(dopo un anno, ho finalmente letto anche la seconda saga di Riordan, e quindi eccomi qui a recuperare tutto ciò che mi sono persa perché non potevo leggerlo prima)

Lunghissima parentesi a parte, cara Liv, devo dire che leggerti è una meraviglia. In questa breve storia, secondo me, non è tanto il contenuto a essere importante. Quel possibile what if e l'idea del Vallo di Adriano (geniale!) come scusa per far andare Percy e Annabeth a Parigi è irrisorio. Secondo me la bellezza sta nello stile, un po' impressionistico, di tutto. E in un'atmosfera un po' fatua, un po' irreale, del tutto. Forse perché i pensieri di Zoe non sono del tutto lineari: memorie unite a sogni, reminescenze e desideri. In più, noto un grande affetto per Parigi e una sua profonda conoscenza.
Se volevi portare Percy e Annabeth a Parigi e riesumare un personaggio meraviglioso come Zoe, ce l'hai fatta.
Bisous!

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È veramente una storia bellissima, adoro il modo in cui l'hai scritta e anche l'impegno che ci hai messo,non è per niente banale. Dovrebbero esserci più storie così, complimenti davvero!

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Ciao...wow! Bellissima one shot! Sul serio la adoro. Il modo in cui hai trattato il legame tra i vari personaggi, e soprattutto la presenza di Zoe. Mi è piaciuta molto l'idea del dipinto e il fatto che racconti in prima persona. Mi è piaciuto anche il fatto che tu abbia dato spazio a come Percy e Annabeth si siano ritrovati nel museo (spesso si tende a perdere per strada gli antefatti, che io trovo interessanti). Un abbraccio, Erebos.

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