Ciao :3
Di solito non passo a leggere le long, perché purtroppo non ho mai il tempo per continuarle, ma ho visto che questo primo capitolo se ne sta lì solo soletto, senza recensioni, e ho pensato che ti servisse un parere... un po' come una spintarella iniziale. Per cui, sono qui.
Ho trovato il tutto abbastanza originale. Inizialmente mi sentivo un po' persa, ché non sapevo dove volessi andare a parare, ma quando sono arrivata alla fine del capitolo mi si è chiuso il cerchio, in un certo senso, e ho capito molte cose.
Ed è un bel personaggio, perché il suo dolore è grande, ma al tempo stesso facilmente comprensibile a tutti. Ci si può immedesimare molto bene in lui, che soffre per la perdita del suo migliore amico e se ne incolpa, sebbene lui non abbia avuto alcuna responsabilità in questo. Però gli è sopravvissuto, e tanto basta.
Complimenti, è un'immagine molto forte... spero non faccia parte della componente "vera" della storia che stai raccontando, sebbene sia a conoscenza del fatto che incidenti come questi capitino molto spesso. Anche un mio amico ha perso la vita in un incidente in motorino, ormai saranno dieci anni, per cui la sensazione che ho leggendo la tua storia è piuttosto vivida.
Vorrei spendere due parole anche per l'originalità del tutto: un pianista? Be', forse torniamo sempre alla componente "storia vera", però credo che non sia facile raccontare una storia così. E, soprattutto, mettere la musica al centro di tutto... il rischio è di non dare il giusto spazio a tutte le componenti affettive di Ed, però mi sembra che come primo capitolo sia abbastanza equilibrato, per cui penso che potresti farcela.
Ci sono solo un paio di appunti che vorrei farti, ma proprio roba di poco conto:
- si dice "Teatro alla Scala" (i milanesi ci tengono parecchio);
- ci sono davvero molti aggettivi, a volte anche poco utili... è vero che aiutano il lettore a focalizzare bene la scena e i personaggi, però al tempo stesso il ritmo della narrazione rallenta molto, e soprattutto all'inizio — quando è necessario catturare l'attenzione del lettore — non è sempre un pregio;
- non vai mai a capo, durante i paragrafi, nemmeno per i dialoghi, e direi che anche questo non ti aiuta, poiché al lettore il testo si presenta come dei mono-blocchi (piccoli, è vero, perché hai inserito diverse scene, ma comunque mono-blocchi) poco accattivanti. Direi che, in linea di massima, potresti almeno andare a capo prima di ogni nuova battuta di dialogo;
- quarta e ultimissima cosa, che unisce un po' le altre due: i mono-blocchi sono delle scene diverse, quindi ogni frame è davvero breve, ma al tempo stesso è, come ti dicevo prima, parecchio descrittivo; credo che ci sia un po' di squilibrio nella narrazione, e potresti, banalmente, "allungare un po' il brodo"... con qualche battuta, o con dei pensieri, ma non con troppe descrizioni fisiche sia dei personaggi che dell'ambientazione.
So che ti ho fatto un papiro solo di appunti, ma in realtà ho detto poche cose e tutte di relativamente poca importanza... è che la mattina sono logorroica ^^
Naturalmente sei libera di seguire o meno i miei consigli, non ti obbligo e sicuramente non mi offendo se non lo fai, però credo che per far partire bene una storia sia necessario far notare tutte le imperfezioni all'inizio, in modo che poi ci si possa incanalare nella giusta direzione.
Spero di esserti stata utile, insomma... sarà che ho voglia di contest :P
A presto,
Chara |