Recensioni per
Il sentiero della cappa nera
di Edgewig

Questa storia ha ottenuto 37 recensioni.
Positive : 37
Neutre o critiche: 0


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Recensore Master
10/06/16, ore 14:09
Cap. 14:

Finalmente eccomi di ritorno !

Un capitolo davvero bello, e molto interessante, in cui si scoprono molte cose sul mondo in cui è ambientata questa storia, alcune delle quali mi hanno stupito moltissimo.

- Innanzitutto abbiamo la figura del buon medico, che nella sua parabola racconta la morte di una società civilizzata che sta scivolando verso l'ipertrofia burocratica. La storia dell'avvocato e dei criminali che, dopo essere usciti, si vendicano rapidamente di lui, è praticamente un topos della retorica di questo tipo. L'ho molto apprezzata, e aiuta a inquadrare meglio il mondo in cui ci troviamo.

- Il silenzio di Samir, dall'altra parte, lo rende un protagonista passivo della vicenda, come assorbito dagli aneddoti. E' evidente però che non siano né il disinteresse per la narrazione del vecchio né il dolore per la sua ferita a farlo restare in silenzio: Samir sta meditando. In una scena quasi da monologo teatrale, in cui il protagonista è il dottore e il "vero protagonista" resta dietro, con la mano sul viso, in atteggiamento da pensatore.

- Le leggi: Mi ha stupito molto, lasciandomi in parte perplesso, il complicatissimo sistema burocratico del regno. Ha un impianto positivista incredibilmente moderno, con tanto di "buona condotta" e "incensuratezza" considerati dai giudici ai fini della valutazione della pena. Questo sistema mi sembra a tratti troppo moderno per il tipo di mondo in cui si trova Samir, ma mi riservo di aspettare una descrizione più ampia degli strati della società che ancora non abbiamo visto con gli occhi di Samir, dato che la narrazione si è limitata agli strati inferiori della popolazione o ai campi di addestramento dell'ordine.

Nuovo recensore
02/06/16, ore 19:36
Cap. 14:

'Sera! ^^
Finalmente ho trovato un po' di tempo per leggere un nuovo capitolo. Purtroppo si avvicinano gli esami all'università e non faccio che studiare dalla mattina alla sera. Ci voleva propria una bella lettura distensiva.

Questo capitolo è piuttosto diverso da quelli letti fino adesso. E' molto riflessivo e "statico", infatti non si ritrova quell'atmosfera battagliera di gran parte dei capitoli precedenti. E' un po' la quiete "dopo" la tempesta dell'ultimo capitolo ambientato nel presente. In queste pagine la scena è completamente rubata dal medico che si accinge a curare le ferite di Samir. Per la prima volta la storia viene raccontata attraverso gli occhi di un comune civile, un punto di vista che fino adesso non avevi esplorato, e proprio per questo l'ho trovato particolarmente significativo.

Attraverso questo nuovo personaggio hai tracciato un po' quello che è anche il sistema giudiziario e governativo della nostra società. Una società in cui non c'è posto per l'onestà e la rettitudine. Viviamo in un mondo dove chi è al potere è più corrotto dei criminali che pretende di giustiziare.

"Gli avevano mozzato le orecchie. La bocca era cucita. Gli occhi...Aveva sentito, parlato e visto troppo, il mio amico".
E' esattamente quello che cerca di fare anche il nostro mondo ogni giorno: chiudere i nostri occhi, le nostre orecchie, le nostre bocche alle atrocità, alle miserie, alle ingiustizie che si consumano davanti a noi attraverso la paura e la minaccia. Denunciare il male richiede un atto di coraggio che presuppone conseguenze non sempre felici e la punizione che i "bricconcelli" hanno riservato all'avvocato Donald ne è che un esempio estremo.

Leggere questo capitolo mi ha portato a riflettere sul mio comportamento e su tutte le piccole cattiverie sulle quali ho taciuto in passato. E alla fine, proprio come il dottore, ho pensato: "Le cose sarebbero andate diversamente se quella volta avessi confessato la verità di cui sono stata testimone?". "Magari quella persona non sarebbe stata punita ingiustamente".

L'onestà dei buoni cittadini non riguarda solo il denunciare i crimini di cui siamo testimoni, ma dovrebbe riguardare l'essere sinceri nei semplici rapporti di tutti i giorni con le persone che conosciamo, a cominciare da noi stessi. E invece, ancora una volta, la società ci impone di indossare maschere per camuffare il nostro vero volto, nascondendoci dietro menzogne costruite con perizia.

Il mondo in cui viviamo ha inculcato nella nostra testa l'idea che l'onestà e la sincerità siano qualcosa di cui vergognarsi, qualcosa da cui fuggire.

"Pensare a cose come omicidio, tortura ci fa tremare, ci disgusta". "Siamo spinti dal desiderio di fare del bene. Vogliamo vedere i risultati del nostro lavoro".
Ho trovato queste due frasi molto contradditorie, ma questa è stata la mia interpretazione.
Come può un uomo che tace la verità, sapendo che quella stessa verità potrebbe salvare un innocente, dichiarare di volere fare del bene? Come può una donna, che ha scelto di non denunciare un ladro, affermare di provare disgusto di fronte all'omicidio o a qualsiasi altra forma di crimine, quando ella stessa si è resa complice di un crimine?
IL desiderio che spinge gli uomini a compiere il bene è solo un desiderio egoistico, dettato dalla necessità di vedere e toccare con mano i risultati del proprio operato solo per autocompiacersene.
Forse questa è una interpretazione un po' estrema delle righe hai vergato, ma non ho potuto fare a meno di cogliere in esse anche questa sfumatura.

E leggendo questo capitolo salta all'occhio un altro male dell'umanità: l'ipocrisia. La peggior piaga ad avere contaminato con il suo morbo venefico il genere umano. Ma l'ipocrisia è una conseguenza della paura che la società insinua nell'individuo. "Comportati da cittadino onesto e ne pagherai le conseguenze". "Sii sincero con gli altri e ne pagherai le conseguenze". Pertanto l'unica strategia di sopravvivenza che resta all'individuo è rappresentata proprio dall'ipocrisia: mostra al mondo la faccia che vuole vedere e nascondi il tuo vero volto.

Concludendo, ancora una volta le tue pagine mi hanno dato modo di riflettere e mi hanno aiutata a compiere una critica più obiettiva su me stessa, perciò ti ringrazio.

Spero di riuscire a leggere presto il prossimo capitolo: ho davvero bisogno di rivedere Adam *.*

Ti lascio un bacione e la buona notte.
(^_^)

Recensore Master
31/05/16, ore 11:42

Dopo la tempesta del capitolo precedente, questo momento di pace nascosto tra i meandri del passato è un toccasana, ed è posto proprio al momento giusto, ristabilendo un equilibrio che si era un po' perduto durante il passaggio passato-presente, come ti dicevo qualche recensione fa ! Ottimo lavoro.

Arrivando al capitolo vero e proprio, credo che sia un punto fondamentale per scoprire la psicologia di Samir: Dopo aver visto la parte dura, dopo aver visto gli allenamenti più terribili e le sevizie a cui il protagonista è stato sottoposto, anche se "per uno scopo che lo renderà migliore", finalmente c'è un po' di pace, e persino un momento di cameratismo con questo Erik, che potrebbe facilmente diventare la persona a cui Samir tiene di più nella vita.

Vorrei sottolineare una parte, che mi ha colpito particolarmente:

«Il tuo tutore non è un uomo cattivo, come molti credono. Lui ha uno scopo, si è prefissato un obiettivo e vuole insegnarti a fare lo stesso. Ha capito meglio di chiunque altro che tu sei la persona perfetta per questa vita, e sta cercando di farlo comprendere a chi ancora non se ne è reso conto.»

Io credo che questa frase possa essere vera. Ma come la vedeva il Samir dell'epoca ? E il Samir di ora ? Molto può girare intorno alla percezione che Samir ha delle motivazioni dietro Selving.

A presto :)

Nuovo recensore
28/05/16, ore 17:34

Come promesso ho terminato anche questo capitolo 😀

ERIK: il mio intuito non sbaglia mai, sapevo che Erik mi sarebbe piaciuto. Ciò che mi ha subito convinto di lui: è il primo ad offrirsi a Samir come amico; ha capito che Adam non è una cattiva persona.
Pur essendo molto giovane ha già una filosofia tutta sua e questo mi piace molto poiché fa di lui un personaggio molto stabile è indispensabile alla crescita di Samir.
"Senza nemici sarebbe un disastro". Una visione del mondo in netta opposizione con quella di Samir. Confesso di concordare assolutamente con lui. L'essere umano è una creatura che necessita di continui confronti per prendere coscienza non solo del mondo ma prima di tutto di sè. Chi di noi non ha avuto almeno un nemico in vita sua, qualcuno che ha percepito come un rivale in amore, tra i banchi di scuola o sul lavoro? Certo, anche il punto di Samir ha una sua logica inattaccabile e a questo punto trovo sia solo il carattere di una persona a stabile quale delle due filosofie sia la migliore. Chi si sente per natura più combattivo riconosce la necessità di avere un rivale, un nemico che lo induca allo scontro diretto col mondo e la società.
D'altro canto mi trovo ancora più in accordo con Erik quando afferma: "Le difficoltà sono amiche, degli uomini". Se non avessi affrontato le prove a cui mi ha sottoposto la vita fino ad ora, non sarei la persona che sono oggi e, nonostante i difetti, è una persona che mi piace 😁
Mi ha fatto sorridere compiaciuta vedere tanta saggezza in un personaggio tanto giovane. Come dicevamo in una recensione che hai lasciato alla mia storia, non è l'età a determinare la maturità di una persona, quanto la sua esperienza, il bagaglio di insegnamento che da essa ha saputo ricavare e la sua capacità di farne tesoro. Mentre Erik riassumeva la vita di Samir, sottolineandone la mancanza di esperienze maturate nel mondo reale, sono stata colta dall'idea che il giovane Himps abbia invece già toccato con mano la durezza di questo mondo e, forse ( ma qui non ne sono sicura), anche l'inutilità nel nutrire sentimenti come l'amore. Il dubbio a questo proposito è sorto in riferimento all'identità del ragazzo citato dallo stesso Erik. Da una parte sono portata a credere che si tratti di un suo amico o magari di un fratellino, ma dall'altra ho come la sensazione che in realtà Himps stia parlando proprio di se stesso. Ti confesso che quest'ultima è l'opzione verso la quale mi sento maggiormente orientata. In modo particolare perché Erik parla di questo ragazzo descrivendolo come gentile e buono e, tralasciando l'ingenuità, è una descrizione che si addice perfettamente al giovane Himps. Tuttavia il fatto che sembri condividere così profondamente l'opinione di Adam riguardo l'amore è la sua capacità di confondere e oscurare la ragione, mi porta invece a credere che il misterioso ragazzo del passato di Erik sia una persona diversa, magari qualcuno che ha fatto una brutta fine proprio a causa dell'amore. Ad ogni modo l'unico modo che ho di scoprire la verità è leggere i prossimi capitoli.
Un altro elemento importante che emerge da Erik è l'antirazzismo. I gesti e gli sguardi che questo ragazzo rivolge di volta in volta a Samir sono gli stessi di un fratello maggiore, sono pieni di premura e trasmettono tenerezza, benché siano allo stesso tempo pregni di una forza incoraggiante e motivante. Ma soprattutto ho adorato la sua capacità di comprensione, la capacità di mettersi nei panni di Samir per capire la sua insicurezza, e questa è tra le virtù migliorechei possano albergare in un animo umano.

Concludendo, sono davvero felice di non essermi sbagliata sul conto di Erik è non vedo l'ora di scoprire come evolverà il suo rapporto con Samir.

Alla prossima 😉

Nuovo recensore
28/05/16, ore 16:03

Ciao Edge, sono di nuovo qui.
Dal momento che oggi ho deciso di prendermela di vacanza, ne ho approfittato per leggere anche questo capitolo e ti informo che, terminata questa recensione, leggerò anche l'ultimo ^^

Inizio col dirti GRAZIEEEEEEEEEEEEE! >_<
Finalmente qualcuno ha tolto di mezzo Lianor!!! Eh, si, non te lo avevo detto in modo esplicito nell'ultimo capitolo del presente, ma Lianor era il personaggio che odiavo di più e sono più che soddisfatta della fine che gli hai riservato in queste pagine. Un uomo infame e un traditore. La peggior feccia mai comparsa in quest'opera fino adesso. Non mi è mai andato a genio, fin dall'inizio. Del resto come poteva? E' l'esatto opposto di Adam. In queste pagine hai davvero descritto il marciume, il putridume della sua anima e della sua filosofia schiava del denaro. Ma la soddisfazione più grande è stato vedere proprio Samir infliggergli le torture che meritava e ripagarlo delle umiliazioni subite in passato. Ben fatto Samir! ;)
Benché avessi capito quale rifiuto fosse Lianor, mi sono comunque sorpresa una volta scoperto che è stato proprio lui a vendere i suoi ex compagni, e in modo particolare il suo vecchio tutore, Abrams. Non c'è da meravigliarsi se quest'ultimo alla fine si sia affezionato a Samir a tal punto da volerlo proteggere distruggendo ogni informazione accumulata negli anni sul conto del ragazzo. Adesso comprendo il sentimento di angoscia e negatività che ho provato leggendo l'ultimo capitolo ambientato nel presente: il mio intuito mi stava già avvertendo della bruttura, del lordume celato dietro il personaggio di Lianor. E comunque la sua bassezza morale non si è smentita fino all'ultimo: per Lianor Samir è comunque sempre rimasto solo un "negro" e poco contano i momenti di debolezza e di pentimento mostrati negli ultimi atti. Soprattutto tenendo conto del fatto che alla fine ha venduto anche Samir alle maschere d'argento. La sua morte mi ha dato un altro pretesto per sentirmi di ottimo umore.

Samir è ormai una macchina da guerra inarrestabile, oserei dire che è diventato persino peggio del suo tutore, e non era facile (XD). Come al solito la tua narrazione mi ha permesso di godere dell'azione e del combattimento come se mi fossi trovata sulla scena personalmente. Mi ci sono volute un po' di righe per riabituarmi a questa violenza vera e cruenta. Dopotutto venivo dai due capitoli "pacifici" del passato.

In queste pagine è evidente più che mai il cambiamento di Samir. In lui non c'è più traccia del bambino sprovveduto del passato, al contrario è stato diffidente e arguto abbastanza da intuire l'avvelenamento che Lianor aveva programmato ai suoi danni. Devo dedurre che alla fine Adam sia davvero riuscito a "strizzare ogni goccia di ingenuità da questo ragazzo" (^.^)

A proposito di Adam, purtroppo non so ancora che fine abbia, tuttavia questo personaggio è in qualche modo sempre presente. In questo capitolo viene nominato spesso da Lionar, soprattutto per commentare i progressi del giovane Samir, e questo mi dà la costante sensazione che Adam sia sempre al fianco di Samir per osservare e valutare il suo "addestramento".

Ora non mi resta che attendere i prossimi capitoli per scoprire l'identità del misterioso "lui" che ha preso di mira Samir e le cappe nere.

A tra poco
^^

Nuovo recensore
28/05/16, ore 13:00
Cap. 11:

Eccomi qui! ^^

Direi che questa recensione possa considerarsi il seguito della precedente.

Continua l'addestramento di Samir che in questo capitolo vediamo elevarsi ad un livello superiore: il percorso ad ostacoli. Ma prima di tutto, ritorno sull'Adam "chiacchierone" (XD). In queste pagine l'ho visto ancora più incline al dialogo con Samir, tant'è che ha risposto a quasi tutte le domande del ragazzo, soddisfacendo buona parte della sua curiosità. E' vero, sbuffa, lancia occhiatacce, scalcia per terra, ma alla fine risponde. Se paragonato ai capitoli precedenti, in cui liquidava il ragazzino con rimproveri e ceffoni, questo Adam è decisamente molto più tollerante nei confronti di Samir. E mi piace (>_<). A un certo punto mi sono lasciata trasportare così tanto da questo nuovo Adam che ho esultato di gioia quando ho letto "Ci vorrà ancora del tempo prima che tu capisca che tipo di uomo vorrai essere, RAGAZZO MIO", solo per rendermi conto subito dopo che quelle erano le parole di Abrams. Immagino sia ancora prematuro pretendere che Adam si rivolga a Samir chiamandolo "ragazzo mio", eheh.

Una cosa che mi ha sorpresa è stato scoprire che Elsa non faccia uso di armi, considerando soprattutto che è una donna. Per un secondo, senza volerlo, l'ho immaginata come una sorta di Hulk in gonnella e mi è venuto da ridere. Ma so bene che non è così.
Parlando di comicità, Adam mi ha di nuovo strappato un sorriso. No, era una risata bella e buona (XD). "Devi correrci sopra, non leccarlo!". in questa scena ho immaginato Samir che leccava la parete di legno come se fosse un lecca-lecca, ahah.

Il percorso ad ostacoli: Nei capitoli precedenti lo stesso percorso è stato presentato per la prima volta attraverso la prestazione impeccabile (o non proprio, a detta di Adam) di Himps. Ogni ostacolo si è susseguito in una successione fluida agli occhi del lettore, come il rapido scorrere di un fiume di montagna.
In questo capitolo, invece, il percorso in questione, è stato riproposto al lettore attraverso Samir, rendendo inevitabile il confronto. La narrazione ha dipinto una scena rallentata, impacciata, che ha continuato a proseguire a scatti, permettendo però al lettore di soffermarsi su Samir, inducendolo anche a tifare per lui nei momenti più difficili. Un altro motivo che convince il lettore a sostenere il giovane Samir è appunto la sua "tenacia". Nonostante la fatica e la stanchezza, il ragazzo arriva alla fine del percorso, incitato anche dalle parole del suo tutore. Lo vediamo sbuffare spesso, ma lamentarsi di meno, o se non altro gettare la spugna meno facilmente, come accadeva invece in passato. NOn mi resta che continuare a seguire con anticipazione la crescita di questo giovane protagonista.

Ah! Mi sono dimenticata di dirti una cosa nella recensione precedente. Ho come la sensazione che Himps sarà un latro personaggio che mi piacerà tanto. Spero di non sbagliarmi (;))

Un abbraccio (^^)

Nuovo recensore
28/05/16, ore 12:11
Cap. 10:

'Giorno Edge! ^^

Ieri sera ho letto il capitolo 10 e il capitolo 11, non potendo aspettare di ritrovare Adam per riprendermi dalla delusione lasciatami da Lianor. (:() Sono davvero felice di aver letto questi due capitoli, che ancora una volta hanno rafforzato il mio amore per Adam. Come ti ho detto stamattina, i lettori che non apprezzano Adam non lo comprendono -_-

Inizio dunque questa recensione col buon umore (^_^) e col citare un'espressione che hai utilizzato e che mi è molto piaciuta: "...soprattutto determinato a strizzare ogni goccia di ingenuità da quel ragazzo". E' un'immagine davvero suggestiva e l'ho trovata meravigliosa (credo proprio che la riciclerò nei miei prossimi romanzi eheh).

SAMIR. La prima cosa che mi è saltata all'occhio in questo capitolo, e che mi ha resa estremamente felice e orgogliosa, è stato vedere per la prima volta in assoluto il lato più temerario di Samir. Il nostro giovane protagonista dimostra finalmente la volontà di mettersi alla prova e magari il desiderio di stupire il suo tutore, chiedendo di affrontare un vero avversario. "Ma potrebbe andare diversamente". Queste parole mi hanno letteralmente riempito il cuore di gioia, ma al contempo mi hanno sbalordita per il coraggio racchiuso in esse. Con quest'unica frase Samir ha, forse un po' troppo impulsivamente, cercato il confronto diretto con Adam, mostrando un primissimo abbozzo di carattere e autostima. Un'immagine che mi ha scosso profondamente, poiché fino a questo momento ero abituata ad un timido e insicuro ragazzino. Dal mio punto di visto, è un passo in avanti gigantesco e sono ugualmente fiera di Samir, nonostante il suo combattimento con Selma si sia rivelato alla fine ancora prematuro.
Nonostante l'esito dell'incontro, mi sento obbligata a sottolineare un altro straordinario secondo indizio di evoluzione da parte di Samir: il desiderio di reagire e restituire a Selma quanto ricevuto in anni di soprusi. Per la prima volta il nostro giovane protagonista decide di ribellarsi a quel destino che lo ha sempre visto soccombere ed è molto significativa l'immagine di Samir che addirittura tenta di evadere dalla stretta di Adam, costretto a trattenerlo con forza, per scagliarsi su Selma. Si tratta di un'immagine molto aggressiva di Samir. Questo Samir che per la prima volta in vita sua sembra fare i conti con una delle emozioni umane più forti: la rabbia. Rianalizzando l'intero combattimento alla luce di questi piccoli cambiamenti, non posso fare a meno di sostenere quanto giusta sia stata la scelta di Adam nel permettere a Samir di confrontarsi con Selma, e quanto ancor più giusto sia stato il desiderio di Samir di mettersi alla prova.

ADAM. In questo capitolo Adam ha giocato un ruolo sicuramente fondamentale. Come al solito è sempre estremamente severo e intransigente, eppure ho intravisto una sorta di cambiamento anche in lui. Forse sarà stata solo una mia impressione, o semplicemente un mio desiderio inespresso, ma ho visto un Adam molto più incline al dialogo di quanto non si fosse dimostrato nei capitoli precedenti. In queste pagine è apparso, come dire, più "chiacchierone", o se non altro si è dilungato in spiegazioni al piccolo Samir molto più dettagliate del solito. Tanto per spiegarmi meglio, quando ha raccontato a Samir del mondo esterno, popolato da individui pronti a farsi la pelle l'un con l'altro e, dall'altra parte, da individui destinati a patire tutta la vita le angherie delle "bestie". E quando ha continuato il discorso sottolineando l'inutilità degli affetti, con un esplicito riferimento alla sua personale esperienza. In questo capitolo Adam non sembrava Adam, o per meglio dire, ha mostrato un lato diverso di sé, che ovviamente non ho potuto che apprezzare. Fino adesso non lo avevo mai visto spendere così tante parole con Samir e questa sua "apertura" (mi piace chiamarla così, ma forse tu non condividerai, e tanto meno condividerà Adam XD) è stata particolarmente significativa per me. Ho interpretato le sue parole come una piccola manifestazione di quell'affetto che forse potrebbe maturare nel nostro rude tutore. Ho scritto affetto ma mi rendo conto che è azzardato come termine, tuttavia sono convinta che esista comunque una sorta di legame tra Adam e Samir che si sta gradualmente formando e rafforzando. E proprio questo capitolo mi ha convinta di ciò.
Ancora, mai come in questa pagine, ho visto Adam prendere apertamente le parti di Samir, e non ha importanza che l'abbia fatto per ragioni personali o per qualsiasi altro motivo. Ciò che ha contato per me è che si sia palesemente schierato con il suo protetto contro Elsa e Selma e questa presa di posizione è emersa dalle sue ultime parole: "E non dovrai più preoccuparti che rozzi cani affamati ti saltino addosso e facciano di te il loro giocattolino". Del resto credo sia proprio questo il motivo per cui Adam abbia scelto uno come Samir, un debole, un emarginato, un reietto della società. Adam non avrebbe potuto scegliere una come Selma quale sua protetta poiché ai sui occhi, probabilmente, questa ragazza è più simile a quegli "animali" che abusano del più debole (con riferimento alla zuffa dell'orfanotrofio) e che le cappe nere hanno giurato di sterminare, piuttosto che a un essere umano e, nella minaccia finale che rivolge alla ragazza (rispedirla "a calci in culo" all'orfanotrofio), non posso che leggere un'espressione di disprezzo. Se dunque Selma è un animale, tra l'altro indisciplinato e arrogante, Samir è l'essere umano, e sottolineo essere umano, che ha per forza di cose attirato le attenzioni di Adam. Durante il loro primo incontro all'orfanotrofio forse Adam ha rivisto in lui se stesso, ai tempi della sua fanciullezza, quando era debole e impotente, quando è stato costretto ad assistere allo sterminio della sua famiglia senza poter fare niente. Di conseguenza non ha potuto accettare che un altro ragazzino subisse la crudeltà di questo mondo senza intervenire a cambiare il corso del destino. Adam è l'incarnazione dell'antirazzismo poiché fin dall'inizio egli non ha visto in Samir un "negro", una creatura inferiore, un rifiuto della società, bensì un essere umano meritevole, in quanto tale, di un'opportunità. Certo Adam ha la sua filosofia, che nega a priori qualsiasi sentimento di amicizia e amore e qualsiasi legame affettivo, eppure a modo suo ha già instaurato un legame con Samir, un rapporto molto simile a quello che si instaura tra i membri di una famiglia. Ancora, Adam non teme il contatto fisico con Samir, e nel suo cingere il protetto per l'addome per tenerlo accanto a sé, non ho potuto che leggere l'abbraccio di un padre che cerca di trattenere il figlio dal compiere un'avventatezza. Ecco perché non posso che ammirare e approvare questo personaggio ad ogni capitolo che leggo.

HIMPS: questo ragazzo mi aveva incuriosita già dalla sua apparizione e sorprenderlo ora ad osservare Samir e Adam mi porta a pensare, ancora un volta, che presto la sua strada potrebbe incrociarsi con quella dei nostri due protagonisti.

Bene concludo qui questa prima recensione per passare al prossimo capitolo.

Un abbraccio
^^
(Recensione modificata il 28/05/2016 - 12:16 pm)

Nuovo recensore
27/05/16, ore 21:58

Buona sera ^^
Ho letto un altro capitolo. Sono un po' indietro con la lettura, ma recupererò...eheh.

Un capitolo molto interessante, che lascia il lettore con molti interrogativi. La sorpresa più grande (abbastanza piacevole, devo dire) è stata ritrovare Lianor. Sorpresa ancora più grande (meno piacevole) è stato scoprire che nel presente non è più una cappa nera.
Inoltre per la prima volta Samir non ricorre al taccuino per comunicare ma utilizza le labbra, sebbene non emetta suoni.
In una delle mie ultime recensioni ero curiosa di sapere che fine avesse fatto Adam nel presente: leggendo questo capitolo ho pensato subito alla possibilità che potesse essere morto, e mi sono odiata per averlo anche solo pensato :'(. Con tutte le cappe morte di cui si è parlato non ho potuto farne a meno. Poi ho riflettuto: uno come Adam non morirebbe tanto facilmente, perciò spero che non gli sia successo niente.

Questo è il primo capitolo in cui non ci sono scene di battaglie, combattimento o comunque d'azione. E' un capitolo molto descrittivo e questo è un altro elemento di sorpresa per il lettore, abituato fino adesso a una narrazione incalzante, energica, violenta. L'ambiente qui descritto, l'abitazione di Lianor, è assolutamente ricco di dettagli e mi ha fatto pensare alle dimore barocche del Seicento, dominate da uno sfarzo a tratti così ridondante da risultare stomachevole. Ho capito un'altra cosa, non che non fosse già chiara nei capitoli precedenti: Lianor è un megalomane ed un egocentrico. Scommetto che nemmeno personaggi come Napoleone o Hitler avevano così tanti ritratti o busti a testimoniare la smisuratezza del loro ego XD.

Come ho detto prima questo capitolo lascia con più domande che risposte, o almeno questo è valso per me. Che fine ha fatto Adam? Cosa è successo durante la notte di cui parlano Samir e Lianor? Chi sono questi uomini mascherati? E perché vogliono eliminare le cappe nere? Chi è Iutgar? (Non mi pare di avere ancora letto il suo nome da nessuna parte nei capitoli precedenti).
Ad essere proprio onesta, questo capitolo mi ha lasciato l'amaro in bocca. Non so bene perché, ma dopo averlo letto, ripensando soprattutto all'incontro fra Samir e Lianor, ho provato un po' di angoscia e in un certo senso mi ha disturbata. Non so, forse sarà stato tutto il lusso a casa di Lionar a farmi venire la nausea XD NO, scherzi a parte, è il primo capitolo ad avermi lasciato con emozioni negative. Mentre leggevo mi sentivo a disagio, quasi fuori luogo, mi è sembrato di avere davanti un mondo che non sono riuscita a riconoscere e nel caso di Laonor ciò che mi ha infastidita di più è stato il suo atteggiamento egoistico, l'essersi chiamato fuori causa per coltivare i propri interessi e condurre una vita agiata. Lo avevi sottolineato già dalla sua prima apparizione, ma sapere come a distanza di tanti anni Lionar abbia davvero appeso la cappa al chiodo una volta raggiunti i suoi interessi, non so, mi ha delusa. Eppure sapevo che era sempre stato quello il suo obiettivo: farsi i soldi per condurre una bella vita, ma forse dentro di me nutrivo la speranza che un giorno avrebbe cambiato idea sull'essere una cappa nera.

Concludendo non mi resta che continuare a leggere per avere una risposta ai miei quesiti.

A presto
Lady L. ^^
(Recensione modificata il 28/05/2016 - 12:52 am)

Recensore Master
26/05/16, ore 13:21

Eccomi di nuovo qui, questa volta con complimenti davvero vivissimi.
Questo era il capitolo che ci voleva per ravvivare la storia, portarla su binari fighissimi e renderla davvero memorabile, bravo.

- Innanzitutto sei bravissimo a descrivere i combattimenti, che poi sono uno dei perni intorno alla quale ruota l'azione. Te l'ho già detto ma non mi stanco di farti i complimenti per le tue capacità narrative quando si arriva alle mani. Ho immaginato le movenze di Samir e di Lianor come se fossero davanti a me. Ottimo punto di forza.

- In secondo luogo, queste due frasi secondo me sono la chiave di volta del capitolo, e probabilmente dell'intera prima parte:

«Hai paura.» percepì Samir, rilassando i suoi occhi e cominciando a fissare quelli dell’altro, proiettando nient’altro che una quieta consapevolezza di quel che sarebbe accaduto di lì a poco. Lianor aggrottò le sopracciglia.
«Di te, ragazzo?» sorrise appena il monco, leccandosi il labbro e annuendo mutamente, come sentendosi preso un po’ in giro.
«Si.»

Il confronto passato-presente di cui parlavamo si esplica qui, devastante come una bomba atomica. Ora è Lianor ad avere paura di lui, anche se all'inizio lo nega, e Samir se ne accorge immediatamente. Non c'è più niente di quel ragazzino, e il vecchio maestro traditore è obbligato a morire.

Non vedo l'ora di continuare ! :)

Nuovo recensore
25/05/16, ore 23:47

Ciao Edgewig,
purtroppo sono un po' indietro con la lettura... A malapena riesco a scrivere in quest'ultimo periodo... :(
Questo è un capitolo interessante perché introduce il sistema di regole che le cappe seguono, la loro visione di cosa è morale e cosa no. Chiaramente il fatto che 'gli apprendisti' vengano scelti e inseriti in tenera età ha a che fare anche con questo aspetto. Vanno formati non solo fisicamente e tecnicamente, ma anche convinti a seguire un certo codice di condotta. Cosa che sarebbe ben più difficile se la persona da convincere fosse un adulto.
Mi piace molto Samir bambino, la sua pura ingenuità. In parte sono curiosa di scoprire di più sul suo percorso di cappa, in parte mi ritrovo a sperare che alcune di queste caratteristiche facciano capolino nel Samir adulto e apparentemente spietato.
A presto!
Elaine

Nuovo recensore
25/05/16, ore 23:27

Visto che abbiamo stabilito che oggi è giorno di recensioni, te ne lascio un'altra anche io ^^

Ti dirò subito che in questo capitolo Adam è riuscito a farmi fare qualcosa che non avrei mai immaginato: ridere. Si, hai letto bene, Adam mi ha fatto proprio ridere, almeno in un momento in particolare, ovvero quando ha detto: "Non sa tirare un pugno neanche per sbaglio". Oggi ero in vena di risate e se anche Adam è riuscito a farmi ridere, vuol dire che stavo proprio messa male (XD).

Scherzi a parte, nella prima metà di questo capitolo Adam non si è risparmiato, mostrando il suo lato più sadico, che ho trovato incredibilmente affascinante (mi spiace per il povero Samir :'( ma questa è la verità). Del resto Adam non mi piace certo perché è il tipo di personaggio che passa le sue giornate raccogliendo margherite nei prati. Tuttavia, in più di un'occasione mi ha fatto sussultare per la brutalità delle sue parole (ad esempio quando ha minacciato di strappare i capelli di Samir a mani nude).

Samir inizia a cambiare e i primi evidenti cambiamenti che il lettore riscontra in questo capitolo sono più che altro fisici: è cresciuto in altezza e ha messo su ben 18 kg. Un altro passo in avanti nella sua formazione è rappresentato dall'inizio delle sessioni di allenamento, che ovviamente sono equiparabili all'Inferno in terra.

Mi ha incuriosita molto la similitudine con la pratica del "bacia le chiappe del maiale per avere fortuna". E' qualcosa che ti sei inventato, o si tratta di un'usanza realmente in vigore nel passato? Sono curiosa.

L'arrivo di Lianor, come al solito, alleggerisce i toni della scena. E come al solito le sue "buone maniere" sono impeccabili: il dito infilato in bocca per raccogliere i rimasugli della colazione è davvero un tocco di classe XD. A parte questo, Lianor continua a non nutrire speranze per Samir, nonostante i piccoli cambiamenti. Ah, giusto. Anche Lianor mi ha fatto ridere con l'espressione: "tira sberle da fabbro". Adesso so che non è saggio fare arrabbiare un fabbro XD

Concludendo spero di leggere presto qualcosa in più sulla missione che Adam ha ceduto a Lianor.

Ti lascio di nuovo la buona notte.
Al prossimo capitolo.
Lady L.
(Recensione modificata il 25/05/2016 - 11:55 pm)

Nuovo recensore
25/05/16, ore 17:46

'Giorno Edge!
Dopo le anticipazioni che mi hai lasciato nella risposta alla mia ultima recensione, non potevo non correre a leggere il prossimo capitolo per scoprire qualcosa in più su Adam. Ma procediamo con ordine, visto che ho tante cose da scrivere. ^^ Ti avviso che questa recensione sarà particolarmente lunga, ma non ho potuto fare altrimenti dal momento che questo capitolo mi ha offerto un'infinità di spunti per la riflessione. Spero solo di non annoiarti.

Questa volta inizierò appuntandoti un paio di piccole imperfezioni grammaticali (di' la verità, ti sono mancate, eh? XD)

1) "perché sapevano bene che Selvig lo avrebbe costretto a ingurgitare ogni singola briciola di pane... finchè non AVREBBE reputato opportuno smettere di farlo."
Qui ci vuole il congiuntivo AVESSE.

2) "allargò le braccia l’uomo, sorridendo desolato e sottolineando come il sistema giudiziario dei dintorni FACEVA letteralmente pena"
Anche qui è preferibile il congiuntivo FACESSE.

3) "...era forse l’unica cosa che POTEVA destare il giovane tredicenne"
Come sopra, io metterei un bel congiuntivo: POTESSE.

Per il resto tutto a posto, perciò passo subito a commentare quelle che ho ritenuto le frasi più significative di questo capitolo.

1) "...ma al contempo qualcosa nella sua testa gli impediva di superare i propri limiti, le proprie sciocche paure o esitazioni dinanzi il cibo, il sangue, i suoi nuovi doveri."
In questo incipit di capitolo Samir inizia a prendere consapevolezza della grandezza che avvolge la figura di Adam e soprattutto inizia a rendersi conto della posizione in cui si trova egli stesso, in qualità di suo pupillo. Da una parte è conscio del fatto che la sua debolezza potrebbe rappresentare un motivo di imbarazzo per Adam, ma allo stesso tempo non è una ragione abbastanza forte da indurlo a superare i propri limiti. Di conseguenza il giovane Samir resta ancora intrappolato nel suo dissidio interiore, senza riuscire a trovare una soluzione.

2) "Passava le ore della digestione a girare per il campo, liberamente, osservando spesso i ragazzi impegnati sul percorso a ostacoli piuttosto che quelli che combattevano instancabilmente dalla mattina alla sera."
Benché siano trascorsi diversi mesi dal suo arrivo alla caserma, Samir non sembra ancora essersi abituato all'atmosfera che vige in questo luogo di formazione. Dentro di sé continua a rifiutare questo suo nuovo destino che vuole costringerlo a confrontarsi con una realtà insopportabile, troppo crudele, troppo sanguinaria. Al contrario è forte in lui la volontà, forse inconscia, di preservare l'innocenza, l'ingenuità della sua natura, fuggendo ogni contatto diretto con la brutalità dell'accademia. Al suo posto, probabilmente, avrei reagito in modo differente, prendendo atto della nuova realtà e affrettandomi ad accettarla, non potendovi sottrarmi. Avrei, in poche parole, optato per un approccio diretto, piuttosto che per una fuga.

3) "...continuava ad aggiungere parole su parole, periodi su periodi, come non volesse far scendere in stanza un silenzio che avrebbe fatto sentire da solo il ragazzino."
Abrams è la prima vera figura di supporto morale per il piccolo Samir, insieme alla dottoressa che lo ha visitato nei capitoli precedenti. In questo capitolo costituisce un'alternativa alla presenza ruvida e spigolosa di Adam, una boccata di ossigeno per il giovane Samir e, perché no, anche per il lettore (ma non per me: io preferisco Adam XD).
Ciò che mi ha profondamente colpito di Abrams è stata sicuramente l'attenzione che ha rivolto alla curiosità di Samir: anziché liquidarla con rimproveri o percosse, come avrebbe fatto Adam, ha scelto di soddisfarla, dimostrando una certa considerazione per il ragazzo in quanto essere umano.

4) "Il signor Selvig vuole che mangi delle cose che non mi piacciono."
Ormai l'hai capito: io adoro Adam e questo capitolo non ha fatto che rafforzare la mia simpatia nei suoi confronti. Tuttavia non ho potuto fare a meno di pormi una domanda, leggendo questa frase: per quanto adori Adam e provi ammirazione verso il suo personaggio, avrei accettato di mangiare del formaggio (cibo che io detesto e che non ingoierei nemmeno sotto tortura) solo per non deludere il mio tutore? Non so. Per natura non sono una persona molto remissiva e se mi viene imposto di fare qualcosa che ritengo nocivo per la mia persona, tendo ad oppormi., indipendentemente dalle conseguenze. Semplicemente non amo l'idea di "fare qualcosa solo perché mi viene imposta", nemmeno se ad impormela è una persona che rispetto profondamente. Di conseguenza, se fossi stata al posto di Samir, credo che, per la prima volta, mi sarei ribellata ad Adam, pagandone ovviamente il prezzo :'(

5) "Selvig…non ha mai mollato".
Nn posso che giustificare la sua severità nei confronti di Samir, se non altro fino a un certo punto. Avendo affrontato un addestramento più duro di quello del giovane protagonista, Adam avrebbe avuto molte ragioni per lamentarsi o rinunciare a metà strada. Il fatto, invece, che abbia perseverato con tenacia e spirito di sacrificio, accettando, come dicevo prima, fin da subito un destino al quale non avrebbe potuto sottrarsi, lo ha forse inconsciamente portato a credere che anche Samir avrebbe potuto fare la stessa cosa. Ad ogni modo Samir è molto diverso da Adam e viene da un background differente che ha forgiato in maniera dissimile il carattere dei due personaggi. Di conseguenza Adam potrebbe tenere maggiormente conto di questa verità e tentare un approccio più malleabile con il ragazzo. Ma stiamo parlando di Adam, quindi dubito fortemente che possa farlo XD.

6) "Era una cappa anche lui. Molto capace, e caratterialmente…anche più severo del Selvig che conosci tu."
Ecco svelata l'origine primaria del carattere di Adam: suo padre. Onestamente, anche io come Samir, non avevo preso inconsiderazione l'idea che le cappe nere avessero o avessero avuto dei genitori in passato. A maggior ragione mi ha sorpresa, piacevolmente aggiungerei, l'essere venuta a conoscenza dell'infanzia del piccolo Adam. Lo ha reso ai miei occhi molto più umano e soprattutto mi ha permesso di comprendere meglio la sua personalità da adulto. Dopo aver letto di Haytham, ho di riflesso pensato a quanto Adam, crescendo, sia diventato simile a suo padre, soprattutto nella sua relazione con il giovane Samir.

7) "Se Selvig avesse saputo di quanto stava raccontando a Samir probabilmente se ne sarebbe infischiato del suo rango, della sua età o del legame di reciproco rispetto che li univa."
L'avevo già notato nei capitoli precedenti: Adam è molto riservato sul suo passato e questo, in qualità di sua fervida sostenitrice, mi spinge a chiedermi il perché. Francamente non ho ancora trovato una valida ragione che possa giustificare l'accanito riserbo di quest'uomo, che si rifiuta di rispondere alle domande di Samir o che è capace di indurre perfino un personaggio come Abrams alla soggezione e al timore di rivelare quanto sa. Fino adesso, non trovo ci sia nulla di vergognoso o imbarazzante nella sua storia da convincerlo a mantenerla segreta. E' vero, ha avuto una gioventù turbolenta e infelice, ma perché rifiutarsi di parlarne con Samir, con il suo protetto? Spero di avere presto una risposta a questa domanda.

8) "...ma certe scene ti si stampano nella testa e non puoi fare a meno di ripensarci ogni tanto."
Con questa frase hai involontariamente riportato alla mia mente ricordi della mia infanzia non proprio felici, costringendomi a concordare con il pensiero di Abrams. Purtroppo è vero: i ricordi che rimangono maggiormente impressi nella memoria di un essere umano sono spesso quelli meno lieti. Benché risalgano ormai a un periodo lontano della mia vita, continuano tutt'ora a tormentarmi, impedendomi di superare i traumi o di placare rancori maturati durante la mia fanciullezza. Per la maggior parte si tratta di ricordi legati alla mia personale esperienza, ma a volte anche i racconti di persone a noi vicine possono influenzare la nostra esistenza, e non sempre in modo positivo.

9) "Aveva questa fissazione, come suo padre." "Ma se li avesse lasciati liberi avrebbero potuto riprovarci la sera successiva, e quella dopo, e quella dopo ancora. Pensa a questa possibilità ragazzo. Pensa a quanti uomini, o donne, o addirittura bambini della tua età avrebbe messo in pericolo Selvig se avesse lasciato andare quegli animali."
Questo è un chiaro rimando al Samir del presente. Da queste righe si intuisce quanto il ragazzo abbia imparato ad agire come il suo tutore, Adam, il quale ha a sua volta ereditato il proprio modus operandi dal padre Haytham. Ora ho finalmente chiara la "filosofia" di cui mi accennavi nell'ultima recensione che ti ho lasciato. Uccidere è sbagliato. Ma lo è anche quando serve a proteggere vite innocenti? Come ti avevo già detto in risposta a una tua recensione sulla mia opera, nulla ha più valore di una vita umana. Partendo da questa premessa, non me la sento di condannare Adam o le cappe nere che prendono vite per salvare vite. Chi non sa scorgere il valore di una vita, non solo umana, non rappresenta altro che una minaccia per quanti vivono in questo mondo. Certo, l'ideale sarebbe riuscire a convertire simili individui senza giungere a compiere atti estremi, ma questa è una sfida che accetterebbero sono uomini pii e religiosi come monaci o preti missionari. Nel mondo reale, quel mondo costituito da gente comune, proletari, piccoli borghesi, uomini e donne senza potere giuridico, pretendere di sopravvivere senza ricorrere alla violenza sarebbe un'ingenuità, soprattutto di questi tempi in cui si sente al telegiornale sempre più spesso di omicidi e sciagure simili. Se dovessi trovarmi in pericolo e fossi obbligata a fare una scelta, penso che l'istinto di sopravvivenza mi indurrebbe a lottare fino alla fine, anche a costo di ferire fisicamente il mio assalitore, pur di preservare la mia vita. Del resto la violenza è sempre stata una parte inscindibile della natura umana, ma con questo non voglio dire che sia giusto ricorrere ad essa costantemente, facendone uno stile di vita o usandola per sottomettere chi è più debole. Personalmente ritengo che proprio chi ricorre alla violenza per affermare se stesso sia in realtà da considerarsi debole.

10) "Il contesto rende un uomo veramente un assassino"
Concordo con te e ti rimando al punto 9. Uccidere qualcuno che minaccia la nostra incolumità non fa di noi degli assassini, ma solo persona desiderose di vivere. L'autodifesa è un diritto e un dovere.

11) "Non sono i più forti quelli destinati a sopravvivere...Sono i più degni, sono gli esseri umani."
Un punto di vista molto interessanti, che smantella la legge universale seconda la quale "Il più forte vince". Quello della violenza è un tema a cui mi sento particolarmente legata, sempre a causa della mia infanzia. La forza fisica non fa di un uomo un essere forte, potente. La violenza è lo strumento del regno animale, che si distingue dal regno umano. L'essere umano in quanto tale è considerato un "animale evoluto" in virtù di quella che è diventata la sua qualità distintiva: la ragione. Se la violenza, l'aggressività, l'assalto fisico rappresentano la legge nel regno animale, la ragione, la riflessione, la calma, la pazienza dovrebbero regolare i rapporti tra gli umani.

12) "Selvig, quella sera, fu braccia, gambe e cuore di quella giovane ragazza."
Ok, questa frase ha risvegliato la fangirl che speravo non fosse in me XD.
Questa semplice riga ha suscitato un tornado di emozioni diverse. L'idea di avere Adam come braccia, gambe e cuore è piuttosto stuzzicante e sotto certi aspetti, alquanto travisati dal lato più perverso della mia mente, addirittura erotica *.*
Lo so, non è da me scrivere certe cose, ma dopo tante riflessioni così profonde e serie concedimi almeno un commento un po' più da bimbaminkia XD Adam ti adoroooo!!!!! >_<
Detto questo, posso tornare a fare la persona seria.

13) "Le motivazioni che spingono un committente a rivolgersi a noi sono sempre essenziali."
Ottima filosofia, che riporta ai punti 9 e 10. Anche l'omicidio deve avere una giustificazione per essere "approvato". Ma non solo. La lezione fondamentale che ho colto dalle parole di Abrams è la seguente: ogni azione comporta una conseguenza che andrà ad influire sul nostro futuro, determinando la persona che siamo. In questo caso specifico, l'accettazione di un incarico al posto di un altro determina il grado di moralità e, quindi, affidabilità delle cappe nere.

14) "Il principe un po’ meno, ci odia"
Qui la domanda mi è sorta spontanea: possibile che dietro la sparizione delle cappe nere nel presente e lo stesso attentato a Samir da parte della maschera d'argento si celi proprio il principe? Scoprirò se ho ragione continuando a leggere i prossimi capitoli.

15) "sapere...di come Selvig si fosse fatto un nome lo spaventava, più che motivarlo"
Il giovane Samir, ingenuo, codardo, debole non può certo trarre motivazione dal passato di Adam. Eppure proprio in queste ultime righe si legge una chiara proiezione del futuro Samir, della spietata cappa nera che crescendo ha seguito, senza immaginarlo e forse senza rendersene conto, le orme del suo difficile tutore. Questo capitolo è fondamentale per iniziare a comprendere il rapporto tra Samir e Adam e soprattutto inizia a dare qualche risposta agli avvenimenti del presente.

E con questo ho concluso la mia recensione. Spero di non averti fatto addormentare ma, ti ripeto, avevo così tante cose che volevo condividere che ho per forza dovuto dilungarmi più del solito. Se vuoi prendertela con qualcuno, prenditela con te, che hai scritto un capitolo così pregno di significati e spunti di riflessione. (:P)
Già che ci sono, rispondo a qualcuna delle domande che hai lasciato alla fine del capitolo.
Per il momento io mi sento più coinvolta dai capitoli ambientati nel passato, per un motivo che puoi ben immaginare: è l'unico dei due mondi in cui sia presente il personaggio di Adam. Nel presente il lettore non ha modo di sapere che fine abbia fatto nel frattempo o sei sia ancora vivo (cosa che spero vivamente). Ciò che spero di leggere nei prossimi capitol è una risposta ai miei quesiti, in particolare quelli legati alla sorte di Adam, e spero di approfondire il suo rapporto con il giovane Samir. Con questo concludo davvero la mia recensione e ti lascio un bacione.

Al prossimo capitolo
Lady L.
^^
(Recensione modificata il 25/05/2016 - 05:53 pm)

Nuovo recensore
25/05/16, ore 01:27
Cap. 6:

Sono di nuovo qui eheh😂
Ero nel letto che cercavo d prendere sonno e ho pensato di leggere un altro capitolo.

Dopo gli ultimi due capitoli del passato mi ero abituata al giovane, impacciato, incapace Samir e queste pagine sono state un po' come uno schiaffo a sangue freddo. Il Samir del presente non manca mai di suscitare agitazione nel lettore, con la sua freddezza e la crudeltà quasi animalesca. Sembra di vedere due persone completamente diverse, senza alcuna connessione tra loro se non il loro nome e il colore della loro pelle.

Questo capitolo è particolarmente significativo dal momento che fornisce al lettore un indizio fondamentale: il silenzio di Samir è il frutto di un voto espresso in circostanze ancora sconosciute. Si tratta quindi di una scelta ponderata e non di mera casualità.

Quando il vecchio De la Cruz ha menzionato la cappa nera poco socievole e dai modi rudi non ho potuto fare a meno di pensare ad Adam XD
Dopo il capitolo precedente non riesco più a leggere le parole "cappa nera" " rude e asociale" nella stessa frase senza immaginare l'espressione irritata e infastidita di Adam 😂
A parte questo, spero che in seguito venga svelata l'identità dell'uomo ingaggiato da De la Cruz per sapere se avevo ragione 😏

La comparsa della maschera d'argento mi ha messa in allarme: ha dichiarato di aver ucciso molte cappe nere e questo mi fa sospettare che uno dei motivi per cui non si trovino più molte cappe nere in attività è perché qualcuno le voglia togliere di mezzo, ma ovviamente si tratta solo di una mia supposizione.

L'ultima frase di De la Cruz mi ha fatto pensare che qualcuno tenga in ostaggio un membro della sua famiglia ma dal momento che Samir non si è fermato ad ascoltarlo credo che, almeno per ora, non avrò modo di confermare i miei sospetti.

Infine la scena d'azione sì è rivelata anche in questo capitolo assolutamente coinvolgente e dinamica, ma allo stesso tempo pregna di una crudeltà vera.

Leggerò presto il prossimo capitolo nel frattempo ti auguro una buona notte 😉

Lady L.

Nuovo recensore
24/05/16, ore 20:09

Buona sera Edge! ^^
Eccomi di nuovo qui per commentare un altro interessantissimo capitolo.

Se ricordi, nella mia ultima recensione ti avevo rivelato come Adam fosse il mio personaggio preferito. Bhe, confesso che questo nuovo capitolo mi ha un po' stupita. Avevo capito che tipo di persona fosse Adam, almeno a grandi linee, ma in queste pagine alcune sue reazioni mi hanno letteralmente fatto sussultare e balzare giù dalla sedia XD
Ad esempio lo schiaffo al povero Samir: non mi sarei aspettata una reazione così fisica e violenta da parte sua, soprattutto nei riguardi del suo protetto. E' stato improvviso XD
D'altro canto è stato un capitolo piacevole proprio perché mi ha permesso di approfondire questo personaggio, che trovo particolarmente accattivante, e mi ha indotta a pensare che potrebbe esserci una ragione ben precisa dietro questa sua freddezza e violenza, questa scorza impenetrabile. Ho trovato molto forte la scena in cui costringe il giovane Samir ad assistere al combattimento fra Herb ed Elsa: il modo in cui afferra la sua testa e spalanca i suoi occhi è piuttosto brutale.
Ho intuito un'altra cosa leggendo queste pagine: Adam sembra godere del massimo rispetto all'interno dell'accademia e le altre cappe nere tengono in grande considerazione la sua opinione o le sue critiche, dal momento che gli permettono di "intromettersi" in entrambe le sessioni di allenamento (quella di Himps prima e quella di Herb dopo) con commenti piuttosto severi.
Ancora, mi ha colpita in modo particolare questa scena: "A questo punto egli curvò verso sinistra, ritrovandosi a correre in direzione di Adam, che si trovava al di qua del recinto di legno. Himps gli diede un’occhiata prima di tornare seriamente a porre attenzione sui suoi ostacoli..."
Il contatto visivo tra Adam e Himps mi ha dato l'impressione di preannunciare una relazione anche fra questi due personaggi ma, come ho scritto, forse si tratta solo di un'impressione, senza alcun fondamento. Per scoprirlo dovrò continuare a leggere.

I preconcetti legati al razzismo hanno contaminato anche le cappe nere, a giudicare dalle loro reazioni alla vista di Samir. A questo proposito, Adam è un personaggio molto positivo, almeno per me, dal momento che ha scelto come suo pupillo Samir, un ragazzino di colore, senza talento (almeno in apparenza). Quanto a Samir, non ho potuto fare altro che sorridere con tenerezza alla sua ingenuità, a quella curiosità infantile che lo ha portato ad interrogare ripetutamente Adam, facendogli pagare fisicamente il prezzo della sua "stupidità".

Fra tutti i capitoli letti fino adesso, questo mi ha sicuramente scossa più profondamente, soprattutto a causa delle reazioni di Adam verso il piccolo Samir, tuttavia non ho cambiato opinione sul suo conto: Adam resta ancora il mio personaggio preferito ^^

Alla prossima
Lady L.

Nuovo recensore
20/05/16, ore 00:35
Cap. 4:

Ciao Edgewig,

avendo un po' di tempo, ed essendo impaziente di proseguire, sono riuscita a leggere anche questo quarto capitolo e ora sono pronta a commentarlo. ^^

ADAM
Devo ammetterlo: Adam mi piace sempre di più. Non so se l'intenzione iniziale era quello di fare di lui un personaggio "antipatico", in un certo senso "negativo", ma ti posso dire che non me non ha funzionato. La verità è che tutto quello che riesco a percepire dietro ogni sua parola aspra e ruvida, dietro ogni suo gesto distaccato e arrogante, è solo la presenza di un animo in fondo premuroso. Ciò che mi ha indotta a pensare questo è soprattutto il fatto che Adam, a differenza di Lianor, abbia visto qualcosa in Samir e di conseguenza abbia deciso di prenderlo con sé quale suo pupillo. Nonostante l'atteggiamento freddo e pragmatico che ostenta continuamente, in realtà è un uomo dalle profonde capacità analitiche e proprio questo gli permette di guardare oltre le apparenze. In poche parole, non è affatto una persona superficiale. Ho riletto questo capitolo per tre volte proprio perché volevo approfondire il comportamento di Adam in queste pagine e ad ogni nuova lettura mi sono convinta di una cosa: con i suoi modi brutali e con le sue parole, che sembrano negare qualsiasi rappresentazione idilliaca della realtà, Adam sta iniziando a preparare il giovane Samir ad affrontare il mondo che lo attende al di fuori della caserma, un mondo dominato dalla corruzione e dalla violenza, in cui non c'è spazio per la compassione, in cui non esistono differenze tra uomini e donne, poiché una sola è la regola che vige: uccidi o verrai ucciso. In queste pagine Adam mi ha dato l'impressione di un padre severo e intransigente, ma pronto ad assumersi la piena responsabilità del ragazzino che ha preso con sé. Personalmente, è il tipo di personaggio che trovo più motivante. Anche se il suo carattere può apparire in un primo momento insopportabile, penso che sia necessario per temprare nel corpo, ma soprattutto nello spirito, il piccolo Samir. Volendo esprimere un'opinione più personale, direi che Adam è fino adesso il personaggio che preferisco, senza nulla togliere agli altri. ^^

SAMIR
Per la prima volta, in questo capitolo possiamo "sentire" la voce di Samir. E' una voce flebile, insicura, remissiva, ma è pur sempre una voce. Nonostante in questo capitolo Samir abbia il "dono" della parola, il linguaggio del suo corpo rimane un elemento importante nella sua comunicazione, soprattutto all'inizio: malgrado i continui rigetti da parte di Adam, infastidito dal contatto con il ragazzino, questi continua istintivamente ad aggrapparsi a lui per non cadere da cavallo. E' come se lo stesso Samir cercasse a tutti i costi di instaurare una sorta di connessione con il suo scorbutico e ostile tutore. Pur avendo intuito la pericolosità che emana da Adam, Samir sembra trasmettere al lettore la consapevolezza che questo stesso uomo possa, col tempo, rivelarsi il migliore tra gli alleati.

Concludendo, ho apprezzato particolarmente questo capitolo e leggerò al più presto il prossimo.

Un abbraccio
Lady L. ^^

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