Recensioni per
Dove sono la gloria e il sogno?
di Maqry

Questa storia ha ottenuto 4 recensioni.
Positive : 4
Neutre o critiche: 0


Devi essere loggato per recensire.
Registrati o fai il login.
Recensore Veterano
12/06/20, ore 14:47

Ciao!
Eccomi qui per la catena delle recensioni!
Da dove iniziare?
Innanzitutto voglio farti i complimenti per lo stile che hai usato nella narrazione e nelle descrizioni, aiuta, attraverso le immagini evocative che ritrai, a formare una scena concreta, nitida, visibile, al lettore.
Ho trovato particolarmente ben fatta anche la caratterizzazione dei personaggi originali -oltre che di quelli che già tutti conosciamo-. Sei riuscita, pur presentandoli per la prima volta in questa one-shot, a renderli 'tridimensionali', anche grazie alla piccola premessa per cui hai speso qualche parola all'inizio del capitolo.
Di fatto, è scritto così bene e dettagliatamente che, anche letto singolarmente, non preclude la comprensione dell'intero filone narrativo.
A livello contenutistico...mi è venuto un groppo in gola.
Ho sospirato nel leggere di Fred e George, ancora insieme, ma ho stretto le labbra in una smorfia triste nell'apprendere di Harry, Luna, Ginny...
L'atmosfera tutta intorno è lugubre, pesante. Le parole di Ron rendono bene la sensazione, quando dice che alla fine, non è comunque vita, quella, vissuta nascosti, nella vaga speranza di sopravvivere solo qualche ora o giorno in più, in un mondo in cui, alla fine, forse non vale proprio più vivere, non in quelle condizioni.
Adoro il fatto che passi la notte prima della battaglia a scrivere una lettera ad Hermione, adoro che per la maggior parte del tempo si impegni a rievocare ricordi ed immagini felici di loro insieme. È un altro Ron qui, che non si vergogna, non ha problemi a dire ciò che pensa. La guerra e la morte, assieme al dolore, lo hanno cambiato, lo hanno reso più diretto ed essenzialisti. Anche Hermione è cambiata, benché mantenga il coraggio che l'ha sempre caratterizzata, qui la troviamo decisamente più provata.
Ho tenuto il fiato sospeso per tutto il tempo! Avevo io terribile timore che Ron potesse non farcela, o, in un colpo di coda narrativo, che potesse essere Hermione a morire durante la sua spedizione.
Ti giuro che non avrei potuto reggere all'ulteriore colpo! Già con Madama Rosmerta ho rischiato il colpo al cuore!
Sei stata davvero brava a rendere sostenibile il cambio del finale al filone della storia originale, rendendolo in qualche modo plausibile.
Io sono un'amante degli Happy ending, quindi, non ti nascondo che ho sofferto nel leggere questa versione della storia, però l'hai resa così bene che alla fine l'ho letta comunque tutta!
Ti rinnovo i miei complimenti carissima! Sono contenta di averti conosciuta in veste di autrice!
Mi chiedevo, posso proporre questa tua One shot nel mio blog di scrittura? Ne sarei onoratissima 😘
Ti abbraccio forte!
_Val_
(Recensione modificata il 13/06/2020 - 04:54 pm)

Recensore Master
23/04/20, ore 11:16

Ehm, ma non è che i Nargilli sono contagiosi e si possono contrarre anche tramite schermo?
No, perché da quando ho finito di leggere ho uno strano velo davanti agli occhi, non riesco a vedere bene e ho qualcosa di umido in faccia, e ho letto che questi sono tutti sintomi da allevamento di Nargilli.

No, ok, scemenze a parte, questa storia mi ha aperto il cuore e lo ha fatto a fettine, e mi ha fatto innamorare una volta di più di questo tuo terribile mondo, e del modo meraviglioso in cui ne scrivi.
Ormai in questo universo narrativo ho cominciato a sentirmi un po' a casa, avendo imparato a conoscere un pochino i personaggi e le interazioni che li uniscono, il loro passato e la situazione politica che si è venuta a creare in questo futuro fin troppo realistico, nonostante la magia.
Quello che apprezzo (o meglio, una delle tante cose che apprezzo) è il fatto che i tuoi personaggi originali non solo hanno una forza e una costruzione solidissima, ma si innestano perfettamente all'interno delle vicende e nell'interazione con i personaggi originali. Non è sempre facile creare dei personaggi originali che, oltre ad essere costruiti bene, non risultino un po' "forzati" accanto a quelli della saga, quasi l'autore li abbia inseriti in un certo senso per togliersi uno sfizio (e per carità, è una cosa che capisco benissimo e che ho fatto spesso anche io, quindi in realtà non è una cosa che condanno), ma in questo caso tu hai reso quasi necessario ampliare un po' la prospettiva, includendo altri. Non solo perché molti dei combattenti che conosciamo sono morti, quindi per forza di cose una storia che parla di resistenza deve avere nuova linfa vitale per risultare credibile, ma proprio perché la guerrra è trasversale: tocca tutti, tocca troppi, e lo fa intrecciando i destini in maniera spesso imprevedibile. Dunque, mi sembra quasi necessario che una storia che parla di guerra, e lo fa con un focus così ampio, vada a raccogliere anche tutte quelle altre vite che combattono e resistono.

L'atmosfera di questa storia è angosciante, un'angoscia densa che tu distilli pian piano, assieme all'attesa estenuante che accompagna anche i protagonisti. Mi piace sempre come tu riesca a mantenere una visione d'insieme salda, affidando la narrazione a più punti di vista e a momenti diversi, ma sempre con un risultato coerente e perfettamente chiaro.
E mi piace quel filo che sembri sempre tracciare tra presente e passato, con i ricordi di una vita felice, di un passato quasi idealizzato, con le gite di famiglia e gli alberghi con i geranei alle finestre, e le poche ore di libertà che da studenti danno un colore tutto diverso a un paese in cui alla fine si trascorrono solo poche giornate, tutto questo messo a costrasto con la guerra e l'orrore che si è inghiottito tutto. E fa male, fa male non tanto per la nostalgia di quei gesti semplici, ma perché la guerra trasforma in persone diverse, persone che frose una giornata di sole non la vivranno mai più nello stesso modo.

Ho poi amato, davvero amato la lettera di Ron: all'inizio non avevo capito che si trattasse di una vera e propria lettera, ma avevo temuto che fosse quasi un flusso di coscienza, il condensarsi degli ultimi pensieri di un Ron in fin di vita che cerca di aggrapparsi a tutto ciò che ha amato e condiviso con Hermione, e quelle chiusure che tornavano sempre e comunque su una tomba mi stringevano il cuore, perché mi sembravano quasi un presagio ineluttabile. Quando poi invece la situazione si è chiarita, ho apprezzato la cosa ancora di più: Ron è un personaggio che io apprezzo molto (so che non sempre questa è un'opinione diffusa) e ho amato che, mentre aspetta una battaglia che potrebbe segnare la sua morte, lui si perda a scrivere a Hermione (e sì, per me non è stato affatto un problema che la lettera fosse molto "letteraria", sia per tutti i motivi che hai elencato, sia perché la finzione letteraria per me ha continuato a reggere, e le immagini che tu/Ron avete usate sono meravigliose). Il momento finale, poi, mi ha commossa oltre ogni dire: spesso, quando un personaggio rischia di morire, si rivolge alla persona che ama chiedendolo di ricordarlo in un certo modo, di ricordarlo felice e sereno, privo di dolori. Ron no. Ron, il ragazzino che a undici anni non esita a sacrificarsi, fa in modo che le sue ultime parole per Hermione siano un'esortazione affinché lei si ricordi di sé stessa com'era, bella e innocente, bella e felice. Non so, mi semrba un atto di amore e generosità immenso, che arriva in maniera quasi inconsapevole, ed è quindi perfetto per Ron. E mi ha commosso così tanto che ora so di avere altro da scriverti, ma proprio non ci riesco.
Complimenti, complimenti davvero!

Recensore Master
20/03/20, ore 13:04

Ciao, Maqry!

Come ti ho anticipato, questa storia mi è piaciuta davvero molto. Inizio dalla fine dicendoti che, essendo la minilong ambientata prima di questo episodio, continuerò a chiedermi se le vittime di questo scontro siano stati Fred e George, che sono gli unici non citati in conclusione – quel Ce l’avevano fatta, sì, ma a che prezzo mi ha fatta tremare un po'.

Ma ora arrivo alla storia e inizio dai personaggi.
Leggendo queste pagine, ho capito di aver ormai familiarizzato col tuo mondo e con i personaggi che lo popolano. Ti basti sapere che ho riconosciuto Charlotte alla prima battuta, Hermione mi ha poi confermato che si trattasse effettivamente di lei. Il suo sarcasmo rude, spietato quasi, e la sua mancanza di tatto sono dei tratti così distintivi da essere riusciti, appunto, a distinguerla e a renderla un personaggio a tutto tondo.
Lo stesso vale anche per gli altri attori di questa cornice corale, dove ognuno riesce a ritargliarsi un piccolo spazio e ad avere una voce che sia sua. Ammiro sempre molto chi riesce a dare tanto spessore ai propri personaggi, anche perché li considero – e in fondo lo sono – i veri motori di una qualsiasi trama.
La scelta di intervallare la narrazione con stralci della lettera di Ron è riuscita a emozionarmi, non solo perché mi ha infinitamente intenerita l'immagine di Ron che vuole lasciare qualcosa di sé alla persona che ama, ma anche perché c'è un po' di luce in questo – c'è speranza. C'è speranza anche se tutto va in rovina, se Voldemort ha vinto, se continuano a morire a e pagare dazio, c'è speranza perché è nella natura umana la necessità di non arrendersi, di ribellarsi.
Sia Hermione e Charlotte che i ragazzi che fungono praticamente da esca mi sono parsi molto umani. Mi piace come questi tuoi guerrieri siano pieni zeppi di timori, dubbi e debolezze. Mi sembra davvero di leggere di giovani al fronte, e fa male – ho la sensazione che la tua lettura di Ungaretti non si sia limitata a Veglia, ma potrei essere in errore! –, fa male perché è molto realistico.

Un tratto che mi colpisce molto, poi, di questa serie è la narrazione molto cruda delle ripercussioni. Sembra quasi che ognuno dei tuoi personaggi sia chiamato a pagare un dazio per essere in vita. Non ti nascondo che alcune descrizioni sono così vivide da avermi anche turbata un po', ma anche questo fa parte del mondo spietato che descrivi, dove sperare è un atto di grande coraggio e fatica, dove ogni giorno può essere l'ultimo, dove sopravvivere è tutto ciò cui si può ambire – e quest'ultimo aspetto emerge molto bene nelle riflessioni che Ron fa su se stesso quando viene colpito.

Ora in realtà sarei curiosissima di scoprire come proseguono le cose di qui in avanti, chi abbiano perso durante questa operazione, se quanto abbiano trafugato dall'ufficio del Preside riuscirà sul serio a rallentare Voldemort (io sono ignorante come Neville e mi pongo il dubbio!). Insomma, se ci sia uno spiraglio per questa resistenza a pezzi, che ormai deve fare i conti anche con la scorta di pozioni ridotta all'osso e la conseguente impossibilità di curare in fretta le ferite.
Ad ogni modo, conto di leggere al più presto il primo capitolo della minilong, di fare un passo indietro e comprendere ancora meglio le dinamiche di questo finale alternativo e dei suoi personaggi.

Questa è una storia datata, ma i complimenti li meriti comunque, eri già un'abile autrice!
Un abbraccio e a presto!
 

Recensore Junior
25/11/16, ore 16:46

Seconda classificata: Ricordati così, di maqri_126 (recensione giudizio)


Titolo: 2,5/4 
Sebbene rispecchi buona parte del senso di quello che Ron dice ad Hermione, penso però che non renda molto di tutto il resto, tutte le suggestioni e sensazioni che hai provocato nel corso della storia. 

Introduzione 2,5/3 
Introduzione che incuriosisce il lettore, concisa e esplicativa del contenuto. Non ti do il punteggio pieno solo per una svista stilistica all'interno della citazione (che ti segnalo più avanti) e per la mancanza di accenni alla storia tra Ron e Hermione, che pure è centrale nella tua storia. 

Grammatica e ortografia 7,5/10 

Parliamo di virgole: fanno sicuramente parte integrante dell'elaborazione del tuo stile personale, perciò non te le contesto tranne in alcuni casi in cui davvero affaticano la lettura. Ti riporto alcuni esempi: 

... la pipa tra i denti e il viso incrostato di salsedine, come chi, l’oceano, l’ha solcato per tutta la vita... : molto alla Baricco andante, sicuramente, ma avrei tolto la prima virgola. 

era il cimitero per tutte le vittime di quella guerra, che ormai guerra più non era, dato che Voldemort aveva vinto, ed era meglio chiamare resistenza, sebbene si avvicinasse di più a un tentativo di suicidio che altro. 

Ma forse, loro, avevano fatto in tempo a vederlo, il Paradiso. Ribadisco, un uso ampio delle virgole è qualcosa che mi piace molto, e se anche non mi piacesse si tratterebbe del tuo stile personale e non potrei contestartelo. Qui però è eccessivamente affaticato. 

A volte era inutile pensare che le possibilità fossero a loro favore. Avevano solo l’effetto sorpresa dalla loro. Per una battaglia era fin troppo poco. Ma nell’ultimo anno avevano imparato a farselo bastare. Troppi punti dove questa volta andrebbero almeno un paio di virgole. 

Meglio la smettesse di guardare inutilmente il cielo, come me. : che la smettesse è la forma corretta, in quanto congiuntivo esortativo. 

Piuttosto, se tuo fratello non avesse tanto insistito a voler studiare il terreno d’azione non saremmo dovuti venire qui un giorno prima e avremmo dormito nei nostri letti. Quando mai lo avremmo fatto, nell’ultimo anno?” avremmo potuto farlo se lo intendi come possibilità (quando mai avrebbero altrimenti avuto la possibilità di dormire a casa) oppure avevamo fatto se intendi in precedenza. (quando mai avevamo avuto la possibilità di dormire a casa). 

  
Ti ricordi, Hermione, la burrobirra e come ti rimanesse sempre un baffo chiaro sulla guancia destra, vicinissimo al labbro? Mi verrebbe da dire che la forma corretta qui sia come ti rimaneva, ma non sono al 100% sicura considerata la sfumatura che vuoi dare, perciò lo segnalo e basta ma non te lo considero. 

Dicesse pure quello che voleva, Harry, ma non erano certo due Tornado Sette, quelle. Che dicesse pure, congiuntivo esortativo come sopra. 

Bel e meglio. Bell'e meglio 

e si infischiò totalmente... se ne infischiò. 

quando era solo un bimbo solo e spaventato. Ripetizione di solo 


Formattazione del testo 4,5/5 

Ottima impaginazione, uso corretto del corsivo e dei paragrafi, assolutamente nulla da dire al riguardo! 
L'unica nota è l'uso del discorso diretto, ti segnalo solo un esempio: 

“Più o meno come noi.” sospirò Hermione. Se metti il punto all'interno del discorso diretto, la prima parola deve poi avere la maiuscola: Sospirò. 


Caratterizzazione dei personaggi 10/10 
Hermione è caratterizzata perfettamente, la stessa di sempre ma con la maturità che ne consegue da tali eventi. Ron è differente, molto maturo e con poca voglia di scherzare. Il che potrebbe essere apparentemente poco da lui, ma si colloca perfettamente all'interno del contesto da te creato. 
Una nota di pregio per i tuoi OC, peculiari e ben caratterizzati nonostante i ruoli di fatto abbastanza marginali. 

Stile, lessico e coerenza testuale 9/10 
Come se non avesse a sua volta, come lei e Padma, posto nell’armadio addossato a una delle pareti della stanza. Il senso si intuisce, ma non è chiaro a prima lettura che stai parlando dei vestiti che accumula sulla sedia anziché nell'armadio. 

Che poi, a dirla tutta, buoni e Mangiamorte era una divisione imperfetta del mondo esistente solo nelle fiabe, non certo nella vita vera. Anche qui è confuso, una divisione imperfetta del mondo esistente solo nelle fiabe, mentre poi dici nella vita vera. 


E Voldemort aveva definitivamente portato via anche la felicità che il presente passato aveva loro fatto assaggiare e il futuro passato aveva promesso. È un'espressione molto confusa, non sono nemmeno sicura di averla ben capita. 

Riguardo allo stile invece, forse non sempre molto scorrevole, ma come ti ho già accennato sopra mi è molto piaciuto ed è assolutamente efficace nel coinvolgere il lettore. 
Non manchi di descrizioni fisiche, te la cavi bene nel rendere la successione di eventi improvvisi (cosa che io per esempio difficilmente riesco a fare), ma ottima anche l'introspezione dei personaggi e il modo di renderla. 
Riguardo alla trama è un po' ostico da seguire tutto il discorso, fino a più di metà del testo. Sicuramente le note aiutano, e come dici tu al lettore mancano gli eventi precedenti, ma è comunque qualcosa che a parer mio devi considerare. 
Ho adorato le espressioni in irlandese, scelta geniale! 

Attinenza al tema e alle richieste del contest 10/10 

Adoro come hai utilizzato il prompt di Wordsworth, è cosi evidente ovunque all'interno del testo, pur non citandolo nemmeno una volta! La gloria, il sogno, il tempo passato... stupendo, davvero. 

Gradimento personale 7,5/8 

Ho la lacrima facile, e dopotutto ti avevo chiesto un angst. Ho amato questa storia, ho amato l'idea di una resistenza disperata, gli accenni alla morte di Harry sono lievissimi, appena presenti nel testo ma assurdamente devastanti. Bellissimi questi Ron e Hermione che sopravvivono al dolore e convivono con la morte che vivono quotidianamente ogni giorno, al loro legame che persiste mentre tutto attorno a loro muore. Splendida anche l'idea della lettera di Ron, così infinitamente poetica. 
Come facesse a ritenerlo un bel fiore, resterà sempre uno dei misteri più grandi della mia vita. 
Non so se il tuo riferimento al cardo scozzese è voluto e pensato proprio in relazione alle origini scozzesi della McGranitt (perdonami, sono fedele alla prima edizione!), ma anche se non fosse intenzionale questa frase è stupenda. 
Bello, bello, bello il riferimento a Leopardi. Adorabile e struggente Ron che riposa letteralmente sopra i cadaveri degli amici di una vita, terrificante l'atmosfera che sei riuscita a creare in un modo assolutamente realistico. 

La vita è quaggiù. Siamo tutti nel fango, le stelle si possono vedere di rado. 

Mi evochi le trincee della prima guerra mondiale e Niente di nuovo sul fronte occidentale di Remarque in un modo vividissimo. 
Non ti do il pieno punteggio solo per la confusione a livello di trama che, come ho scritto sopra, a mio parere accompagna il lettore un po' troppo durante il testo. 
Complimenti davvero, bellissima. 


Bonus: 1/1 

Tot. 55/61