respiro; mostra tanto coraggio quanta bontà, rendendosi sempre disponibile ad aiutare Adalhard, persino quando era stato esiliato.
Insomma, con personaggi tanto coerenti e intriganti, non potevo non darti il massimo: chapeau!
 
Originalità: 9,5/10
Ho trovato questa storia molto originale, non posso negarlo: tutti gli intrecci che hai creato, la peculiare ascesa di Adalhard e il plot twist finale hanno dato una ventata di novità alla storia. Nonostante questo, ci sono alcuni cliché all’interno del testo che hanno lievemente intaccato questo punteggio, come ad esempio l’idea della vendetta del protagonista, il triangolo amoroso o la battaglia finale; si tratta di elementi molto utilizzati nel genere soprannaturale/fantasy, perciò vanno gestiti in modo particolare per poterli “innovare”. A parte questi dettagli, che come puoi notare hanno influito in minima parte sul punteggio finale, posso solo farti i complimenti!
 
Gradimento personale: 9/10
Mentirei se dicessi di non aver apprezzato questa storia. Hai sfruttato gli elementi a tua disposizione per costruire un racconto molto dark e intrigante, pieno di risvolti imprevisti e colpi di scena. Mi ha colpito tantissimo la caratterizzazione dei personaggi e la dualità Adalhard/Ombra, strutturate in modo talmente peculiare da tenermi incollata allo schermo dall’inizio alla fine. Forse l’inizio è piuttosto lento, però è funzionale ai fini della storia, in quanto permette al lettore di arrivare al cuore della vicenda lentamente, così da coinvolgerlo nelle dinamiche della trama. Se a ciò aggiungiamo le tinte dark e lo stile accattivante, direi che è praticamente perfetta: ottimo lavoro!
 
Totale: 62,5/70

Recensore Junior
04/09/15, ore 13:03
Cap. 1:

I nomi sono impossibili da leggere e per questo ti taglierei le mani, ma per il resto mi piace molto, la storia è interessante e il protagonista (il mio caro Ahldaharad) abbastanza sfigato da essermi simpatico.
(Mi sa che c'è stato un problema coi codici del testo perché è tutto in corsivo)
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