Recensione premio per il secondo posto ottenuto al contest “Tutti gli anime della nostra infanzia”
Ciao carissima!
Mi scuso anche con te per il ritardo sulla (mia) tabella di marcia. Avevo in mente di lasciarvi le recensioni premio un po’ prima di questa data ma, per impegni lavorativi – e finché si lavora, non bisogna nemmeno lamentarsi troppo – ho dovuto allungare un po’ i tempi.
Bando alle ciance.
Ho letto la tua storia in due giorni. Avrei voluto farlo tutto d’un fiato ma era abbastanza lunga e non volevo perdermi qualche pezzo per via della deconcentrazione. Dunque, il racconto che mi hai segnalato appartiene allo stesso fandom della storia che ha partecipato al concorso e questo mi fa piacere (insomma, non dovrò ripassarlo di nuovo). Si nota, anche attraverso la lettura di questa storia, quanto il fandom Tokyo Mew Mew ti appassioni dato che, esattamente come per l’altro tuo lavoro, ho notato grande cura dei particolari, una narrazione fluida, delle buone descrizioni e delle ottime introspezioni.
Hai sviscerato la mente e la vita dei personaggi anche e soprattutto attraverso le battute dialogate, cosa che molti autori amatoriali non sanno gestire. Tu, al contrario, sei riuscita a comunicare molto bene i loro pensieri e nessuna delle battute che ho letto sembra forzata. C’è da dire che, in effetti, i dialoghi prevalgono sulle descrizioni e sulle narrazioni, ma nel caso di una storia ricca e fluida come la tua, questo non è certo – a mio avviso – un difetto stilistico. Stile che, ovviamente, ho apprezzato molto per la sua semplicità, in linea con il genere e con l’ambientazione geo-temporale.
Anche in questa storia, nella quale ho rivelato giusto qualche refuso che non segnalo, a prevalere sono il romanticismo e il sentimentalismo. Qui parli di una bella storia d’amore tra due giovani che si sono sempre piaciuti ma che, per loro stessa ammissione, sono stati per molto tempo troppo codardi per cercarsi a vicenda. L’ambientazione temporale del racconto prevede che Zakuro e Ryou siano cresciuti e che il vecchio legame che li teneva “professionalmente” uniti sia venuto ormai a mancare. Tutti i ragazzi del vecchio gruppo che si riuniva attorno al caffè Mew Mew hanno ormai una vita indipendente e lo stesso vale per la giovane attrice protagonista della tua storia e per l’ex scienziato. Eppure…
Eppure.
Il sentimento sopito tra i due ragazzi non si è mai del tutto spento e, nonostante Ryou sia ormai impegnato con un’altra, trova il coraggio di esternare a Zakuro i sentimenti che prova per lei. Ciò sembrerebbe essere – e ci ho davvero sperato – il preludio di una bella storia d’amore, ma…
Ma.
La ex di Ryou è gravemente malata e, conscia di avere a disposizione solo un paio di anni di vita, chiede a Zakuro di mettersi da parte. Insomma, il finale della storia, con Zakuro che lascia Ryou di punto in bianco senza dargli troppe spiegazioni – ma comunque lasciandogli intuire quale sia la molla che l’abbia spinta a prendere tale decisione – mi ha lasciata con l’amaro in bocca, anche se, in fin dei conti, è forse questo l’esito più giusto che c si potesse aspettare. In fondo, leggendo la tua storia, è come se si intuisse che il destino ha sempre remato contro a questi due ragazzi e che la loro mancanza di coraggio ha poi fatto il resto.
Fato avverso, insomma; o mancanza di una vera volontà da parte dei protagonisti.
Le due frasi finali sono emblematiche e dicono tutto:
Zakuro chiuse gli occhi, buio per un po', poi i suoi baci, la sua risata roca, quei 'ti amo' sussurati appena a fior di labbra, lo sguardo intenso e luminoso fisso su di lei.
Non tornò mai.
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