Torno su EFP dopo anni, sotto l'influenza positiva di un'amica che mi ha ritrascinata prepotentemente nel fandom di Harry Potter, in particolare dell'OTP suprema: i Dramione.
La tua è la prima storia, e concedimi di usare questo termine piuttosto che fan fiction, che leggo con i due maghi come protagonisti dopo anni e credo di aver fatto sei al Superenalotto: la trama è costruita minuziosamente, non solo perché hai creato il giusto equilibrio tra l'evoluzione dei personaggi principali e il mondo magico, ma anche perché non hai lasciato al caso i dettagli, dalla cui analisi traspare la profonda ricerca fatta prima di inserire anche i minimi dettagli, come ad esempio il passaggio storico dalla dorata Atene all'impero di Alessandro.
Come il tuo professor Rochester, per il quale voglio farti i complimenti perché molto originale, anche io sono una storica dell'arte e non posso che apprezzare lo studio che evidentemente hai fatto perché la storia dello Specchio risultasse coerente, un po' come tutti gli oggetti d'arte che per secoli si sono tramandati nei vari imperi e regni di potere.
Nota di merito inoltre, per l'inserimento, nel contesto storico, dell'elemento fiabesco: sei riuscita, con questo piccolo stratagemma, a rendere la tua storia fruibile anche a chi non possiede il bagaglio storico adatto a seguire i tuoi collegamenti, per altro perfettamente spiegati, e a riavvicinare Hermione alle sue radici babbane, coinvolgendo anche il suo compagno che, volente o no, deve fidarsi di lei ciecamente.
Per quanto riguarda i personaggi, trovo che entrambi siano assolutamente IC e che si stiano comportando così come avremmo letto se avessimo avuto un epilogo più corposo e dettagliato di quello ricevuto: Draco mantiene ancora molti dei dettagli del suo io undicenne, come la spocchia e la presunzione, sempre artefatte e studiate ad hoc per risultare irritanti nella giusta situazione, ma ha compiuto un lungo viaggio che ancora però, non l'ha condotto alla meta principale, il perdono verso se stesso.
Hermione, mia cara Hermione Granger, è diventata una donna in carriera e mantiene una posizione di rilievo come tutti avremmo potuto immaginare ma, così come il suo compagno, la studentessa dai denti storti che è in lei salta fuori continuamente, nel modo in cui si vergogna di non essere all'altezza di Draco per l'incantesimo di Renovatio o nel riconoscere Dante, e nella maniera in cui tenta di recuperare lasciandosi andare ad esasperanti dimostrazioni di intelligenza non richieste.
Harry e Ginny, infine, mostrano nella tua storia i lati del loro carattere che JK Rowling ha accennato, ma mai approfondito: l'estrema forza della rossa, decisa a sopportare qualunque male per colui che ama, e l'infinita debolezza di Harry, che un po' come Atlante, regge il peso del mondo e decide di soccombervi.
Non posso, infine, spezzare una lancia in tuo favore anche per la caratterizzazione, accennata solo tramite i ricordi della protagonista, di Ron: non so per quale motivo, ma io stessa l'ho sempre immaginato così, un mago egoista, rozzo e assolutamente convinto dell'eterna presenza al suo fianco della giovane maga.
In sintesi, complimenti mia cara! Non aspetto altro che i prossimi capitoli, con la speranza che Hermione non venga traumatizzata a vita dai Baccanti!
Un bacio. |