Recensioni per
Guardo il mondo da una finestra
di alessandroago_94
Scritto benissimo, siamo stati un po' tutti come Pietro, in momenti della nostra vita: timorosi del mondo esterno, riluttanti a viverlo, contemplandolo con paura e attenzione nel nostro rifugio. Timorosi di esserne trascinati, dell'ignoto che vi regna. |
Questo pezzo avrei potuto scriverlo io. Forse non proprio a 22 anni. Forse un po' prima. |
Recensione premio per il contest 'Ci vuole un fiore!' |
Caro Ale, questa storia mi ha fatto pensare agli Hikikomori. |
Buonasera caro Ale! |
Prima di tutto, una spiegazione per la mia prolungata assenza: un paio di settimane senza connessione internet che mi hanno rallentato non poco in generale; un hobby che mi sprona a scoprire fino a che punto posso arrivare nell'adorare in maniera originale la Divina Isabelle Huppert (quello che chiamo con affetto "hobby", nonostante possa considerarsi un lavoro a tutti gli effetti) e nel riuscire a migliorare sempre più sul piano dell'organizzazione, che al momento mi sta dando molte soddisfazioni; l'insistere col preparare più esami nello stesso tempo senza rinunciare a niente, con l'aggiunta della ricerca del materiale della tesi con troppo anticipo. E devo confessare che a rimetterci è stata proprio la scrittura, ma quando avrò preso la laurea mi ci dedicherò con più energie di prima (per lo meno, le idee continuano a esserci e vengono salvate per ogni evenienza), e anche il mio lasciare recensioni, ma su questo punto sto iniziando a lavorare. |
Ciao! |
Appena posso torno a leggere un tuo racconto, e lo faccio volentieri perché lasciano sempre un qualcosa nel cuore, mi piacciono. |
L'ho letta per curiosità e mi ha davvero affascinato. Questo scritto mi rappresenta perfettamente, io mi sento così e sono così. Grazie per aver dato vita a quello che era solo un mio pensiero e non ho mai avuto il coraggio di esporre al mondo. |
Da artista comprendo appieno lo stato di Pietro, un ragazzo per cui non si può non provare empatia. A volte tutto ciò di cui si ha bisogno è un mondo di carta ma, ricordarne la fragilità e le illusioni che esso porta, fa sì che si guardi la vita aldilà della siepe, (citando Leopardi), più immaginandola che vivendola: così rimane qualcosa di misterioso e inafferrabile per la consapevolezza della sua fugacità. Il voler creare tutto da sé è chiaramente rassicurante, come se si fosse un dio che tira le redini del suo spettacolo, però così facendo si perde un chiaro contatto con la realtà esterna e con il libero arbitrio. Brentano dice in un suo saggio che la lente del cannocchiale che sta tra il suo occhio e il mondo è romantica: il suo modo di vedere è così, filtrato da se stesso. Il finale mi è piaciuto moltissimo e rende appieno la fragilità e, al contempo, la consapevolezza di sé del protagonista: triste ma cullato dal suo stesso mondo intriso di tristezza e magia. |
Un personaggio,Pietro che nasce dalla tua penna, ma |
Ciao, |
Questa piccola storia è semplicemente bellissima, scritta benissimo, e mi ha colpita in maniera particolare perché Pietro ha pressapoco la mia stessa età e ho trovato con il suo modo di pensare incredibili affinità. |
Carissimo! |
Ciao! 😊 |