Non riesco a capire Caesar. Ci provo con tutto me stesso, ma, ogni volta, mi mandi allo sbaraglio: perché prima si comporta in un modo e, poi, nell'altro? Perché prima dice delle cose e, poi, dice qualcos'altro? Di cosa ha paura? E qual è il segreto che si nasconde dietro la famiglia di Jonathan? E qual è il collegamento che c'è tra esse? Mi hai messo troppi, troppi interrogativi in testa e non so se è un punto a favore della tua storia o a sfavore, ma so che il tutto è reso interessante.
Mi sono reso conto, però, che tendi a commettere degli errori più o meno gravi a livello grammaticale: per esempio, tendi a non usare la cosiddetta "consecutio temporum": se narri al passato remoto, i fatti che accadono prima di ciò che stai narrando vanno al trapassato prossimo, per tanto non puoi scrivere - [...] Ricordò la prima volta che lo vide e al poco peso che diede a quell'incontro, chi l'avrebbe mai detto? Continuava a credere che stava sbagliando [...] - perché l'azione del ricordare è quella che accade nel "presente del passato", mentre il vedere accade prima; inoltre sarebbe "stesse sbagliando" perché "credere" indica un dubbio.
Questa frase - [...] Jonh continuava a stare in silenzio, doveva evitare in qualsiasi modo di non perdere la calma, non voleva affrontare il vecchio Caesar dopo una giornata come quella, non ne valeva la pena. [...] - evidenzia un altro errore molto comune tra i giovani scrittori, ovvero il non sapere utilizzare i due punti, che, in breve, si utilizzano quando bisogna introdurre un elenco, un discorso diretto o una SPIEGAZIONE; nel tuo caso, avresti messo due volte la virgola laddove andassero i due punti.
Sei brava, ma devi tentare di prestare un attimino più attenzione a questi dettagli grammaticali, anche se sono piccolissime imprecisioni; sono un lettore piuttosto pignolo, lo so, ma spero che tutto ciò ti possa aiutare.
Alla prossima,
Nobody |