Recensioni per
One week
di Shige

Questa storia ha ottenuto 24 recensioni.
Positive : 24
Neutre o critiche: 0


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Recensore Master
26/11/16, ore 22:59
Cap. 1:

Ciao!
Mi scuso innanzitutto per il ritardo con cui mi paleso, ma questa raccolta mi stava proprio sfuggendo, purtroppo. E poi ci ho dovuto pensare un po', prima di affrontarla, perché nemmeno io (come credo tutte noi) ho ancora elaborato il lutto e avevo paura di non reggere emotivamente. Ma poi fortunatamente mi sono decisa, perché sapevo che ne sarebbe valsa la pena, e infatti avevo ragione! Fine della premessa e andiamo al capitolo!
Qui troviamo un Erwin molto piccolo, in un tenero quadro con il padre. Un padre che gli sta insegnando a camminare, ma non soltanto concretamente: gli sta indicando la strada per diventare adulto e un uomo libero. Forse lui non è ancora in grado di capire, ma si intuisce che questo sarà il modo in cui suo padre lo educherà negli anni a venire. Con i risultati che sappiamo.
Sono convinta che i tratti distintivi del nostro carattere e della nostra personalità siano già evidenti fin dalla prima infanzia. Poi i fatti e le esperienze della vita possono influire, nel bene e nel male, ma non cambiarci più di tanto. Ma soprattutto conta il modo in cui siamo "tirati su": se c'è qualcuno che innanzitutto ci ama e ci accoglie, poi ci guida, ci spiega che cosa siano il bene e il male, e si pone come esempio. Altrimenti poi diventa tutto più difficile (Levi, per restare in tema).
Sei riuscita a comunicarmi tutto questo in questa breve scena, ma molto significativa.
Procedo!

Recensore Master
21/11/16, ore 12:29
Cap. 1:

Ciao!!! Eccomi finalmente a leggere questa tua raccolta. Non l'ho fatto prima  sia per la totale mancanza di tempo, ma anche perché volendo io affrontare l'argomento Erwin, no n volevo farmi minimamente influenzare.
Ti dico subito che questa prima shot mi è piaciuta moltissimo. E' delicata e potente allo stesso tempo e ci dai con grande chiarezza e lucidità l'idea di chi diventerà Smith, la sua caparbietà e le parole di suo padre sono il preludio all'adulto che conosciamo.
Mi è piaciuto molto co me ha tratteggiato in nmaniera lieve ma chiara il rapporto con suo padre mi ha toccata, anche perché hai descritto con sapienza i gensti dell'Erwin bambino e me lo sono proprio figurato con estrema chiarezza.
Complimenti davvero un buon lavoro, scritto bene e con immagini vivide che catturano la mente del lettore che le vede scorrere adamantine.
Brava davvero!
Ora pian piano me le leggo tutte!

Recensore Junior
19/10/16, ore 17:26
Cap. 1:

Eccomi...
adesso le recensisco tutte, deciso! è una cosa che mi sono ripromessa di fare..
Partiamo da questa. Molto carina e delicata, davvero. Adoro la tua idea di sviluppare la erwin week affrontando il punto di vista dei diversi personaggi. Qui, in effetti, incontriamo il punto di vista del padre: è bellissima la scena di Erwin che sgambetta verso il genitore, nella sua iniziale incertezza. fa strano pensare che quel bambino impacciato, parecchi anni più tardi, diventerà il comandante della Legione Esplorativa.
davvero molto leggera la descrizione nell'intero arco narrativo: la scelta del padre che solleva suo figlio, che lo culla e gli parla è di una dolcezza davvero infinita. Ho riletto quel pezzo in particolare perchè credo sia il mio preferito.
In ogni caso, questa ff fa davvero male, specie alla luce degli ultimi capitoli: meglio non pensarci, senza dubbio. preferirei ricordarlo così, in questi piccoli sprazzi che ognuna di noi ha cercato di dedicargli.

Passando allo stile, non ho molto da dire: persino nella lentezza e nella finezza di questi momenti, la narrazione scorre senza alcun intoppo. Non sono una intenditrice, ovviamente, né una esperta del settore, ma devo dire che è davvero piacevole leggere le tue storie. Le apprezzo moltissimo perchè riesci ad esprimere perfettamente ogni concetto ed i pensieri più profondi senza ricorrere a terminologie assurde e fuori luogo: la semplicità nelle frasi è incalzante ed armoniosa e questo dimostra che "saper scrivere" non significa sfruttare vocaboli anacronistici o gonfiare i periodi di ingombranti aggettivi. Il discorso fila perfettamente, nel tuo caso, senza bisogno di modifiche o pomposità inutili.
Davvero brava, adoro le tue storie <3

ps. manca l'unicorno verde... mi aspetto che gli venga dato il giusto tributo anche qui u.u
(Recensione modificata il 19/10/2016 - 05:28 pm)

Recensore Junior
17/10/16, ore 22:32
Cap. 1:

Sono in ritardo e di questo ti chiedo scusa. Ma sai che sono sempre scandalosamente lenta a trovare le parole quando qualcosa mi emoziona. Di solito resto ammutolita, o sopraffatta. E non è che potessi semplicemente pubblicare una recensione vuota, giusto?
Perché questa questa one shot mi ha davvero toccata. Perché il signor Smith che hai dipinto è riuscito a commuovermi nel profondo.

E ancora adesso non so bene da dove cominciare..
O forse sì.
Dal principio, dal piccolo Erwin che barcolla verso il papà. Bellissima la tua similitudine con un papero. Sembra quasi di vederlo, incerto, un po’ sculettante sui piedini malfermi e con quegli occhioni blu che noi abbiamo imparato ad amare.
Mi è piaciuto il suo musetto impiastricciato di briciole e marmellata. Un bimbetto goloso e affamato. Affamato di vita e presto, molto presto anche di verità.
Come mi è piaciuta l’immagine delle sue manine che si agitano a cercare di afferrare il pulviscolo che brilla al sole. Il suo sogno, quello che poi inseguirà per tutta la vita è così, luminoso, inafferrabile. Eppure lui non smette di cercare, mai, fino all’ultimo non vuole arrendersi anche se quello che insegue sembra essere solo un miraggio, qualcosa per cui essere deriso e insultato.
Mi sono piaciute queste immagini, d’una potenza visiva che mi hanno lasciata rapita.

E sopra ogni cosa mi è piaciuta la dolcezza, l’amore sconfinato del padre che lo afferra, che lo sorregge, che lo stringe in una abbraccio. E ci sono quelle parole amare, certo, quelle brevi e sofferte frasi che sembra vogliano prepararlo a ciò che lo aspetta fuori, come se con queste egli possa proteggerlo. Ma lo sa che quel bimbo dovrà presto andare per il mondo camminando sulle proprie gambe, che forse quegli occhi azzurri in cui lui rivede i propri, in cui ritrova la sua stessa sete di verità, la propria integrità.
Che sia speranza la sua o una sorta di precoce, inconsapevole profezia, egli vede un figlio che sarà presto un uomo coraggioso, che non si lascerà piegare senza combattere, un uomo che non accetterà le mezze verità di un sistema corrotto.

L’ho riletta più di una decina di volte ormai, ma ogni volta mi strappa più di un sospiro, più di un sorriso. E c’è tutto questo in quella stanza luminosa, su quel tappeto dove barcollava il piccolo Erwin, persino nei bottoni che cerca di strappare alla camicia del papà. Amo questo nella tua scrittura. La capacità che hai di evocare queste immagini vividissime, di incastrarle tra loro come un mosaico prezioso e basta una parola, una frase ad illuminarlo che ecco un caleidoscopio di emozioni.
E riesci, ogni volta, a strapazzarmi il cuore.

E non te lo dico perché sei mia amica, ma perché questa breve storia è di una bellezza che ancora mi lascia un po’ sbigottita, molto intenerita e con tanta (troppa) nostalgia di Erwin. Tu sei riuscita a tributargli un omaggio dolce e struggente, e l’hai fatto magnificamente.

Credo ti sia superata.
Questa one-shot per me rappresenta la perfezione. Lo dico senza pudore.