È stato molto piacevole trovare l'aggiornamento di questa storia.
Una storia che ha fatto un volo pindarico di ben 16 anni vedo. In tutti questi anni ne sono cambiate parecchie di cose...Dean è cresciuto ed è diventato un detective, non sembra assomigliare affatto al ragazzino visto nel primo capitolo...insieme a lui è cresciuta anche tanta rabbia, frutto della separazione forzata dal suo amore pre-adolescenziale. Rabbia che ha scavato nel suo animo per tutto questo tempo, incanalandosi in recessi sempre più profondi e spezzandolo in più punti. Negare è la parola d'ordine, il mantra che il detective si ripete ogni giorno. Dimenticare é d'obbligo. Non pensare usando tutti i mezzi possibili (lavoro, alcol, sesso) è la sola cosa importante. Per poter sopravvivere, per poter andare avanti.
Ma il destino è beffardo, è infimo e, diciamolo, quando ci si mette bene anche un po' bastardo.
Ed ecco riapparire dal suo passato, da quella estate mai dimenticata e che ancora lo sconvolge così tanto anche a distanza di tempo, Castiel. Quel ragazzino con gli occhiali che gli aveva catturato il cuore e insieme al quale cullava un dolcissimo e tenero rapporto fatto di mani intrecciate e baci fugaci al sicuro fra i rami di un albero.
Castiel legge nel cuore e negli occhi dell'amico e vi trova infelicità. E vuole parlare con lui, vincendo alla fine la reticenza e l'ostilità dell'altro. Tuttavia le intenzioni del moro non sono molto chiare, perché al "non c'è più niente da recuperare" di Dean, lui risponde "sì... c'è. E lo so"... mentre quando il detective gli chiede " perché?", il moro risponde "Perché entrambi abbiamo bisogno di chiarire … di andare avanti - è come se fosse rimasto tutto in sospeso". Sono davvero curiosa di sapere come andrà la loro chiacchierata in notturna.
Mi è piaciuto molto questo capitolo e soprattutto questo background poliziesco ambientato a NY, lo apprezzo tantissimo.
Alla prossima allora
Sara |