Recensioni per
Racconti del mistero
di Lory221B

Questa storia ha ottenuto 19 recensioni.
Positive : 19
Neutre o critiche: 0


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Recensore Master
30/08/17, ore 22:35
Cap. 3:

Comincio con la speranza che tu interpreti il mio sempiterno ritardo nel recensire come la conseguenza di un'organizzazione, la mia, quantomeno originale nel procedere a gestire le "Storie da recensire". Infatti non ti dirò che le vacanze mi hanno bloccato, ma che il mio ordine mentale è tutto particolare. L'importante, per me, è arrivare, sia pur tardivamente, a lasciare qualche osservazione sulle ff che più mi hanno colpito. Se poi, come ti ho già detto in un’altra recensione, queste sono scritte dai miei Autori preferiti, allora una mia trascuratezza in tal senso diventa difficile.
Questo terzo “Racconto del mistero” apre su un panorama desolante di impotenza, solitudine. Un risveglio che fa aprire gli occhi su una realtà, o presunta tale, davvero squallida ed inquietante: gocce d'acqua che cadono con un rumore innaturale, materassi non accoglienti, l’umiliazione di percepire i capelli tagliati senza coscienza che questo sia avvenuto, il senso di smarrimento ed impotenza. L’uso della prima persona singolare, come tecnica narrativa, è molto impegnativo perché il rischio costante è di scadere nel troppo soggettivo e, nel caso, come questo, di un vissuto drammatico, nella banalità dell’autocommiserazione. Tu, invece, ne hai fatto un uso accorto, che ha avuto l’esito di farci sentire veramente coinvolti anche noi dall’angosciante, tragico disorientamento in cui Sh sta soffocando.
"...vengo travolto da un abbraccio...": provo davvero sollievo quando arrivo a leggere questa frase, in cui c'è tutta l'accogliente e gratuita umanità di John. È come ritrovare una luce nel buio che ci indica con sicurezza la meta conosciuta e desiderata. Con quell’improvviso colpo di scena, hai costruito un passaggio importante tra una spietata realtà dall'angosciante spessore kafkiano e un'altra che, ovviamente, si spera sia quella vera e cioè John, il 221b, loro due ed il loro mondo in cui, ora, c’è anche la piccola Rosie. Siamo così passati dalla martellante distruzione di tutto ciò che costituisce l’universo di Sh (“…è una storia che ci ha raccontato tante volte…”) al ritorno in una dimensione nota, confortante, anche se non priva di ricordi dolorosi che però costituiscono la base di partenza per il tentativo di ricostruire un futuro (“…So che ho fatto tanti sbagli ma adesso sono qui, per rimanere…”). La conclusione che hai pensato per questa storia è la più semplice ma la più suggestiva, per la trascinante energia emotiva che ha trasmesso: un bacio vero, come può essere quello tanto atteso e che riaccende la luce ed i colori del mondo vero. Una storia, questa, difficile da leggere, all’inizio, per la sua asprezza ma che hai trasformato in una meravigliosa realtà.

Recensore Veterano
22/08/17, ore 07:14
Cap. 3:

Mamma mia che ansia questa storia! Ansia che fosse davvero tutta una fantasia di Sherlock, ansia che sparasse a John, ansia che si sparasse lui. Ansia che alla fine rivelassi che era davvero tutta finzione! Ma parlo di un ansia buona eh, di quella che ti tiene col respiro sospeso e ti fa leggere la storia tutta d'un fiato. Devo dire che a me il dottore aveva convinto! Ahahah meno male che non ci sono io al posto di Sherlock. Mi sono anche chiesta cosa avrei fatto, credo avrei cercato di capire la verità, ma nel caso non ci fossi riuscita avrei vissuto la mia vita felice indipendentemente se questa fosse stata realtà o finzione. Del tipo meglio un John Watson oggi che una pallottola domani eheheh! Ecco perché mi ha colpito la frase " anche se non fosse la realtà non ne vorrei una diversa." Che altro, fantastico il riferimento al principe azzurro, John in generale è straordinario, sempre ironico anche se è preoccupato e spaventato (la battuta sul taglio di capelli!), pronto ad affrontare la situazione da vero soldato, come quando lo atterra alla prima occasione utile, è coraggioso, in grado di fare autocritica. Perfetto. Perché John continua a seguirti e ad accettare di stare con te Sherlock, nonostante non lo tratti splendidamente? Bella domanda. Forse la risposta più semplice è che sono due anime gemelle, si sono semplicemente trovate e ciò che si danno l'un l'altro supera ogni inconveniente. Piccola menzione per Mycroft, che non appare proprio, ma aleggia per tutta la storia. La sua presenza incombe su di noi. Per non parlare della signora Hudson, effettivamente Sherlock conosce gente strana. Il finale. Che dire? Era il finale che più di tutti avrei voluto (infatti sono molto felice) ma quello che meno mi sarei aspettata. C'è da dire che continuavo a pensare a Shutter Island. Forse perché temevo tutti gli altri finali, ma con maggiore probabilità credevo si trattasse davvero di una fantasia di Sherlock e magari noi lo avremmo scoperto alla fine, mentre lui si abbandonava totalmente ad essa. O forse si ribellava, rifiutando tutto ciò che la fantasia gli proponeva (noo Jawn mio, nooo). Oppure avevo paura sparasse a John o a se stesso, per rendersi conto poi, troppo tardi, che quella era la realtà (è che in questo fandom c'è tanto angst, quindi ormai parto prevenuta). Insomma avevo pensato a tutte le possibili combinazioni e la cosa buffa è che sebbene il tuo finale fosse quello che maggiormente agognavo è praticamente quello a cui meno mi sono concessa di pensare. Quindi meglio di così non mi poteva andare, sono felice e sorpresa allo stesso tempo! Comunque complimenti per tutta la storia, è davvero bella e originale. Alla prossima!
(Recensione modificata il 22/08/2017 - 07:17 am)

Nuovo recensore
09/08/17, ore 01:53
Cap. 3:

Molto carine, tutte e tre, ed anche piuttosto originali, il che, nel mondo così stereotipato delle fanfiction, non è cosa da poco. Grazie. Continua così.

Recensore Veterano
08/08/17, ore 09:53
Cap. 3:

Eccomi qui, al termine di questa lettura - sarò sincera - non proprio semplice. Avevi annunciato angst, e angst (il più disperato!) è stato. Per fortuna tutto si è risolto, alla fine, ma anche quando John è ricomparso e la droga ha spiegato le allucinazioni (credibilissime, e per questo ancor più spaventose!) di Sherlock, ho continuato a domandarmi quale fosse la realtà. C'è voluto parecchio tempo, per convincermi che la verità risiedesse a Baker Street, come sempre.
Davvero splendida questa storia, perfettamente orchestrata e altrettanto riuscita.
Brava davvero.

A presto,
B.

Recensore Master
08/08/17, ore 08:45
Cap. 3:

Ciao, non so per quale ragione questa raccolta non l'avevo inserita fra le seguite. Lo faccio adesso che pubblichi a sorpresa. Purtroppo non ho molto tempo per lasciarti una recensione decente, ma volevo lo stesso scriverti qualche riga.

Sono rimasta angosciata per tutta la storia. Anche dopo che Sherlock si è svegliato e abbiamo scoperto che era stato rapito e drogato, mi è lo stesso rimasto un senso di angoscia. Mi ricorda vagamente quella puntata di Buffy l'ammazzavampiri (ma anche in Streghe dovrebbe esserci qualcosa di simile) e sono quelle classiche situazioni in cui il protagonista si ritrova in un ospedale psichiatrico (o presunto tale) con un dottore che ti dice che tutta la tua vita è stata un'allucinazione. Qui poi, nel caso di Sherlock, gli strascichi di ciò che sappiamo di lui fanno assumere al tutto una connotazione realistica. Non c'è solo la malattia mentale che potrebbe aver per davvero colpito William, c'è anche la capacità straordinaria di ricreare un universo realistico, come quello dell'abominevole sposa. Sherlock si ritrova così quasi a convincersi che John sia stato solo un'allucinazione. Che tutta la sua vita con lui non sia stata vera. Ho sentito proprio il cuore di Sherlock spezzarsi, per davvero.

Le cose poi si sviluppano in tutto un altro senso. Per fortuna arriva la cavalleria, John, Lestrade... alla fine Sherlock sta anche bene, nonostante tutto. Eppure gli rimane ancora la paura, anzi è proprio convinto che sia stato tutto un sogno e che spararsi sia il solo modo per uscire da questo incubo. Per un attimo ho temuto lo facesse. Che sparasse sul serio. Poi, per fortuna, tutto va a finire bene.

Insomma, questa storia è stata una bella sorpresa. Vagamente angosciante, ma bellissima.

Alla prossima.
Koa

Recensore Master
07/08/17, ore 23:34
Cap. 3:

Povero Sherlock! Ti confesso che ho avuto molti tentennamenti e che ho pensato che la storia finisse rivelando che William (una trovata geniale usare il suo primo nome) si fosse inventato una vita straordinaria per sfuggirne una normale.
In effetti, tutto ciò che capita a Sherlock e John è talmente unico da sembrare impossibile.
Per fortuna John sa sempre come prendere Sherlock e tutto volge per il verso giusto. Che non era così scontato, visto le premesse della storia.
Insomma, hai procurato non pochi brividi in questa calda estate.

Alla prossima!
Ciao! 😊

Recensore Veterano
09/05/17, ore 12:36

Bella anche questa shot, mi dispiace quasi aver letto Il Gatto Nero tante volte da saperlo a memoria, se non l'avessi letto avrei seguito questa storia con il fiato (ancora più) sospeso.
Il problema della "parte centrale mancante" qui non c'è e la costruzione è perfetta per la trama a mio avviso. Il punto di vista di John e Sherlock è filtrato bene, non ci sono forzature nel far avere loro più informazioni di quelle che avrebbero potuto oggettivamente avere ma comunque le vicende di Howard e della moglie arrivano al lettore nitidamente. Hai reso bene, attraverso la testimonianza indiretta, il degenerare degli eventi e il ruolo del gatto è stato inserito con maestria.
Ho apprezzato che il contesto soprannaturale sia stato indicato ma non confermato con certezza, è possibile che sia avvenuto qualcosa di soprannaturale ma non possiamo saperlo e noi lettori siamo nell'incertezza insieme ai protagonisti e realisticamente è questa incertezza che seguirebbe un evento soprannaturale se avvenisse nella realtà.
Benché di minor impatto emotivo della prima, anche questa non è emotivamente banale e parla di come spesso non si possa fare niente per salvare il prossimo, anche se si vede il pericolo e si vorrebbe intervenire.
La tua raccolta subito nelle seguite.
Bye!

Recensore Veterano
09/05/17, ore 12:03
Cap. 1:

Inizio col farti i complimenti per l'idea, il genere mistero è totalmente adatto al fandom di Sherlock Holmes, anche considerando che Doyle è stato ispirato a provare da dei racconti di Poe. Anzi vorrei vederne di più di queste fic. La trama della oneshot è bellissima, John che si sveglia in ospedale, un detective che lo aiuta a trovare la sua identità e le indagini portano entrambi a scoprire che si conoscono in realtà da molto tempo e che sono morti insieme. Di grande impatto emotivo è stato che John e Sherlock istintivamente finissero a fare quello che facevano sempre, cipè indagare insieme.
Il confronto con Donovan e Lestrade è riuscito, sembra apparentemente normale ma con attenzione si nota che le interazioni tra Lestrade e i JohnLock sono solo apparenti e Lestrade e Donovan effettivamente ignorano totalmente gli altri due.
Ottima l'idea di Sherlock che ricorda solo le scene in ospedale come segnale che qualcosa non va pure in lui.
Mi piace anche il finale con l'accettazione della loro morte e la macchia di sangue che si allarga sulla camicia, scena classica ma sempre appropriata in questi casi lol.
Però sembra mancare una parte centrale, you know? Cioè abbiamo la presentazione della situazione, con John in amnesia in ospedale, qualche indizio che qualcosa non va e poi subito la rivelazione finale con una carrellata di informazioni che non è stato possibile nemmeno intravvedere prima come il fatto che Sherlock pensasse davvero che si trattasse di un nuovo caso o che ricordasse solo le scene in ospedale. L'unica scena di costruzione del mistero è quella con Lestrade e Donovan. Forse non volendo allungare la storia, dal punto di vista di Sherlock il percorso di indagine e di consapevolezza sarebbe potuto essere più visibile per il lettore e non soltanto raccontato alla fine?   Il punto di vista di John è bellissimo, ma col POV di John sarebbe servita una parte centrale di costruzione del mistero e della tensione, come già detto.
Ovviamente si tratta della mia opinione ed è necessario che dica che la fanfiction è ottima, mi son permessa di dire ciò che ho detto sopra soltanto perché c'è un potenziale narrativo grandioso in questa shot.
Spero di non averti turbato troppo, ti faccio ancora i miei complimenti e passo a leggere la seconda storia e spero ce ne siano molte altre.
Bye!

Recensore Master
01/04/17, ore 17:56

Avevo questa OS tra le storie da recensire (che poi io uso per ricordarmi cosa devo leggere) da un tempo inumano. Credo di aver fatto bene comunque ad aspettare, anche se è passato un po' perché forse tempo fa non sarei riuscita a leggerla con questa serenità. So che hai passato un periodo dopo gennaio e la quarta stagione in cui il tuo stile ne è rimasto influenzato e alcune storie su cui ti ho già dato un parere, credo che siano state l'apice della tua (lecita, questo è ovvio) amarezza. Questa trovo che abbia toni diversi, molto più sereni e che già ho ritrovato nel tuo lavoro più recente.

Innanzitutto apprezzo davvero l'uso della prima persona, è davvero un cambiamento drastico per qualcuno che ha sempre scritto con una sola tecnica. E ammiro il tuo aver avuto voglia di cambiare, perché non è mai facile farlo. Avendo letto anche la tua ultima storia che ha uno stile molto simile mi viene subito da dirti che hai già perfezionato diverse cose rispetto a questa storia che è precedente. Quindi non mi soffermerò a ripetere concetti che ho già espresso.

La trama mi è piaciuta. Leggendo mi sono detta che aveva un qualcosa tipico dei racconti di Poe e infatti hai preso ispirazione. La sottoscritta ha apprezzato, ecco. C'è un elemento ambiguo legato al misticismo che cozza quasi, ma molto piacevolmente devo dire, con la logica ferrea di Sherlock Holmes, personaggio che nei racconti spesso si ritrovava a sfatare misticismi e leggende tipiche dell'epoca, e a farlo con la sua logica implacabile. Come si vede anche in The Abominable Bride, anche se poi lì alla fine si vira su altro. Qui l'elemento ambiguo legato all'occulto esce scherzosamente (ma anche con una vena di serietà) dalle parole di John, il quale si ritrova a sospettare che i gatti fossero magici e che Plutone avesse affidato al celebre detective, un caso vero e proprio. Ecco, la spiegazione è chiara, ma alla fine rimane un elemento di non detto, un dubbio sul fatto che sì, ma forse il gatto, magico lo era davvero! Insomma mi ha molto sorpresa e tanto divertita questa cosa.

Il caso è avvincente, breve ma appassionante e non scontato. E la trovata finale del gatto che l ne rimane direttamente coinvolto, restando chiuso nel muro, è geniale (e in parte riporta a ciò che dicevo sopra)!

Tra John e Sherlock non accade molto in termini romantici. Ma la mia mente da Johnlocker già ha visto qualcosa, è un "prima", quel periodo che prevede un avvicinamento che ora sembra lontano, ma che in effetti è molto ma molto vicino.

Davvero complimenti per questa bella storia.
Koa

Recensore Master
13/02/17, ore 15:23
Cap. 1:

Ciao, dunque, ti confesso che c'ero rimasta talmente male per la fine e per via del fatto che fossero entrambi morti, che in un primo momento non volevo nemmeno recensire! XD Preferisco sempre leggere di morti annunciate e quando l'autore avverte della possibilità che ce ne siano, anche se questo rovina... beh, tutto. E anche, e me ne rendo conto, che l'aver ipoteticamente messo un avviso, in questo caso soprattutto, avrebbe rovinato del tutto l'effetto che volevi ottenere. E che hai ottenuto, questo te lo assicuro. Effetto che è proprio riuscito, e in pieno oserei dire. Tipo treno in corsa che ti arriva in faccia.

Sì, il clima, vedendola ora sapendo qual è la fine, è un da po' "Il sesto senso" e un po' da Lost e se nel primo caso non posso dire che mi sia piaciuto il film, Lost invece è stata una delle mie serie preferite, quindi ho apprezzato la scelta. Una delle ragioni per cui ora della fine ho deciso di lasciare un commento, è anche e soprattutto per l'originalità (oltre per il fatto che la storia è bella e basta). Perché è vero che trai ispirazione da un qualcosa di specifico, ma per il fandom questa è materia nuova. Non mi pare di aver letto qualcosa di simile in passato e ovviamente è un enorme vantaggio, hai avuto un'ottima idea. L'altra cosa che mi ha spinto a farlo è che, treno in faccia o meno (scherzo, ovviamente) la storia è obiettivamente scritta bene ed è davvero, ma davvero bella come l'hai impostata e lo stile che hai usato. E torno sulla faccenda dello stile per un'ultima volta, e non avendo letto la seconda OS. Però non ho potuto non notare che quello che ho letto qui è molto buono e mentirei se dicessi che mi piace meno di quello che ho letto negli ultimi tuoi lavori. Perché la verità è che mi piace molto di più questo, ma immagino sia questione di gusti o un problema mio. Credo di aver intuito le tue ragioni, quelle che ti portano a costruire storie in un determinato modo, ma per come concepisco io la maturazione di uno stile di scrittura, la delusione per una serie non dovrebbe mai intaccare uno stile. Non in una maniera tanto drastica, almeno. Ma questa è una mia opinione molto personale, nel senso che è giustissimo cercare miglioramenti o cambiamenti, ma se un cambiamento avviene per reazione a una delusione, secondo me non porta mai a cose positive. E infatti, e te lo dico in modo schietto, questa storia è migliore delle tue ultime che ho letto. L'ho apprezzata tanto proprio per come è scritta, delicata, ricercata, sottile per come introduci quello che sarà e tanto che non si capisce subito, ma solo alla fine si ricollega tutto (in pieno stile "Il sesto senso", tra l'altro). Molto ben fatta anche per i sentimenti dei protagonisti, specialmente quelli di Sherlock che vengon fuori in maniera delicata e anche da dettagli come le espressioni del volto che cambiano. Un buon lavoro, ecco. Ricco di dettagli ed evidentemente molto più maturo rispetto a quello che hai scritto l'anno scorso.

Detto onestamente, questa storia mi è piaciuta talmente che non so se voglio continuare questa serie, ma preferisco aspettare qualche giorno e poi decidere.
Koa

Recensore Master
11/02/17, ore 10:31

Se Shakespeare non è venuto a turbare i miei sogni dopo che ho riscritto "Romeo e Giulietta", non credo proprio che Poe verrà a sconvolgere i tuoi!
Racconto stupendo, ben gestito, in bilico fra horror e ironia, in perfetto accordo con la serie.
Personaggi IC in tutto e per tutto.
Persino teneri.
Mi è piaciuto il caso e ho adorato i due gatti.
Davvero bravissima.

Aspetto il prossimo mistero. ;-)

Alla prossima.

Ciao! :-)

Recensore Veterano
06/02/17, ore 09:41

Ciao amica!
In ritardo (come sempre) ma arrivo anche io.

Poe - insieme a Lovecraft - ha accompagnato la mia adolescenza e sono, quindi, molto legata a lui ed ai suoi scritti.
È stato un piacere ritrovarlo tra le tue righe, e sono grata che la presenza di Sherlock e John all'interno di questa avventura stemperi il "terrore" che, ricordo bene, il racconto al quale ti sei ispirata mi suscitò. Insieme a "Il pozzo e il pendolo" e a "Il cuore rivelatore", "Il gatto nero" è stato in assoluto il racconto che più spesso visitò i miei incubi, all'epoca. XD

Ho molto apprezzato, tra l'altro, il racconto in prima persona.
Sei stata bravissima a dar voce a John e, attraverso lui, a Sherlock e a tutta la storia.

Con la speranza di leggere presto altre tue storie (e non solo nel fandom, lo sai!) ti mando un arcobaleno anche qui. :D

B.

Nuovo recensore
05/02/17, ore 22:44

Gran bel racconto, sei riuscita a fondere bene l'atmosfera sherlockiana con quella di Poe. Mi è molto piaciuto.

Recensore Master
05/02/17, ore 22:13

È un racconto sicuramente molto meno angosciante di “Amnesia”, anche se tinto di nero e di sovrannaturale. “Amnesia” mi è rimasto più impresso perché più coinvolgente dal punto di vista emotivo, in quanto Sh e John sono protagonisti in un dramma. Qui, invece, anche se il dramma c’è ugualmente perché avviene un omicidio, e proprio al 221 di Baker Street, i nostri due sono spettatori di qualcosa d’inusuale che avviene sotto i loro occhi. C’è una vena d’ironia che accompagna il tutto e che permette di alleggerire gli echi terrificanti degli scritti di Poe da cui hai preso spunto. Trovo il tuo lavoro positivo anche per le caratteristiche IC che hai saputo mantenere in Sh e John.

Recensore Veterano
04/11/16, ore 13:47
Cap. 1:

Questa OS è stupenda e, allo stesso tempo, di una malinconia e tristezza così forti da risultare quasi insopportabili.
La chiusa finale, poi...
Insomma, devo ancora riprendermi del tutto.

L'idea di una raccolta con questa impronta è ottima e tu, come sempre, sei in grado di stupire con storie mai banali.

Ora, se permetti, vado a raccogliere i pezzi del mio povero cuore infranto. 😭

Un abbraccio forte,
B.

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