Recensioni per
Racconti del mistero
di Lory221B
Comincio con la speranza che tu interpreti il mio sempiterno ritardo nel recensire come la conseguenza di un'organizzazione, la mia, quantomeno originale nel procedere a gestire le "Storie da recensire". Infatti non ti dirò che le vacanze mi hanno bloccato, ma che il mio ordine mentale è tutto particolare. L'importante, per me, è arrivare, sia pur tardivamente, a lasciare qualche osservazione sulle ff che più mi hanno colpito. Se poi, come ti ho già detto in un’altra recensione, queste sono scritte dai miei Autori preferiti, allora una mia trascuratezza in tal senso diventa difficile. |
Mamma mia che ansia questa storia! Ansia che fosse davvero tutta una fantasia di Sherlock, ansia che sparasse a John, ansia che si sparasse lui. Ansia che alla fine rivelassi che era davvero tutta finzione! Ma parlo di un ansia buona eh, di quella che ti tiene col respiro sospeso e ti fa leggere la storia tutta d'un fiato. Devo dire che a me il dottore aveva convinto! Ahahah meno male che non ci sono io al posto di Sherlock. Mi sono anche chiesta cosa avrei fatto, credo avrei cercato di capire la verità, ma nel caso non ci fossi riuscita avrei vissuto la mia vita felice indipendentemente se questa fosse stata realtà o finzione. Del tipo meglio un John Watson oggi che una pallottola domani eheheh! Ecco perché mi ha colpito la frase " anche se non fosse la realtà non ne vorrei una diversa." Che altro, fantastico il riferimento al principe azzurro, John in generale è straordinario, sempre ironico anche se è preoccupato e spaventato (la battuta sul taglio di capelli!), pronto ad affrontare la situazione da vero soldato, come quando lo atterra alla prima occasione utile, è coraggioso, in grado di fare autocritica. Perfetto. Perché John continua a seguirti e ad accettare di stare con te Sherlock, nonostante non lo tratti splendidamente? Bella domanda. Forse la risposta più semplice è che sono due anime gemelle, si sono semplicemente trovate e ciò che si danno l'un l'altro supera ogni inconveniente. Piccola menzione per Mycroft, che non appare proprio, ma aleggia per tutta la storia. La sua presenza incombe su di noi. Per non parlare della signora Hudson, effettivamente Sherlock conosce gente strana. Il finale. Che dire? Era il finale che più di tutti avrei voluto (infatti sono molto felice) ma quello che meno mi sarei aspettata. C'è da dire che continuavo a pensare a Shutter Island. Forse perché temevo tutti gli altri finali, ma con maggiore probabilità credevo si trattasse davvero di una fantasia di Sherlock e magari noi lo avremmo scoperto alla fine, mentre lui si abbandonava totalmente ad essa. O forse si ribellava, rifiutando tutto ciò che la fantasia gli proponeva (noo Jawn mio, nooo). Oppure avevo paura sparasse a John o a se stesso, per rendersi conto poi, troppo tardi, che quella era la realtà (è che in questo fandom c'è tanto angst, quindi ormai parto prevenuta). Insomma avevo pensato a tutte le possibili combinazioni e la cosa buffa è che sebbene il tuo finale fosse quello che maggiormente agognavo è praticamente quello a cui meno mi sono concessa di pensare. Quindi meglio di così non mi poteva andare, sono felice e sorpresa allo stesso tempo! Comunque complimenti per tutta la storia, è davvero bella e originale. Alla prossima! |
Molto carine, tutte e tre, ed anche piuttosto originali, il che, nel mondo così stereotipato delle fanfiction, non è cosa da poco. Grazie. Continua così. |
Eccomi qui, al termine di questa lettura - sarò sincera - non proprio semplice. Avevi annunciato angst, e angst (il più disperato!) è stato. Per fortuna tutto si è risolto, alla fine, ma anche quando John è ricomparso e la droga ha spiegato le allucinazioni (credibilissime, e per questo ancor più spaventose!) di Sherlock, ho continuato a domandarmi quale fosse la realtà. C'è voluto parecchio tempo, per convincermi che la verità risiedesse a Baker Street, come sempre. |
Ciao, non so per quale ragione questa raccolta non l'avevo inserita fra le seguite. Lo faccio adesso che pubblichi a sorpresa. Purtroppo non ho molto tempo per lasciarti una recensione decente, ma volevo lo stesso scriverti qualche riga. |
Povero Sherlock! Ti confesso che ho avuto molti tentennamenti e che ho pensato che la storia finisse rivelando che William (una trovata geniale usare il suo primo nome) si fosse inventato una vita straordinaria per sfuggirne una normale. |
Bella anche questa shot, mi dispiace quasi aver letto Il Gatto Nero tante volte da saperlo a memoria, se non l'avessi letto avrei seguito questa storia con il fiato (ancora più) sospeso. |
Inizio col farti i complimenti per l'idea, il genere mistero è totalmente adatto al fandom di Sherlock Holmes, anche considerando che Doyle è stato ispirato a provare da dei racconti di Poe. Anzi vorrei vederne di più di queste fic. La trama della oneshot è bellissima, John che si sveglia in ospedale, un detective che lo aiuta a trovare la sua identità e le indagini portano entrambi a scoprire che si conoscono in realtà da molto tempo e che sono morti insieme. Di grande impatto emotivo è stato che John e Sherlock istintivamente finissero a fare quello che facevano sempre, cipè indagare insieme. |
Avevo questa OS tra le storie da recensire (che poi io uso per ricordarmi cosa devo leggere) da un tempo inumano. Credo di aver fatto bene comunque ad aspettare, anche se è passato un po' perché forse tempo fa non sarei riuscita a leggerla con questa serenità. So che hai passato un periodo dopo gennaio e la quarta stagione in cui il tuo stile ne è rimasto influenzato e alcune storie su cui ti ho già dato un parere, credo che siano state l'apice della tua (lecita, questo è ovvio) amarezza. Questa trovo che abbia toni diversi, molto più sereni e che già ho ritrovato nel tuo lavoro più recente. |
Ciao, dunque, ti confesso che c'ero rimasta talmente male per la fine e per via del fatto che fossero entrambi morti, che in un primo momento non volevo nemmeno recensire! XD Preferisco sempre leggere di morti annunciate e quando l'autore avverte della possibilità che ce ne siano, anche se questo rovina... beh, tutto. E anche, e me ne rendo conto, che l'aver ipoteticamente messo un avviso, in questo caso soprattutto, avrebbe rovinato del tutto l'effetto che volevi ottenere. E che hai ottenuto, questo te lo assicuro. Effetto che è proprio riuscito, e in pieno oserei dire. Tipo treno in corsa che ti arriva in faccia. |
Se Shakespeare non è venuto a turbare i miei sogni dopo che ho riscritto "Romeo e Giulietta", non credo proprio che Poe verrà a sconvolgere i tuoi! |
Ciao amica! |
Gran bel racconto, sei riuscita a fondere bene l'atmosfera sherlockiana con quella di Poe. Mi è molto piaciuto. |
È un racconto sicuramente molto meno angosciante di “Amnesia”, anche se tinto di nero e di sovrannaturale. “Amnesia” mi è rimasto più impresso perché più coinvolgente dal punto di vista emotivo, in quanto Sh e John sono protagonisti in un dramma. Qui, invece, anche se il dramma c’è ugualmente perché avviene un omicidio, e proprio al 221 di Baker Street, i nostri due sono spettatori di qualcosa d’inusuale che avviene sotto i loro occhi. C’è una vena d’ironia che accompagna il tutto e che permette di alleggerire gli echi terrificanti degli scritti di Poe da cui hai preso spunto. Trovo il tuo lavoro positivo anche per le caratteristiche IC che hai saputo mantenere in Sh e John. |
Questa OS è stupenda e, allo stesso tempo, di una malinconia e tristezza così forti da risultare quasi insopportabili. |