Ciao :3
La tua raccolta mi ha incuriosita moltissimo, mi piace un sacco la mitologia greca!
Mi è soltanto dispiaciuto che le due storie non fossero più lunghe, mi sarebbe piaciuto vedere questi due momenti approfonditi di più, ma le tue drabble - almeno mi sembrano drabble, non ho contato le parole xD - in ogni caso mi sono piaciute molto.
Confesso che mi interessava molto di più quella su Paride, perché la scelta di Achille incarna perfettamente il pensiero che permea l'Iliade e, almeno in questo senso, è il perfetto eroe omerico che preferisce la morte e la gloria a una vita serena, ma ordinaria e ai suoi occhi mediocre. Il discorso fatto nella tua storia è poi simile per quanto riguarda le tematiche a quello riportato in Troy, nel dialogo tra Teti e Achille, quindi sotto questo punto di vista credo che il pensiero di Achille sia, anche se se non condivisibile, abbastanza chiaro. In ogni caso, mi è piaciuta molto la storia e anche il pensiero finale di Achille: non teme l'oblio nella morte, perché sa di averlo evitato rinunciando alla vita "normale" che avrebbe potuto avere per andare a combattere e adesso è come se avesse la coscienza pulita, perché dopo il suo sacrificio le sue gesta saranno cantate e nessuno lo dimenticherà mai.
Diverso è il discorso per Paride: sono sempre stata curiosa di sapere come mai, tra le offerte delle tre dee, la sua preferita sia stata quella di Afrodite, nonostante Era e Atena proponessero cose almeno all'apparenza di maggior valore. Mi sarebbe piaciuto quindi vedere il tutto in una storia più lunga, proprio per colmare questo dubbio che mi assilla dalla prima media, ma penso che anche il breve momento riportato da te sia una bellissima spiegazione: l'unica cosa che può essere davvero eterna, nella vita di un essere umano, è l'amore ricambiato. Sicuramente è una posizione molto più vicina all'ottica moderna di quella di Achille, mi è piaciuta questa tua interpretazione, anche se forse è un po' incoerente con la visione dell'anima, della gloria e della morte dei Greci, che invece consideravano la gloria importantissima.
Una cosa che però potrebbe giustificare questa visione di Paride è il fatto che lui abbia vissuto come pastore e non come principe, quindi forse i suoi ideali erano più orientati sul desiderio di una vita serena che sul valore e la morte gloriosa in battaglia.
È stato bello il parallelismo che hai creato tra i due eroi.
Non so cosa altro dire: non ho notato errori (sono cotta, però, non riuscireri a fare un beta-reading veloce nemmeno volendo xD) e le tue due drabble mi sono piaciute molto :)
A presto,
Elena |