Non so bene da dove iniziare, un po' perché quando ho letto questa storia (prima di divorare molte delle altre) sono rimasta senza parole e un po' perché sono un po' arruginita. In realtà credo che potresti prendere (più o meno) questa recensione come una specie di recensione alla tua "opera omnia" nel fandom di Harry Potter. Più o meno, perché hai scritto 78 storie e per ora credo di averne lette circa una ventina, ma so che rimedierò in fretta.
Questo per dirti che NON sarò breve, nemmeno un po'. Mi sono segnata i cinque punti che davvero mi hanno fatto impazzire non solo di questa bellissima mini-long, ma di tutte le altre diciannove storie che ho letto.
PRIMO PUNTO: I PERSONAGGI
C'è talmente tanto IC che io non so da dove partire. I Malandrini, in primis - CIELO, li ho amati. Le loro battute (ma ci arrivo dopo), la naturalezza della loro simpatia, i caratteri così accentati e particolari... anche senza leggere chi pronuncia una battuta, si capisce, perché la caratterizzazione è magistrale. Forse anche questo doveva andare nel punto successivo, ma vabbe'... dunque. Dicevo. I personaggi. Hai dato una caratterizzazione viva ai più secondari: Lyall, che esiste e non esiste, ti tocca, sembra quasi di vederlo mentre si presenta agli amici del figlio morto e ommioddio, nella camera ardente una parte di me è morta con lui, perché c'è un'empatia trascinante in ogni gesto, è un angst che ti travolge e fa un male cane, un compito ben riuscito. Sono fuori tema. I personaggi, dicevo. In questa storia è spiccata fra tutte Andromeda Tonks: e-p-i-c-a. Fottutamente epica. Un personaggio che nei libri viene tratteggiato con forza, sì, ma per due secondi, a cui hai dato un soffio di vita incredibile. La sua reazione quando Harry le rivela che Narcissa gli ha salvato la vita non solo va finalmente fuori dal coro da quello che possiamo considerare ormai uno standard del fandom (Andromeda che si riavvicina a Narcissa - oh, magari-magari-magari in futuro, ma di certo non dopo la morte di Tonks, cielo), ma è INCREDIBILE. Reale. Realissima. C'è tutta la durezza del suo orgoglio dietro a quella risposta, dietro al modo in cui non vuole farsi vedere piegata e, cavolo, poi c'è Molly. Molly è un'altra PERFETTA. Sono praticamente TUTTI perfetti, anche se forse confesso di aver trovato tirato il fatto che George sia "tornato a scherzare" (circa) così poco dopo la morte del gemello, ma sinceramente ho anche capito che il livello di angst in questo tipo di storia* (questo asterisco serve a ricordarmi che questa cosa mi porta al punto 3) era già al limite, quindi va più che bene così, magistrale, bellissima.
Un'altra personalizzazione che ho amato è quella di Lily, anche se - scusa per il mischione - compare nella one-shot "Sai tenere un segreto?". Eccezionale. Lily viene quasi sempre idealizzata o come un angelo compassionevole o come una social justice warrior con dei problemi di autocontrollo, mentre la tua è... meravigliosamente ordinaria. Il modo in cui reagisce alla scoperta della licantropia di Remus è così naturale che nella mia testa è partito un applauso, giuro. Poi c'è Minerva in "Biscotti allo zenzero", CAPOLAVORO.
Confesso che, per la vastità di scene e personaggi, al momento le mie preferite sono questa e "Di una Stamberga, due baristi e un problema peloso". Ma andiamo avanti.
PUNTO SECONDO: I DIALOGHI
Volevo arrivare qui quando dicevo che la caratterizzazione dei personaggi è talmente epica che non c'è quasi bisogno di leggere chi pronuncia certe battute per capire chi è. In particolare i Malandrini, che essendo fra i miei personaggi preferiti, mi portano ad essere più attenta a queste cose. Innanzitutto, ma sicuramente te l'hanno già detto, grazie di aver dato a Peter Minus ciò che gli è dovuto, santo cielo. Lo sappiamo tutti che non è una cima né è probabilmente tutto 'sto gran divertimento (lo vediamo una sola volta da ragazzino nell'Ordine della Fenice ed è l'unico dei quattro a non riuscire a fare una sola battuta simpatica), ma c'è, ha a modo suo un suo perché e tu lo hai tirato fuori con determinazione. Non brilla quanto gli altri tre - com'è giusto che sia, eh, questo è un altro complimento alla caratterizzazione e all'IC - ma è utile, si mostra leale anche se con poca personalità. Perfetto. I dialoghi fra Sirius e James, dovesoro dirlo, mi hanno fatto morire dal ridere. Non sono quelle battute scontate che ritornano in continuazione dopo anni di fic su di loro, sono entusiaste, vivaci, per nulla volgari, mai ripetitive. La scena in cui cercano di scoprire informazioni sulla Stamberga prima da Aberforth e poi da Madama Rosmerta sono dannatamente brillanti! Tanti punti anche Remus, che nonostante la compita serietà e il desiderio di tenere gli amici lontani dal suo segreto, lascia sempre saltar fuori quell'umorismo educato che lo caratterizza. LA PARTE DEL WADDIWASI, DIO, GRAZIE, SEI UN MITO.
In questa storia i dialoghi sono, se possibile, ancora più eccezionale. Caratterizzano ogni singolo personaggio, dalla signora Weasley alla signora Tonks, senza mai sembrare innaturali o "fuori bocca". E qua ci starebbe un altro asterisco, perché vado al punto tre.
PUNTO TERZO: STILE "POTTERIANO"
C'è poco da dire, ma è una delle cose che più mi hanno colpito delle tue fic - sempre fra le altre mille. Fin dalla prima riga della prima storia che ho letto - questa - mi sono sentita dentro un flash-back, come se stessi rileggendo le mie parti preferite dei libri. La facilità con cui le tue fic si divorano, il modo in cui riesci ad esprimere le grandi emozioni dei personaggi senza lunghe introspezioni, con dinamismo e pochi concetti chiari, in un modo che a tratti ricorda un teen-fantasy (difatti l'ho chiamato stile "potteriano"), ma che in realtà nasconde una forza comunicativa molto adulta e consapevole. Le descrizioni, proprio come gli ultimi libri della saga, quelli che si sono lasciati alle spalle l'eccesso di "teen-fantasy", sono concise ma precise, fai capire al lettore cosa sta succedendo e dove senza inutili fronzoli. Questo non vuol dire che le lunghe introspezioni o le descrizioni accurate siano un male, eh, per carità, ma essendo questa una fic di Harry Potter ho apprezzato particolarmente questo tuo modo incredibilmente naturale di riesumare la narrazione spontanea e leggera perfetta per il contesto in cui è ambientato Harry Potter. Anche nelle parti più drammatiche (la flash-fic di Sirius che irrome nel dormitorio di Harry mi ha ucciso e sto proprio pensando a quella, ora) c'è comunque questo continuo richiamo ai libri e al loro stile, alla facilità con cui si segue la trama senza perdersi in pezzi inutili. Anche se è uno stile semplice, non lo è, e tu hai brillantemente evitato ridicole ripetizioni, trasformando la lettura di una fan fiction in un vero e proprio tuffo nell'universo di Harry Potter. Allo stato puro. Che bomba.
PUNTO QUARTO: LA (SOTTO)TRAMA
È importante ora ricordare che ho letto sono una ventina delle tue fic, perciò probabilmente ciò che non ho trovato in queste venti lo troverò nelle altre 58 (illusa se credi che non le leggerò tutte). Ho deciso di puntarmi sulla faccenda della (sotto)trama perché ciò che ho letto per ora è una serie di bellissime Missing Moments che hanno una trama, e allo stesso tempo non ce l'hanno. Mi spiego: in questa storia non c'è una vera e propria trama, ma racconti l'ovvia conseguenza dell'immediata vittoria di Harry. Con una trama di base, ovviamente, ma che diventa una (sotto)trama perché diventa una specie di scenografia per le emozioni e i singoli personaggi. Cioè, qui la trama è "Harry ha sconfitto Voldemort, ma tanti personaggi che ci piacevano un sacco sono morti male e io vi mostro l'intimità del dolore di chi sopravvive loro, trascinandovi in un limbo di lacrime che mannaggia a te, c'ho il cuore a pezzi". Che è una (sotto)trama. Sto infarcendo 'sto pezzo perché non voglio spiegarmi male e farti credere di NON avere amato anche questo aspetto delle tue storie, sia chiaro. Il mio discorso è legato al fatto che le tue storie (sempre quelle che ho letto, eh) sono talmente ben connesse al mondo di Harry Potter da non permettere di avere proprio una trama a sé stante, perché quella portante resta sempre e comunque quella della saga... in "Biscotti di zenzero", in tutta la sua bellezza, c'è una (sotto)trama tua nascosta nella trama originale (i Mangiamorte a Hogwarts, la resistenza di Neville e dell'ES, la Spada di Grifondoro e sopratutto le scritte sui muri IL RECLUTAMENTO È ANCORA APERTO). Ci sono così tanti riferimenti al canon (perfetti per una fan fic) che rendono complicato capire dove hai giocato di immaginazione (sto arrivando alle altre 58 fic molto in fretta, non vedo l'ora di arrivare a quelle meno Missing Moments). Questo NON per dire che non l'ho apprezzato (ripeto, è perfetto per il contesto), ma che ho amato i punti che "riempi" del Canon e che mi è un po' dispiaciuto non averne di più.
PUNTO CINQUE: TIMBRO LESSICALE
Beh, io non so più come dirtelo che mi sono divorata venti storie in... boh, senza respirare troppo, ecco. E l'ho potuto fare proprio grazie alla tua scrittura fresca, mai lenta, mai pesante, mai di troppo. Descrivi in maniera rapida, senza annoiare, ma senza lasciare il lettore privo di una scenografia in cui immaginare i personaggi e le loro azioni. È quello che dicevo prima: l'intera struttura della fic è talmente connessa al mondo di Harry Potter da attingerne la stessa brillantezza leggera, nel senso che è poco ripetitiva, ma comunque breve. La scelte delle parole, degli aggettivi... tutto nelle tue storie crea immagini in pochi istanti, tutto si trascina con naturalezza. Sei la dimostrazione meravigliosa che non c'è bisogno di gran paroloni per far vedere a tutti che sei una scrittrice maledettamente in gamba.
Un'ennesima parentesi personale, anche se sono consapevole che nella mia recensione c'è tanta soggettività: per ora ho divorato le storie che vedevano protagonisti i miei personaggi preferiti: i Malandrini e l'Ordine della Fenice. LE HO AMATE come ho amato loro nella saga, perciò l'unica cosa che posso dirti è GRAZIE, perché dopo tanti anni passati nel fandom, dopo esserci cresciuta, è straordinario scoprire un'autrice in grado di riportarmi con tutto il cuore dentro una delle saghe che più ho amato.
Grazie, grazie, grazie. |
