Eccomi qua, stranamente in parecchio anticipo rispetto al mio standard….
L’ispirazione per scriverti una recensione decente è arrivata subito, questa volta, e io non le ho certo detto di no XD!
Spero solo che regga, e che non finisca per farmi fare una recensione troppo sconclusionata…
Un bellissimo capitolo anche questo, Chia!
Nonostante sia un po’ di passaggio, è talmente pieno di informazioni nuove che è come se fosse stato pieno di eventi fondamentali.
Prima di tutto, ho potuto vedere in diretta la reazione del regolo, ehm, del re, alle notizie di Tauriel.
Una parte di me sapeva che i suoi sospetti, (e anche quelli degli altri elfi che sono a conoscenza della presenza di Norue), non sarebbero svaniti all’istante, una volta avuta la certezza che Norue-nolo è un elfo… Questo però non mi ha impedito di rimanerci un po’ male… Insomma, ci sono degli avari anche lì a Bosco Atro!
D’accordo, sono avari “d’occidente”, diciamo così, e sono da parecchi secoli a contatto con gli Eldar, però sempre della stirpe degli Avari restano!
E inoltre la somiglianza del dialetto di Norue con quello dei Penni pensavo contribuisse…
E invece no.
Per lo meno Thranduil vuole parlare di nuovo a Norue, e vuole farlo con l’aiuto di un buon interprete, e questo permetterà sia a Thranduil di capire meglio le intenzioni di Norue, sia darà la possibilità a Norue di spiegarsi meglio e di rispondere in maniera più chiara e completa alle domande.
Voglio davvero sperare che questo nuovo interrogatorio faccia la differenza!
Tornando un momento a Thranduil… Continuo a non riuscire a inquadrarlo… Rimane sempre molto sulle sue, in questa storia XD. E’ anche vero però che in questi tre capitoli lo abbiamo visto solo dagli occhi di Tauriel, che è un suo sottoposto, e che lo vede sempre in momenti formali, e di Norue, che è uno straniero….
Vedremo durante l’interrogatorio cosa succederà…
Di sicuro, a Tauriel la faccenda sta sempre più a cuore.
Vuole assicurarsi che Norue-nolo sia trattato bene, e che non subisca ingiustizie per il sol fatto che, pur essendo un elfo, sia così diverso da loro.
Ha condotto le sue ricerche in modo accurato, chiedendo aiuto persino ai sapienti che non nascondono la loro diffidenza verso di lei, per mettere insieme più informazioni possibili, ed è stato un lavoro davvero apprezzabile, devo dirlo.
Per quanto non apprezzi ancora del tutto il personaggio di Tauriel, mi è dispiaciuto vederla così arrabbiata e sconfortata nel vedere che nonostante il suo lavoro il prigioniero, afidato tra l’altro alla sua custodia, sia ancora considerato un nemico, e che, nonostante la nomina del re, gli stessi sapienti non celino il loro disappunto nel vedere un’elfa così giovane a capo delle guardie.
Fin’ora in questa storia Tauriel ha svolto con competenza e con attenzione il suo compito, e questa diffidenza dilagante un po’ mi è dispiaciuta, soprattutto perché non capisco cosa ci sia dietro, se invidia, convinzione che lei non sia la persona giusta per quel ruolo, o altro.
Di sicuro mi piace che Tauriel mantenga il controllo di sé e faccia di tutto per continuare il suo lavoro e non lasciarsi mai prendere né dallo sconforto né dalla rabbia.
Sono due cose che la metterebbero a rischio, e penso lei lo sappia bene.
Si vede che le costa fatica tenere duro, ma la maniera con cui sta resistendo mi piace.
E mi piace molto anche come l’hai descritta: non è troppo impulsiva, perché per arrivare tanto in alto ha dovuto anche dimostrare pazienza e costanza, e inoltre la responsabilità maggiore l’avrà fatta diventare più riflessiva… Ma il suo carattere un po’ selvatico resta, e non può impedire che ogni tanto rischi di emergere.
E alla fine, dopo i soldati e la guaritrice, vediamo anche uno dei sapienti. Da come li descrive Tauriel, sembrano tutti molto altezzosi e fin troppo consapevoli della loro posizione, ma dato che non mi piace fare di tutta l’erba un fascio, incrocio le dita che non siano tutti così pieni di sé…
Di sicuro, Il comportamento insofferente di Hannon mi ha fatto capire all’istante perché Tauriel non desiderasse incontrarlo di nuovo.
Hannon guarda Tauriel dall’alto in basso, come se la sua sapienza lo ponesse a un piano talmente superiore a quello di lei che lui vede in ogni gesto di Tauriel una mancanza di rispetto, quasi, anche quando lei invece gli mostra sinceramente rispetto.
E’ convinto che Tauriel abbia ancora troppe cose da imparare per ricoprire una qualche posizione, figurarsi quella di capitano delle guardie.
Eppure con Norue-nolo Hannon è cortese, mi viene da dire quasi amichevole. Inoltre, già dal dialogo con Tauriel, Hannon mi sembrava impaziente di parlare con Norue.
Questo mi ha fatto sorgere parecchi interrogativi e dubbi su questo sapiente:
che cosa pensa di Norue-nolo? È curioso? Oppure voleva semplicemente provare a comunicare con lui utilizzando il dialetto Penni, che forse solo lui tra i sapienti conosce veramente bene?
Visto come ha trattato Tauriel, per un momento ho temuto che avrebbe trattato altrettanto male Norue, anzi forse anche peggio.. E invece è stato tutto il contrario. Perché?
Mi ha portata anche a chiedermi se avevo davvero inquadrato bene questo elfo, e ineffetti ora non ne sono per niente sicura...
(mi è venuto anche il sospetto che ce l’avesse con Tauriel non solo perché è diventata capitano troppo giovane, ma anche perché è donna… Ci ho pensato perché Norue è un uomo, e con lui Hannon è cortese, mentre Tauriel è donna, e con lei è sgarbato, ma è solo un’ipotesi mia, e spero davvero sia sbagliata).
Di sicuro Norue è rimasto sorpreso dall’arrivo di questo elfo, l’ultima visita che si aspettava di ricevere, e mi è sembrato che Norue abbia anche iniziato a fidarsi di Hannon, sia per il fatto che è l’unico che riesce a comunicare senza problemi con lui, sia per il fatto che gli si è presentato in modo totalmente diverso, più amichevole e informale…
Sono veramente curiosa di scoprire come andrà l’interrogatorio, e se dopo Hannon si disinteresserà immediatamente di Norue oppure no….
Intanto sono felice per Norue: non è ancora ufficialmente libero, ma ha buonissime possibilità, e ha anche l’opportunità di lavarsi e rendersi presentabile prima dell’interrogatorio!
Così potrà affrontarlo con molta più dignità e sicurezza, senza sentirsi un mendicante coperto di stracci, (e non dovrà subirsi gli sguardi disgustati di certi elfi, non faccio nomi, Legolas….).
E Norue è felicissimo della notizia, giustamente! Però la preoccupazione gli resta, povero… Infondo è prigioniero da giorni, ormai, e per quanto lo nutrano e si siano presi cura di lui, una cella chiusa a chiave è sempre una cella chiusa a chiave, con tutte le conseguenze del caso: la noia, la nostalgia dei cieli stellati, ecc.
Mi ha colpita tantissimo la curiosità di Norue-nolo, che non si è assolutamente spenta malgrado la prigionia.
E’ come se fosse disposto a tutto pur di poter osservare quegli elfi d’occidente che ha tanto cercato, e pur di potergli fare le tante domande che ha in mente.
Domande che per ora si sta ponendo di continuo nella sua mente, cercando di immaginare, da ciò che può vedere del palazzo e dei suoi abitanti, quali siano le usanze, le tradizioni e la storia di quegli strani elfi che vivono sotto terra, nel bel mezzo di un bosco talmente corrotto e minacciato da essere, agli occhi di Norue, praticamente invivibile, (domanda più che legittima, dato che penso che Norue si sia ridotto così male vagando nel bosco e difendendosi dai ragni…).
Avere questi interrogativi in mente poi penso sia anche un buon modo per Norue di sfuggire alla monotonia della cella sotterranea in cui si trova…. Si vede quanto gli manca casa, e quanto gli mancano sempre di più gli spazi aperti!
Anche se durante la notte che precederà l'interrogatorio Norue avrà ben altri pensieri... Dimostrare che non è un orco né complotta con loro dovrebbe essere facile, ma gli tocca scontrarsi col fatto che il sospetto di quegli elfi si fonda non solo sul suo modo di fare, ma anche sul suo aspetto fisico, per quanto la cosa lo lasci sconvolto e anche contrariato.
Lui probabilmente è talmente abituato a vedere elfi diversi tra loro che riconoscerli indipendentemente dai vestiti e dal colore della pelle gli sembra naturale, e vedere che questi elfi invece non ne sono capaci non è stata una bella scoperta....
Poi mi ha colpita l’antipatia profonda di Norue-nolo per i Penni… Sembrava felice di sentire il loro dialetto, nei capitoli passati, come se fosse qualcosa di familiare e in qualche modo di rassicurante, ma ora, vedendo con quanto astio pensa ai Penni, mi viene da chiedermi se il sollievo non fosse puramente legato alla comprensione che quel dialetto gli permetteva…
Mi chiedo quando sia nata questa inimicizia, e se coinvolga tutti i Kinn-lai oppure solo alcuni di loro tra cui Norue….
Essendo Tauriel discendente da quella tribù, ho buone speranze di scoprirlo! (almeno spero…)
Tantissimi complimenti ancora, Chia, davvero un bel capitolo, molto interessante e pieno di spunti di riflessione!
A prestissimo!
Tyelemmaiwe
P. S. Che cosa significa l'aggiunta che Norue fa al nome di Hannon? Hannon-onno ricorda come forma Norue-nolo, ma come mai con Hannon Norue ha fatto questa aggiunta, mentre con Tauriel ha solo preso atto, un po' perplesso, che il nome di lei era semplicemente Tauriel?
Questa particolarità dei nomi mi sta incuriosendo tantissimo! |