Allora, eccomi qui.
Premetto subito che ti ringrazio delle recensioni che mi hai fatto e risponderò al più presto (spero xD).
Detto questo, procediamo.
Alcuni appunti di stile:
- "Poi come iniziò, tutt’un tratto, il movimento finì e con un tonfo cadde sulla solida terra.": il soggetto della prima frase è diverso da quella della seconda coordinata; il fatto che tu non espliciti chi è a cadere (Doflamingo) genera un pochino di confusione, non insuperabile, ma che forse sarebbe più pratico risolvere con una revisione.
Un problema simile si verifica nella sequenza "Fu confinato qui, lo trovò il preside Dippet molti anni fa e lo mise incautamente nella sezione proibita."; non è perfettamente chiaro se si parla del libro o di Doflamingo.
-"ma bensì" è pleonastico, ossia, di troppo; entrambe le congiunzioni esprimono lo stesso concetto avversativo, quindi conviene scegliere o ma, o bensì.
Altri casi di ridondanza si verificano nelle frasi: "A Topolino però, facendo mente locale, gli venne in mente una cosa" (a Topolino gli, una preposizione ed una particella pronominale per uno stesso complemento di termine); "da cui ne fuoriuscì un fulmine", di nuovo una proposizione e una particella pronominale per indicare lo stesso complemento di moto da luogo (o provenienza).
- "sapeva a memoria era il suo palazzo reale a Dressrosa.". Solitamente, sapere è usato per una conoscenza concettuale, tranne alcune locuzioni di uso comune; io "so" la strada, ma non "so Torino", semmai "conosco Torino". Quindi, se si parla di un luogo noto, è meglio usare l'espressione "conosco a memoria".
- "l’ormai deceduta statua": la frase è un po' pesante. Un po' perché deceduto è molto burocratico, come termine, ma soprattutto perché, a mio avviso, il fatto che tu annunci prima dell'azione il fatto che l'ha provocata toglie a quest'ultima l'impatto visivo che essa potrebbe avere.
Mi spiego: la statua crolla perché è senza vita ma guarda la differenza di effetto:
1) "Siccome era morta, si accasciò a terra."
2) "Si accasciò a terra. Era morta."
Come vedi, la seconda è lapidaria ma rende bene il senso di drammaticità dell'azione; la ragione è che hai dato precedenza alla pura azione (show don't tell) e solo dopo hai spiegato al lettore che cos'è effettivamente accaduto.
_ "sottili ma profonde ferite gli vennero inferte sul viso, braccia e gambe". Parliamo di Minerva, dunque la particella pronominale giusta non è "gli" ma "le", altrimenti si fa confusione con Doflamingo.
Per le scene d'azione, c'è un po' di confusione; suggerirei di rivedere la punteggiatura, usando anche punti e virgole e due punti per dare movimento alla prosa e consentire di leggere più agevolmente il susseguirsi di azioni che descrive lo scontro.
Circa i personaggi, mi vengono in mente solo due appunti, uno piccolo, un altro un po' più sostanzioso.
Il primo riguarda Minerva: "Anche se in preda al panico, gli puntò la bacchetta contro, tremante". Ecco, abbiamo sempre visto una Minerva molto salda anche nei momenti di maggior tensione; panico non è una parola che mi sentirei di associarle e, del resto, urante il combattimento infatti Minerva torna la donna forte e ferma di sempre. Più che panico, mi viene in mente turbamento, anche spavento e sorpresa, ma si tratta di emozioni meno violente e debilitanti del panico.
La seconda è un appunto di sostanza.
I fulmini di Forza sono appannaggio del Lato Oscuro della Forza; un realtà, una persona come Yoda può tranquollamente padroneggiare entrambi i lati della Forza ma resta il fatto che il fulmine caratterizza il percorso della Passione, Sith. I fulmini che fuoriescono dalle mani di Yoda durante il combattimento con il Conte Dooku non sono suoi, ma un riflesso, o quelli di Dooku che Yoda riesce a fermare con le mani; qui c'è la fonte che rimanda poi a Wookiepedia, la Wiki di Sw con le specifiche: http://movies.stackexchange.com/questions/9869/use-force-lightning-can-yoda.
Questo è un punto che ti segnalo perché, per quanto forse in alcuni giochi che hanno inglobato Yoda lui usi il fulmine (non lo so, è una mia ipotesi ma non posso escluderlo) dal punto di vista della lore di Star Wars è una bestemmiona maiuscola ( almeno per la lore che conosco io).
Non tanto perché Yoda non possa ma perché, per usarlo, deve ricorrere al Lato Oscuro, cosa che lui non farebbe mai.
Personaggi noti per padroneggiare entrambi i Lati, invece, sono sicuramente Darth Revan, protagonista del gioco Bioware KOTOR, e Kylo Ren, che Snoke artatamente induce a usare sia la Forza di Lato chiaro che l'altra così da mantenerne la personalità fortemente divisa. Probabilmente ci sono anche force wielder come i Jedi Grigi e qualcuno alla Mace Windu, ma mi pare che il canone sia molto chiaro sul tema del fulmine. Poi, se mi sbaglio, correggimi, sono contenta di imparare di più su Star Wars.
Come sempre, le descrizioni sono buone, specie nei paragrafi dedicati a Doflamingo e Voldemort (ottimo il particolare dell'orologio, che è effettivamente un esempio molto efficace di show don't tell).
Ottimo anche il fatto di svelare solo dopo la scena la verità: a combattere è stata una copia di Doflamingo.
Un po' meno ordinate e pregnanti le scene in cui presenti Topolino e i "buoni".
Mi pare di aver detto tutto.
Alla prossima!
N. |